Decisioni importanti

Devo prendere una decisione molto importante che riguarda il mio futuro. Ho naturalmente paura e, anche se ho cercato di rimandare, credo che una scelta sia ormai da fare. La mia vita attuale non mi soddisfa, ci sono troppe cose che tollero con pazienza, ma ora sento che è arrivato il momento di dire basta. Ho però paura perché a una certa età, quando si fanno scelte radicali, poi non si può più avere la possibilità di cambiare o rimediare e quindi se sbagliassi, non so se avrei un’altra chance. Vorrei cambiare città e costruirmi una nuova vita altrove, dove ho già vissuto per un breve periodo e dove mi sono trovato tutto sommato bene. Sono pronto anche a fare un poco di gavetta, sperando però di trovare maggiori soddisfazioni e gratificazioni. Purtroppo qui ogni sacrificio è poco utile, perché quello che ho intorno mi offre veramente poco se non solo depressione (mia e degli altri) e sconforto. Chi mi potrebbe aiutare a prendere una scelta così importante? Familiari? Amici stretti? Oppure psicologo o medico? Per il momento non vorrei parlarne con nessuna delle persone che mi conoscono, perché vorrei presentarmi a loro già con una decisione presa. Paradossalmente non riuscirei ad aprimi con loro al 100% su tutto, come invece farei con un estraneo di cui mi dovrei però fidare. Ma dove trovarlo? A chi rivolgermi? Temo che pochi possano davvero capire a fondo le mie esigenze, anche perché sono particolari e soprattutto al di fuori del comune (proprio come me). Non cerco quindi risposte o consigli banali, ma qualcuno intelligente e capace che possa aiutarmi a capire cosa voglio davvero e come in tempi brevi decidere di realizzarlo.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro Utente,

prima di rispondere al suo consulto mi sono preso la briga di rileggere i suoi precedenti consulti e vorrei porle alcuni spunti di riflessione da cui partire.

<<Non cerco quindi risposte o consigli banali, ma qualcuno intelligente e capace che possa aiutarmi a capire cosa voglio davvero e come in tempi brevi decidere di realizzarlo.>>

A costo di sembrarle provocatorio, vorrei chiederle come potremmo aiutarla noi, da qui, a trovare qualcuno che possa rispondere alle sue esigenze?
Quello che lei chiede sembra una magica soluzione ai suoi problemi. C'è qualcosa che non comprendo della sua richiesta?

<<Vorrei cambiare città e costruirmi una nuova vita altrove>>

Cosa si aspetta da una nuova vita in un'altra città? Ritiene che le sue insoddisfazioni dipendano esclusivamente dall'ambiente in cui vive?

<<Temo che pochi possano davvero capire a fondo le mie esigenze, anche perché sono particolari e soprattutto al di fuori del comune (proprio come me).>>

Posso chiederle, se possibile, di dirci qualcosa di più di queste sue esigenze fuori dal comune?

Nei suoi precedenti consulti emergeva una certa insoddisfazione nei confronti di psicologi e psicoterapeuti con cui era entrato in conttatto.
Le posso chiedere cosa cerca in un <<un estraneo di cui si dovrebbe, però, fidare>> e che ancora non ha trovato nei colleghi con cui ha avuto esperienza in passato?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Sono contento di trovare la sua risposta, perchè mi capita spesso di leggere i suoi interventi e di apprezzarli molto. La considero un bravo psicologo e questo già mi aiuterebbe a cominciare un percorso di psicoterapia, almeno per trovare le risposte alle mie poche esigenze che, come avrà notato, mi porto dietro da tempo.

Quanto alle sue domande posso dirle che cerco un professionista serio e preparato che mi sappia ascoltare e capire nel profondo. Non mi serve a nulla trovarmi di fronte a qualcuno che prende appunti su quello che dico o che mi dà risposte vaghe che posso ricavare benissimo da solo. Ho invece bisogno di qualcuno che sappia indirizzare la mia attenzione verso aspetti importanti che potrei trascurare e che quindi mi guidi a capire appieno me stesso e le mie esigenze.

La fragilità della mia vita è percepita da me con una tenace costanza che giorno per giorno mi avvilisce sempre più. Solo una testarda pazienza mi consente di andare avanti, anche se qualche volta cedo, lasciandomi cadere nella sconforto e nella sfiducia. Però poi con fatica e pazienza riprendo il mio cammino, cerco di andare avanti, forse perchè una qualche fiducia nel futuro mi spinge a non mollare...

Il quadro però è desolante: se mi fermo un attimo mi rendo conto che tutte le mie esigenze primarie (lavoro, amore, amicizia) sono continuamente frustrate e soffocate e non certo per colpa mia ma per colpa di una situazione generale di crisi, diffidenza, pregiudio e chiusura.

Cambiare città diventa un modo non per fuggire, ma per trovare nuove opportunità, proprio quelle oppurtunità che avrei già meritato per quello che ho fatto e che invece mi sono state negate da un ambiente marcio, chiuso, ottuso e vigliacco. Ogni scelta è però un rischio e sento così su di me una grande responsabilità.

Sinceramente credo che gli altri non capirebbero le mie scelte, intorno a me vedo tanto gente che si accontenta ma poi si capisce che non è felice. Per me invece la felicità è tutto e se mi sento infelice lo esterno e soprattutto non cerco di accontentarmi o "ripiegare" come fanno gli altri.

E così avverto una forte spinta interiore a realizzare i miei desideri e una altrettanto forte spinta esteriore a contenermi: sento di voler fare certe scelte ma poi la realtà comprime la mia volontà. Mi sembra quasi di essere inscatolato, chiuso in una piccola prigione dorata dove ho apparentemente i comfort necessari per vivere tranquillo, ma dove devo rinunciare alle mie vere esigenze, quelle che se appagate potrebbero rendermi veramente felice. E invece ogni giorno è una fare forza su me stesso per tollerare e accettare certi limiti che invece sono per me una condanna.

Ho un grande bisogno di parlare con sincerità e di essere ascoltato con attenzione da una persona che sia in grado di seguirmi e capire i miei bisogni. Ho bisogno di sentirmi incoraggiato e motivato ad andare avanti, spinto a rischiare... So che può essere brutto da dire, ma avere la fiducia di persone di cui mi fido e ho stima può aiutarmi non tanto, ma tantissimo. Invece sentire discorsi che mi portano ad accettare le situazioni presenti, ad accontentarmi, mi uccidono, mi fanno stare male non solo in senso psicologico ma proprio in senso fisico con evidenti manifestazioni di malessere.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro Utente,

mi sembra di cogliere, dal suo discorso, uno scoraggiamento di fondo che potrebbe derivare dal momento di confusione che sta attraversando; confusione che, mi permetta di dirlo, emerge anche nel suo post.

Impeccabile da un punto di vista linguistico e sintattico ma dai contenuti un po' sfumati, solo giusto abbozzati.

Da una parte sembra esprimere il desiderio di un professionista che possa accompagnarla verso una comprensione profonda del suo essere, dall'altra sembra alla ricerca di una "guida" che possa cogliere quali siano i suoi bisogni, i suoi desideri, le sue esigenze... e che la incoraggi nella direzione che a lei, in questo momento, non è ancora chiara.

Ciò non rappresenta necessariamente una contraddizione in termini; tuttavia è bene che nella scelta del professionista tenga conto di questo suo desiderio, unico punto certo che colgo nel suo post.

Non so se si tratta solo di una mia sensazione ma è come se non volesse scoprire tutte le sue carte, come se volesse mantenere riservati alcuni elementi della sua storia.

Ciò che ancora non mi è chiaro, ad esempio, è a cosa si riferisca quando parla di "esigenze fuori dal comune".

Premesso che, personalmente, considero ogni persona come unica e irripetibile, e quindi reputo ognuno di noi "fuori dal comune", riesce a spiegarmi cosa intende con questa sua affermazione? Quali sarebbero queste sue esigenze?

I "consigli banali" (ma anche non banali) non fanno parte del corredo di compiti che competono a uno psicologo; per quanto riguarda invece le "risposte vaghe", cui le fa riferimento in un precedente consulto, bisognerebbe capire a cosa si riferisce; può anche essere che i professionisti con cui ha avuto a che fare, nella loro apparente "vaghezza", cercassero il modo per farle trovare le risposte dentro di sé.

Perchè, in fondo, le risposte sono tutte dentro di lei; si tratta solo di trovarle, di capire da dove origina questa sua insoddisfazione, quali elementi hanno contribuito a renderla così viva e palpabile...

Non ci dice quando è cominciato tutto questo, se si è sempre sentito così, se ci sono stati eventi significativi che hanno dato il via a questa sua "confusione" o, magari, l'hanno accentuata.

Come vede, gli elementi da prendere in considerazione sono molti per un lavoro approfondito quale lei sembra desiderare; a cominciare dalla sua famiglia di origine, dalle sue esperienze infantili, alla gestione della sua emotività nelle relazioni importanti, al tipo di relazioni affettive che ha intessuto negli anni...

Il mio personale consiglio è quello di rivolgersi ad un collega con una formazione psicodinamica, se il suo interesse è quello di indagare le dinamiche più profonde della sua persona; tale lavoro implica un impegno significativo, in termini di risorse, tempo ed energie personali.

In alternativa un intervento più orientato al problema potrebbe offrirle l'opportunità di chiarire quali siano i suoi veri desideri... ma in questo caso è da un problema specifico che bisognerebbe partire; ed io questo problema specifico non riesco ad inquadrarlo con gli elementi che ci ha fornito.

Spero di averle offerto qualche spunto di riflessione in più.

Un caro saluto
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
il suo disagio sembra partire da lontano e la sua risoluzione sicuramente non può correlare con una nuova città, immaginata e forse fantasticata come una nuova vita., un nuovo inizio.......

In psicologia, si chiama "delirio psico-motorio", la tendenza a non fermarsi, a cambiare sempre sperando di cambiare elementi interni, che in realtà sono quelli deputati al disagio.

Uno psicologo de visu, potrebbe aiutarla a capire

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Dr. Callina, sono molto soddisfatto della sua risposta, perchè credo che abbia compreso il mio disagio, con tutti i limiti del mezzo informatico. Vorrei tanto potere avere la possibilità di comunicare le mie esigenze, i miei desideri, i miei bisogni e le mie difficoltà ad uno psicoterapeuta da cui io possa sentirmi ascoltato e capito.

Desidererei tanto riprendere un lavoro di analisi interiore che avevo già cominciato e che con grande velocità mi stava aiutando molto, proprio perchè da parte mia c'è una grande capacità di guardarmi dentro. Purtroppo poi ho dovuto sospendere tutto perchè per lavoro ho cambiato città e quindi mi sono ritrovato quasi al punto di partenza.

Dovrei ora cercare uno psicoterapeuta con cui riprendere il cammino iniziato, un tentativo l'ho già fatto, ma non è andato bene. L'empatia che c'era con il primo psicoterapeuta era molta, si era creato quel rapporto di fiducia e stima che poteva risolvere il mio disagio. Anche per questo vorrei ritornare nella città di prima, in modo da riprendere ciò che ho lasciato interrotto. Ora non so se questo possa essere un motivo valido per fare una scelta importante: certo, ci sono anche altre cose positive da considerare e qualche cosa negativa, ma se potessi invece stabilirmi in un'altra città che potenzialmente mi offrisse di più?

In questo senso credo che la dr. Randone abbia ragione in parte: cambiare città non cambierà i motivi del mio disagio e quindi sarebbe meglio cercare di affrontare i nodi sin da subito, anche se dovessi fare una nuova psicoterapia per pochi mesi. Ma a chi rivolgermi? Onestamente a me basta poco, anche una sola seduta per capire se fidarmi o meno... Poi c'è il costo economico, ma forse dovrei vederlo come un investimento, più che come un perdere denaro.

Vorrei tanto poter parlare con lei andando nei dettagli, scoprendo tutte le carte, che qui invece per brevità devo mettere da parte. Sono sicuro che da parte mia basterebbe pochissimo, ma dall'altra parte??? come trovare la persona giusta con cui instaurare un rapporto professionale di fiducia? non per ripetermi, ma con la stessa facilità e rapidità con cui riesco a creare empatia posso bloccarmi e non sentire alcuno stimolo ad aprirmi.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro Utente,

credo che l'unico modo per poter trovare la persona giusta sia... cercarla.

Cambiare città per riprendere il cammino che aveva intrapreso con il precedente psicoterapeuta mi sembra, sinceramente, una motivazione un po' debole.

Se, invece, le opportunità lavorative, nuove possibilità relazionali o altre motivazioni più profonde dovessero farla decidere di trasferirsi, di sicuro proseguire un percorso già iniziato con lo stesso professionista sarebbe la cosa migliore; visto che già lui la conosce, visto che avete già fatto un pezzo di strada insieme e visto che, come giustamente dice lei, il rapporto di empatia che si era creato è fondamentale per poter raccogliere i frutti di una terapia quale lei ha in mente.

Ci sono molti bravi psicoterapeuti in ogni città d'Italia. La nostra professione è, come molte altre, un po' inflazionata e di professionisti preparati che hanno avuto la costanza di prepararsi e di formarsi continuamente ce ne sono davvero molti.

Un solo colloquio a volte è poco, a mio avviso, anche solo per comprendere se il professionista possa essere quello giusto; ma già dopo due/tre colloqui siamo solitamente in grado di capire se poterci affidare al professionista scelto o se provare a bussare ad altre porte.

A costo di investire un po' più di tempo, e di denaro (me ne rendo conto), credo che provare a bussare a più porte sia l'unico modo per imbatterci, finalmente, in ciò che stavamo cercando.

Vorrei proporle un'analogia, per riprendere ciò che diceva la collega, dr.ssa Randone, in merito alla prospettiva di cambio città; se viene fantasticata e, magari, idealizzata, diventa un alibi per non affrontare il problema alla radice. Si immagina possa essere la soluzione, ma rappresenta, in realtà, una sorta di fuga da ciò che ci fa male ed è dentro di noi.

Allo stesso modo, seppur con le dovute differenze, vorrei farla riflettere sulla scelta del terapeuta. L'importante è che l'immagine ideale che abbiamo in mente non sia solo un "ideale irraggiungibile", altrimenti, il rischio è quello di utilizzare questa "difesa" come "alibi" per rimanere immobili.

In entrambi i casi mi sembra di vedere in lei un "locus of control" fortemente spostato verso l'esterno; in altre parole è come se, in questo modo, si deresponsabilizzasse, attribuendo la responsabilità delle cose ad eventi su cui non ha il controllo.

Un po' come dire, per semplificarle il concetto: "ah... se potessi ricominciare in un'altra città... ah... se potessi trovare lo psicoterapeuta giusto... "; in questo modo il "vorrei ma non posso" la preserverebbe, in una certa misura, dal prendere in mano le redini della sua vita
Che ne pensa di questa prospettiva?

Un caro saluto
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Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Allora, innanzitutto vorrei ringraziarla per l'aiuto che mi sta dando a risolvere una situazione in po' ingarbugliata, in cui si mescolano desideri, paure, aspirazioni e difficoltà oggettive. Per me è un po' come trovarmi in un labirinto... ho le chiavi per uscire dalla porta principale ma non ho ancora capito quale è il percorso che porta all'uscita. In questo mi sarebbe davvero d'aiuto un bravo psicoterapeuta!

Come le ho detto e soprattutto come mi è stato detto, ho una ottima capacità di introspezione e quindi se ben guidato riesco in poco tempo a fare luce su conflitti interiori... ho una grande consapevolezza di me e un rapporto abbastanza diretto con il mio io. Ammetto però che ho bisogno di qualcuno che mi guidi in questo lavoro, perchè spesso non riesco a decifrare comportamenti, situazioni, gesti e sogni.

Penso che da subito devo mettermi alla ricerca di uno specialista, anche solo per un colloquio, per vedere cosa succede, come mi trovo. Anche in questo avrei bisogno un po' di essere incoraggiato e invece intorno a me ho solo persone che mi dicono "ma a che ti serve andare dallo psicologo?", "lascia perdere, sono soldi buttati", "devi fare forza su te stesso"... come vede, molte persone sono abituate ad accontentarsi, mentre io vorrei qualcosa di più dalla vita, almeno poter combattere per i miei desideri, per sentirmi appagato.

Poi c'è anche la tendenza a rimandare le decisioni importanti, un po' per paura, un po' per comodità, visto che alla fine ci si abitua anche a situazioni mediocri. Non si tratta quindi proprio di idealizzare, ma più di sbagliare, di rischiare di fare la scelta sbagliate che alla fine ti fa preferire restare dove sei, mentre invece con un po' di coraggio si potrebbe avere molto di più.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro Utente

<<di rischiare di fare la scelta sbagliate che alla fine ti fa preferire restare dove sei, mentre invece con un po' di coraggio si potrebbe avere molto di più.>>

credo che un'iniezione di coraggio sia proprio quello di cui ha bisogno; e spero che, seppur a distanza, questo breve consulto on line possa farle fare l'ultimo passo verso una richiesta di aiuto concreto che, come sa perfettamente anche lei, è possibile solo di persona.

Che importa cosa le dicono le altre persone? Che importa se le dicono di lasciar perdere, che non serve a nulla?

Ciò che conta è quello che lei sente, i suoi desideri, le sue aspettative; cominci a scegliere per se stesso; l'obiettivo di cercare il professionista che ha in mente potrebbe rappresentare la prima di una serie di scelte fatte da lei e per lei.

Le auguro davvero che possa presto cercare quello che cerca e che ciò l'aiuti a dipanare la matassa della sua vita che, in questo momento, forse è un po' intricata.

Se ne avrà voglia, ci aggiorni sugli sviluppi.

Un caro saluto