Rapporti familiari difficili
Inutile dire che se arrivo a chiedere aiuto e consulto su internet qualcosa che non va c'è ma tant'è...passiamo al problema. Ultimamente sto riscontrando molti problemi di carattere personale che mi stanno bloccando parecchio nel prosieguo sereno della mia giovane vita; per il momento ne espongo solo uno che m mette molta ansia e mi rovina le giornate.
Da ormai due anni mio padre si è invaghito di una donna sul lavoro e naturalmente ciò non ha fatto che provocare grande dolore a me, i miei fratelli ma soprattutto a mia madre che di fatto non è più stata la stessa da allora...lui in questi 2-3 anni ha più volte detto che l'avrebbe smessa anche perché poi questa collega è sposata e ha avuto forse il buonsenso di dire basta ma mio padre tuttora persiste e le manda mail terribili per noi familiari, visto che prima o poi riusciamo sempre a leggerle. L'ultima è coincisa con il mio ritorno dall'estero per un mese e mezzo, durante il quale avevo potuto uscire dal malsano ambiente di casa mia. Malsano è esattamente questo il problema a casa: mi trovo in un ambiente molto teso e triste e io sono arrivato al limite della sopportazione anche per altri miei problemi, ho voglia di andarmene da casa ma questo non l'ho detto a mia madre perché le spezzerebbe il cuore. Per inciso mi trovo in un anno di pausa dagli studi obbligata.
Io sono sempre stato un carattere forte spesso duro e polemico ma è solo un modo di essere ma da molto con mio padre non riesco più a stare in casa litighiamo sempre su qualsiasi cosa io credo sia la mia enorme rabbia repressa contro di lui. In famiglia siamo sempre stati molto chiusi: lo sono io, lo sono i miei fratelli e lo è soprattutto mio padre. L'unica ovviamente è mia madre a cui voglio molto bene ma non riesco ad aprirmi, sento come una repulsione contro la mia famiglia anche se non è colpa sua che di fatto è la vittima più grande di questa situazione. Non so cosa veramente come fare ad andare avanti con la mia vita familiare in casa anche perché di queste tante mail ho letto l'ultima pochi giorni fa e mia madre non lo sa lei forse crede che adesso la situazione sia stabile ma non lo è lui le ha scritto che la ama...non riuscirei a dirglielo la distruggerei è da 2 anni che prende psicofarmaci contro la depressione...io mi reputo forte (non che lei non lo sia) e non voglio dare l'impressione di cedere ma non ce la faccio più.
Cosa dovrei fare? I miei hanno già avuto diversi incontri con psicologi di coppia ma non ha funzionato per colpa di mio padre che è restio. Io vorrei andare da uno psicologo ma non riuscirei a dirlo a mia madre tanto meno a mio padre con cui di fatto non ho parlato mai di niente.
Aggiungo che a mio parere sono depresso e probabilmente da parecchio almeno uno due anni anche se riesco a condurre una vita normale.
Da ormai due anni mio padre si è invaghito di una donna sul lavoro e naturalmente ciò non ha fatto che provocare grande dolore a me, i miei fratelli ma soprattutto a mia madre che di fatto non è più stata la stessa da allora...lui in questi 2-3 anni ha più volte detto che l'avrebbe smessa anche perché poi questa collega è sposata e ha avuto forse il buonsenso di dire basta ma mio padre tuttora persiste e le manda mail terribili per noi familiari, visto che prima o poi riusciamo sempre a leggerle. L'ultima è coincisa con il mio ritorno dall'estero per un mese e mezzo, durante il quale avevo potuto uscire dal malsano ambiente di casa mia. Malsano è esattamente questo il problema a casa: mi trovo in un ambiente molto teso e triste e io sono arrivato al limite della sopportazione anche per altri miei problemi, ho voglia di andarmene da casa ma questo non l'ho detto a mia madre perché le spezzerebbe il cuore. Per inciso mi trovo in un anno di pausa dagli studi obbligata.
Io sono sempre stato un carattere forte spesso duro e polemico ma è solo un modo di essere ma da molto con mio padre non riesco più a stare in casa litighiamo sempre su qualsiasi cosa io credo sia la mia enorme rabbia repressa contro di lui. In famiglia siamo sempre stati molto chiusi: lo sono io, lo sono i miei fratelli e lo è soprattutto mio padre. L'unica ovviamente è mia madre a cui voglio molto bene ma non riesco ad aprirmi, sento come una repulsione contro la mia famiglia anche se non è colpa sua che di fatto è la vittima più grande di questa situazione. Non so cosa veramente come fare ad andare avanti con la mia vita familiare in casa anche perché di queste tante mail ho letto l'ultima pochi giorni fa e mia madre non lo sa lei forse crede che adesso la situazione sia stabile ma non lo è lui le ha scritto che la ama...non riuscirei a dirglielo la distruggerei è da 2 anni che prende psicofarmaci contro la depressione...io mi reputo forte (non che lei non lo sia) e non voglio dare l'impressione di cedere ma non ce la faccio più.
Cosa dovrei fare? I miei hanno già avuto diversi incontri con psicologi di coppia ma non ha funzionato per colpa di mio padre che è restio. Io vorrei andare da uno psicologo ma non riuscirei a dirlo a mia madre tanto meno a mio padre con cui di fatto non ho parlato mai di niente.
Aggiungo che a mio parere sono depresso e probabilmente da parecchio almeno uno due anni anche se riesco a condurre una vita normale.
[#1]
Gentile ragazzo,
La situazione che ci riferisce e' difficile e dura da sopportare sotto diversi punti di vista.
E' crollata la possibilita' di idealizzare suo padre e di. Identificarsi con lui. Assiste e cerca di contenere il dolore di sua madre.
Immagino che si senta solo e destabilizzato.
Penso che dovrebbe ricorrere ad uno psicologo per elaborare i tanti significati che gravano su di lei a partire da questa situazione.
Io le consiglierei davvero di farlo affinche' non si stratifichino su di lei le conseguenze emotive e rappresentazionali di questa situazione.
I migliori auguri
La situazione che ci riferisce e' difficile e dura da sopportare sotto diversi punti di vista.
E' crollata la possibilita' di idealizzare suo padre e di. Identificarsi con lui. Assiste e cerca di contenere il dolore di sua madre.
Immagino che si senta solo e destabilizzato.
Penso che dovrebbe ricorrere ad uno psicologo per elaborare i tanti significati che gravano su di lei a partire da questa situazione.
Io le consiglierei davvero di farlo affinche' non si stratifichino su di lei le conseguenze emotive e rappresentazionali di questa situazione.
I migliori auguri
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Utente
Grazie per il supporto! Tuttavia non so se e quando troverò la forza di prendere il coraggio di andare dallo psicologo e soprattutto parlarne con mia madre ( di certo non con mio padre ). Li aggiungo (i miei altri problemi personali) in maniera sintetica perché forse possono aiutare per altri eventuali risposte.
Non so se conseguenza diretta dal problema sopra esposto, ho riscontrato problemi con la mia identità sessuale: in sostanza mi si è presentato il dubbio di essere gay o in parte. Anche per via di una fimosi non trattata fino a quest'anno non ho mai avuto grande confidenza con l'altro sesso ma ci sono state diverse ragazze di cui mi ero innamorato ma poi ovviamente mai arrivato in fondo (non che ci avessi mai provato). Beh fatta circoncisione ho avuto un risultato parziale sopratutto a livello estetico il che mi provoca ancora disagio in questo campo già delicato per me. Sta di fatto che da un più non saprei forse un anno, credo per riflesso di invidia/mancanza, mi piace la vista di un bel corpo maschile e imbarazzante da dire ma anche per il membro. Ciò inutile dire che mi provoca ulteriore sconforto e confusione! Ho letto tanto sull'argomento (doc omosessuale, omosessualità vera e propria ecc) ma non ne vengo a capo.
Altro punto dolente è che non riesco a decidere del mio futuro: come già detto sono in un anno di pausa e non riesco a decidere la materia a livello universitario e anche questo mi mette ansia. Ho come l'impressione, ma anche per cose più insulse, che non riesco mai a decidere per qualcosa piuttosto che per altro; direi uno stallo emotivo/psicologico.
Chiaro che l'assommarsi di tutte queste dinamiche mi mette grande pressione psicologica e ansia e non so più come gestirle né singolarmente né tutte insieme!
Non so se conseguenza diretta dal problema sopra esposto, ho riscontrato problemi con la mia identità sessuale: in sostanza mi si è presentato il dubbio di essere gay o in parte. Anche per via di una fimosi non trattata fino a quest'anno non ho mai avuto grande confidenza con l'altro sesso ma ci sono state diverse ragazze di cui mi ero innamorato ma poi ovviamente mai arrivato in fondo (non che ci avessi mai provato). Beh fatta circoncisione ho avuto un risultato parziale sopratutto a livello estetico il che mi provoca ancora disagio in questo campo già delicato per me. Sta di fatto che da un più non saprei forse un anno, credo per riflesso di invidia/mancanza, mi piace la vista di un bel corpo maschile e imbarazzante da dire ma anche per il membro. Ciò inutile dire che mi provoca ulteriore sconforto e confusione! Ho letto tanto sull'argomento (doc omosessuale, omosessualità vera e propria ecc) ma non ne vengo a capo.
Altro punto dolente è che non riesco a decidere del mio futuro: come già detto sono in un anno di pausa e non riesco a decidere la materia a livello universitario e anche questo mi mette ansia. Ho come l'impressione, ma anche per cose più insulse, che non riesco mai a decidere per qualcosa piuttosto che per altro; direi uno stallo emotivo/psicologico.
Chiaro che l'assommarsi di tutte queste dinamiche mi mette grande pressione psicologica e ansia e non so più come gestirle né singolarmente né tutte insieme!
[#3]
Penso che lei abbia bisogno di una figura maschile con cui identificarsi e la cerchi in ogni dove. Quando la figura paterna si pone in modo cosi' negativo e' possibile che accada. Ma credo che sia risolvibile.
Che la sua funzione sessuale possa essere condizionata dalla situazione familiare mi sembra inevitabile. Sono proprio queste le conseguenze rappresentzionali che le indicavo.
Il problema della fimosi puo' avere contibuito ma penso che a livello inconscio siano molto piu" potenti certe immagini che lei certamente crea e che gestsce male.
Cerchi di trovare uno specialista che le ispiri fiducia!
Di nuovo !
Che la sua funzione sessuale possa essere condizionata dalla situazione familiare mi sembra inevitabile. Sono proprio queste le conseguenze rappresentzionali che le indicavo.
Il problema della fimosi puo' avere contibuito ma penso che a livello inconscio siano molto piu" potenti certe immagini che lei certamente crea e che gestsce male.
Cerchi di trovare uno specialista che le ispiri fiducia!
Di nuovo !
[#4]
Gentile Ragazzo,
i problemi della coppia genitoriale purtroppo si riverberano sull'intero benessere familiare quindi anche su quello dei figli.
Sembra evidente che lei ne sia spettatore assai coinvolto, schierato dalla parte di sua madre, donna tradita e che soffre.
E' dunque assai comprensibile la sua voglia di risolvere andandosene, di staccare la spina da una situazione familiare complessa, dolorosa, difficile, dalle alleanze transgenerazionali che non fanno bene a nessuno, tantomeno a lei.
Per quanto le possa sembrare giusto "aiutare" sua madre, essere suo alleato, il problema del rapporto coniugale dei suoi genitori riguarda solo loro in quanto coppia, lei non ha nessun dovere in merito, né tantomeno si dovrebbe sentire responsabile per una mail di cui non le ha parlato, volerle bene non significa aiutarla a risolvere i suoi problemi di coppia, dai quali sarebbe opportuno che restasse fuori per il suo bene. Controllare la posta di suo padre significa prendere parte al loro malessere, si tiri possibilmente fuori da questi coinvolgimenti.
Non mi meravigliano dunque, data la situazione descritta, le difficoltà personali che espone, come ad esempio il timore di essere gay che più che altro sembrerebbe legato a un problema d'ansia.
Sarebbe opportuno che si rivolgesse ad uno psicologo/psicoterapeuta, al fine di ritrovare un migliore benessere pur nella complessità della situazione.
Provi a rivolgersi allo Spazio Giovani del Consultorio Familiare ASL, non occorre la prescrizione del medico.
Se crede ci può aggiornare in futuro.
Cari saluti
i problemi della coppia genitoriale purtroppo si riverberano sull'intero benessere familiare quindi anche su quello dei figli.
Sembra evidente che lei ne sia spettatore assai coinvolto, schierato dalla parte di sua madre, donna tradita e che soffre.
E' dunque assai comprensibile la sua voglia di risolvere andandosene, di staccare la spina da una situazione familiare complessa, dolorosa, difficile, dalle alleanze transgenerazionali che non fanno bene a nessuno, tantomeno a lei.
Per quanto le possa sembrare giusto "aiutare" sua madre, essere suo alleato, il problema del rapporto coniugale dei suoi genitori riguarda solo loro in quanto coppia, lei non ha nessun dovere in merito, né tantomeno si dovrebbe sentire responsabile per una mail di cui non le ha parlato, volerle bene non significa aiutarla a risolvere i suoi problemi di coppia, dai quali sarebbe opportuno che restasse fuori per il suo bene. Controllare la posta di suo padre significa prendere parte al loro malessere, si tiri possibilmente fuori da questi coinvolgimenti.
Non mi meravigliano dunque, data la situazione descritta, le difficoltà personali che espone, come ad esempio il timore di essere gay che più che altro sembrerebbe legato a un problema d'ansia.
Sarebbe opportuno che si rivolgesse ad uno psicologo/psicoterapeuta, al fine di ritrovare un migliore benessere pur nella complessità della situazione.
Provi a rivolgersi allo Spazio Giovani del Consultorio Familiare ASL, non occorre la prescrizione del medico.
Se crede ci può aggiornare in futuro.
Cari saluti
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.4k visite dal 11/05/2013.
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