Una forte ipocondria che non mi fà più vivere serenamente.
Buongiorno dottori,sono un ragazzo di 23 anni che da circa un mese a questa parte soffre di una forte ipocondria che sta cambiando il mio stile di vita.
Ho già avuto dei periodi simili in passato ma mai lunghi e invadenti come questo,il tutto è nato circa un mese fà quando ritirando degli esami del sangue fatti per motivi non di salute ho notato dei valori sballati(non di molto,in seguito li trascriverò anche per capire se ho dei reali motivi di essere preoccupato).
Dopo aver ricevuto gli esami ho iniziato a documentarmi su internet su una mole esagerata di malattie,mononucleosi,epatite,tumori,hiv,sla,sclerosi multipla ecc ecc.
Alla fine la mia paura si è fossilizzata principalmente su una malattia,ovvero l'hiv,passo tutto il giorno a palparmi i linfonodi in cerca di rigonfiamenti,o a provarmi la febbre o a controllarmi la lingua e la bocca e questo non mi fà più vivere serenamente la mia vita.
Circa due settimane fa sono stato in guardia medica dove ho fatto vedere gli esami a vari medici tra cui uno specializzando in malattie infettive che segue vari malati di hiv e mi ha un pò tranquillizzato sul momento,mi ha detto che dai miei esami non si vede niente per quanto riguarda l'hiv e che visto la mia smodata paura di fare il test e nonostante sia meglio farlo sempre se si ha il dubbio,potevo anche evitare di farlo.
Il problema è appunto questo,non riesco a trovare il coraggio di fare questo test,non ce la faccio proprio,il pensare di farlo in questo momento della mia vita è impensabile,se penso a come cambierebbe la mia vita se ritirando il test sarebbe positivo mi viene una paura tremenda che mi impedisce di fare il test.
A peggiorare le cose ieri mi è comparsa una piccola afta al confine tra gengiva e labbro inf. interno di circa 1 mm che mi fa pensare a una qualche compromissione del mio sistema immunitario.
Di seguito i valori dell'esame:
Globuli rossi 5,15 (4,6-6,2)
Emoglobina 16,6 (14-18)
Ematocrito 45,4 (42-52)
M.C.V. 88,2 (80-99)
M.C.H. 32,2 (27-32)*
M.C.H.C. 36,6 (32-36)*
R.D.W. 13,0 (11-16)
Leucociti 8,15 (4.00-10.80)
Val.Rel:
Neutrofili 55.3 (40-74)
Eosinofili 2.8 (0-8)
Basofili 0,1 (0-1,5)
Linfociti 30,1 (20-45)
Monociti 11,7 (3,4-11)*
Val.Ass:
Neutrofili 4.51 (1.50-8.00)
Eosinofili 0.23 (0.00-0.80)
Basofili 0.1 (0.00-0.20)
Linfociti 2.45 (0.90-4.00)
Monociti 0.95 (0.20-1.00)
Conteggio piastrine 219 (150-400)
M.P.V. 12.3
Mi piacerebbe per quanto possibile ricevere una risposta sia da uno psicologo per quanto riguarda l'ipocondria che da un ematologo o virologo per quanto riguarda l'emocromo.
Ho veramente bisogno d'aiuto,la paura di avere una tremenda malattia e il non trovare il coraggio di fare gli esami,non riesco ad uscirne da solo.
Giusto per chiarire,la mia preoccupazione sull'hiv è anche data dal fatto che in passato ho avuto qualche rapporto(pochi)non protetto con delle ragazze normali circa della mia età,sono stato un vero idiota e non me lo perdono,quindi effettivamente potrei aver preso qualcosa.
Ho già avuto dei periodi simili in passato ma mai lunghi e invadenti come questo,il tutto è nato circa un mese fà quando ritirando degli esami del sangue fatti per motivi non di salute ho notato dei valori sballati(non di molto,in seguito li trascriverò anche per capire se ho dei reali motivi di essere preoccupato).
Dopo aver ricevuto gli esami ho iniziato a documentarmi su internet su una mole esagerata di malattie,mononucleosi,epatite,tumori,hiv,sla,sclerosi multipla ecc ecc.
Alla fine la mia paura si è fossilizzata principalmente su una malattia,ovvero l'hiv,passo tutto il giorno a palparmi i linfonodi in cerca di rigonfiamenti,o a provarmi la febbre o a controllarmi la lingua e la bocca e questo non mi fà più vivere serenamente la mia vita.
Circa due settimane fa sono stato in guardia medica dove ho fatto vedere gli esami a vari medici tra cui uno specializzando in malattie infettive che segue vari malati di hiv e mi ha un pò tranquillizzato sul momento,mi ha detto che dai miei esami non si vede niente per quanto riguarda l'hiv e che visto la mia smodata paura di fare il test e nonostante sia meglio farlo sempre se si ha il dubbio,potevo anche evitare di farlo.
Il problema è appunto questo,non riesco a trovare il coraggio di fare questo test,non ce la faccio proprio,il pensare di farlo in questo momento della mia vita è impensabile,se penso a come cambierebbe la mia vita se ritirando il test sarebbe positivo mi viene una paura tremenda che mi impedisce di fare il test.
A peggiorare le cose ieri mi è comparsa una piccola afta al confine tra gengiva e labbro inf. interno di circa 1 mm che mi fa pensare a una qualche compromissione del mio sistema immunitario.
Di seguito i valori dell'esame:
Globuli rossi 5,15 (4,6-6,2)
Emoglobina 16,6 (14-18)
Ematocrito 45,4 (42-52)
M.C.V. 88,2 (80-99)
M.C.H. 32,2 (27-32)*
M.C.H.C. 36,6 (32-36)*
R.D.W. 13,0 (11-16)
Leucociti 8,15 (4.00-10.80)
Val.Rel:
Neutrofili 55.3 (40-74)
Eosinofili 2.8 (0-8)
Basofili 0,1 (0-1,5)
Linfociti 30,1 (20-45)
Monociti 11,7 (3,4-11)*
Val.Ass:
Neutrofili 4.51 (1.50-8.00)
Eosinofili 0.23 (0.00-0.80)
Basofili 0.1 (0.00-0.20)
Linfociti 2.45 (0.90-4.00)
Monociti 0.95 (0.20-1.00)
Conteggio piastrine 219 (150-400)
M.P.V. 12.3
Mi piacerebbe per quanto possibile ricevere una risposta sia da uno psicologo per quanto riguarda l'ipocondria che da un ematologo o virologo per quanto riguarda l'emocromo.
Ho veramente bisogno d'aiuto,la paura di avere una tremenda malattia e il non trovare il coraggio di fare gli esami,non riesco ad uscirne da solo.
Giusto per chiarire,la mia preoccupazione sull'hiv è anche data dal fatto che in passato ho avuto qualche rapporto(pochi)non protetto con delle ragazze normali circa della mia età,sono stato un vero idiota e non me lo perdono,quindi effettivamente potrei aver preso qualcosa.
[#1]
Gentile Ragazzo,
solitamente un quadro di ipocondria, non appare da un giorno all'altro, ma c'è uno storico di ansia e di cattiva gestione dell'ansia.
Un semplice emocromo, non può slatentizzare un tale disagio.
Per la lettura dell'emocromo dovrebbe rivolgersi al suo curante o a chi le ha prescritto le analisi oppure agli ematologi del sito, qui siamo in psicologia, dove ci occupiamo del significato del suo disagio.
Perché ha paura dell'hiv?
Che rapporto ha con la sessualità?
Si sente in colpa?
Ha ricevuto educazione emozionale\sessuale?
ha una relazione stabile?
solitamente un quadro di ipocondria, non appare da un giorno all'altro, ma c'è uno storico di ansia e di cattiva gestione dell'ansia.
Un semplice emocromo, non può slatentizzare un tale disagio.
Per la lettura dell'emocromo dovrebbe rivolgersi al suo curante o a chi le ha prescritto le analisi oppure agli ematologi del sito, qui siamo in psicologia, dove ci occupiamo del significato del suo disagio.
Perché ha paura dell'hiv?
Che rapporto ha con la sessualità?
Si sente in colpa?
Ha ricevuto educazione emozionale\sessuale?
ha una relazione stabile?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Utente
Buongiorno dottoressa,grazie della sua risposta,si in effetti ho avuto altri casi precedenti di ipocondria e ho anche sofferto di attacchi di panico da bambino(avevo circa 12-13 anni ora non ricordo),insomma non è una cosa campata in aria tutto all'improvviso.
Per quanto riguarda l'emocromo si l'ho fatto vedere a 3 medici e tutti mi hanno tranquillizzato,in particolare lo specializzando in malattie infettive di cui parlavo sopra mi sembrava un medico che sapeva assolutamente ciò che diceva.
Per quanto riguarda invece le sue domande dottoressa,credo che uno dei motivi principali per cui ho paura dell'hiv sia l'impatto sociale che ha sulle persone,la paura di dover prendere per tutta la vita antiretrovirali tossici per il mio organismo,la paura di non avere più la vita normale di un ragazzo di 23 anni,la paura di morire viene relativamente dopo,sono consapevole che si può vivere quasi quanto una persona non sieropositiva quindi ciò non mi preoccupa.
Per quanto riguarda il mio rapporto con la sessualità mi servirebbero domande più specifiche per poterle rispondere meglio,per rispondere in modo generale ho avuto una mediamente forte ansia da prestazione che credo mi sia passata totalmente,o meglio con la mia ragazza attuale(così rispondo anche alla domanda successiva)con cui sono fidanzato da 1 anno e mezzo non ho nessun problema,anzi ultimamente il sesso tra noi è passionale come non mai,l'unica cosa che è cambiata da prima è che ora uso sempre il preservativo per evitare la possibilità di contagiarla(sia essa reale o fittizia).
Se mi sento in colpa? Non credo,non ora perlomeno,qualche settimana fà avevo il terrore di avere contagiato la mia ragazza e si mi sentivo in colpa per questo.
All'inizio della nostra relazione l'ho tradita facendo sesso con un altra ragazza,quando la cosa tra noi è diventata più seria gliel'ho detto e lei ha preso tutto sommato abbastanza bene la cosa,il fatto era avvenuto dopo un mese circa con cui mi frequentavo con lei e non c'era ancora un sentimento dietro,oltretutto questo tradimento è avvenuto sotto l'effetto di alcol quindi non mi sento in colpa per questo,forse sbaglio?
Ha ricevuto educazione emozionale\sessuale? Dottoressa le chiedo scusa per la mia ignoranza in materia ma cosa si intende per educazione emozionale/sessuale?
Intanto dottoressa la ringrazio infinitamente a lei e a tutti gli altri medici attivi in questo sito.
Fate un lavoro veramente eccezionale,il solo parlare con qualcuno che sò avere la preparazione necessaria ad aiutarmi mi aiuta moltissimo,il problema è che non posso portarmi appresso uno psicologo o un medico 24 ore su 24,devo risolvere questo problema.
Per quanto riguarda l'emocromo si l'ho fatto vedere a 3 medici e tutti mi hanno tranquillizzato,in particolare lo specializzando in malattie infettive di cui parlavo sopra mi sembrava un medico che sapeva assolutamente ciò che diceva.
Per quanto riguarda invece le sue domande dottoressa,credo che uno dei motivi principali per cui ho paura dell'hiv sia l'impatto sociale che ha sulle persone,la paura di dover prendere per tutta la vita antiretrovirali tossici per il mio organismo,la paura di non avere più la vita normale di un ragazzo di 23 anni,la paura di morire viene relativamente dopo,sono consapevole che si può vivere quasi quanto una persona non sieropositiva quindi ciò non mi preoccupa.
Per quanto riguarda il mio rapporto con la sessualità mi servirebbero domande più specifiche per poterle rispondere meglio,per rispondere in modo generale ho avuto una mediamente forte ansia da prestazione che credo mi sia passata totalmente,o meglio con la mia ragazza attuale(così rispondo anche alla domanda successiva)con cui sono fidanzato da 1 anno e mezzo non ho nessun problema,anzi ultimamente il sesso tra noi è passionale come non mai,l'unica cosa che è cambiata da prima è che ora uso sempre il preservativo per evitare la possibilità di contagiarla(sia essa reale o fittizia).
Se mi sento in colpa? Non credo,non ora perlomeno,qualche settimana fà avevo il terrore di avere contagiato la mia ragazza e si mi sentivo in colpa per questo.
All'inizio della nostra relazione l'ho tradita facendo sesso con un altra ragazza,quando la cosa tra noi è diventata più seria gliel'ho detto e lei ha preso tutto sommato abbastanza bene la cosa,il fatto era avvenuto dopo un mese circa con cui mi frequentavo con lei e non c'era ancora un sentimento dietro,oltretutto questo tradimento è avvenuto sotto l'effetto di alcol quindi non mi sento in colpa per questo,forse sbaglio?
Ha ricevuto educazione emozionale\sessuale? Dottoressa le chiedo scusa per la mia ignoranza in materia ma cosa si intende per educazione emozionale/sessuale?
Intanto dottoressa la ringrazio infinitamente a lei e a tutti gli altri medici attivi in questo sito.
Fate un lavoro veramente eccezionale,il solo parlare con qualcuno che sò avere la preparazione necessaria ad aiutarmi mi aiuta moltissimo,il problema è che non posso portarmi appresso uno psicologo o un medico 24 ore su 24,devo risolvere questo problema.
[#3]
Solitamente quando si hanno "paure irrazionali" di contagio , si ha un rapporto ambivalente con la sessualità, il desiderio di viverla a pieno e la paura di un possibile contagio, come se fosse la conseguente punizione per il piacere provato.
Se i medici le hanno detto che l'emocromo è in ordine, non dovrebbe cercare ulteriori rassicurazioni online, ma rivolgersi ad uno psicologo de visu, con cui comprendere e soprattutto curare le cause della sua ipocondria.
Se i medici le hanno detto che l'emocromo è in ordine, non dovrebbe cercare ulteriori rassicurazioni online, ma rivolgersi ad uno psicologo de visu, con cui comprendere e soprattutto curare le cause della sua ipocondria.
[#4]
Utente
La mia paura non è del tutto irrazionale,io ho effettivamente avuto dei rapporti non protetti e quindi a rischio,è si vero che dal mio emocromo da quanto dicono i medici non si evince nulla riguarda a un possibile contagio da hiv ma è anche vero che in particolare nelle prime fasi della malattia questa potrebbe non avere minimamente modificato il mio emocromo.
Ed è qui che si regge la mia ipocondria,anche cercando di ragionare razionalmente potrei effettivamente aver contratto la mallattia,ovvero una cosa non esclude l'altra,posso benissimo essere sia ipocondriaco che malato.
Per quanto riguarda il suo consiglio di rivolgermi ad uno psicologo mi creda che lo farei più che volentieri ma in questo momento non ho assolutamente le disponibilità economiche da potermelo permettere.
Quello che dovrei fare è fare il test e pregare che questo risulti negativo ma non riesco a trovare il coraggio di farlo,è più forte di me non riesco,in che altro modo potrei fare?
Ed è qui che si regge la mia ipocondria,anche cercando di ragionare razionalmente potrei effettivamente aver contratto la mallattia,ovvero una cosa non esclude l'altra,posso benissimo essere sia ipocondriaco che malato.
Per quanto riguarda il suo consiglio di rivolgermi ad uno psicologo mi creda che lo farei più che volentieri ma in questo momento non ho assolutamente le disponibilità economiche da potermelo permettere.
Quello che dovrei fare è fare il test e pregare che questo risulti negativo ma non riesco a trovare il coraggio di farlo,è più forte di me non riesco,in che altro modo potrei fare?
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta
Carissimo,
indubbiamente se le preoccupazioni ipocondriache si sono acuite in questo periodo e ha una storia di panico/ansia per la salute, è raccomandabile che si rivolga a uno psicoterapeuta con specifica formazione, a mio parere meglio se cognitivo-comportamentale, visti i dati di efficacia di questa forma di terapia per i disturbi d'ansia, compreso l'ansia per la salute.
Non concordo con la collega quando scrive "Solitamente quando si hanno "paure irrazionali" di contagio , si ha un rapporto ambivalente con la sessualità, il desiderio di viverla a pieno e la paura di un possibile contagio, come se fosse la conseguente punizione per il piacere provato.". E' un suo parere, basato su un modello psicologico in cui crede e a cui fa riferimento, assolutamente rispettabile, ma non considerabile una verità, e con alcuna evidenza scientifica per quanto ne so.
La invito pertanto a non cercare in questo spazio risposte sulle "cause" del suo disagio, ma solo consigli su cosa fare per affrontarli.
Cari saluti
indubbiamente se le preoccupazioni ipocondriache si sono acuite in questo periodo e ha una storia di panico/ansia per la salute, è raccomandabile che si rivolga a uno psicoterapeuta con specifica formazione, a mio parere meglio se cognitivo-comportamentale, visti i dati di efficacia di questa forma di terapia per i disturbi d'ansia, compreso l'ansia per la salute.
Non concordo con la collega quando scrive "Solitamente quando si hanno "paure irrazionali" di contagio , si ha un rapporto ambivalente con la sessualità, il desiderio di viverla a pieno e la paura di un possibile contagio, come se fosse la conseguente punizione per il piacere provato.". E' un suo parere, basato su un modello psicologico in cui crede e a cui fa riferimento, assolutamente rispettabile, ma non considerabile una verità, e con alcuna evidenza scientifica per quanto ne so.
La invito pertanto a non cercare in questo spazio risposte sulle "cause" del suo disagio, ma solo consigli su cosa fare per affrontarli.
Cari saluti
[#7]
"Alla fine la mia paura si è fossilizzata principalmente su una malattia,ovvero l'hiv,passo tutto il giorno a palparmi i linfonodi in cerca di rigonfiamenti,o a provarmi la febbre o a controllarmi la lingua e la bocca e questo non mi fà più vivere serenamente la mia vita."
Gentile ragazzo, se soffre da tempo in questo modo, come mai prima d'ora non ha mai preso la decisione di fare qualcosa per risolvere questo disagio? Ad esempio, rivolgendosi allo psicologo psicoterapeuta?
Che cosa ha provato a fare fin qui per gestire il problema?
Ha funzionato?
Ciò che Lei sta facendo adesso, inoltre, monitorando i rigonfiamenti, la febbre, ecc... secondo il modello della terapia cognitivo-comportamentale, non fa altro che rafforzare tutti i Suoi timori, nel senso che Lei stesso sta contribuendo ad amplificare il disturbo.
In altre parole è come se Lei avesse costantemente il dubbio, dopo aver ricevuto la rassicurazione (misurando ad es. la temperatura), di aver trascurato qualche informazione e di non poter abbassare la guardia.
Anche ripetere spesso gli esami del sangue altro non è che la ricerca di una rassicurazione che però ha vita breve, perchè in realtà le rassicurazioni non fanno altro che aumentare l'ansia alla lunga.
Tutto ciò genera ancora più ansia ed è questo meccanismo che va spezzato, oltre a fare una corretta lettura delle sensazioni corporee.
Se lei soffre d'ansia da tempo, è verosimile pensare anche ad una scarsa capacità di lettura dei segnali che il Suo corpo invia e che, tipicamente nel soggetto ansioso, crea confusione o dubbi sulla propria salute.
Anch'io concordo pertanto con i Colleghi, nel ritenere che sia necessario parlarne con uno psicologo psicoterapeuta, meglio se di orientamento cognitivo-comportamentale.
Saluti,
Gentile ragazzo, se soffre da tempo in questo modo, come mai prima d'ora non ha mai preso la decisione di fare qualcosa per risolvere questo disagio? Ad esempio, rivolgendosi allo psicologo psicoterapeuta?
Che cosa ha provato a fare fin qui per gestire il problema?
Ha funzionato?
Ciò che Lei sta facendo adesso, inoltre, monitorando i rigonfiamenti, la febbre, ecc... secondo il modello della terapia cognitivo-comportamentale, non fa altro che rafforzare tutti i Suoi timori, nel senso che Lei stesso sta contribuendo ad amplificare il disturbo.
In altre parole è come se Lei avesse costantemente il dubbio, dopo aver ricevuto la rassicurazione (misurando ad es. la temperatura), di aver trascurato qualche informazione e di non poter abbassare la guardia.
Anche ripetere spesso gli esami del sangue altro non è che la ricerca di una rassicurazione che però ha vita breve, perchè in realtà le rassicurazioni non fanno altro che aumentare l'ansia alla lunga.
Tutto ciò genera ancora più ansia ed è questo meccanismo che va spezzato, oltre a fare una corretta lettura delle sensazioni corporee.
Se lei soffre d'ansia da tempo, è verosimile pensare anche ad una scarsa capacità di lettura dei segnali che il Suo corpo invia e che, tipicamente nel soggetto ansioso, crea confusione o dubbi sulla propria salute.
Anch'io concordo pertanto con i Colleghi, nel ritenere che sia necessario parlarne con uno psicologo psicoterapeuta, meglio se di orientamento cognitivo-comportamentale.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 9.6k visite dal 18/05/2013.
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