Separazione dei genitori
Buonasera,
ho 20 anni e da poco mio padre ha deciso di lasciare mia madre. La cosa ha sorpreso tutti perchè lui è sempre stato una persona molto buona, altruista e innamoratissimo di mia madre. Durante il primo confronto che abbiamo avuto io e lui (dove gli ho lanciato addosso tutta la mia rabbia e delusione), lui mi ha fatto capire che questa vita non gli piace e non gli importa più della sua famiglia, il che ovviamente comprende anche me e mia sorella.
Per problemi economici inoltre, è costretto a restare in casa con noi e a me la sua sola presenza dà molto fastidio, ma per la serenità di mia madre e mia sorella lo tratto bene.
Tutto questo sembra ripercuotersi sullo studio: non riesco a concentrarmi, a leggere più di due pagine (quando invece, sono sempre stata molto responsabile a riguardo). E' anche vero che sono al mio primo anno di università e mi chiedo se ho fatto la scelta giusta e nell'ultimo periodo poi, penso sempre più stesso di lasciarla e andare a lavorare così da dare una mano economicamente.
Di tutto questo non parlo con nessuno perché di carattere sono una che si tiene le cose dentro, però sento di stare per scoppiare. Di confidarmi con mia madre non se ne parla, ha già troppe preoccupazioni adesso e non riesco a sfogarmi completamente con gli amici. Ho anche paura che questa situazione creerà una profonda ferita nel mio carattere, cambiandomi in negativo. Fino a poco tempo fa, infatti, non avrei mai pensato di NON laurearmi, di accontentarmi, adesso invece è un chiodo fisso.
Vorrei vedere uno psicologo, ma non posso (e non voglio) chiedere soldi ai miei genitori.
Mi sento sola e spaesata. Non ho più certezze e mi è venuto a mancare un importante punto di riferimento (mio padre). Mi chiedo: se non posso più fidarmi nemmeno dei miei genitori, di chi posso fidarmi?
Grazie mille.
ho 20 anni e da poco mio padre ha deciso di lasciare mia madre. La cosa ha sorpreso tutti perchè lui è sempre stato una persona molto buona, altruista e innamoratissimo di mia madre. Durante il primo confronto che abbiamo avuto io e lui (dove gli ho lanciato addosso tutta la mia rabbia e delusione), lui mi ha fatto capire che questa vita non gli piace e non gli importa più della sua famiglia, il che ovviamente comprende anche me e mia sorella.
Per problemi economici inoltre, è costretto a restare in casa con noi e a me la sua sola presenza dà molto fastidio, ma per la serenità di mia madre e mia sorella lo tratto bene.
Tutto questo sembra ripercuotersi sullo studio: non riesco a concentrarmi, a leggere più di due pagine (quando invece, sono sempre stata molto responsabile a riguardo). E' anche vero che sono al mio primo anno di università e mi chiedo se ho fatto la scelta giusta e nell'ultimo periodo poi, penso sempre più stesso di lasciarla e andare a lavorare così da dare una mano economicamente.
Di tutto questo non parlo con nessuno perché di carattere sono una che si tiene le cose dentro, però sento di stare per scoppiare. Di confidarmi con mia madre non se ne parla, ha già troppe preoccupazioni adesso e non riesco a sfogarmi completamente con gli amici. Ho anche paura che questa situazione creerà una profonda ferita nel mio carattere, cambiandomi in negativo. Fino a poco tempo fa, infatti, non avrei mai pensato di NON laurearmi, di accontentarmi, adesso invece è un chiodo fisso.
Vorrei vedere uno psicologo, ma non posso (e non voglio) chiedere soldi ai miei genitori.
Mi sento sola e spaesata. Non ho più certezze e mi è venuto a mancare un importante punto di riferimento (mio padre). Mi chiedo: se non posso più fidarmi nemmeno dei miei genitori, di chi posso fidarmi?
Grazie mille.
[#1]
"Di tutto questo non parlo con nessuno perché di carattere sono una che si tiene le cose dentro, però sento di stare per scoppiare."
Gentile ragazza,
prima di pensare allo psicologo, che può certamente aiutarti a riordinare questa spiacevole esperienza e a cercare insieme soluzioni per te, vorrei chiederti se hai una rete sociale di sostegno (un ragazzo, degli amici).
Inoltre, potresti valutare l'idea di vedere uno psicologo anche all'ASL, ma temo che il tuo problema sia legato alla sofferenza: che cosa temi possa accadere se tu ti rivolgessi allo psicologo?
Gentile ragazza,
prima di pensare allo psicologo, che può certamente aiutarti a riordinare questa spiacevole esperienza e a cercare insieme soluzioni per te, vorrei chiederti se hai una rete sociale di sostegno (un ragazzo, degli amici).
Inoltre, potresti valutare l'idea di vedere uno psicologo anche all'ASL, ma temo che il tuo problema sia legato alla sofferenza: che cosa temi possa accadere se tu ti rivolgessi allo psicologo?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Cara ragazza, tanto per cominciare sappia che esiste lo sportello giovani all'Università e che può andarci benissimo da sola.
Quanto a queste tristi burrasche dell'età di mezzo, sono purtroppo frequenti, suo padre avrà più o meno cinquantanni penso, è l'età dei bilanci per la coppia , bilanci tra quello che si è sognato, quello che si è dato e quello che si è ricevuto.
E per motivi diversi si comincia a pensare che la vita di tutti , anche la nostra è a termine..
La mamma dovrebbe farsi aiutare a reggere la barra del timone, prima che la barca vada contro gli scogli..le dica da parte mia che quello che non serve è fare scenate, perchè così uno pensa che fuori ci sono cieli fioriti e in casa un inferno..
Cerchi di non farsi prendere lei dallo sconforto, se non può ora fidarsi tanto dei suoi genitori, deve fidarsi di sè stessa, della sua intelligenza .della sua rabbia e della voglia di farcela, nonostante..
Un abbraccio..
Quanto a queste tristi burrasche dell'età di mezzo, sono purtroppo frequenti, suo padre avrà più o meno cinquantanni penso, è l'età dei bilanci per la coppia , bilanci tra quello che si è sognato, quello che si è dato e quello che si è ricevuto.
E per motivi diversi si comincia a pensare che la vita di tutti , anche la nostra è a termine..
La mamma dovrebbe farsi aiutare a reggere la barra del timone, prima che la barca vada contro gli scogli..le dica da parte mia che quello che non serve è fare scenate, perchè così uno pensa che fuori ci sono cieli fioriti e in casa un inferno..
Cerchi di non farsi prendere lei dallo sconforto, se non può ora fidarsi tanto dei suoi genitori, deve fidarsi di sè stessa, della sua intelligenza .della sua rabbia e della voglia di farcela, nonostante..
Un abbraccio..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Utente
Grazie per l'attenzione,
sì, ho un gruppo di amici e in particolare uno di loro è il mio più caro e vecchio amico. Quando però mi chiede qualcosa riguardo alla separazione rispondo sinteticamente e ci scherzo su.
Per quanto riguarda lo psicologo, non credo di avere problemi. Anzi, ho un carattere molto particolare (molto diffidente, insicura, paranoica...) e forse anche qualche problema legato alla depressione e vorrei capire come risolvere tutto e vivere meglio, per cui in realtà, da tempo pensavo di chiedere un aiuto professionale per capire cosa ho e cosa potrei fare a riguardo.
Grazie ancora!
sì, ho un gruppo di amici e in particolare uno di loro è il mio più caro e vecchio amico. Quando però mi chiede qualcosa riguardo alla separazione rispondo sinteticamente e ci scherzo su.
Per quanto riguarda lo psicologo, non credo di avere problemi. Anzi, ho un carattere molto particolare (molto diffidente, insicura, paranoica...) e forse anche qualche problema legato alla depressione e vorrei capire come risolvere tutto e vivere meglio, per cui in realtà, da tempo pensavo di chiedere un aiuto professionale per capire cosa ho e cosa potrei fare a riguardo.
Grazie ancora!
[#4]
Utente
Dottoressa Fregonese,
mio padre ha 44 anni (in effetti è giovane) e tutto quello che ha detto lei, ho provato anche io a dirglielo. Capisco benissimo che a un certo punto si comincia a fare dei bilanci, inoltre non siamo (come ho detto) molto ricchi, lui lavora tanto, per cui un periodo di "esaurimento" è comprensibile.
Il problema è che lui invece dice che non è vero tutto questo, ma semplicemente non ama più mia madre, non è felice e vuole rifarsi una famiglia e una vita. (Una volta mi ha detto che era arrivato al punto che preferiva stare a lavoro fino a tardi, un lavoro che ODIA, piuttosto che tornare a casa dalla famiglia. Si immagini una figlia che si sente dire una cosa del genere dal padre.)
Mia madre in realtà è stata una signora: non ha mai fatto scenate e anzi, se devono discutere, si assicura che io e mia sorella non ci siamo. Diciamo che io proteggo lei (per quello che posso: aiutandola in casa, standole vicino) e lei protegge noi figlie, cercando di non farci pesare la situazione.
Grazie!
mio padre ha 44 anni (in effetti è giovane) e tutto quello che ha detto lei, ho provato anche io a dirglielo. Capisco benissimo che a un certo punto si comincia a fare dei bilanci, inoltre non siamo (come ho detto) molto ricchi, lui lavora tanto, per cui un periodo di "esaurimento" è comprensibile.
Il problema è che lui invece dice che non è vero tutto questo, ma semplicemente non ama più mia madre, non è felice e vuole rifarsi una famiglia e una vita. (Una volta mi ha detto che era arrivato al punto che preferiva stare a lavoro fino a tardi, un lavoro che ODIA, piuttosto che tornare a casa dalla famiglia. Si immagini una figlia che si sente dire una cosa del genere dal padre.)
Mia madre in realtà è stata una signora: non ha mai fatto scenate e anzi, se devono discutere, si assicura che io e mia sorella non ci siamo. Diciamo che io proteggo lei (per quello che posso: aiutandola in casa, standole vicino) e lei protegge noi figlie, cercando di non farci pesare la situazione.
Grazie!
[#5]
Gentile ragazza,
in un momento di sconforto, gli amici possono ascoltarti e offrirti il loro aiuto e il loro affetto. Fingere che tutto stia andando bene e cercare di sdrammatizzare potrebbero essere strategie di gestione del problema che alla fine non aiutano te...
Perchè non provi ad essere autentica con i tuoi amici più cari? Almeno con quelli con cui c'è maggior intesa? D'altra parte è la cosa più sana del mondo essere giù se la mamma e il papà sono in crisi e se in casa ci sono tensioni, non trovi?
Quanto allo psicologo, potresti domandare al tuo medico di base delle indicazioni di servizi sul territorio: dubito che, in tali situaione stressante, il medico esiterà a prescriverti una consulenza.
Saluti,
in un momento di sconforto, gli amici possono ascoltarti e offrirti il loro aiuto e il loro affetto. Fingere che tutto stia andando bene e cercare di sdrammatizzare potrebbero essere strategie di gestione del problema che alla fine non aiutano te...
Perchè non provi ad essere autentica con i tuoi amici più cari? Almeno con quelli con cui c'è maggior intesa? D'altra parte è la cosa più sana del mondo essere giù se la mamma e il papà sono in crisi e se in casa ci sono tensioni, non trovi?
Quanto allo psicologo, potresti domandare al tuo medico di base delle indicazioni di servizi sul territorio: dubito che, in tali situaione stressante, il medico esiterà a prescriverti una consulenza.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.4k visite dal 15/05/2013.
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