Ho diritto alla privacy?
Salve, ho deciso di lasciare un percorso di psicoterapia che sto facendo da un pò.
La terapeuta dice di voler parlare con mia madre, che è venuta con me la prima volta che sono andata dal terapeuta (quindi quando ci siamo conosciuti) ed una volta l'ha chiamato epr sapere come stesse andando la terapia.
Oltre a questi due contatti niente.
Io non voglio che mia madre venga informata del perchè lascio la terapia e di quello che è stato il mio percorso in questa manciata di mesi: ho diritto alla privacy?
La terapia mi è stata pagata dai miei genitori ma io sono più che maggiorenne e consapevole di ciò che faccio.
Può il terapeuta informare mia madre del perchè mollo anche contro la mia volontà? Non è violazione della privacy essendo solo io la paziente?
La terapeuta dice di voler parlare con mia madre, che è venuta con me la prima volta che sono andata dal terapeuta (quindi quando ci siamo conosciuti) ed una volta l'ha chiamato epr sapere come stesse andando la terapia.
Oltre a questi due contatti niente.
Io non voglio che mia madre venga informata del perchè lascio la terapia e di quello che è stato il mio percorso in questa manciata di mesi: ho diritto alla privacy?
La terapia mi è stata pagata dai miei genitori ma io sono più che maggiorenne e consapevole di ciò che faccio.
Può il terapeuta informare mia madre del perchè mollo anche contro la mia volontà? Non è violazione della privacy essendo solo io la paziente?
[#1]
Cara ragazza,
>>Può il terapeuta informare mia madre del perchè mollo anche contro la mia volontà?<<
senza il suo consenso non può informare nessuno.
Come mai secondo lei la sua psicoterapeuta vuole parlare con sua madre?
Per quale motivo ha iniziato la psicoterapia e come mai ora ha deciso di interromperla? E' partita come una sua iniziativa?
>>Può il terapeuta informare mia madre del perchè mollo anche contro la mia volontà?<<
senza il suo consenso non può informare nessuno.
Come mai secondo lei la sua psicoterapeuta vuole parlare con sua madre?
Per quale motivo ha iniziato la psicoterapia e come mai ora ha deciso di interromperla? E' partita come una sua iniziativa?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Cara ragazza,
Se lei è ' maggiorenne, la terapeuta non può informare i suoi genitori contro la sua volontà. E' per questa sorta di intrusione che lei vuole interrompere? Chi aveva deciso il percorso? Lei o i suoi? Per quanto tempo l'ha fatto ?con quali risultati?
Cordialmente
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Se lei è ' maggiorenne, la terapeuta non può informare i suoi genitori contro la sua volontà. E' per questa sorta di intrusione che lei vuole interrompere? Chi aveva deciso il percorso? Lei o i suoi? Per quanto tempo l'ha fatto ?con quali risultati?
Cordialmente
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
[#3]
Gentile Utente,
Solitamente no, se lei è maggiorenne, ma se pagano i suoi genitori, forse gli accordi sia relativi al percorso, che al pagamento la sua terapeuta li ha presi con loro .
Può capitare, ma non sarà il suo caso, che i genitori pagano sedute inesistenti ed i ragazzi trattengano il compenso delle sedute, quindi se il pagamento non è direttamente fatto dal paziente, il clinico informa chi eroga l'importo, in questo caso "non è" affatto violazione della privacy
Solitamente no, se lei è maggiorenne, ma se pagano i suoi genitori, forse gli accordi sia relativi al percorso, che al pagamento la sua terapeuta li ha presi con loro .
Può capitare, ma non sarà il suo caso, che i genitori pagano sedute inesistenti ed i ragazzi trattengano il compenso delle sedute, quindi se il pagamento non è direttamente fatto dal paziente, il clinico informa chi eroga l'importo, in questo caso "non è" affatto violazione della privacy
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Specifico quello che ho detto e che non è' chiaro. Se lei è' maggiorenne, ma la terapia e' pagata dai genitori, e' corretto che la terapeuta li informi rispetto alla sua decisione di voler interrompere. Si tratta di una informazione che non va a toccare il contenuto del vostro percorso. Viceversa, se la terapeuta dovesse esplicitare il materiale che è' emerso nelle sedute contro la sua volontà, questa sarebbe violazione della privacy . Tenga presente, tuttavia, che tale violazione viene meno in caso di reati o situazioni che costituiscano gravi rischi per la propria e l'altrui incolumità. Come vede, la legge e' piuttosto articolata.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
[#5]
Ex utente
Io sono maggiorenne, ho deciso io di fare la terapia che ovviamente mi è stata pagata dai miei.
Ho deciso di interrompere non per questo motivo ma per una serie di cose che non funzionavano.
Il terapeuta vuole informare mia madre perchè vuole cercare un "appiglio" per far continuare la terapia (credo), dato che io non voglio e vuole appunto informare mia madre del fatto che voglio lasciare e del perchè io lasci.
Io concordo nel voler dire ai miei che lascio la terapia, ma NON che gli dica anche perchè l'ho lasciata e i suoi contenuti.
Ovviamente non sono un caso estremo, un pericolo per gli altri o per me stessa.
Lei ha detto di DOVER informare mia mamma perchè se tra 6 mesi succede qualcosa almeno "c'era una diagnosi fatta", o qualcosa del genere.
Come posso fare a questo punto? Non voglio che i miei vengano informati dei contenuti della terapia e del perchè lascio, a cosa posso appellarmi?
Ho deciso di interrompere non per questo motivo ma per una serie di cose che non funzionavano.
Il terapeuta vuole informare mia madre perchè vuole cercare un "appiglio" per far continuare la terapia (credo), dato che io non voglio e vuole appunto informare mia madre del fatto che voglio lasciare e del perchè io lasci.
Io concordo nel voler dire ai miei che lascio la terapia, ma NON che gli dica anche perchè l'ho lasciata e i suoi contenuti.
Ovviamente non sono un caso estremo, un pericolo per gli altri o per me stessa.
Lei ha detto di DOVER informare mia mamma perchè se tra 6 mesi succede qualcosa almeno "c'era una diagnosi fatta", o qualcosa del genere.
Come posso fare a questo punto? Non voglio che i miei vengano informati dei contenuti della terapia e del perchè lascio, a cosa posso appellarmi?
[#7]
Ci sono due problemi, il primo di ordine legale, il secondo di natura psicologica. Quanto al primo, può fare riferimento ,anche su internet, al codice Deontologico degli Psicologi. Per il secondo problema, invece, sarebbe opportuno che lei elaborasse nelle ultime sedute la decisione di interrompere, non per cambiare idea, se è' questo che vuole, ma per elaborare in modo consapevole la conclusione. Ciò le darebbe l'opportunità di crescere in una dimensione adulta. E' un suggerimento, ovviamente. Nessuno la può costringere.
Cordialmente
Cordialmente
[#8]
Cara ragazza,
oltre al discorso legato al "segreto professionale" (condizione fondamentale), cerchi di valutare bene le motivazioni per le quali decide di interrompere.
Se in passato ci sono stati altri tentativi di psicoterapia non andati a buon fine, probabilmente il lavoro che lei deve fare è proprio questo, comprendere come mai ad un certo punto la relazione con il suo terapeuta si "altera". In questo caso si potrebbe trattare di un "agito", ossia di un comportamento messo in atto per evitare un confronto più dialettico su aspetti importanti di sé.
In definitiva, nessuno può "obbligarla" a continuare un trattamento se lei non lo ritiene più necessario e questo è indipendente dalle motivazioni che ne stanno alla base.
oltre al discorso legato al "segreto professionale" (condizione fondamentale), cerchi di valutare bene le motivazioni per le quali decide di interrompere.
Se in passato ci sono stati altri tentativi di psicoterapia non andati a buon fine, probabilmente il lavoro che lei deve fare è proprio questo, comprendere come mai ad un certo punto la relazione con il suo terapeuta si "altera". In questo caso si potrebbe trattare di un "agito", ossia di un comportamento messo in atto per evitare un confronto più dialettico su aspetti importanti di sé.
In definitiva, nessuno può "obbligarla" a continuare un trattamento se lei non lo ritiene più necessario e questo è indipendente dalle motivazioni che ne stanno alla base.
[#9]
Ex utente
Il disagio corporeo che avevo in passato non è stato risolto, la causa è organica e fondamentalmente il terapeuta si ostinava a dire il contrario, anche per questo lascio.
Anche la mia terapia pregressa non ha dato frutti ma sono stata costretta a lasciarla perchè mi sono trasferita altrove.
Insomma, pur avendo avuto un paio di contatti con mia madre che mi ha pagato la terapia, io posso appellarmi al fatto che ho diritto alla privacy e fare in modo che quindi il terapeuta non dica le mie problematiche e perchè lascio a mia madre?
Anche la mia terapia pregressa non ha dato frutti ma sono stata costretta a lasciarla perchè mi sono trasferita altrove.
Insomma, pur avendo avuto un paio di contatti con mia madre che mi ha pagato la terapia, io posso appellarmi al fatto che ho diritto alla privacy e fare in modo che quindi il terapeuta non dica le mie problematiche e perchè lascio a mia madre?
[#10]
Cara ragazza,
>>posso appellarmi al fatto che ho diritto alla privacy e fare in modo che quindi il terapeuta non dica le mie problematiche e perchè lascio a mia madre?<<
si può farlo. Può leggere anche gli articoli del codice deontologico, in particolare l'articolo 11: http://www.psy.it/codice_deontologico.html
>>posso appellarmi al fatto che ho diritto alla privacy e fare in modo che quindi il terapeuta non dica le mie problematiche e perchè lascio a mia madre?<<
si può farlo. Può leggere anche gli articoli del codice deontologico, in particolare l'articolo 11: http://www.psy.it/codice_deontologico.html
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2k visite dal 04/05/2013.
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