Depressione, non riuscire a studiare, ansia
Sono una ragazza di 16 anni che frequenta il liceo classico. Quest'anno, per diversi problemi familiari e non, sono insorti lunghi periodi di crisi. Il primo da ottobre circa, nel quale non avevo più voglia di vedere o sentire nessuna mia amica, cosa molto strana dato che ho un vasto giro di amicizie che mi è sempre piaciuto frequentare, e non avevo voglia di fare niente in generale ed inoltre sono diventata bulimica. Successivamente sono migliorata e ho ripreso la mia vita.. Ma dopo pochi mesi è tornato tutto come prima; adesso invece non sono più così a terra ma lo stesso non riesco a concentrarmi nello studio, cosa che ho sempre reputato importante anche nei periodi di malessere anche se non sono mai riuscita a mantenere costante e sufficiente. Mancano poche settimane alla fine dell'anno, ciò nonostante non ho assolutamente la forza per studiare seriamente. In mezzo alle persone mi sento incompresa, inaccettata, spesso a disagio. se sono fuori non faccio altro che pensare a questi problemi e non riesco a vivere neanche le cose positive che mi capitano. Non posso rivolgermi ad uno psicologo professionista per problemi economici. Ho già consultato quello proposto dalla scuola ma non è stato esauriente. Cosa posso fare? Non vivo più
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(..)se sono fuori non faccio altro che pensare a questi problemi e non riesco a vivere neanche le cose positive che mi capitano (..)
gentile ragazza, a volte piccole preoccupazioni si autoalimentano a valanga per il semplice fatto di trattarle nel modo scorretto, esattamente come riportato sopra. Se non c'è nessuno che le indica la strategia adeguata (da vivo) il rischio è quello di peggiorarle ancor di più.
Pensi alla possibilità di rivolgersi ad un terapeuta del servizio pubblico.
saluti
gentile ragazza, a volte piccole preoccupazioni si autoalimentano a valanga per il semplice fatto di trattarle nel modo scorretto, esattamente come riportato sopra. Se non c'è nessuno che le indica la strategia adeguata (da vivo) il rischio è quello di peggiorarle ancor di più.
Pensi alla possibilità di rivolgersi ad un terapeuta del servizio pubblico.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.4k visite dal 21/05/2013.
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