Primo figlio e coppia
Buongiorno,
da 10 mesi io e mio marito siamo diventati genitori di una bimba che non da particolari problemi e ci fa dormire tutte le notti.
Purtroppo però il nostro rapporto di coppia si è deteriorato notevolmente. Per mio marito io sono solo mamma e non più donna e lui è solo papà dedicando ogni istante del suo tempo libero alla nostra bambina cosa che per certi aspetti mi va anche bene.
Nonostante le richieste esplicite di attenzioni con gesti e parole, nonostante l'ammissione del fatto che lui voglia essere più presente, le cose non cambiano e ci stiamo sempre più allontanando. Se poi ci aggiungiamo le invadenze dei suoceri che mio marito, per strani sensi di colpa, non riesce a gestire, si capisce che la situazione è davvero brutta.
Siamo in terapia da poco e nonostante gli incontri bi/trisettimanali col terapeuta, le cose non volgono minimamente al meglio.
Siamo insieme da 16 anni e da 12 fidanzati e so che ci amiamo ma l'anaffettività e l'incapacità di sensibilità nei miei confronti che ha mio marito mi stanno facendo tristemente pensare ad una separazione.
Purtroppo lui ciclicamente promette un cambiamento ma questo non avviene mai se non in via sporadica e limitata nel tempo e mi rendo sempre più conto che io sono sempre meno disponibile ad offrire "tempo" per cambiare.
So che mi ama ma le parole non bastano per colmare lacune concrete.
Non so cosa fare. Vorrei "aprirgli la testa" e innestare il chip dell'affettività....
da 10 mesi io e mio marito siamo diventati genitori di una bimba che non da particolari problemi e ci fa dormire tutte le notti.
Purtroppo però il nostro rapporto di coppia si è deteriorato notevolmente. Per mio marito io sono solo mamma e non più donna e lui è solo papà dedicando ogni istante del suo tempo libero alla nostra bambina cosa che per certi aspetti mi va anche bene.
Nonostante le richieste esplicite di attenzioni con gesti e parole, nonostante l'ammissione del fatto che lui voglia essere più presente, le cose non cambiano e ci stiamo sempre più allontanando. Se poi ci aggiungiamo le invadenze dei suoceri che mio marito, per strani sensi di colpa, non riesce a gestire, si capisce che la situazione è davvero brutta.
Siamo in terapia da poco e nonostante gli incontri bi/trisettimanali col terapeuta, le cose non volgono minimamente al meglio.
Siamo insieme da 16 anni e da 12 fidanzati e so che ci amiamo ma l'anaffettività e l'incapacità di sensibilità nei miei confronti che ha mio marito mi stanno facendo tristemente pensare ad una separazione.
Purtroppo lui ciclicamente promette un cambiamento ma questo non avviene mai se non in via sporadica e limitata nel tempo e mi rendo sempre più conto che io sono sempre meno disponibile ad offrire "tempo" per cambiare.
So che mi ama ma le parole non bastano per colmare lacune concrete.
Non so cosa fare. Vorrei "aprirgli la testa" e innestare il chip dell'affettività....
[#1]
Gentile Utente,
che tipo di terapia state svolgendo?
Ne conoscete l'approccio teorico?
Su quali temi state lavorando?
Come mai incontri così frequenti?
La nascita del primo figlio è un punto critico del ciclo vitale della coppia, nuovi compiti evolutivi devono essere affrontati, l'aggiunta di un nuovo componenente necessita la
rinegoziazione di ruoli e regole e di trovare un nuovo funzionale equilibrio, anche in merito alla famiglia allargata (famiglie di origine dei partner) non sempre facile da ottenere.
A questo link può leggere un articolo con spunti di riflessione in merito
http://www.psicologia-benessere.it/Coppiaefamiglia/Lanascitadiunfigliounpassaggiodelicato/tabid/117/Default.aspx
Cordialmente
che tipo di terapia state svolgendo?
Ne conoscete l'approccio teorico?
Su quali temi state lavorando?
Come mai incontri così frequenti?
La nascita del primo figlio è un punto critico del ciclo vitale della coppia, nuovi compiti evolutivi devono essere affrontati, l'aggiunta di un nuovo componenente necessita la
rinegoziazione di ruoli e regole e di trovare un nuovo funzionale equilibrio, anche in merito alla famiglia allargata (famiglie di origine dei partner) non sempre facile da ottenere.
A questo link può leggere un articolo con spunti di riflessione in merito
http://www.psicologia-benessere.it/Coppiaefamiglia/Lanascitadiunfigliounpassaggiodelicato/tabid/117/Default.aspx
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
"Nonostante le richieste esplicite di attenzioni con gesti e parole, nonostante l'ammissione del fatto che lui voglia essere più presente, le cose non cambiano e ci stiamo sempre più allontanando."
Gent.le Sig.ra,
la psicoterapia di coppia è un percorso che dovrebbe creare le condizioni favorevoli ad un processo di cambiamento che nasce dalla disponibilità di entrambi i partners a mettersi in discussione e individuare il proprio contributo nel creare una dinamica disfunzionale.
E' importante esplicitare i propri bisogni affettivi e conoscere quelli di suo marito ed è partire da questi che potete individuare le risorse presenti nella relazione di coppia.
Tuttavia comprenderà che avendo già avviato una psicoterapia è quella la sede migliore per affrontare tali aspetti insieme a suo marito.
Gent.le Sig.ra,
la psicoterapia di coppia è un percorso che dovrebbe creare le condizioni favorevoli ad un processo di cambiamento che nasce dalla disponibilità di entrambi i partners a mettersi in discussione e individuare il proprio contributo nel creare una dinamica disfunzionale.
E' importante esplicitare i propri bisogni affettivi e conoscere quelli di suo marito ed è partire da questi che potete individuare le risorse presenti nella relazione di coppia.
Tuttavia comprenderà che avendo già avviato una psicoterapia è quella la sede migliore per affrontare tali aspetti insieme a suo marito.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Utente
Gentile Dr.ssa Rinella,
mi sono resa conto di essermi spiegata male.
Gli incontri sono una volta ogni 2/3 settimane.
Non conosco nè la metodologia nè l'approccio anche perchè è la prima volta che mi rivolgo ad uno psicologo.
Quando siamo da lui, parliamo circa per un paio di ore scarse e per lo più parliamo io e mio marito. Il dottore si "limita" a focalizzare l'attenzione su un punto piuttosto che su un altro cercando di sviscerare meglio il problema.
Al momento il problema principalmente trattato è il rapporto "particolare" tra mio marito e i miei suoceri che se prima erano invadenti ma "gestibili" dopo la nascita di nostra figlia, sono diventati oltre che invadenti in modo assurdo, anche irrispettosi delle nostre richieste come genitori (e in particolare delle mie).
mi sono resa conto di essermi spiegata male.
Gli incontri sono una volta ogni 2/3 settimane.
Non conosco nè la metodologia nè l'approccio anche perchè è la prima volta che mi rivolgo ad uno psicologo.
Quando siamo da lui, parliamo circa per un paio di ore scarse e per lo più parliamo io e mio marito. Il dottore si "limita" a focalizzare l'attenzione su un punto piuttosto che su un altro cercando di sviscerare meglio il problema.
Al momento il problema principalmente trattato è il rapporto "particolare" tra mio marito e i miei suoceri che se prima erano invadenti ma "gestibili" dopo la nascita di nostra figlia, sono diventati oltre che invadenti in modo assurdo, anche irrispettosi delle nostre richieste come genitori (e in particolare delle mie).
[#4]
Gentile Signora,
sa se lo specialista che vi segue è anche psicoterapeuta?
Precisamente da quanto tempo siete seguiti ?
Avete finora tratto benefici dal percorso?
Per il genere di problematiche esposte centrate su coppia e famiglia è particolarmente indicato l'approccio sistemico-relazionale.
sa se lo specialista che vi segue è anche psicoterapeuta?
Precisamente da quanto tempo siete seguiti ?
Avete finora tratto benefici dal percorso?
Per il genere di problematiche esposte centrate su coppia e famiglia è particolarmente indicato l'approccio sistemico-relazionale.
[#5]
Utente
Gentile Dr.ssa Rinella,
lo specialista che ci segue è solo psicologo (così si evince dal sul cv).
Siamo seguiti da circa 3 mesi.
Il beneficio principale riscontrato è che abbiamo ricominciato a parlare (cosa che fino a dicembre u.s. non era fattibile).
Le problematiche sono ancora irrisolte per il momento.
In cosa consiste un approccio sistemico-relazionale?
Grazie infinite per il supporto.
lo specialista che ci segue è solo psicologo (così si evince dal sul cv).
Siamo seguiti da circa 3 mesi.
Il beneficio principale riscontrato è che abbiamo ricominciato a parlare (cosa che fino a dicembre u.s. non era fattibile).
Le problematiche sono ancora irrisolte per il momento.
In cosa consiste un approccio sistemico-relazionale?
Grazie infinite per il supporto.
[#6]
Gentile Signora,
se siete certi che lo specialista che vi segue sia solo psicologo allora non può essere che stiate svolgendo una terapia di coppia.
E' lo psicologo psicoterapeuta che è abilitato e ha le competenze indispensabili per svolgere un percorso psicoterapeutico.
Può comunque vedere la specifica dello specialista(annotazione come psicoterapeuta) sull'Albo on Line dell'Ordine degli Psicologi
www.psy.it
e qui quello degli specialisti della sua regione
http://www.ordpsicologier.it/search.php
A questo link può trovare informazioni sull'approccio terapeutico che le ho indicato
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
se siete certi che lo specialista che vi segue sia solo psicologo allora non può essere che stiate svolgendo una terapia di coppia.
E' lo psicologo psicoterapeuta che è abilitato e ha le competenze indispensabili per svolgere un percorso psicoterapeutico.
Può comunque vedere la specifica dello specialista(annotazione come psicoterapeuta) sull'Albo on Line dell'Ordine degli Psicologi
www.psy.it
e qui quello degli specialisti della sua regione
http://www.ordpsicologier.it/search.php
A questo link può trovare informazioni sull'approccio terapeutico che le ho indicato
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
[#7]
Utente
Cercando sui siti che mi ha segnalato ho trovato lo specialista che le confermo essere solo psicologo.
Noi ci siamo rivolti ad un consultorio e ci è stato assegnato questo specialista.
Mi domando a questo punto, non facendo una vera e propria terapia di coppia, se il percorso che stiamo seguendo ci possa effetivamente aiutare o meno.
Grazie ancora.
Noi ci siamo rivolti ad un consultorio e ci è stato assegnato questo specialista.
Mi domando a questo punto, non facendo una vera e propria terapia di coppia, se il percorso che stiamo seguendo ci possa effetivamente aiutare o meno.
Grazie ancora.
[#8]
Se si è rivolta al Consultorio la faccenda cambia. Li non può scegliere lo specialista, né l'approccio. Potrebbe anche trattarsi di psicologo in formazione psicoterapeutica e comunque supervisionato,dunque si affidi con fiducia.
In ogni caso vi è stato offerto un percorso di coppia presso una struttura pubblica che non è poco.
In ogni caso vi è stato offerto un percorso di coppia presso una struttura pubblica che non è poco.
[#9]
Utente
Non so se sia in formazione ma è un uomo giovane (dalla scheda si legge che è nato nel 1980).
Riflettendo, di sicuro male non fa e in qualsiasi caso da qualche parte dobbiamo pur cominciare per ritrovarci.
Certo, mi piacerebbe che gli incontri fossero meno distanziati e mi rendo conto che, almeno in questa fase, la cosa ci farebbe bene, ma non so se con il consultorio un incontro ogni 10 giorni sia fattibile.
Grazie ancora per l'aiuto.
Riflettendo, di sicuro male non fa e in qualsiasi caso da qualche parte dobbiamo pur cominciare per ritrovarci.
Certo, mi piacerebbe che gli incontri fossero meno distanziati e mi rendo conto che, almeno in questa fase, la cosa ci farebbe bene, ma non so se con il consultorio un incontro ogni 10 giorni sia fattibile.
Grazie ancora per l'aiuto.
[#12]
Gent.le Sig,ra,
un colloquio ogni 2-3 settimane con uno Psicologo e un percorso di counseling e non una psicoterapia di coppia che implica la presenza di uno Psicoterapeuta e una frequenza settimanale delle sedute.
Fatta questa premessa solitamente uno dei due partner "punta il dito" verso l'altro attribuendogli una colpa ma è compito dello specialista non allearsi con l'uno o con l'altro coniuge altrimenti non sarà più in grado di svolgere alcuna funzione di mediazione.
I confini della coppia andrebbero costruiti insieme dai partners altrimenti saranno confini indefiniti e poco visibili ai familiari delle rispettive famiglia di origine.
un colloquio ogni 2-3 settimane con uno Psicologo e un percorso di counseling e non una psicoterapia di coppia che implica la presenza di uno Psicoterapeuta e una frequenza settimanale delle sedute.
Fatta questa premessa solitamente uno dei due partner "punta il dito" verso l'altro attribuendogli una colpa ma è compito dello specialista non allearsi con l'uno o con l'altro coniuge altrimenti non sarà più in grado di svolgere alcuna funzione di mediazione.
I confini della coppia andrebbero costruiti insieme dai partners altrimenti saranno confini indefiniti e poco visibili ai familiari delle rispettive famiglia di origine.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 1.5k visite dal 22/05/2013.
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