Dilemma atroce
buongiorno
sposato da oltre 20 anni; due figli 19 e 15
Con la nascita del primo figlio mia moglie si è allontanata fisicamente adducendo problemi suoi; le cose sono migliorate un pò dopo la nascita del secondo ma i rapporti erano spesso a distanza di mesi e sicuramente non soddisfacenti.
Mia moglie non è mai stata letteralmente in grado di parlarmi e spiegarmi e condividere percorsi; io mi sono fidato (essendo lei medico) e ho aspettato. Nel frattempo sono sorte incomprensioni in seguito ad una malattia che ha portato a morte mio padre che ho dovuto affrontare da solo.
Preciso che dal punto di vista dell'accudimento e della convivenza non abbiamo mai avuto problemi (mai una lite) io stesso sono sempre stato attentissimo e premurosissimo cercando di renderla felice non ostante quanto ho esposto.
Poco prima che si ammalasse mio padre ho avuto una crisi nata dall'incontro con la mia prima fidanzata dopo 20 anni che non ci vedevamo. La cosa è finita subito nel senso che non ho pensato di lasciare figli e famiglia; successivamente vi sono stati altri due episodi che ho vissuto pensando che potessero rappresentare un compromesso per andare avanti visto che nella mia testa "non toglievo niente a nessuno".
poco più di un anno fa mi sono innamorato di una persona e per la prima volta vedendo i figli "grandi" ho pensato di voler cambiare la mia vita; ho cominciato a parlare dei problemi con mia moglie e ad assumere distanze con lei che come già precedentemente non mi parlava ma si irrigidiva facendo il cucciolo ferito ma assolutamente ostinata; siamo riusciti a parlare veramente dopo quasi un anno e lei (che non sa almeno ufficialmente di questa storia) ribadisce il suo amore per me e definendomi miope e dicendomi anzi che le cose che reclamo se non sono avvenute è molto per colpa mia.
Adesso dice che vuole fare l'amore (ma mi dice anche di averlo sempre voluto).
Io sono disperato perchè da tempo pur non sentendomi innamorato sono andato avanti su una routine che oggi mi pesa anche per i miei comportamenti, pur sporadici, fuori del matrimonio oggi non ho desiderio non riesco a provarlo mia moglie mi evoca tenerezza ma non la vedo come donna e non mi piace; l'idea di rompere è tanto violenta e mi appare necessaria quanto poi io sono pervaso da antitetica paura.Ho i sensi di colpa di essermi fatto andare bene qualcosa che dovevo affrontare diversamente; per i miei comportamenti (io avevo rifiutato occasioni perfino da fidanzato) ho la paura delle decisioni e vivo imprigionato in una gabbia mentale che mi paralizza e mi sta rubando la vita. Mia moglie pensa che il problema sia tutto mio che io sia impazzito (sostanzialmente) e che sia diventato un egoista insensibile. Io da un lato sembro crederle e rimango paralizzato e infelice. Ho anche paura di fare questa scelta sotto la spinta di un'altra storia.
Quanto risentono i miei figli di questo? sono veramente così egoista e stupido? Sono in grado di reggere una separazione?
Aiutatemi vi prego se è possibile
sposato da oltre 20 anni; due figli 19 e 15
Con la nascita del primo figlio mia moglie si è allontanata fisicamente adducendo problemi suoi; le cose sono migliorate un pò dopo la nascita del secondo ma i rapporti erano spesso a distanza di mesi e sicuramente non soddisfacenti.
Mia moglie non è mai stata letteralmente in grado di parlarmi e spiegarmi e condividere percorsi; io mi sono fidato (essendo lei medico) e ho aspettato. Nel frattempo sono sorte incomprensioni in seguito ad una malattia che ha portato a morte mio padre che ho dovuto affrontare da solo.
Preciso che dal punto di vista dell'accudimento e della convivenza non abbiamo mai avuto problemi (mai una lite) io stesso sono sempre stato attentissimo e premurosissimo cercando di renderla felice non ostante quanto ho esposto.
Poco prima che si ammalasse mio padre ho avuto una crisi nata dall'incontro con la mia prima fidanzata dopo 20 anni che non ci vedevamo. La cosa è finita subito nel senso che non ho pensato di lasciare figli e famiglia; successivamente vi sono stati altri due episodi che ho vissuto pensando che potessero rappresentare un compromesso per andare avanti visto che nella mia testa "non toglievo niente a nessuno".
poco più di un anno fa mi sono innamorato di una persona e per la prima volta vedendo i figli "grandi" ho pensato di voler cambiare la mia vita; ho cominciato a parlare dei problemi con mia moglie e ad assumere distanze con lei che come già precedentemente non mi parlava ma si irrigidiva facendo il cucciolo ferito ma assolutamente ostinata; siamo riusciti a parlare veramente dopo quasi un anno e lei (che non sa almeno ufficialmente di questa storia) ribadisce il suo amore per me e definendomi miope e dicendomi anzi che le cose che reclamo se non sono avvenute è molto per colpa mia.
Adesso dice che vuole fare l'amore (ma mi dice anche di averlo sempre voluto).
Io sono disperato perchè da tempo pur non sentendomi innamorato sono andato avanti su una routine che oggi mi pesa anche per i miei comportamenti, pur sporadici, fuori del matrimonio oggi non ho desiderio non riesco a provarlo mia moglie mi evoca tenerezza ma non la vedo come donna e non mi piace; l'idea di rompere è tanto violenta e mi appare necessaria quanto poi io sono pervaso da antitetica paura.Ho i sensi di colpa di essermi fatto andare bene qualcosa che dovevo affrontare diversamente; per i miei comportamenti (io avevo rifiutato occasioni perfino da fidanzato) ho la paura delle decisioni e vivo imprigionato in una gabbia mentale che mi paralizza e mi sta rubando la vita. Mia moglie pensa che il problema sia tutto mio che io sia impazzito (sostanzialmente) e che sia diventato un egoista insensibile. Io da un lato sembro crederle e rimango paralizzato e infelice. Ho anche paura di fare questa scelta sotto la spinta di un'altra storia.
Quanto risentono i miei figli di questo? sono veramente così egoista e stupido? Sono in grado di reggere una separazione?
Aiutatemi vi prego se è possibile
[#1]
Gentile Utente,
mi sembra che la vostra crisi di coppia si sia protratta per molto tempo, sarebbe utile per entrambi fare una consulenza psicologia di coppia e cercare di comprendere gli aspetti disfunzionali del vostro rapporto.
Forse la sua difficoltà nell'affrontare con sua moglie temi importanti è dovuta al timore della separazione o della perdita di una persona che per lei è comunque una figura di riferimento.
Che idea si è fatto su un'eventuale fine di questa relazione?
mi sembra che la vostra crisi di coppia si sia protratta per molto tempo, sarebbe utile per entrambi fare una consulenza psicologia di coppia e cercare di comprendere gli aspetti disfunzionali del vostro rapporto.
Forse la sua difficoltà nell'affrontare con sua moglie temi importanti è dovuta al timore della separazione o della perdita di una persona che per lei è comunque una figura di riferimento.
Che idea si è fatto su un'eventuale fine di questa relazione?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
<non abbiamo mai avuto problemi (mai una lite) io stesso sono sempre stato attentissimo e premurosissimo cercando di renderla felice non ostante quanto ho esposto.>
Gentile Utente,
forse più che non avere mai avuto problemi, sembra che non li abbiate voluti vedere e affrontare. E i problemi non affrontati diventano nel tempo montagne, quasi senza accorgersene.
D'altra parte l'evitamento dell'intimità nella coppia, in assenza di cause fisiche, segnala difficoltà in altri ambiti della relazione.
E a volte affrontare argomenti scottanti può essere difficile per il timore di mettere in crisi la coppia e così si tira avanti nell'insoddisfazione reciproca, magari compiacendo l'altro, mantenendo in questo modo inalterato il circolo vizioso che alimenta malessere nella coppia.
Non litigare mai non è garanzia assoluta di benessere nella coppia, anzi può essere il contrario.
Spesso la coppia entra in crisi conclamata nell'età di mezzo proprio quando i figli diventano adolescenti, e non è un caso. La coppia, che comincia anche inconsapevolmente a proiettarsi nel futuro senza figli, comincia a fare i conti.
Dunque non si tratta di essere egoisti, né tantomeno stupidi, lei ha avvertito l'esigenza di sopperire a qualcosa che mancava nel suo matrimonio.
Alle domande che ha posto potrà rispondere meglio,con ogni elemento alla mano, un nostro collega in presenza.
In ogni caso i figli non dovrebbero essere il motivo che tiene legata una coppia quando le cose non funzionano, genitori si resta anche dopo una separazione.
Dal mio punto di vista ha due strade per affrontare le difficoltà che ha esposto: chiedere un consulto solo per lei oppure per la coppia, se sua moglie fosse d'accordo.
In entrambi i casi considererei l'opportunità di rivolgermi a uno psicologo/psicoterapeuta di tipo sistemico-relazionale, approccio particolarmente indicato in casi di questo genere.
Cordiali saluti
Gentile Utente,
forse più che non avere mai avuto problemi, sembra che non li abbiate voluti vedere e affrontare. E i problemi non affrontati diventano nel tempo montagne, quasi senza accorgersene.
D'altra parte l'evitamento dell'intimità nella coppia, in assenza di cause fisiche, segnala difficoltà in altri ambiti della relazione.
E a volte affrontare argomenti scottanti può essere difficile per il timore di mettere in crisi la coppia e così si tira avanti nell'insoddisfazione reciproca, magari compiacendo l'altro, mantenendo in questo modo inalterato il circolo vizioso che alimenta malessere nella coppia.
Non litigare mai non è garanzia assoluta di benessere nella coppia, anzi può essere il contrario.
Spesso la coppia entra in crisi conclamata nell'età di mezzo proprio quando i figli diventano adolescenti, e non è un caso. La coppia, che comincia anche inconsapevolmente a proiettarsi nel futuro senza figli, comincia a fare i conti.
Dunque non si tratta di essere egoisti, né tantomeno stupidi, lei ha avvertito l'esigenza di sopperire a qualcosa che mancava nel suo matrimonio.
Alle domande che ha posto potrà rispondere meglio,con ogni elemento alla mano, un nostro collega in presenza.
In ogni caso i figli non dovrebbero essere il motivo che tiene legata una coppia quando le cose non funzionano, genitori si resta anche dopo una separazione.
Dal mio punto di vista ha due strade per affrontare le difficoltà che ha esposto: chiedere un consulto solo per lei oppure per la coppia, se sua moglie fosse d'accordo.
In entrambi i casi considererei l'opportunità di rivolgermi a uno psicologo/psicoterapeuta di tipo sistemico-relazionale, approccio particolarmente indicato in casi di questo genere.
Cordiali saluti
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Ex utente
intanto grazie
cerco di rispondere alle questioni poste
io sto seguendo un percorso individuale con una psicoterapeuta di tipo sistemico relazionale, mia moglie mi ha detto che (anche se con grande ritardo rispetto a me) sta facendo un percorso anche lei.
Sempre io ho portato mia moglie da tre mesi a questa parte di terapia di coppia mettendo in dubbio la prosecuzione del matrimonio per avere uno specchio comune di confronto che effettivamente ha palesato le difficoltà lei al contrario ha tratto da questo quasi esclusivamente auspici positivi di rientro della crisi e non si è messa sostanzialmente in discussione ma mi ha solo e sempre manifestato il suo desiderio di restare a tutti i costi con me e disperandosi per evenienze diverse. <<e' comunque vero che in questo contesto alcune questioni sono emerse per la prima volta.
Aggiungo che non abbiamo rapporti (questa volta molto per mia scelta) da un anno e mezzo (in questo periodo mia moglie si è limitata a proporsi alcune volte da me rifiutate motivando la incapacità anche fisica per mancanza di desiderio nei suoi confronti).
Oggi è per me un giorno di insofferenza particolare, mi sento soffocare in questo rapporto e sono conscio di trattare comunque male anche mia moglie, rimane la paura della rottura, della ricerca del fatuo, di non aver ponderato tutte le conseguenze anche per i figli. E' possibile che la mancata sessualità che dura da un'età molto giovane e che mi ha fatto sentire precocemente vecchio giustifichi il cambiamento del partner? La paura è quella di essere veramente miope e di cercare illusorie soluzioni che sicuramente comportano uno sconvolgimento non solo per me ma per tutti.
Quanto è pericoloso oggi fare un passo del genere (anche se ipotizzato da molti anni) confidando su un appoggio esterno? che peraltro oggi è pressante?
Ci sono momenti di forte stanchezza (non ho dormito per mesi) in cui mi viene voglia di assecondare i sensi di colpa e rientrare al 100% nel mio matrimonio (da cui sono ora mentalmente fuori) facendomi perdonare da mia moglie tutto ciò che ho fatto e ciò che ho osato pensare ma c'è una voce dentro di me che mi spinge fuori e che mi dice che ritardare non farebbe che aumentare le dimensioni dei problemi e le incomprensioni, le frustrazioni e i malesseri.
Sono svuotato il problema è per esempio affrontare un qualsiasi sabato sera ........ senza pensare che sto buttando via troppa vita.
Grazie ancora
cerco di rispondere alle questioni poste
io sto seguendo un percorso individuale con una psicoterapeuta di tipo sistemico relazionale, mia moglie mi ha detto che (anche se con grande ritardo rispetto a me) sta facendo un percorso anche lei.
Sempre io ho portato mia moglie da tre mesi a questa parte di terapia di coppia mettendo in dubbio la prosecuzione del matrimonio per avere uno specchio comune di confronto che effettivamente ha palesato le difficoltà lei al contrario ha tratto da questo quasi esclusivamente auspici positivi di rientro della crisi e non si è messa sostanzialmente in discussione ma mi ha solo e sempre manifestato il suo desiderio di restare a tutti i costi con me e disperandosi per evenienze diverse. <<e' comunque vero che in questo contesto alcune questioni sono emerse per la prima volta.
Aggiungo che non abbiamo rapporti (questa volta molto per mia scelta) da un anno e mezzo (in questo periodo mia moglie si è limitata a proporsi alcune volte da me rifiutate motivando la incapacità anche fisica per mancanza di desiderio nei suoi confronti).
Oggi è per me un giorno di insofferenza particolare, mi sento soffocare in questo rapporto e sono conscio di trattare comunque male anche mia moglie, rimane la paura della rottura, della ricerca del fatuo, di non aver ponderato tutte le conseguenze anche per i figli. E' possibile che la mancata sessualità che dura da un'età molto giovane e che mi ha fatto sentire precocemente vecchio giustifichi il cambiamento del partner? La paura è quella di essere veramente miope e di cercare illusorie soluzioni che sicuramente comportano uno sconvolgimento non solo per me ma per tutti.
Quanto è pericoloso oggi fare un passo del genere (anche se ipotizzato da molti anni) confidando su un appoggio esterno? che peraltro oggi è pressante?
Ci sono momenti di forte stanchezza (non ho dormito per mesi) in cui mi viene voglia di assecondare i sensi di colpa e rientrare al 100% nel mio matrimonio (da cui sono ora mentalmente fuori) facendomi perdonare da mia moglie tutto ciò che ho fatto e ciò che ho osato pensare ma c'è una voce dentro di me che mi spinge fuori e che mi dice che ritardare non farebbe che aumentare le dimensioni dei problemi e le incomprensioni, le frustrazioni e i malesseri.
Sono svuotato il problema è per esempio affrontare un qualsiasi sabato sera ........ senza pensare che sto buttando via troppa vita.
Grazie ancora
[#4]
Se sta già seguendo un percorso pcicoterapeutico, immagino che abbia affrontato tali problematiche con il suo terapeuta.
Comprendo il suo sentire, ma non ha che da continuare la terapia in atto per venire a capo delle sue difficoltà.
Da quanto tempo è in atto il suo percorso?
Comprendo il suo sentire, ma non ha che da continuare la terapia in atto per venire a capo delle sue difficoltà.
Da quanto tempo è in atto il suo percorso?
[#5]
Ex utente
Ho fatto più di un tentativo prima di trovare un professionista con cui avessi vero feeling, La Psicologa con cui sto lavorando mi segue oramai da quasi sei mesi ma il mio lavoro introspettivo è, come ho detto ben precedente.
Il motivo delle mie richieste risponde proprio a blocchi e domande interne per i quali non ho ancora trovato la chiave. Proprio per la serietà e la correttezza dei pareri che ho trovato su questo sito ho voluto avere dei feed back istintivi su quella che può apparire la mia personalità a professionisti che non mi conoscono.
Vorrei veramente uscire come meglio possibile da questa vicenda e non lascio niente di intentato ............. anche perchè (forse farà sorridere) ma al difuori sono solo non ho più genitori (ancorchè da accudire ma comunque nella consapevolezza di sentirmi figlio) e non ho fratelli nè parenti vicini (veri) cui appoggiarmi psicologicamente.
Ripropongo una questione centrale: L'insoddisfazione nella sessualità può veramente giustificare tutte le difficoltà che ho palesato compreso l'interruzione di una relazione come la mia? In un caso come quello che vi ho descritto? Oppure nella vostra esperienza sto rincorrendo farfalle e fantasie quasi adolescenziali come sembra che accada nell'età di mezzo?
Confesso la mia paura di sbagliare non mettendo in gioco solo me stesso.
grazie ancora
Il motivo delle mie richieste risponde proprio a blocchi e domande interne per i quali non ho ancora trovato la chiave. Proprio per la serietà e la correttezza dei pareri che ho trovato su questo sito ho voluto avere dei feed back istintivi su quella che può apparire la mia personalità a professionisti che non mi conoscono.
Vorrei veramente uscire come meglio possibile da questa vicenda e non lascio niente di intentato ............. anche perchè (forse farà sorridere) ma al difuori sono solo non ho più genitori (ancorchè da accudire ma comunque nella consapevolezza di sentirmi figlio) e non ho fratelli nè parenti vicini (veri) cui appoggiarmi psicologicamente.
Ripropongo una questione centrale: L'insoddisfazione nella sessualità può veramente giustificare tutte le difficoltà che ho palesato compreso l'interruzione di una relazione come la mia? In un caso come quello che vi ho descritto? Oppure nella vostra esperienza sto rincorrendo farfalle e fantasie quasi adolescenziali come sembra che accada nell'età di mezzo?
Confesso la mia paura di sbagliare non mettendo in gioco solo me stesso.
grazie ancora
[#6]
Gentile Utente,
personalmente non credo che l'amore o meglio la capacità d'amare ancora, correli con l'età anagrafica o con la sbandata di mezz'età, ma con ben latro.
Lei chiede di poter rientrare nel suo matrimonio, come se fosse una porta aperta o una stanza di casa, solitamente quando lentamente, ma costantemente avviene un processo separativo, anche silente, l'altro\a entra prepotentemente nella sua vita, proprio perché già emozionalmente fuori.
Non è facile separare con modalità chirurgiche chi lascia, da chi viene lasciato, chi tradisce da chi viene tradito, la coppia e le sua dinamiche è un universo talmente complesso da dover essere analizzato attentamente ed accuratamente .
" L'insoddisfazione nella sessualità può veramente giustificare tutte le difficoltà che ho palesato compreso l'interruzione di una relazione come la mia?"
Solitamente si, sarebbe utile, ma non so fino a che punto, comprendere mediante una diagnosi differenziale, cosa viene prima e cosa dopo, cioè se la vita sessuale ha iniziato la sua estinzione a seguito di altre stanze chiuse, come quella verbale, emotiva, cognitiva....oppure un silenzio dei sensi si è esteso a ben altro della vita della sua coppia.
Forse un pezzetto di cielo, le spetta ancora, non crede?
Esistono purtroppo matrimoni, dove non si è felici, né tristi, dove non si gode della vita, né si soffre per motivazioni particolari, una sorta di sincronia triste, con una serie infinita di dispetti taciuti, di sessualità anemica, di acredine e rappresaglie.....ma la vostra terapeuta starà lavorando su questo immagino...
Le allego qualche lettura e le faccio i miei più cari auguri
http://www.valeriarandone.it/articoli/213-lamore-si-disinteressa-dellanagrafe-ma-amore-ed-anagrafe-vanno-daccordo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2460-coppie-e-tradimento-chi-tradisce-chi-ma-il-tradimento-e-utile.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2287-insieme-per-i-figli-alibi-o-realta.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
"
personalmente non credo che l'amore o meglio la capacità d'amare ancora, correli con l'età anagrafica o con la sbandata di mezz'età, ma con ben latro.
Lei chiede di poter rientrare nel suo matrimonio, come se fosse una porta aperta o una stanza di casa, solitamente quando lentamente, ma costantemente avviene un processo separativo, anche silente, l'altro\a entra prepotentemente nella sua vita, proprio perché già emozionalmente fuori.
Non è facile separare con modalità chirurgiche chi lascia, da chi viene lasciato, chi tradisce da chi viene tradito, la coppia e le sua dinamiche è un universo talmente complesso da dover essere analizzato attentamente ed accuratamente .
" L'insoddisfazione nella sessualità può veramente giustificare tutte le difficoltà che ho palesato compreso l'interruzione di una relazione come la mia?"
Solitamente si, sarebbe utile, ma non so fino a che punto, comprendere mediante una diagnosi differenziale, cosa viene prima e cosa dopo, cioè se la vita sessuale ha iniziato la sua estinzione a seguito di altre stanze chiuse, come quella verbale, emotiva, cognitiva....oppure un silenzio dei sensi si è esteso a ben altro della vita della sua coppia.
Forse un pezzetto di cielo, le spetta ancora, non crede?
Esistono purtroppo matrimoni, dove non si è felici, né tristi, dove non si gode della vita, né si soffre per motivazioni particolari, una sorta di sincronia triste, con una serie infinita di dispetti taciuti, di sessualità anemica, di acredine e rappresaglie.....ma la vostra terapeuta starà lavorando su questo immagino...
Le allego qualche lettura e le faccio i miei più cari auguri
http://www.valeriarandone.it/articoli/213-lamore-si-disinteressa-dellanagrafe-ma-amore-ed-anagrafe-vanno-daccordo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2460-coppie-e-tradimento-chi-tradisce-chi-ma-il-tradimento-e-utile.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2287-insieme-per-i-figli-alibi-o-realta.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
"
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#7]
Ex utente
grazie dottoressa
leggerò attentamente i suoi articoli.
Una delle cose che sto affrontando e di cui non sono riuscito a venire a capo è questa:
da molto tempo come ho detto mi sento imprigionato in una vita a scartamento ridotto dove faccio tante cose per lavoro (mi occupa 12 ore al giorno) per i figli e in generale per il menage; tenga presente che sono comunque attivo anche nelle piccole cose es compro, cucino, mi sobbarco tutti i problemi burocratici, sono stato la formica ecc. il tutto spesso con una insoddisfazione e frustrazione latente
quando penso di cambiare radicalmente mi insorgono paure sensi di colpa e senso di responsabilità soprattutto nei confronti di mia moglie (e non dei figli come forse sarebbe più giustificato) che ritengo di converso qualcosa più che corresponsabile dei miei problemi; il mio è un sentimento normale o comunque "malato" e non può che perpetuare l'insoddisfazione?
grazie ancora
leggerò attentamente i suoi articoli.
Una delle cose che sto affrontando e di cui non sono riuscito a venire a capo è questa:
da molto tempo come ho detto mi sento imprigionato in una vita a scartamento ridotto dove faccio tante cose per lavoro (mi occupa 12 ore al giorno) per i figli e in generale per il menage; tenga presente che sono comunque attivo anche nelle piccole cose es compro, cucino, mi sobbarco tutti i problemi burocratici, sono stato la formica ecc. il tutto spesso con una insoddisfazione e frustrazione latente
quando penso di cambiare radicalmente mi insorgono paure sensi di colpa e senso di responsabilità soprattutto nei confronti di mia moglie (e non dei figli come forse sarebbe più giustificato) che ritengo di converso qualcosa più che corresponsabile dei miei problemi; il mio è un sentimento normale o comunque "malato" e non può che perpetuare l'insoddisfazione?
grazie ancora
[#8]
Da quanto leggo,,con il beneficio del dubbio e della distanza, lei sembra essersi intrappolato in un circolo vizioso, che si alimenta e si autoperpetuata proprio nel tentativo di venirne fuori.
Appartenenza contro autonomia?
Libertà contro rassicuranti abitudini?
Amore e passione, contro normalità ?
Le fatiche ed i sensi di colpa di sempre, contro una nuova dimensione dell ' esistenza?
Un liquido amniotico ormai tossico e forse non più nutritivo o una vita?
Il recupero del suo matrimonio, ove possibile o l' elaborazione del lutto della fine del suo legame d ' amore?
Ci sarebbero tantissimi punti su cui riflettere.....ma online non si può andare oltre, sarebbe togliere valore al suo sentire....
Appartenenza contro autonomia?
Libertà contro rassicuranti abitudini?
Amore e passione, contro normalità ?
Le fatiche ed i sensi di colpa di sempre, contro una nuova dimensione dell ' esistenza?
Un liquido amniotico ormai tossico e forse non più nutritivo o una vita?
Il recupero del suo matrimonio, ove possibile o l' elaborazione del lutto della fine del suo legame d ' amore?
Ci sarebbero tantissimi punti su cui riflettere.....ma online non si può andare oltre, sarebbe togliere valore al suo sentire....
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2.5k visite dal 04/05/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Gravidanza
Gravidanza: test, esami, calcolo delle settimane, disturbi, rischi, alimentazione, cambiamenti del corpo. Tutto quello che bisogna sapere sui mesi di gestazione.