Accettare la mediocrità
Salve, sono una ragazza di 22 anni che ha da qualche mese ha un problema abbastanza sciocco e di cui vorrei liberami. Sintetizzando, quando vengo a contatto con i lavori di alcuni musicisti e registi, inizialmente il mio cervello comincia a formulare pensieri di estrema ammirazione, che poi si trasformano in pensieri di disperazione che mi portano a stare male, a provare nausea, sensazione di nodo alla gola, peso sul petto, tristezza, angoscia, senso di inferiorità, frustrazione, impotenza, pianto. Di queste persone non mi interessano la fama o il denaro, ma molto più semplicemente ammiro il loro talento ed il fatto che vi hanno dedicato la vita, diventando capaci di creare lavori davvero notevoli. Non credo che sia invidia, poiche' non auguro loro il male. Le persone normali intorno a me si "accontentano" di avere uno stipendio, un/a compagno/a, le uscite nel fine settimana, le ferie estive, dimagrire, smettere di fumare... io no, non riesco piu' ad accettare la mia mediocrita'. E quando mi paragono a chi invece ha talento mi rendo conto non solo di non essere come loro, ma di non poterlo neanche diventare, e non riesco ad accettarlo. Quando provo a creare qualcosa di mio od a studiare musica nel tempo libero, mi rendo subito conto che non ha senso cio' che faccio, poiche' non mi portera' da nessuna parte, che avrei dovuto incominciare prima, da bambina, per avere qualche risultato. Ed anche in questi momenti vivo le stesse brutte sensazioni che subisco quando ascolto della buona musica o mi guardo un film d'autore. In passato sono sempre passata da un interesse all'altro, dimostrando la mia incapacità di coltivare un interesse, di perseguire un qualsivoglia obbiettivo, di perseverare. Quindi vi chiedo: come mi devo comportare quando ho queste brutte sensazioni? Come posso accettare serenamente cio' che sono? E' il caso di andare da uno psicologo anche per una sciocchezza simile?
Grazie.
Grazie.
[#1]
Gentile ragazza i vissuti delle persone vanno rispettati anche se ritenuti sciocchezze. Se prova disagio non è una sciocchezza rivolgersi ad un professionista, non conta il contenuto di un pensiero ma l'effetto che esso suscita. Detto questo le pongo una domanda, ritiene più funzionale disperarsi per non avere lo stesso talento di chi osserva o mettere in atto azioni che la possano far emergere in qualcosa?
L'idea di dover coltivare qualcosa fin da bambini è solo un mito dal momento in cui è la motivazione il carburante necessario per spingere verso un risultato. Tale motivazione può nascere ad ogni età. Lei deve ancorta trovare la motivazione giusta.
Conosco chi all'età di 35 anni ha deciso di studiare cinema ed ha partecipato con cortometraggi ad importanti festival nazionali (giusto come esempio) e gente che è diventata professionista stimata a 50 anni passati. Quindi?
saluti
L'idea di dover coltivare qualcosa fin da bambini è solo un mito dal momento in cui è la motivazione il carburante necessario per spingere verso un risultato. Tale motivazione può nascere ad ogni età. Lei deve ancorta trovare la motivazione giusta.
Conosco chi all'età di 35 anni ha deciso di studiare cinema ed ha partecipato con cortometraggi ad importanti festival nazionali (giusto come esempio) e gente che è diventata professionista stimata a 50 anni passati. Quindi?
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Ex utente
Grazie dottor De Vincentiis per la risposta davvero fulminea :)
"Detto questo le pongo una domanda, ritiene più funzionale disperarsi per non avere lo stesso talento di chi osserva o mettere in atto azioni che la possano far emergere in qualcosa?"
Ha ragione. Il problema e' che quando inizio a fare un qualsiasi tipo di attivita' che mi piace, dopo un po' compare nella mia mente la classica vocina che mi elenca centinaia di motivi per cui io non dovrei continuare a fare quell'attivita', paragonandomi a tizio e caio, ecc. Piu' cerco di scacciarla via e piu' quella alza la voce. Cosi' punto i piedi e quella stessa attivita' che facevo con piacere e per passatempo, incomincio invece a farla con un senso di dovere e fatica, fissando obbiettivi e scadenze, come per dimostrare qualcosa. E cosa mi risponde la vocina? Che la mancanza di naturalezza e' sintomo che quell'attivita' non fa per me. E qui incominciano ulteriori circoli viziosi di botta e risposta tra me e la vocina, che sfociano nell'irrazionale...
Inutile dire che piu' che di uno psicologo forse avrei bisogno di un esorcista :)
"Detto questo le pongo una domanda, ritiene più funzionale disperarsi per non avere lo stesso talento di chi osserva o mettere in atto azioni che la possano far emergere in qualcosa?"
Ha ragione. Il problema e' che quando inizio a fare un qualsiasi tipo di attivita' che mi piace, dopo un po' compare nella mia mente la classica vocina che mi elenca centinaia di motivi per cui io non dovrei continuare a fare quell'attivita', paragonandomi a tizio e caio, ecc. Piu' cerco di scacciarla via e piu' quella alza la voce. Cosi' punto i piedi e quella stessa attivita' che facevo con piacere e per passatempo, incomincio invece a farla con un senso di dovere e fatica, fissando obbiettivi e scadenze, come per dimostrare qualcosa. E cosa mi risponde la vocina? Che la mancanza di naturalezza e' sintomo che quell'attivita' non fa per me. E qui incominciano ulteriori circoli viziosi di botta e risposta tra me e la vocina, che sfociano nell'irrazionale...
Inutile dire che piu' che di uno psicologo forse avrei bisogno di un esorcista :)
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magari cominci con una lettura su come superare gli ostacoli psicologici al cambiamento.
questa ad esempio
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3228-la-cura-dei-soldi-trappole-ed-errori-dei-comportamenti-finanziari.html
saluti
questa ad esempio
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3228-la-cura-dei-soldi-trappole-ed-errori-dei-comportamenti-finanziari.html
saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2k visite dal 21/05/2013.
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