Amore a distanza, amore bohémien
Salve,
Dall'estate scorsa sto vivendo una relazione a distanza ma da Marzo a questa parte sono arrivata ad un punto fermo.
Se prima percepivo l'Amore come una forza vitale, allegra, ora non è altro che malinconia e sofferenza quando siamo separati.
Col passare del tempo la distanza la sento pesare sempre più, sono diventata gelosa e paranoica. Mi tormento quasi ogni giorno e, nonostante io gli confidi i miei stati d'animo, non trovo pace. Lui mi rassicura sempre, mi dice di uscire più spesso, di non perdere mai la speranza.
Con lui sto veramente bene, nessuno mi ha mai capita così bene come lui.
Finita l'estate andremo a convivere nel suo Paese d'origine, questo obiettivo mi dà la forza di lottare, ma ogni tanto ho il morale completamente a terra e vorrei buttare all'aria tutto quanto.
Eppure io stessa riconosco di essere debole, di essere infantile: mi riprendo ma puntualmente mi ritrovo a commettere gli stessi errori, a rispondergli male, a dubitare di lui.
Sto leggendo "L'arte di amare" di Fromm. Tremo davanti ad ogni singola frase che leggo. Riconosco tutti i miei errori e tutto ciò che in realtà desidero per questo amore.
Come faccio a ritornare a vivere serenamente?
Perché ho incominciato a dubitare proprio dopo ben 7 mesi?
Ormai non vivo più il presente. Rimpiango il passato, ho scarsa fiducia nel futuro e tutti i giorni sono uguali. Aggiungo che non mi piace molto uscire, finisco sempre per non mantenere i contatti con gli amici, ed è ancora peggio.
Sono in attesa di consigli,
Grazie.
Dall'estate scorsa sto vivendo una relazione a distanza ma da Marzo a questa parte sono arrivata ad un punto fermo.
Se prima percepivo l'Amore come una forza vitale, allegra, ora non è altro che malinconia e sofferenza quando siamo separati.
Col passare del tempo la distanza la sento pesare sempre più, sono diventata gelosa e paranoica. Mi tormento quasi ogni giorno e, nonostante io gli confidi i miei stati d'animo, non trovo pace. Lui mi rassicura sempre, mi dice di uscire più spesso, di non perdere mai la speranza.
Con lui sto veramente bene, nessuno mi ha mai capita così bene come lui.
Finita l'estate andremo a convivere nel suo Paese d'origine, questo obiettivo mi dà la forza di lottare, ma ogni tanto ho il morale completamente a terra e vorrei buttare all'aria tutto quanto.
Eppure io stessa riconosco di essere debole, di essere infantile: mi riprendo ma puntualmente mi ritrovo a commettere gli stessi errori, a rispondergli male, a dubitare di lui.
Sto leggendo "L'arte di amare" di Fromm. Tremo davanti ad ogni singola frase che leggo. Riconosco tutti i miei errori e tutto ciò che in realtà desidero per questo amore.
Come faccio a ritornare a vivere serenamente?
Perché ho incominciato a dubitare proprio dopo ben 7 mesi?
Ormai non vivo più il presente. Rimpiango il passato, ho scarsa fiducia nel futuro e tutti i giorni sono uguali. Aggiungo che non mi piace molto uscire, finisco sempre per non mantenere i contatti con gli amici, ed è ancora peggio.
Sono in attesa di consigli,
Grazie.
[#1]
Gentile Utente,
la distanza enfatizza le emozioni e le sensazioni, ma l'attesa e la tolleranza dell'attesa e dell'assenza dell'altro, non è affatto semplice da saper gestire.
Uscire, avere i suoi amici, hobby, interessi, potrebbero servirle ad occuparsi di lei e dei suoi spazi mentali, in attesa di poter vivere insieme.
Le letture aiutano, ma non sono curative, né insegnano nuove strategie comportamentali, per quello ci vogliono gli psicologi
Auguri per il suo amore
la distanza enfatizza le emozioni e le sensazioni, ma l'attesa e la tolleranza dell'attesa e dell'assenza dell'altro, non è affatto semplice da saper gestire.
Uscire, avere i suoi amici, hobby, interessi, potrebbero servirle ad occuparsi di lei e dei suoi spazi mentali, in attesa di poter vivere insieme.
Le letture aiutano, ma non sono curative, né insegnano nuove strategie comportamentali, per quello ci vogliono gli psicologi
Auguri per il suo amore
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gent.le ragazza.
le relazioni affettive implicano un processo di co-costruzione fatto di impegno reciproco e di fiducia e la distanza non è mai un fattore facilitante sopratutto all'inizio di un rapporto di coppia. La decisione di iniziare un convivenza in un altro paese è stata ben valutata? considerando la sua giovanissima età potrebbe essere una scelta affrettata, cosa ne pensa?
Inoltre isolarsi dagli altri non l'aiuta di certo perché la induce a focalizzare tutta le sua attenzione sulla relazione di coppia creando i presupposti per una relazione di dipendenza affettiva.
le relazioni affettive implicano un processo di co-costruzione fatto di impegno reciproco e di fiducia e la distanza non è mai un fattore facilitante sopratutto all'inizio di un rapporto di coppia. La decisione di iniziare un convivenza in un altro paese è stata ben valutata? considerando la sua giovanissima età potrebbe essere una scelta affrettata, cosa ne pensa?
Inoltre isolarsi dagli altri non l'aiuta di certo perché la induce a focalizzare tutta le sua attenzione sulla relazione di coppia creando i presupposti per una relazione di dipendenza affettiva.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Ex utente
Gent.ma Dott.ssa Randone,
la ringrazio della risposta e per l'augurio.
Purtoppo i miei hobby non mi aiutano a pensare ad altro, inoltre non sono mai stata una persona socievole e mi è difficile mantenere i contatti con i soliti amici.
Gent.ma Dott.ssa Camplone,
la decisione di andare a convivere è stata ben valutata, anche in presenza dei miei genitori.Mi rendo conto che è un passo molto importante e dovrò essere più che responsabile.
Io cerco lavoro da mesi ma, essendomi neodiplomata, le probabilità di essere assunta sono veramente poche; il mio ragazzo ha un lavoro stabile sia in Italia e ha un posto assicurato anche nel suo Paese (vi ha già lavorato prima di venire a fare gavetta qui). Inizieremo a vivere insieme per due mesi, poi, prima che mi scada il Visto, ritornerò a casa per poi ritornare là in Primavera dove probabilmente inizierò a frequentare una scuola di lingua.
la ringrazio della risposta e per l'augurio.
Purtoppo i miei hobby non mi aiutano a pensare ad altro, inoltre non sono mai stata una persona socievole e mi è difficile mantenere i contatti con i soliti amici.
Gent.ma Dott.ssa Camplone,
la decisione di andare a convivere è stata ben valutata, anche in presenza dei miei genitori.Mi rendo conto che è un passo molto importante e dovrò essere più che responsabile.
Io cerco lavoro da mesi ma, essendomi neodiplomata, le probabilità di essere assunta sono veramente poche; il mio ragazzo ha un lavoro stabile sia in Italia e ha un posto assicurato anche nel suo Paese (vi ha già lavorato prima di venire a fare gavetta qui). Inizieremo a vivere insieme per due mesi, poi, prima che mi scada il Visto, ritornerò a casa per poi ritornare là in Primavera dove probabilmente inizierò a frequentare una scuola di lingua.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 20/05/2013.
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