Genitori assenti
Gentili dottori, sono una ragazza giovane, figlia di genitori separati che ha già ampiamente superato la cosa in sé e accettato i nuovi rispettivi compagni dei suddetti.
Vivo con mia madre e il suo fidanzato, mio padre abita a pochi km di distanza, da anni. Qui sta il punto: ho un difficile rapporto con i miei genitori, che in caso di bisogni primari ci sono sempre (tetto sulla testa, cibo, aiuto sanitario se necessario), ma che da tempo mi fanno mancare del tutto affetto ed attenzioni (minima considerazione, minimo dialogo, mai un gesto d'affetto spontaneo, ipercriticitá su ogni mia scelta), in particolare vedo raramente mio padre, a volte passa anche un mese intero.
Ho smesso di cercare un riavvicinamento affettivo da parte di entrambi e ho cercato di farmene una ragione e farmi una vita mia, ma mi rendo conto che questo senso di abbandono mi condiziona molto nei rapporti che ho, perché tendo a caricare partner e amici di aspettative affettive eccessive e quindi rimango poi delusa.
Inoltre l'assenza di mio padre che non mi cerca mi porta inconsciamente ad avere gli stessi gusti (es. Musicali, sportivi) e le stesse aspirazioni (lavorative) solo per compiacerlo e magari avere uno spunto di dialogo.
Non voglio compiere scelte errate per il mio futuro a causa di questi condizionamenti e vorrei superare la cosa e non soffrirne più.
Capisco di non poter cambiare loro, ma credo di poter cambiare me stessa.
Vi chiedo consiglio su come posso impostare il mio percorso, eventualmente anche titoli di libri sull'argomento.
grazie infinite
B.
Vivo con mia madre e il suo fidanzato, mio padre abita a pochi km di distanza, da anni. Qui sta il punto: ho un difficile rapporto con i miei genitori, che in caso di bisogni primari ci sono sempre (tetto sulla testa, cibo, aiuto sanitario se necessario), ma che da tempo mi fanno mancare del tutto affetto ed attenzioni (minima considerazione, minimo dialogo, mai un gesto d'affetto spontaneo, ipercriticitá su ogni mia scelta), in particolare vedo raramente mio padre, a volte passa anche un mese intero.
Ho smesso di cercare un riavvicinamento affettivo da parte di entrambi e ho cercato di farmene una ragione e farmi una vita mia, ma mi rendo conto che questo senso di abbandono mi condiziona molto nei rapporti che ho, perché tendo a caricare partner e amici di aspettative affettive eccessive e quindi rimango poi delusa.
Inoltre l'assenza di mio padre che non mi cerca mi porta inconsciamente ad avere gli stessi gusti (es. Musicali, sportivi) e le stesse aspirazioni (lavorative) solo per compiacerlo e magari avere uno spunto di dialogo.
Non voglio compiere scelte errate per il mio futuro a causa di questi condizionamenti e vorrei superare la cosa e non soffrirne più.
Capisco di non poter cambiare loro, ma credo di poter cambiare me stessa.
Vi chiedo consiglio su come posso impostare il mio percorso, eventualmente anche titoli di libri sull'argomento.
grazie infinite
B.
[#1]
gentile Utente,
le letture anche se utili, non sono affatto curative.
Se non può migliorare il legame e l'affettività tra lei ed i suoi genitori, come giustamente ha sottolineato lei, può sicuramente fare un lavoro su di sé.
L'affettività e le sue lacune, è ambito di lavoro dello psicologo, non sempre è necessario un percorso lungo e costoso, anche qualche colloquio psicologico potrebbe andare bene
le letture anche se utili, non sono affatto curative.
Se non può migliorare il legame e l'affettività tra lei ed i suoi genitori, come giustamente ha sottolineato lei, può sicuramente fare un lavoro su di sé.
L'affettività e le sue lacune, è ambito di lavoro dello psicologo, non sempre è necessario un percorso lungo e costoso, anche qualche colloquio psicologico potrebbe andare bene
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Cara ragazza,
>>Capisco di non poter cambiare loro, ma credo di poter cambiare me stessa<<
questo è un'ottimo punto di partenza. Una consulenza psicologica potrebbe essere utile in questo, ossia aiutarla ad incrementare la consapevolezza di un'immagine di sé come separata da quella genitoriale.
>>Capisco di non poter cambiare loro, ma credo di poter cambiare me stessa<<
questo è un'ottimo punto di partenza. Una consulenza psicologica potrebbe essere utile in questo, ossia aiutarla ad incrementare la consapevolezza di un'immagine di sé come separata da quella genitoriale.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#3]
" tendo a caricare partner e amici di aspettative affettive eccessive e quindi rimango poi delusa. "
Gentile ragazza,
vorrebbe spiegare meglio che cosa intende? Che cosa accade in queste relazioni? Come mai Lei attribuisce questa tendenza (cioè caricare eccessivamente...) al rapporto che ha con i Suoi genitori?
Quali aspettative ha nei confronti delle persone che frequenta?
Che cosa La delude?
Gentile ragazza,
vorrebbe spiegare meglio che cosa intende? Che cosa accade in queste relazioni? Come mai Lei attribuisce questa tendenza (cioè caricare eccessivamente...) al rapporto che ha con i Suoi genitori?
Quali aspettative ha nei confronti delle persone che frequenta?
Che cosa La delude?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Grazie delle risposte!
In risposta alla gentile dott. Pileci:
è una questione di ruoli.
Cerco l'affetto genitoriale nelle altre persone intorno a me.
Ma mentre l'affetto genitoriale è (o dovrebbe essere a mio modo di vedere) incondizionato, gli altri affetti sono comunque condizionati dagli eventi della vita (litigi, strade che si dividono).
Soprattutto nei partner cerco un senso di sicurezza "paterno", una guida anzichè un compagno, e questo mi riempe di rabbia perchè vedo la mia libertà vincolata da questo schema mentale istintivo che mio malgrado mi ritrovo ad avere.
Rimango delusa perchè mi aspetto un certo tipo di "dazione di sè" da parte dellì'altro, che razionalmente è chiedere troppo, ma emotivamente mi delude quando le aspettative non vengono soddisfatte.
Grazie infinite, mi date forza!
In risposta alla gentile dott. Pileci:
è una questione di ruoli.
Cerco l'affetto genitoriale nelle altre persone intorno a me.
Ma mentre l'affetto genitoriale è (o dovrebbe essere a mio modo di vedere) incondizionato, gli altri affetti sono comunque condizionati dagli eventi della vita (litigi, strade che si dividono).
Soprattutto nei partner cerco un senso di sicurezza "paterno", una guida anzichè un compagno, e questo mi riempe di rabbia perchè vedo la mia libertà vincolata da questo schema mentale istintivo che mio malgrado mi ritrovo ad avere.
Rimango delusa perchè mi aspetto un certo tipo di "dazione di sè" da parte dellì'altro, che razionalmente è chiedere troppo, ma emotivamente mi delude quando le aspettative non vengono soddisfatte.
Grazie infinite, mi date forza!
[#5]
Per modificare il suo schema mentale, che a quanto pare la pone di fronte a scelte di coppia obbligate...e forse non adeguate, ci vuole un lavoro di tipo psicologico.
Legga questo articolo, credo proprio sia al caso suo.
http://www.valeriarandone.it/articoli/139-la-ferita-dei-non-amati-il-marchio-della-mancanza-damore
Legga questo articolo, credo proprio sia al caso suo.
http://www.valeriarandone.it/articoli/139-la-ferita-dei-non-amati-il-marchio-della-mancanza-damore
[#6]
"sono una ragazza giovane, figlia di genitori separati che ha già ampiamente superato la cosa in sé "
Gent.le ragazza,
è possibile che lei abbia razionalizzato la sua condizione ma non si confrontata con la dimensione emozionale ad essa correlata, spesso ci difendiamo dalle emozioni considerandole degli ostacoli o delle interferenze o semplicemente per paura di soffrire.
Tuttavia il legame di attaccamento con le figure genitoriale se è disfunzionale può influenzare molto le nostre relazioni interpersonali, rischiando di alterare in modo fuorviante la consapevolezza dei nostri bisogni affettivi.
Gent.le ragazza,
è possibile che lei abbia razionalizzato la sua condizione ma non si confrontata con la dimensione emozionale ad essa correlata, spesso ci difendiamo dalle emozioni considerandole degli ostacoli o delle interferenze o semplicemente per paura di soffrire.
Tuttavia il legame di attaccamento con le figure genitoriale se è disfunzionale può influenzare molto le nostre relazioni interpersonali, rischiando di alterare in modo fuorviante la consapevolezza dei nostri bisogni affettivi.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#7]
Gentile utente,
la comunicazione è sempre un processo che coinvolge almeno due attori.
Non è detto che lei abbia provato le strade o le strategie giuste per migliorarla con i suoi genitori, per cui, prima di rinunciarvi e e tentare un percorso quanto mai difficile e molto probabilmente sterile, soprattutto se non lo compie assieme ad uno psicoterapeuta, solo su se stessa, le consiglierei vivamente di consultare uno psicologo che sappia proporle e favorire modalità nuove di relazionarsi, in modo che il suo disagio possa diminuire e risolversi.
cordial saluti
la comunicazione è sempre un processo che coinvolge almeno due attori.
Non è detto che lei abbia provato le strade o le strategie giuste per migliorarla con i suoi genitori, per cui, prima di rinunciarvi e e tentare un percorso quanto mai difficile e molto probabilmente sterile, soprattutto se non lo compie assieme ad uno psicoterapeuta, solo su se stessa, le consiglierei vivamente di consultare uno psicologo che sappia proporle e favorire modalità nuove di relazionarsi, in modo che il suo disagio possa diminuire e risolversi.
cordial saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2k visite dal 20/05/2013.
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