Difficoltà

Gentili signori medici, buonasera
sono un uomo di 33 anni e, dopo 3 anni di "solitudine" a causa di una storia finita male che mi ha fatto concentrare nel bene e nel male solo su me stesso, ho trovato finalmente una donna che mi piace; dopo averle posato gli occhi addosso più di un anno fa, dopo essere riuscito a parlarle, dopo tre mesi di corteggiamento serrato, di rifiuti e passi avanti, abbiamo cominciato a frequentarci e, da un po' abbiamo cominciato a fare l'amore.
Lei mi piace moltissimo, posso dire che come figura di donna è tutto per me, una donna come l'ho sempre desiderata.
Non ho mai avuto problemi di sessuali, di potenza.
Lei, per problemi di lavoro, può uscire solo due ore al lunedì, e due al venerdì; quindi abbiamo poco tempo, per conoscerci ancora, per godere di noi stessi
Fatto è che adesso tutto il desiderio che ho nei suoi confronti, e che sento al suo pensiero quando non sono con lei, riuscendo a raggiungere erezioni "solide" e durature, si tramuta in un flop davanti al suo corpo nudo e morbido e, con molte difficoltà, riesco a raggiungere erezioni non soddisfacenti per me, causa di una penetrazione "sommaria" e veloce, che non soddisfa neanche me.
Abbiamo entrambi pensato alla mia ansia prestazione, al mio desiderio a tutti i costi di darle tutto il piacere del mondo.
Possibili considerazioni da parte vostra?
Non ho trovato la sezione sessuologia in cui inserire la domanda, e la categoria più pertinente mi sembrava questa.
Il mio medico psichiatra, con cui ho fatto e concluso un percorso che mi ha permesso la conoscenza minuziosa di me stesso, non lo posso raggiungere in un soffio perciò, prima di poter vedere lui, chiedo gentilmente a voi un consulto

Grazie mille in anticipo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> al mio desiderio a tutti i costi di darle tutto il piacere del mondo
>>>

Il problema è facilmente proprio questo. Tutto ciò che dev'essere "a tutti i costi", specie nella sessualità, diventa quasi sempre controproducente. Dicendo a se stesso: "Ce la devo fare, ce la devo fare, ce la devo fare..." pone lei stesso le basi perché invece non ce la farà.

Si rivolga a uno psicologo psicoterapeuta per un parere, se a origine psicogena il suo problema può essere risolto anche velocemente.

La sezione sessuologia non esiste perché in Italia il sessuologo non è una figura riconosciuta dallo Stato. Le uniche figure professionali abilitate a curare sono lo psicoterapeuta e il medico, che però possono aver preso un perfezionamento in sessuologia.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Utente
Utente
Grazie dottore
voglio aggiungere che sono una persona che poche volte è riuscita a concludere un rapporto sessuale di una notte, se la partner non mi avesse dato sensazioni che non posso spiegare con le parole.
Quel che voglio dire è che per un'intesa sessuale perfetta ho sempre avuto bisogno che la mia donna fosse dolce, che mi trasmettesse la sua sensazione dell'esclusività del nostro rapporto, che fosse la donna mia, seppur non sia uno che possiede le persone.
Infatti, le migliori esperienze sessuali me le ricordo con una ragazza con cui sono stato per 9 anni, dai 17 ai 26.
Con questa ragazza le premesse ci sono tutte per una relazione stabile, e adesso che mi si è messo il tarlo di non volerla deludere, forse come la precedente di cui ho sentito tutta la colpa del suo abbandono, la vedo dura...:-)

grazie dell'ascolto
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non c'è nulla di male a essere una persona sensibile, l'importante è che la sensibilità non si trasformi in problema.

Il tarlo di non volerla deludere, come lo ha chiamato corrrettamente lei, è proprio ciò che in molti casi causa problemi sessuali agli uomini sensibili (e magari un po' ansiosi).

Si rivolga a uno specialista, meglio se ad approccio breve e focalizzato come ad esempio strategico breve o comportamentale.

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Utente
Utente
No assolutamente, non c'è niente di male ad essere sensibili e anzi, credo che la sensibilità sia il miglior pregio dell'essere umano, la sua forza più grande.

Adesso è un problema forse per gli strascichi della mia ultima esperienza di coppia, un amore nato sulla di lei idea sbagliata di me, di amore stesso...
quindi la paura di avere sempre il dito puntato contro, la paura del giudizio nonostante tutti i miei sforzi del cuore, non consentono alla mia mente di riconoscere la sua più che sufficiente azione; e non le consentono di acquietarsi in saggezza, nel silenzio e nella tranquillità della quale è l'incommensurabile (cit).

Vedrò il mio psichiatra la settimana prossima
grazie del tempo speso per me, caro dottor Santonocito.