Troppe figure genitoriali bambino 2 anni

Gentili psicologi,
Vi scrivo perché sono molto preoccupata per la situazione che si è creata all'interno della mia famiglia da due anni ad adesso. Mia sorella maggiore ha avuto un figlio da una relazione poi sfociata in matrimonio con una persona proveniente da un paese extra-Europeo. Il rapporto è terminato dopo due anni di matrimonio ( e dieci di fidanzamento ) per incongruenze culturali che causavano continui litigi all'interno della coppia. Da dicembre mia sorella vive quasi esclusivamente con noi nella casa "natale" ( io, mia mamma e mio padre ) e insieme a lei è venuto ad abitare qui anche il bambino. Suo figlio, che per comodità chiamerò Andrea, ancor prima del suo trasferimento era spesso qua a casa da noi perché mia sorella lavorava e il padre pure, ma ad ogni modo il padre non veniva a prendere il figlio da noi neanche quando usciva da lavorare così mia madre ( la nonna ) ha sempre avuto un ruolo rilevante nell'educazione del bambino.
Anch'io sono cresciuta insieme ai miei nonni che hanno vissuto in casa con noi fino alla loro scomparsa e questo mi ha creato diversi traumi, ho sviluppato disturbi alimentari, depressione, comportamento borderline e autolesionismo, ho "curato" questi disturbi ma faccio tutt'ora psicoterapia per mantenere il mio stato di salute sano e non avere delle ricadute importanti.
Tornando al problema principale, ho notato che il bambino ha un rapporto quasi morboso con la nonna, quando lei si allontana lui piange con disperazione, vuole che sia lei a fare le cose per lui ( metterlo a letto, preparargli da mangiare, cambiargli il pannolino ) e questo disturba molto mia sorella che si sente messa in secondo piano come madre, ma il fatto è che questa situazione l'ha creata lei, perché anche quando avrebbe avuto la possibilità di prendersi cura da sola del bambino ha preferito dare questo compito a nostra madre, lavandosene le mani, in qualche modo.
Io credo che lei stia avendo una crisi depressiva profonda e ho sempre dubitato della sua stabilità mentale. Per questo motivo più di una volta le ho consigliato di andare in terapia, ma lei, anche quando riconosceva di averne bisogno, poi non ha mai richiesto un appuntamento.
Studiando pedagogia all'università e avendo letto diversi testi sui traumi che un bambino può avere e che potranno provocargli dei disturbi poi crescendo sono molto preoccupata per lui, perché dimostra in vari modi di non aver chiare le figure genitoriali di riferimento, la madre ( mia sorella ) ha delle forti reazioni aggressive verbali verso il bambino e verso la nonna ( mia madre ).
Io so cosa significa vivere in uno stato di sofferenza psichica e non vorrei per alcun motivo al mondo che questo capitasse anche al mio nipote.
Ho già provato moltissime volte, con le buone e le cattive, a spiegar loro che stanno sbagliando a comportarsi così, ma ogni mia parola è vana e la etichettano come il pensiero di una pazza che va dallo psicologo, insomma si attaccano alla mia malattia per giustificarsi.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Le *vostre* preoccupazioni sono uno dei predittori migliori riguardo alla possibilità di una eventuale disfunzionalità del bambino. Prima ancora di eventuali traumi. Trovate voi per primi la serenità e vedrete che il bambino vi seguirà a ruota.

Al bambino non importa se le figure genitoriali sono tante o poche, importa solo che il clima attorno a lui sia equilibrato e tranquillo.

Ad ogni modo lei è la zia, non la madre, quindi per quanto sia comprensibile il suo attaccamento al piccolo, non è tenuta a farsi in quattro per convincere la famiglia a fare la cosa giusta. Il compito di occuparsi del bene del bambino spetta alla famiglia, quindi in primo luogo ai genitori. Più che spiegare il suo punto di vista a sua sorella, ritengo non debba/possa fare molto di più.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente

Il problema principale forse è proprio questo, il fatto che il clima non è equilibrato e tranquillo poiché mia sorella scarica il bambino su mia madre continuamente ma poi è la prima a creare discussioni pesanti ( davanti al bambino ) perché sente i suoi spazi invasi.

Io lo so che sbaglio per prima, dovrei disinteressarmi alla cosa e lasciare che loro se la cavino da soli in questa grande confusione che hanno creato, ma vivendo in casa con loro purtroppo spesso vengo tirata in mezzo e diventa molto difficile poi per me mantenere il distacco visto che sono ipersensibile. E' una cosa su cui sto lavorando con la psicologa, ma è tutt'altro che semplice metterla in atto, specialmente quando vuoi bene a qualcuno e hai paura che possono rovinargli la vita.

La ringrazio per la tempestiva risposta.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
No, sarebbe altrettanto controproducente disinteressarsene. L'equilibrio, come in tutte le cose, sta nel mezzo.

Quello che lei può fare è continuare a lavorare su se stessa, in modo che diventando una persona più serena, potrà fungere da esempio per il bambino, che a quel punto avrà modo di rendersi conto che al mondo non esistono solo persone nevrotiche, ma anche persone tranquille e forti. Potrà fare molto di più così piuttosto che insistere nel cambiare la testa agli altri.

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Utente
Utente

Ha ragione, senza ombra di dubbio. Anche la psicologa mi dice spesso che il cambiamento deve partire dentro di me perché non posso cambiare le persone per quanto io cerchi di farlo, possono cambiare solo se lo vogliono.

Quando dedico il mio tempo al nipotino cerco sempre di trasmettergli molta serenità, lo porto fuori a cercare le farfalle perché lui l'adora e infatti è molto legato a me e mi cerca spesso quando non mi vede per un po'.

Il fatto che lui percepisca la nonna come la madre non creerà in lui dei dubbi quando sarà abbastanza grande da capire la differenza che dovrebbe esserci tra i due ruoli? E il fatto che la mamma e il padre si prendono così poco cura di lui in che modo influirà sul suo carattere?

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Si preoccupi prima di far crescere se stessa, altrimenti è inutile (e può essere persino controproducente) preoccuparsi per gli altri.
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