Mancanza di fiducia nel partner e problemi di coppia
Cerco di riassumere brevemente la mia storia complicata. Sono sposata da 15 anni e fino a 4 anni fa il mio matrimonio poteva definirsi felice. Poi quasi all'improvviso i rapporti sessuali con mio marito sono scomparsi, alle mie domande dapprima timide e poi poù insistenti lui ha detto che la causa erano le pillole contro l'ipertensione e che il problema si sarebbe risolto da solo. Logicamente il problema non si è risolto anzi lui si è allontanato sempre di più da me anche dal punto di vista affettivo dedicandomi sempre meno attenzioni e chiudendosi sempre più in se stesso e nel suo mondo. Dopo ulteriori sollecitazioni da parte mia si è rivolto ad un urologo che gli avrebbe detto che il problema non è fisico ma solo psicologico ma le cose tra di noi sono ancora peggiorate. A gennaio l'ho affrontato a muso duro chiedendogli come pensava di continuare il nostro rapporto che era ormai diventato quello di due persone che vivono sotto lo stesso tetto senza altri vincoli. Lui ha ammesso che scoprirsi impotente lo ha gettato in un baratro di insicurezza e di imbarazzo nei miei confronti e pertanto si è chiuso nel suo guscio senza più comunicare con me. Ha promesso che sarebbe cambiato che si sarebbe riavvicinato a me che avremmo comunicato e cercato di risolvere insieme anche questo problema. Le cose da allora sono invece precipitate. Ho scoperto che mi racconta bugie, mi ha detto di essere andato per lavoro in un posto invece era in un altro, ho trovato pillole di cialis e di levitra che non prende con me. Dice che il medico gli ha detto di provare a prenderle ogni tanto per vedere se fanno effetto ma con lui non funzionano... ho scoperto che visita siti internet porno e guarda film hard e dice che lo fa per tentare di eccitarsi: tutte penose bugie! Gli ho detto che per continuare a stare con lui e tentare di ricostruire un rapporto ormai lacerato ho bisogno di fidarmi ancora di lui e che le spiegazioni che mi da non mi convincono. Lui dice di amarmi ma dice che devo credere a quello che dice che le sue risposte non sono strane: gli ho chiesto di farmi vedere gli estratti conto delle carte di credito che tiene gelosamente nascosti e mi ha detto che non li avrò mai perchè lui non cede a ricatti devo fidarmi e basta. In fondo al cuore credo di amarlo ma quando me lo vedo accanto mi sembra impossibile continuare a vivere nel dubbio che possa continuare a mentirmi. Lui sa che soffro, dice che soffre anche lui ma mi chiedo se la nostra relazione sia recuperabile oppure se il fatto di essere diventato impotente abbia talmente cambiato la sua personalità da renderlo un mostro irriconoscibile. Sono tanto tentata di lasciarlo e di iniziare una nuova vita da sola.
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Gentile utente
Le difficoltà sessuali possono essere un campanello d'allarme, a volte precoce, a volte tardivo, che segnala che qualcosa nella coppia non sta funzionando come dovrebbe. Dato però che lei ha inserito questa richiesta d'aiuto e non suo marito, possiamo solo ragionare per ipotesi. Voglio dire che è certamente possibile che il disturbo sessuale di suo marito lo abbia cambiato e abbia incrinato il vostro rapporto, ma è anche possibile che sia avvenuto il contrario. Ripeto, da qui non è possibile saperlo e quindi restano aperte entrambe le alternative, con le quali la invito (vi invito) a confrontarsi.
Se lo ritiene opportuno, potrebbe parlargli e vagliare insieme la possibilita di richiedere una consulenza o una terapia di coppia. Ma se dopo qualche tentativo dovesse rendersi conto che questa strada non è percorribile, allora credo che si troverebbe a doversi confrontare con ciò che desidera realmente lei. In questo caso, se ne sente la necessità, una consulenza psicologica potrebbe essere certamente d'aiuto anche a lei, individualmente.
Cordiali saluti
Le difficoltà sessuali possono essere un campanello d'allarme, a volte precoce, a volte tardivo, che segnala che qualcosa nella coppia non sta funzionando come dovrebbe. Dato però che lei ha inserito questa richiesta d'aiuto e non suo marito, possiamo solo ragionare per ipotesi. Voglio dire che è certamente possibile che il disturbo sessuale di suo marito lo abbia cambiato e abbia incrinato il vostro rapporto, ma è anche possibile che sia avvenuto il contrario. Ripeto, da qui non è possibile saperlo e quindi restano aperte entrambe le alternative, con le quali la invito (vi invito) a confrontarsi.
Se lo ritiene opportuno, potrebbe parlargli e vagliare insieme la possibilita di richiedere una consulenza o una terapia di coppia. Ma se dopo qualche tentativo dovesse rendersi conto che questa strada non è percorribile, allora credo che si troverebbe a doversi confrontare con ciò che desidera realmente lei. In questo caso, se ne sente la necessità, una consulenza psicologica potrebbe essere certamente d'aiuto anche a lei, individualmente.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta tempestiva, gli ho parlato di una terapia di coppia e sembra quasi aver accettato l'idea. La cosa che mi fa sentire così frustrata sono però tutte quelle bugie.... ho quasi paura che voglia nascondere un'altra relazione o una doppia vita non so. Oppure sono solo mie fantasie? Può l'impotenza cambiare così tanto la psicologia di una persona?
[#3]
Gentile utente
Se l'idea della terapia di coppia sta passando, le suggerisco di proseguire, molto delicatamente e senza forzare, su questa strada. Se esiste ancora qualche possibilità di ricostruire il vostro rapporto, ciò potrà essere favorito e ottenuto dallo svolgimento di consulti reali con un collega, ma non da qui. Come le dicevo lo scambio d'informazioni che può avvenire tramite un consulto online è alquanto limitato. I suoi timori, le sue paure e i suoi dubbi sulla fiducia nei confronti di suo marito potranno essere esposti e trattati al meglio con il professionista che vi seguirà. Un ultimo suggerimento: nella ricerca del professionista, specificate fin dall'inizio che avete bisogno di una terapia di coppia e non di una terapia individuale.
Cordiali saluti e molti auguri
Se l'idea della terapia di coppia sta passando, le suggerisco di proseguire, molto delicatamente e senza forzare, su questa strada. Se esiste ancora qualche possibilità di ricostruire il vostro rapporto, ciò potrà essere favorito e ottenuto dallo svolgimento di consulti reali con un collega, ma non da qui. Come le dicevo lo scambio d'informazioni che può avvenire tramite un consulto online è alquanto limitato. I suoi timori, le sue paure e i suoi dubbi sulla fiducia nei confronti di suo marito potranno essere esposti e trattati al meglio con il professionista che vi seguirà. Un ultimo suggerimento: nella ricerca del professionista, specificate fin dall'inizio che avete bisogno di una terapia di coppia e non di una terapia individuale.
Cordiali saluti e molti auguri
[#5]
Gentile utente, come il mio collega mi sento di ribadire la possibilità che un disturbo sessuale possa modificare l'assetto psicologico di un individuo. La disfunzione erettile (impotenza) può portare alla sensazione di aver perso la "potenza" non solo a letto ma anche nella relazione di coppia. Personalmente mi sentirei di indirizzarla verso uno specialista in sessuologia che valuterà insieme a voi la possibilità di lavorare in coppia su tematiche affettive e sessuali. Le difficoltà di suo marito e la sfiducia che lei sta provando nei suoi confronti potranno essere affrontati in un contesto professionale in grado di accogliere i vissuti di entrambi, se anche suo marito ne è convinto.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott.ssa Maria Cristina Bivona
Psicoterapeuta e Sessuologa
Roma- Tivoli 347 0550866
www.psicologotivoli.com
[#6]
gentile utente,
dalla sua prima mail, tra le righe, sembra trasparire un sospetto, che lei poi materializza nel secondo intervento, ovvero quello di una seconda relazione
Immagino che questo sospetto, quando riaffiora, la sprofonda nell'ansia, per questo forse lei lo tratta "tra le righe"
Ovviamente le mie sono supposizioni, ma se fosse così capirei perchè finora, nonostante il comportamento di suo marito, lei non ha ancora preso posizione, e si ferma alle di lui promesse di miglioramento
Il problema è che Lei, signora, non mi sembra riesca a fidarsi "a comando", ovvero basandosi su ciò che le dice il marito
Forse l'unico modo per sbloccare la situazione (in entrambi i sensi, non necessariamente verso una separazione) è quello di iniziare a metter giù qualche paletto. Proprio perchè suo marito ammette di avere problemi emotivi quando si parla di sesso tra voi due E' IL MINIMO che accetti la consulenza specialistica di coppia.
Le dico questo perchè la situazione sembra fortemente sbilanciata: lui pretende fiducia, ma cosa fa in cambio? Si costruisce una sessualità tutta sua dalla quale lei è esclusa, si rifiuta di dare dimostrazioni concrete della sua buona fede, ecc.
Per cui, invece che vivere di sospetti, rimorsi, ansia e desideri sommersi di un'altra "vita" io le consiglio di cominciare a tirarsi su le maniche e di iniziare a ricostruire concretamente questo matrimonio, uscendo dalla passività, proprio perchè lei dice di amarlo ancora
Per separarsi c'è sempre tempo, non abbia fretta
PS. Se si accorge che da sola non riesce a "prender posizione" non escluda di farsi supportare da una psicologa, l'importante è sbolccare la situazione
dalla sua prima mail, tra le righe, sembra trasparire un sospetto, che lei poi materializza nel secondo intervento, ovvero quello di una seconda relazione
Immagino che questo sospetto, quando riaffiora, la sprofonda nell'ansia, per questo forse lei lo tratta "tra le righe"
Ovviamente le mie sono supposizioni, ma se fosse così capirei perchè finora, nonostante il comportamento di suo marito, lei non ha ancora preso posizione, e si ferma alle di lui promesse di miglioramento
Il problema è che Lei, signora, non mi sembra riesca a fidarsi "a comando", ovvero basandosi su ciò che le dice il marito
Forse l'unico modo per sbloccare la situazione (in entrambi i sensi, non necessariamente verso una separazione) è quello di iniziare a metter giù qualche paletto. Proprio perchè suo marito ammette di avere problemi emotivi quando si parla di sesso tra voi due E' IL MINIMO che accetti la consulenza specialistica di coppia.
Le dico questo perchè la situazione sembra fortemente sbilanciata: lui pretende fiducia, ma cosa fa in cambio? Si costruisce una sessualità tutta sua dalla quale lei è esclusa, si rifiuta di dare dimostrazioni concrete della sua buona fede, ecc.
Per cui, invece che vivere di sospetti, rimorsi, ansia e desideri sommersi di un'altra "vita" io le consiglio di cominciare a tirarsi su le maniche e di iniziare a ricostruire concretamente questo matrimonio, uscendo dalla passività, proprio perchè lei dice di amarlo ancora
Per separarsi c'è sempre tempo, non abbia fretta
PS. Se si accorge che da sola non riesce a "prender posizione" non escluda di farsi supportare da una psicologa, l'importante è sbolccare la situazione
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#7]
Ex utente
Credo Dr. Bulla, che Le abbia centrato in pieno il problema. Io sto cercando di uscire dalla passività in cui ho vissuto negli ultimi anni ma mi ritrovo davanti un muro. Lui di ce che mi devo fidare di lui. Punto. proprio ieri dopo un viaggio di lavoro ho notato che mancava una pastiglia di levitra dal blister che tiene nascosto. Gli ho chiesto spiegazioni e dopo aver litigato ed essere uscito sbattendo la porta mi ha mandato un sms dicendo che l'aveva presa per me ma che io ho un atteggiamento troppo freddo e quindi non ha funzionato. Premetto che anche la sera prima avevamo discusso. Non so che altro fare ogni volta che lo metto davanti alla realtà delle sue menzogne sguscia come un'anguilla e mi da giustificazioni che suonerebbero ridicole anche a un bambino ma alle quali io devo credere per amore suo.
Capisco che la perdita di "potenza" in un uomo sia drammatica ma io sto subendo a mia volta una situazione in cui mi sento in colpa per essere normale.. oltretutto ho un lavoro che mi gratifica maggiormente, guadagno di più ecc...
Come devo fare per non essere passiva?
Grazie ancora
Capisco che la perdita di "potenza" in un uomo sia drammatica ma io sto subendo a mia volta una situazione in cui mi sento in colpa per essere normale.. oltretutto ho un lavoro che mi gratifica maggiormente, guadagno di più ecc...
Come devo fare per non essere passiva?
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 26.8k visite dal 16/05/2008.
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