Problema psicologico di tipo amoroso
Salve a tutti,mi chiamo Letizia,vi descrivo in breve il mio problema che da parecchi mesi mi sta logorando.
A settembre dell'anno 2012 ho conosciuto dei nuovi amici tra cui c'era un ragazzo di nazionalità albanese,questo ragazzo vive in Italia,è affidato a una famiglia italiana però ha tutti i parenti in Albania.
Ho subito provato una grande stima per questo ragazzo,per l'impegno che ha messo in ogni cosa che ha fatto nella vita,per il fatto di "essersi fatto da solo". Ci siamo innamorati entrambi subito l'uno dell'altro, io sapevo benissimo che i miei genitori non avrebbero mai accettato una storia d'amore con un ragazzo albanese e tra l'altro non laureato,infatti lui lavorava in un supermercato.
I miei genitori mi hanno scoperto una prima volta con lui ed è successo il finimondo,non contenta ho continuato questa storia e a questo punto sono stata massacrata di rimproveri per ciò che avevo fatto e mi hanno proibito di vederlo e sentirlo.Adesso le cose sono tornate come prima,mi permettono di uscire con la vecchia comitiva in cui c'è anche questo ragazzo, ma io mi sento perennemente in colpa sia nei confronti dei miei genitori per averli fatti soffrire e soprattutto nei confronti di questo ragazzo perchè sapevo benissimo che loro non avrebbero mai accettato. Tutta questa situazione mi sta uccidendo soffro di ansia e nervosismo anche perchè i miei genitori mi controllano costantemente affinchè non ritorni con questo ragazzo,mi sento chiusa in gabbia,non c'è via d'uscita anche perchè non riusciamo a separci l'uno dall'altro dato l'infinito bene che proviamo..Vi prego di aiutarmi a non sentirmi più così in colpa nei confronti di questo ragazzo. Ho terribilmente paura di avergli rovinato la vita..sono molto triste
A settembre dell'anno 2012 ho conosciuto dei nuovi amici tra cui c'era un ragazzo di nazionalità albanese,questo ragazzo vive in Italia,è affidato a una famiglia italiana però ha tutti i parenti in Albania.
Ho subito provato una grande stima per questo ragazzo,per l'impegno che ha messo in ogni cosa che ha fatto nella vita,per il fatto di "essersi fatto da solo". Ci siamo innamorati entrambi subito l'uno dell'altro, io sapevo benissimo che i miei genitori non avrebbero mai accettato una storia d'amore con un ragazzo albanese e tra l'altro non laureato,infatti lui lavorava in un supermercato.
I miei genitori mi hanno scoperto una prima volta con lui ed è successo il finimondo,non contenta ho continuato questa storia e a questo punto sono stata massacrata di rimproveri per ciò che avevo fatto e mi hanno proibito di vederlo e sentirlo.Adesso le cose sono tornate come prima,mi permettono di uscire con la vecchia comitiva in cui c'è anche questo ragazzo, ma io mi sento perennemente in colpa sia nei confronti dei miei genitori per averli fatti soffrire e soprattutto nei confronti di questo ragazzo perchè sapevo benissimo che loro non avrebbero mai accettato. Tutta questa situazione mi sta uccidendo soffro di ansia e nervosismo anche perchè i miei genitori mi controllano costantemente affinchè non ritorni con questo ragazzo,mi sento chiusa in gabbia,non c'è via d'uscita anche perchè non riusciamo a separci l'uno dall'altro dato l'infinito bene che proviamo..Vi prego di aiutarmi a non sentirmi più così in colpa nei confronti di questo ragazzo. Ho terribilmente paura di avergli rovinato la vita..sono molto triste
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Gentile ragazza, fin quando non scrollerà di dosso il veto "morale" dei suoi genitori difficilemte riuscirà ad elaborare questa colpa dal momento in cui nell'amore con questo ragazzo non dovrebbe entrare nessuno nel merito tranne che voi due. Il problema non è il rapporto con il suo ragazzo ma con i suoi genitori che, forse, andrebbe discusso con l'aiuto di un terapeuta.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile Utente,
l'unico modo per non sentirsi più in colpa verso i Suoi genitori è crescere, nel senso di guadagnare la propria indipendenza e autonomia decisionale, facendosi trattare e rispettare come donna adulta che, a 26 anni, può frequentare e innamorarsi di chiunque.
Perchè teme di aver fatto un torto ai Suoi genitori con la Sua scelta?
l'unico modo per non sentirsi più in colpa verso i Suoi genitori è crescere, nel senso di guadagnare la propria indipendenza e autonomia decisionale, facendosi trattare e rispettare come donna adulta che, a 26 anni, può frequentare e innamorarsi di chiunque.
Perchè teme di aver fatto un torto ai Suoi genitori con la Sua scelta?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Grazie mille per le risposte
cara dott.ssa sento di aver fatto un torto ai miei genitori perchè loro mi hanno avvisata di non frequentare questo ragazzo e io li ho ingannati dicendo loro che nonprovavo niente per lui e raccontandogli un mare di bugie. mia madre sono mesi che piangr per quello che è successo,teme sempre che io la possa prendere in giro di nuovo.Io mi sento male piu che altro nei confronti di questo ragazzo,non si meritava questa situazione..volevo a tt costi fargli del bene invece gli ho fatto soltanto del male. come mi aiutate ad uscire da questa situazione?
cara dott.ssa sento di aver fatto un torto ai miei genitori perchè loro mi hanno avvisata di non frequentare questo ragazzo e io li ho ingannati dicendo loro che nonprovavo niente per lui e raccontandogli un mare di bugie. mia madre sono mesi che piangr per quello che è successo,teme sempre che io la possa prendere in giro di nuovo.Io mi sento male piu che altro nei confronti di questo ragazzo,non si meritava questa situazione..volevo a tt costi fargli del bene invece gli ho fatto soltanto del male. come mi aiutate ad uscire da questa situazione?
[#5]
Evidentemente Lei ha sbagliato a non essere sufficientemente forte e "coraggiosa" da dire apertamente e pacatamente che si è innamorata proprio di quel ragazzo e a tollerare i "ricatti emotivi" (es pianto, non ci si parla più, ecc...) dei Suoi genitori.
Siete tutti adulti, il problema non è che il ragazzo sia straniero.
Probabilmente incontrerà un altro ragazzo italianissimo che non piacerà ai Suoi genitori.
Il problema è che i Suoi genitori sembrano controllanti e Lei sembra incapace di svincolarsi e diventare davvero adulta.
Insieme colludete per mantenere questa situazione in cui tutti siete infelici: Lei, il Suo ragazzo, i Suoi genitori.
Lei non può e non potrà mai cambiare i Suoi genitori, ma può partire da se stessa e, se vuole modificare questo aspetto troppo remissivo (= pur di non far soffrire nessuno, racconto un sacco di frottole e rompo, se necessario, la relazione), può chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta per imparare COME fare.
Un cordiale saluto,
Siete tutti adulti, il problema non è che il ragazzo sia straniero.
Probabilmente incontrerà un altro ragazzo italianissimo che non piacerà ai Suoi genitori.
Il problema è che i Suoi genitori sembrano controllanti e Lei sembra incapace di svincolarsi e diventare davvero adulta.
Insieme colludete per mantenere questa situazione in cui tutti siete infelici: Lei, il Suo ragazzo, i Suoi genitori.
Lei non può e non potrà mai cambiare i Suoi genitori, ma può partire da se stessa e, se vuole modificare questo aspetto troppo remissivo (= pur di non far soffrire nessuno, racconto un sacco di frottole e rompo, se necessario, la relazione), può chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta per imparare COME fare.
Un cordiale saluto,
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Cara Ragazza,
L' amore rende forti , spavaldi e coraggiosi ....
Forse dovrebbe rispolverare i suoi ali desideri e cercare di rivisitare il rapporto con i suoi genitori, magari cercando di essere poi autonoma, non solo in amore.
Ogni divieto inoltre tende ad amplificare ogni desiderio, quindi potrebbe anche correre il rischio di enfatizzare il suo legame e perdere aderenza con la realtà .
Cari auguri
L' amore rende forti , spavaldi e coraggiosi ....
Forse dovrebbe rispolverare i suoi ali desideri e cercare di rivisitare il rapporto con i suoi genitori, magari cercando di essere poi autonoma, non solo in amore.
Ogni divieto inoltre tende ad amplificare ogni desiderio, quindi potrebbe anche correre il rischio di enfatizzare il suo legame e perdere aderenza con la realtà .
Cari auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#8]
"mi dite come fare a risolvere questa sitiazione? è lei che non riesce a farmi uscire.. "
Gentile Utente,
fermo restando che il problema che Lei descrive qui mi pare sia da risolvere con lo psicologo psicoterapeuta di persona, concordando obiettivi specifici e attuando strategie per raggiungerli, mi pare però che Lei voglia deresponsabilizzarsi.
Mi spiego meglio. La mamma piange e si fa trovare in lacrime, forse per ricattarla emotivamente o forse per altro (inconsapevolmente, sia chiaro).
Ma Lei che cosa fa?
Come mai permette alla mamma (o ad altri) di tenerLa in pugno?
Se anche Lei prendesse posizione, sappiamo che la mamma continuerebbe a piangere.
Il Suo problema allora qual è? Far cessare il pianto della mamma?
Oppure imparare a tollerare il pianto della mamma?
Oppure costruirsi una vita?
Perchè se il Suo problema è far cessare il pianto della mamma, la questione è finita. Lei dovrà solo rassegnarsi a perdere sistematicamente il fidanzato e a preoccuparsi per non irritare la mamma.
Ma se invece Lei riconosce dei vantaggi per se stessa (e anche per gli altri: la mamma che impara a dichiarare le proprie idee in modo assertivo, riconoscendo che col pianto non si ottiene molto...) e vuole costruirsi una vita, allora avrà decisamente più senso rivolgersi allo psicologo per mettere a fuoco il problema, vedere cosa fare per risolverlo, ben consapevoli che la mamma funziona in un determinato modo e che dovremmo aspettarci determinate reazioni.
La Sua aspettativa adesso di trovarsi la mamma che fa i salti di gioia per la Sua relazione deve essere rivista perchè è troppo alta. Capisco che Le piacerebbe avere un consenso, ma deve scegliere tra l'approvazione altrui e la Sua flicità.
Saluti,
Gentile Utente,
fermo restando che il problema che Lei descrive qui mi pare sia da risolvere con lo psicologo psicoterapeuta di persona, concordando obiettivi specifici e attuando strategie per raggiungerli, mi pare però che Lei voglia deresponsabilizzarsi.
Mi spiego meglio. La mamma piange e si fa trovare in lacrime, forse per ricattarla emotivamente o forse per altro (inconsapevolmente, sia chiaro).
Ma Lei che cosa fa?
Come mai permette alla mamma (o ad altri) di tenerLa in pugno?
Se anche Lei prendesse posizione, sappiamo che la mamma continuerebbe a piangere.
Il Suo problema allora qual è? Far cessare il pianto della mamma?
Oppure imparare a tollerare il pianto della mamma?
Oppure costruirsi una vita?
Perchè se il Suo problema è far cessare il pianto della mamma, la questione è finita. Lei dovrà solo rassegnarsi a perdere sistematicamente il fidanzato e a preoccuparsi per non irritare la mamma.
Ma se invece Lei riconosce dei vantaggi per se stessa (e anche per gli altri: la mamma che impara a dichiarare le proprie idee in modo assertivo, riconoscendo che col pianto non si ottiene molto...) e vuole costruirsi una vita, allora avrà decisamente più senso rivolgersi allo psicologo per mettere a fuoco il problema, vedere cosa fare per risolverlo, ben consapevoli che la mamma funziona in un determinato modo e che dovremmo aspettarci determinate reazioni.
La Sua aspettativa adesso di trovarsi la mamma che fa i salti di gioia per la Sua relazione deve essere rivista perchè è troppo alta. Capisco che Le piacerebbe avere un consenso, ma deve scegliere tra l'approvazione altrui e la Sua flicità.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2k visite dal 16/05/2013.
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