Informazioni sulla psicoterapia da me intrapresa
Salve gentili Dottori,
volevo chiedere alcune delucidazioni riguardo il cammino psicoterapeutico da me intrapreso, premetto che per me è la prima volta che lo faccio. Vorrei solo dei chiarimenti sulle "dinamiche" mediante le quali si dovrebbe sviluppare una seduta. Quando mi reco dallo psicologo mi fa sdraiare su una poltroncina e sta alle mie spalle, e io appunto parlo di tutto, talvolta interagendo con le domande che mi pone lo psicologo. Diciamo che appunto inizialmente abbiamo stabilito gli obbiettivi da raggiungere, quanto voglio investirci in tempo ed economicamente e siam partiti con le sedute, le prime ovviamente servono per farmi conoscermi, però quello che volevo chiedere è questo: ormai sono all'ottava seduta e praticamente ogni volta viene fuori che quando si parla del problema lo psicologo dice "dobbiamo capire da dove provengano questi pensieri negativi", però quello che non capisco è come uno psicologo deve comportarsi...una volta capito o intuita quale potrebbe essere la causa in che modo inizia a "lavorare" sul paziente? O avrebbe dovuto già iniziare a farlo dato il numero delle sedute? So che è un pò contorta come domanda ma mi trovo in questo mondo per me nuovo e mi sento un pò disorientato. Grazie in anticipo
volevo chiedere alcune delucidazioni riguardo il cammino psicoterapeutico da me intrapreso, premetto che per me è la prima volta che lo faccio. Vorrei solo dei chiarimenti sulle "dinamiche" mediante le quali si dovrebbe sviluppare una seduta. Quando mi reco dallo psicologo mi fa sdraiare su una poltroncina e sta alle mie spalle, e io appunto parlo di tutto, talvolta interagendo con le domande che mi pone lo psicologo. Diciamo che appunto inizialmente abbiamo stabilito gli obbiettivi da raggiungere, quanto voglio investirci in tempo ed economicamente e siam partiti con le sedute, le prime ovviamente servono per farmi conoscermi, però quello che volevo chiedere è questo: ormai sono all'ottava seduta e praticamente ogni volta viene fuori che quando si parla del problema lo psicologo dice "dobbiamo capire da dove provengano questi pensieri negativi", però quello che non capisco è come uno psicologo deve comportarsi...una volta capito o intuita quale potrebbe essere la causa in che modo inizia a "lavorare" sul paziente? O avrebbe dovuto già iniziare a farlo dato il numero delle sedute? So che è un pò contorta come domanda ma mi trovo in questo mondo per me nuovo e mi sento un pò disorientato. Grazie in anticipo
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Gentile Utente,
dipende dal tipo di psicoterapia che ha intrapreso. Alcuni approcci sono più attivi, altri lo sono meno. E mi pare che il Suo caso rientri in quest'ultima modalità.
Dai consulti precedenti vedo che si è rivolto allo psicoterapeuta per un problema d'ansia: quali obiettivi avete fissato nel breve periodo? State lavorando solo sulla comprensione o anche operativamente su come superare tali diffcoltà?
dipende dal tipo di psicoterapia che ha intrapreso. Alcuni approcci sono più attivi, altri lo sono meno. E mi pare che il Suo caso rientri in quest'ultima modalità.
Dai consulti precedenti vedo che si è rivolto allo psicoterapeuta per un problema d'ansia: quali obiettivi avete fissato nel breve periodo? State lavorando solo sulla comprensione o anche operativamente su come superare tali diffcoltà?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
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La forma di terapia alla quale si è sottoposto è probabilmente di tipo freudiano classico. È una delle tante forme possibili di terapia. Per quale tipo di problema l'ha intrapresa? Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati?
Forse non ha ancora letto questi articoli:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
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https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
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https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
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Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Utente
Innanzitutto grazie per le risposte cosi celeri. Dunque il problema che mi è stato diagnosticato è appunto un disturbo d'ansia con ossessioni (paure di far del male che so che sono dei pensieri negativi indesiderati ma che mi fanno star male) accompagnato da umore basso. Gli obbiettivi prefissati sono appunto quello di eliminare o ricollocare tali pensieri negativi o comunque di imparare a convinverci e capire che sono solo pensieri innocui privi di senso. Però ecco mi chiedevo come la psicoterapia deve agire, cioè se lo psicologo deve avere un approccio attivo o meno, non riesco a capire se sta ancora utilizzando le sedute per "studiarmi" a fondo oppure se avrebbe già cmq dovuto iniziare a "muovere" alcuni ingranaggi della mia psiche. Purtroppo (o per fortuna) non ero mai entrato in contatto con tale mondo per cui appunto vorrei sapere se questo iter può andare bene o se alla 8 seduta si è un pò indietro. Grazie (anche per gli articoli che leggerò). Comunque credo che sia un tipo di psicoterapia che ha l'obbiettivo di cercare le cause che hanno originato tale disturbo più che agire sul disturbo attuale nell'immediato.
[#4]
Se può servirle come confronto, in TBS s'iniziano a dare istruzioni pratiche al paziente già alla fine della 1a seduta, talvolta dalla 2a.
Per i disturbi d'ansia/ossessivi le forme di psicoterapia che ottengono risultati nel minor tempo sono quelle attive e focalizzate, come la cognitivo-comportamentale o la breve strategica.
Questo non vuol dire che mediante una terapia di tipo diverso non sia possibile risolvere, ma potrebbe volerci più tempo. Nel caso specifico delle ossessioni, inoltre, c'è il rischio che lasciando troppo spazio alle interpretazioni l'ossessività aumenti. Il suo terapeuta comunque saprà certamente come evitarlo.
Per i disturbi d'ansia/ossessivi le forme di psicoterapia che ottengono risultati nel minor tempo sono quelle attive e focalizzate, come la cognitivo-comportamentale o la breve strategica.
Questo non vuol dire che mediante una terapia di tipo diverso non sia possibile risolvere, ma potrebbe volerci più tempo. Nel caso specifico delle ossessioni, inoltre, c'è il rischio che lasciando troppo spazio alle interpretazioni l'ossessività aumenti. Il suo terapeuta comunque saprà certamente come evitarlo.
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Non sono "dritte", sono vere e proprie prescrizioni comportamentali che fanno sì che la persona possa sperimentare emozioni e pensieri di tipo diverso in relazione al problema. In tal modo s'impara a dissociare le situazioni dal vissuto psichico disfunzionale ad esso correlato. In altre parole, ciò che prima era percepito come un problema, non lo è più o lo diventa molto meno.
[#7]
Utente
Grazie, mi ha aperto un mondo su questa TBS, che personalmente non conoscevo. Ma voi psicologi siete in grado di fare tutte le varie tipologie di terapia oppure siete specializzati in determinate cure? Se proponessi allo psicoterapeuta che mi sta seguendo di cambiare tipo di approccio? Perchè noto che nel momento dopo la seduta sto un pò meglio però è un effetto che dura poco...Non riesco appunto a capire se è un approccio sbagliato verso i miei problemi o se è solo questione di tempo ed inizierà a "muovere" qualche mia leva interiore. A inizio terapia mi disse che la psicolanalisi cerca di arrivare a capire e a ricollocare le cause alla base del disturbo rispetto magari ad una TCC che mira invece oltre che alle cause sopratutto a ridurre quelle specifiche problematiche.
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>>> A inizio terapia mi disse che la psicolanalisi cerca di arrivare a capire e a ricollocare le cause alla base del disturbo rispetto magari ad una TCC che mira invece oltre che alle cause sopratutto a ridurre quelle specifiche problematiche
>>>
Le terapie focalizzate e attive come la TBS e la TCC si basano su assunti molto diversi dalla psicoanalisi, ossia mirano ugualmente al cambiamento della percezione problematica, ma senza postulare che sia per forza necessario prima risalirne alle "cause".
Affermare di aver trovato la "causa" di un disagio psichico è un'affermazione ardita, spesso indimostrabile. Ciò che è sempre dimostrabile con facilità, invece, è se un problema è stato risolto o meno.
Inoltre "capire le cause" di per sé non garantisce che il problema si può già risolvere. Molti degli utenti che ci scrivono sanno tutto sul loro problema, eppure ce l'hanno ancora. Idem per molti pazienti che vengono da noi nei nostri studi.
Ogni psicoterapeuta è specializzato di solito in un approccio terapeutico particolare, ma ci sono terapeuti che si servono di tecniche prese a prestito da approcci diversi. La nostra deontologia prescrive solo che il professionista deve padroneggiare bene le tecniche che usa, perciò lei può chiedere al suo psicologo: al massimo le dirà di no.
>>> Non riesco appunto a capire se è un approccio sbagliato verso i miei problemi o se è solo questione di tempo ed inizierà a "muovere" qualche mia leva interiore
>>>
Difficile dirlo. In TBS è garantito che se dopo poche sedute non si dovesse ottenere nessun risultato, è il terapeuta stesso che propone al paziente d'interrompere, magari fornendo nominativi di altri professionisti. Altri approcci possono seguire principi diversi.
>>> noto che nel momento dopo la seduta sto un pò meglio però è un effetto che dura poco
>>>
Sì, è un tipico effetto placebo, che a volte viene scambiato erroneamente per efficacia terapeutica. Che una terapia sia efficace lo si vede proprio dall'opposto, ossia il paziente non sente più il bisogno di tornare dal terapeuta per ricaricare le batterie, riesce a farlo da solo.
>>>
Le terapie focalizzate e attive come la TBS e la TCC si basano su assunti molto diversi dalla psicoanalisi, ossia mirano ugualmente al cambiamento della percezione problematica, ma senza postulare che sia per forza necessario prima risalirne alle "cause".
Affermare di aver trovato la "causa" di un disagio psichico è un'affermazione ardita, spesso indimostrabile. Ciò che è sempre dimostrabile con facilità, invece, è se un problema è stato risolto o meno.
Inoltre "capire le cause" di per sé non garantisce che il problema si può già risolvere. Molti degli utenti che ci scrivono sanno tutto sul loro problema, eppure ce l'hanno ancora. Idem per molti pazienti che vengono da noi nei nostri studi.
Ogni psicoterapeuta è specializzato di solito in un approccio terapeutico particolare, ma ci sono terapeuti che si servono di tecniche prese a prestito da approcci diversi. La nostra deontologia prescrive solo che il professionista deve padroneggiare bene le tecniche che usa, perciò lei può chiedere al suo psicologo: al massimo le dirà di no.
>>> Non riesco appunto a capire se è un approccio sbagliato verso i miei problemi o se è solo questione di tempo ed inizierà a "muovere" qualche mia leva interiore
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Difficile dirlo. In TBS è garantito che se dopo poche sedute non si dovesse ottenere nessun risultato, è il terapeuta stesso che propone al paziente d'interrompere, magari fornendo nominativi di altri professionisti. Altri approcci possono seguire principi diversi.
>>> noto che nel momento dopo la seduta sto un pò meglio però è un effetto che dura poco
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Sì, è un tipico effetto placebo, che a volte viene scambiato erroneamente per efficacia terapeutica. Che una terapia sia efficace lo si vede proprio dall'opposto, ossia il paziente non sente più il bisogno di tornare dal terapeuta per ricaricare le batterie, riesce a farlo da solo.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.5k visite dal 07/05/2013.
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