Problemi con i genitori per la propria sessualità

salve ho 22 anni e sono omosessuale.
Fin da bambino e per quanto mi ricordi so di essere attratto dal mio stesso sesso. Questo mi ha creato davvero tanti problemi,sin da piccolo cercavo di avere la ragazzina ma non ci riuscivo, a me piacevano i miei amici e tutti mi chiamavano GAY! Quanti pianti! Una profe delle medie davanti alla classe mi aveva detto che se ero dell'altra sponda non c'erano problemi che potevo dirIo. Io non mi rinnego sono fatto così, non voglio cambiare, ma non riesco più a vivere perchè adesso che mi sono aperto stanno venendo fuori un bel pò di casini in famiglia. La mia famiglia è numerosa e i miei genitori sono molto ma molto credenti. Avendo un altro fratello gay che si è dichiarato, questo ha provocato grande sofferenza nei miei genitori che non hanno potuto fare altro che scaricarla sui figli che sono rimasti in casa, visto che mio fratello si è trasferito in un'altra città con il suo moroso. Da quel momento mi sono rinchiuso ancora più in me stesso. Ma ora mia mamma ha capito o forse aveva già capito della mia omosessualità e siccome ha spiato il mio facebook è venuta a conoscenza di certe frequentazioni e conversazioni che era meglio non leggesse. Il giorno dopo mi ha preso in disparte e tra le lacrime mi ha detto che lei mi ama molto ma non condivide quello che sto facendo, dice che siccome anche io sono molto credente sono sulla buona strada ma non posso creare scandalo, la gente parla, "vecchiacce" di paese che gli hanno riferito che mi vedono sempre con lo stesso ragazzo ecc..lei ha detto che non posso essere motivo di scandalo, che non devo dar soddisfazione alle mie pulsioni sessuali che posso resistere che devo fare una vita sana anche se con dei sacrifici! Io volevo piangere, volevo scappare, non potevo ascoltare quello che mi diceva, mia mamma che amo da morire mi stava uccidendo! Ho fatto finta di niente dicendo che erano tutti scherzi che non deve preoccuparsi che io non faccio niente...io non voglio farla soffrire ma non posso nemmeno rinnegarmi. Cosa posso fare? non voglio parlare con lei non servirebbe a niente, i miei genitori hanno le loro idee religiose e non cambiano. Ma io soffro vorrei solo sentirmi accettato e sapere che questo non avverrà mai mi fa stare male, lei non sa il dolore che provo, le sofferenze e le umiliazioni che subisco per quello che sono, in questo paese di IGNORANTI, ma che è CASA MIA. Poi il fatto che mi abbiano trasmesso le loro credenze mi fa stare sempre male, IL PECCATO DI QUA IL PECCATO DI LA! se dovessi dirgli tutto quello che ho fatto morirebbero, io non voglio ferirli, ma devo sfogarmi con qualcuno capire cosa fare e le miei amiche mi sono d'aiuto fino ad un certo punto. Non posso andare da uno psicologo perchè loro lo saprebbero e non posso nemmeno permettermelo economicamente, se chiedessi a loro mi manderebbero da un prete o sicuramente da uno psicologo che la pensa come loro, per questo chiedo AIUTO A VOI che siete imparziali!Vi ringrazio in anticipo per l'aiuto
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro ragazzo,

il suo percorso è, purtroppo, molto simile a molti ragazzi che, come lei, accettano la propria omosessualità ma non possono condividerla serenamente a causa dei pregiudizi che li circondano.

Comprendo perfettamente il suo sentire e non sarò certo io a dirle che la soluzione del problema sia aprirsi con i suoi familiari.
Non sempre "fare outing" è foriero di una serenità interiore che meriterebbe di essere vissuta da ragazzi che, come lei, hanno grandi difficoltà a farsi accettare dalle persone cui vogliono più bene.
Tuttavia credo sia giusto che lei abbia ben chiaro che la strada da seguire, con tutti i tempi che lei riterrà opportuni, è proprio questa.

Quanto è importante per lei avere un fratello maggiore che già si è dichiarato con i suoi genitori? Sente che questo possa aiutarla o, forse, si sente penalizzato perché teme di incrementare il dolore dei suoi genitori che già hanno dovuto accettare un figlio omosessuale?

Come hanno preso i suoi genitori la notizia di suo fratello?

Se ne ha voglia, le allego il link a una lettura che potrà darle qualche spunto di riflessione:

http://www.gaypsicologia.com/p/teoria-in-pillole.html

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Utente
Utente
Grazie dottor Callina per la sua risposta. Ho letto il link e devo dire che è la prima volta che leggo articoli o ricerche sull'omosessualità, perchè come c'è scritto ed è vero, ci si basa sempre su ciò che ci viene propinato dalla nostra società. Il problema è che tutte le notizie sono forvianti, facciamo parte di una cultura che nega la possibilità di felicità ad un omosessuale. Rispondendo alle sue domande, per me avere un fratello maggiore gay mi lascia molto indifferente, non c'è mai stato un bel rapporto tra me e mio fratello, non ci siamo mai parlati, ma non solo della nostra situazione sessuale, proprio di niente e può sembrare stano, ma è così. Mi ha sempre evitato forse perchè aveva capito che ero come lui, non so. Sicuramente il fatto che lui si sia aperto con i miei genitori mi penalizza perchè loro l'hanno presa proprio male, mia mamma, ho saputo da pochi giorni, che per quello che era successo, era stata in cura da uno psicologo, non ne avevo idea. Mio papà piangeva spesso e non ne abbiamo mai parlato in casa, è un tabù. Quindi come posso io aprirmi se so di dare altre sofferenze hai miei genitori, mi sento egoista solo a pensarlo, sicuramente sarebbe un'altra delusione e non è quello di cui hanno bisogno ora, preferisco che rimanga tutto così a questo punto.
Ma io come faccio a vivere bene? come faccio a vivere in casa con loro? poi ho molti dubbi su me stesso, non sulla mia omosessualità, ma sul mio futuro, ho tante paure, la notte non riesco ad addormentarmi, ho provato con le tisane, pastiglie, ma niente! cosa posso fare?
vorrei avere una relazione, non sentirmi più solo, ma non posso perchè vivo ancora a casa mia e non ho idea di quanto ci rimarrò.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro ragazzo,

<<lei ha detto che non posso essere motivo di scandalo, che non devo dar soddisfazione alle mie pulsioni sessuali che posso resistere che devo fare una vita sana anche se con dei sacrifici>>

lei (che scrive) sa perfettamente che questo non è possibile, che si tratta di una contraddizione in termini; reprimere quello che sente corrisponderebbe a una vita di sacrifici e assolutamente NON sana, almeno da un punto di vista psichico.

E' per questo che, se proprio non riesce a far accettare ai suoi genitori questa situazione, dovrebbe cercare un giusto compromesso, almeno finché vivrà in casa con loro, almeno fino a quando non si sentirà abbastanza forte da affrontarli.

Avere una relazione (non sentirsi più soli) e vivere in casa, non sono comunque cose incompatibili, anche se in un paese piccolo mi rendo conto che sia più complesso da gestire.
Lei cosa fa nella vita? Lavora? Studia?
Il suo tempo lo trascorre sempre in paese o ha modo di spostarsi per lavoro/studio/svago?

<<non è quello di cui hanno bisogno ora>>
e quello di cui ha bisogno lei dove lo vogliamo mettere?
Non crede di avere diritto ad una vita?

Vede, di solito dovrebbero essere i genitori a prendersi cura delle esigenze dei figli e non viceversa, almeno fino a quando i genitori sono in buona salute e non necessitano di assistenza.
In questo caso sembra che sia lei ad "occuparsi" di loro; è molto comune tra i giovani omosessuali questo modo di porsi e spesso è causato dal senso di colpa; come se, nonostante la personale accettazione, ci si sentisse, in modo non del tutto consapevole, "sbagliati" e quindi colpevoli di quello che si è.
Il fatto è che non è così! Il fatto è che lei ha tutto il diritto di vivere la sua vita come tutti gli altri, di cercare di costruire una relazione che la soddisfi e non c'è nulla di sbagliato in questo.

Come mai è preoccupato per il suo futuro? Quali sono le sue paure?

Un caro saluto
[#4]
Utente
Utente
Caro dottore la ringrazio prima di tutto per le risposte che mi sta dando, non è la stessa cosa pensare determinate cose e sentirtele dire da un'altra persona. Si forse è vero mi accetto ma nello stesso tempo mi sto negando la felicità. Non mi sento per niente felice perchè non riesco a trovare una persona con cui stare, non è facile come per gli etero, il nostro mondo (quello omosessuale) è molto nascosto e soprattutto per un ragazzo come me trovare qualcuno della mia età è veramente difficile. Io lavoro per pagarmi gli studi e sono sempre impegnato, ho 2 lavori diversi, poi il coro, il ballo, il volontariato, lo studio....7 giorni su 7, forse è anche per questo che non dormo, ma sono cose che voglio fare che mi fanno restare fuori casa, così da evitare i miei genitori e i grandi problemi che ci sono in casa, soprattutto quelli economici che gravano su tutta la famiglia, dico questo non per farmi compatire, ma perchè questo problema mi prende emotivamente e i miei si aspettano molto da noi, è vero che non ci hanno mai fatto mancare niente, ma io sto studiando ancora e far combaciare l'università (che mi devo pagare da solo) con il lavoro per aiutare in casa mi ESAURISCE. Il mio tempo lo trascorro o qua nel mio paese o in città, ma sempre per studio o lavoro. Esco il fine settimana ma sono troppo stanco e non sto fuori fino a tardi. Ho avuto qualche relazione ma non riesco mai a portarle avanti mi trovo sempre le persone sbagliate che mi usano e poco dopo mi gettano via, ho quasi rinunciato a credere nell'amore. E' questa la mia paura sul futuro, che non è così prossimo, sono stufo di cercare qualcuno che poi dovrei vedere poco e di nascosto, stare attendo ad ogni mia mossa per non farmi scoprire, ma chi me lo fa fare?
Ho paura anche che nell'ambito in cui lavorerò dopo gli studi non possa essere accettato e questo significa nascondermi per una vita intera.....NO non ce la posso fare! Ma cosa dovrei fare? sono io che mi sono scelto il mio futuro che voglio lavorare nel sociale, perchè mi piace stare in mezzo alla gente, ma alla persone non piaccio per quello che sono.
L'unica soluzione a cui sono arrivato è di andarmene dall'Italia, finiti gli studi, cominciare da zero, una nuova vita. Ma poi mi dico che scappare non serve a nulla, a me piace stare qua! Ma perchè non posso essere accettato per quello che sono?!? CHE RABBIA DOTTORE, CHE RABBIA!
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro ragazzo,

<< il nostro mondo (quello omosessuale) è molto nascosto e soprattutto per un ragazzo come me trovare qualcuno della mia età è veramente difficile.>>

comprendo quali dinamiche sociali possano incidere nel mondo omosessuale.
Purtroppo, a causa del pregiudizio e di quanto ad esso è correlato, la vita relazionale di un ragazzo come lei può essere molto complessa e il solo fatto di dover frequentare ambienti "dedicati" e " nascosti" rischia di far incrementare il senso di disagio.

Tuttavia, ci sono molti ragazzi come lei, della sua età, che sono alla ricerca delle stesse cose che lei cerca. Non si deve scoraggiare e neppure dare per vinto.

Le delusioni, purtroppo, ci sono sia nel mondo omosessuale che in quello eterosessuale, ma questo, in fondo, fa parte del processo di crescita individuale... e lei è ancora così giovane che non è davvero il caso di perdere le speranze.

So che nelle relazioni omosessuali prevalgono molto spesso leggerezza e rapporti fini a se stessi ma, mi creda, ci sono anche molte persone che riescono a realizzarsi e a trovare ciò che cercano. Suo fratello, in questo senso, dovrebbe essere per lei esempio delle possibilità che anche per un ragazzo gay esistono oggi.

<<sono stufo di cercare qualcuno che poi dovrei vedere poco e di nascosto, stare attendo ad ogni mia mossa per non farmi scoprire, ma chi me lo fa fare?>>

Vivere le relazioni di nascosto è spesso prerogativa dell'età adolescenziale, soprattutto per un giovane omosessuale che cerca il suo posto nel mondo; accade, poi, che quando si trova la persona giusta tutte le difese che fino a quel momento si sono messe in atto, vengano abbattute e che quanto veniva ritenuto impossibile fino a quel momento, magicamente, appare semplice.

Comprendo la sua rabbia e la condivido empaticamente, perché non è giusto che una persona come lei debba rinunciare a vivere serenamente la propria vita per il timore del giudizio e delle sue conseguenze.

Tuttavia, la sua sensibilità, confermata anche dalla sua scelta di lavorare nel sociale, credo potranno darle ottime possibilità di riscattarsi.

Tenga sempre a mente quali sono le sue priorità e, con un po' di pazienza, troverà il modo di affrontare tutti gli ostacoli.

In ultimo, ma non ultimo, non rinunci mai a credere nell'amore... è qualcosa che nella vita va sempre ricercato; è quello che io, da psicologo adleriano, definisco uno dei compiti vitali di ogni uomo, è la mèta cui ogni uomo dovrebbe tendere per il proprio benessere personale, è ciò per cui DEVE continuare a lottare.
Non si faccia scoraggiare dalle delusioni e, con un po' di pazienza, troverà anche lei la sua metà della mela.

Se sentisse il bisogno di un supporto professionale per affrontare il suo disagio personale e familiare, il consulto con uno psicologo della sua zona, de visu, potrebbe essere d'aiuto.
In tal caso potrà trovare professionisti preparati anche nelle strutture pubbliche; professionisti riservati e in grado di astenersi da ogni forma di giudizio.

Le auguro che possa presto trovare la serenità che merita.

Un caro saluto
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Utente
Utente
Grazie dottor Callina per tutte le belle cose che mi ha detto, sto cercando in questo periodo di allontanare le persone che ritenevo amiche ma che in realtà mi usavano e basta, mi sto circondando invece di veri rapporti di amicizia. Non è facile mettere da parte certe relazioni ma penso che i consigli sinceri che mi stanno arrivando mi faranno solo del bene.
Ho deciso fra l'altro di iniziare un percorso da una psicologa qua della mia zona, consigliata da una mia cara amica e da cui anche lei è seguita. Non so ancora se lo dirò ai miei o mi inventerò qualche bugia nelle ore che trascorrerò in terapia, sinceramente preferisco che non si intromettano.
I rapporti in famiglia non sono cambiati a quanto pare si preferisce far finta di niente e a me va bene così, visto che inizia la sessione estiva degli esami e mi voglio concentrare su quella.
La ringrazio ancora molto per il tempo che mi ha dedicato e spero che abbia ancora molte cose da dirmi e che continui ad aiutarmi a trovare la serenità che cerco, certo so di essere il protagonista e che devo essere io a costruirmela, ma un po' di consigli fanno sempre bene!
Le auguro tanto bene.
Un caro saluto, a presto.