Insicurezza, rimpianti, gelosia retroattiva...
Gentili Dottori,
sono una ragazza di 28 anni e sto da un anno con un ragazzo di quasi 25.
Nessun problema di coppia anzi, ci amiamo tantissimo e in modo davvero profondo.
Solo che per certi aspetti siamo in due situazioni diverse:
Io è da 10 anni che vivo sola, per l'Università prima e il lavoro poi, ho vissuto all'estero per qualche mese e fatto svariate esperienze di vita. Ho avuto una storia durata quasi 7 anni, finita poi quando avevo 23 anni...quindi gli ultimi anni per me sono risultati essere di "rinascita". Sono una persona molto romantica e non nego di essere sempre stata alla "ricerca" dell'amore...e questo mi ha portato a fare diversi errori...13 per l'esattezza. Errori di valutazione, frequentazioni finite male per svariate cause. In ogni caso mi ritrovavo sempre sola, e devo dire che non ci stavo poi così male. L'anno scorso incontro il mio ragazzo: un ragazzo serio, con la testa sulle spalle, intelligente in modo vergognoso e dolcissimo.
Lui ha un vissuto diverso però: ha sempre abitato con i suoi, anche durante l'università, mai fatto esperienze all'estero, e per quanto riguarda la sfera amorosa solo un'esperienza. Ci sono stati dei flirt ma lui non ha mai voluto andare oltre, al massimo qualche bacio.
Quando ci siamo conosciuti ovviamente non ho voluto spaventarlo facendogli l'elenco delle mie esperienza intime...Solo che a un certo punto le cose venivano fuori a poco a poco, perchè magari leggeva qualcosa o mi faceva domande.
Inizialmente non avevo parlato di tutte le mie storie...lui sapeva solo di 7 ragazzi...Da una decina di giorni invece, messa alle strette gli ho parlato anche degli altri. L'ha presa malissimo.
Già soffriva per quei 7 ragazzi...adesso che conosce tutta la verità si è scatenata in lui una vera e propria ossessione.
Non accetta il fatto che io abbia commesso degli errori...non si sofferma sul fatto che io cercavo l'amore, non il sesso. Io cercavo di trovare qualcuno da amare a che mi amasse...io cercavo lui. Ma non è stato semplice. Di certo alcune esperienze adesso le cancellerei, adesso che so com'è l'amore.
Purtroppo però lui vede tutto questo come una cosa sporca, come qualcosa di leggero, di immorale da parte mia. A questo si aggiunge il suo rimpianto di non aver fatto le mie esperienze, tutte, anche quelle sessuali. Adesso soffre perchè sa che vuole stare con me per sempre, e quelle cose non potrà più farle.
Ovviamente non vorrebbe andare a letto con altre adesso, vorrebbe averlo fatto.
Vorrebbe aver vissuto da solo e fatto cose, prima di conoscermi e "sistemarsi" con me per sempre.Io lo capisco, ma tutti questi fattori insieme ci stanno rovinando. Noi andiamo davvero d'accordo su tutto, ci amiamo alla follia, però ogni giorno lo vedo incupirsi perchè ripensa ai miei ex, ai suoi rimpianti, si sente piccolo e ingenuo rispetto a me. Mi fa domande intime, mi chiede l'elenco, le situazioni, quello che provavo, mi chiede tutto.Cosa posso fare per aiutarlo prima di pensare di andare da uno specialista?Grazie
sono una ragazza di 28 anni e sto da un anno con un ragazzo di quasi 25.
Nessun problema di coppia anzi, ci amiamo tantissimo e in modo davvero profondo.
Solo che per certi aspetti siamo in due situazioni diverse:
Io è da 10 anni che vivo sola, per l'Università prima e il lavoro poi, ho vissuto all'estero per qualche mese e fatto svariate esperienze di vita. Ho avuto una storia durata quasi 7 anni, finita poi quando avevo 23 anni...quindi gli ultimi anni per me sono risultati essere di "rinascita". Sono una persona molto romantica e non nego di essere sempre stata alla "ricerca" dell'amore...e questo mi ha portato a fare diversi errori...13 per l'esattezza. Errori di valutazione, frequentazioni finite male per svariate cause. In ogni caso mi ritrovavo sempre sola, e devo dire che non ci stavo poi così male. L'anno scorso incontro il mio ragazzo: un ragazzo serio, con la testa sulle spalle, intelligente in modo vergognoso e dolcissimo.
Lui ha un vissuto diverso però: ha sempre abitato con i suoi, anche durante l'università, mai fatto esperienze all'estero, e per quanto riguarda la sfera amorosa solo un'esperienza. Ci sono stati dei flirt ma lui non ha mai voluto andare oltre, al massimo qualche bacio.
Quando ci siamo conosciuti ovviamente non ho voluto spaventarlo facendogli l'elenco delle mie esperienza intime...Solo che a un certo punto le cose venivano fuori a poco a poco, perchè magari leggeva qualcosa o mi faceva domande.
Inizialmente non avevo parlato di tutte le mie storie...lui sapeva solo di 7 ragazzi...Da una decina di giorni invece, messa alle strette gli ho parlato anche degli altri. L'ha presa malissimo.
Già soffriva per quei 7 ragazzi...adesso che conosce tutta la verità si è scatenata in lui una vera e propria ossessione.
Non accetta il fatto che io abbia commesso degli errori...non si sofferma sul fatto che io cercavo l'amore, non il sesso. Io cercavo di trovare qualcuno da amare a che mi amasse...io cercavo lui. Ma non è stato semplice. Di certo alcune esperienze adesso le cancellerei, adesso che so com'è l'amore.
Purtroppo però lui vede tutto questo come una cosa sporca, come qualcosa di leggero, di immorale da parte mia. A questo si aggiunge il suo rimpianto di non aver fatto le mie esperienze, tutte, anche quelle sessuali. Adesso soffre perchè sa che vuole stare con me per sempre, e quelle cose non potrà più farle.
Ovviamente non vorrebbe andare a letto con altre adesso, vorrebbe averlo fatto.
Vorrebbe aver vissuto da solo e fatto cose, prima di conoscermi e "sistemarsi" con me per sempre.Io lo capisco, ma tutti questi fattori insieme ci stanno rovinando. Noi andiamo davvero d'accordo su tutto, ci amiamo alla follia, però ogni giorno lo vedo incupirsi perchè ripensa ai miei ex, ai suoi rimpianti, si sente piccolo e ingenuo rispetto a me. Mi fa domande intime, mi chiede l'elenco, le situazioni, quello che provavo, mi chiede tutto.Cosa posso fare per aiutarlo prima di pensare di andare da uno specialista?Grazie
[#1]
Mi colpisce la sua lettera. Lei ci chiede aiuto per lui, ma a me colpisce altro. Mi colpisce che lei parli di errori, come se si sentisse sbagliata e in colpa per quelle sue esperienze. Mi colpisce il fatto che lei si senta responsabile della sofferenza di lui, per qualcosa che risale a quando nemmeno lo conosceva. MI colpisce che, di fatto, le vadano bene tutte le sue indagini, lui "la mette alle strette" e lei alla fine gli risponde. Ma come la fa sentire questo? Faccio la fantasia che questa sia la sua modalità normale di relazionarsi con gli altri, che i sensi di inadeguatezza e di colpa siano parte di lei. Questo mi colpisce e mi fa interrogare. Ma lei si è rivolta a noi per chiedere aiuto per lui e su questo lei non può far altro che rassicurarlo sul suo amore e suggerirgli di andare a farsi aiutare. Non perché lui sia sbagliato o cattivo o "matto", ma perché evidentemente soffre molto e trovare una persona con cui dar voce e senso alla sua sofferenza può rasserenarlo.
Un saluto
Un saluto
Dr.ssa Silvia Masserini
Psicologa
smasserini@gmail.com
[#2]
Cara Utente,
mi sembra chiaro che il suo ragazzo soffre per il confonto fra la propria e la sua vita precedente perchè se ne sente sminuito.
In passato questo tipo di situazione si realizzava a parti inverse, ed era solitamente l'uomo ad avere alle spalle molte più esperienze, ma oggi accade anche il contrario e una parte dei giovani maschi fatica ad accettarlo perchè nelle loro mente si attiva spesso un insieme di dubbi e idee che scaturiscono dalla competizione ideale con i passati partner della ragazza.
A volte non c'è solo questo, ma l'incontro fra un ragazzo più introverso e forse inibito e una ragazza più estroversa e indipendente dai legami familiari crea nel primo una serie di rimpianti che emergono proprio perchè ritiene di essersi privato di esperienze delle quali la sua compagna non si è invece privata.
Se entrambi aveste le stesse esperienze (poche o tante) il problema non sussisterebbe, ma la situazione che ha scoperto lo porta a vivere dei rimpianti e a interrogarsi sulle proprie precedenti scelte: è dunque in lui che origina il problema, perchè se fosse davvero in pace con sè stesso e convinto di ciò che ha fatto finora non sarebbe così turbato dal contatto con una ragazza che ha fatto altre scelte e con la quale fino ad oggi si è trovato bene senza porsi troppi interrogativi, perchè non ce n'è stato bisogno.
Se vuole essergli d'aiuto può iniziare a non considerare come "errori" tutte le sue scelte passate: se oggi è la ragazza della quale lui si è innamorato è proprio in virtù delle esperienze che ha fatto e se fosse stata più introversa probabilmente non lo avrebbe attratto nello stesso modo, perchè sarebbe stata troppo simile a lui.
Può inoltre farlo ragionare sui motivi delle scelte che ha fatto: sono state scelte libere o è stato condizionato da altro, ad es. dalla sua famiglia?
Riportare il discorso su di lui e aiutarlo a capire che il problema è ciò che lui ha fatto o non fatto (e non la sua - di lei - vita passata) può sicuramente agevolarlo nella comprensione della reale natura del suo disagio.
mi sembra chiaro che il suo ragazzo soffre per il confonto fra la propria e la sua vita precedente perchè se ne sente sminuito.
In passato questo tipo di situazione si realizzava a parti inverse, ed era solitamente l'uomo ad avere alle spalle molte più esperienze, ma oggi accade anche il contrario e una parte dei giovani maschi fatica ad accettarlo perchè nelle loro mente si attiva spesso un insieme di dubbi e idee che scaturiscono dalla competizione ideale con i passati partner della ragazza.
A volte non c'è solo questo, ma l'incontro fra un ragazzo più introverso e forse inibito e una ragazza più estroversa e indipendente dai legami familiari crea nel primo una serie di rimpianti che emergono proprio perchè ritiene di essersi privato di esperienze delle quali la sua compagna non si è invece privata.
Se entrambi aveste le stesse esperienze (poche o tante) il problema non sussisterebbe, ma la situazione che ha scoperto lo porta a vivere dei rimpianti e a interrogarsi sulle proprie precedenti scelte: è dunque in lui che origina il problema, perchè se fosse davvero in pace con sè stesso e convinto di ciò che ha fatto finora non sarebbe così turbato dal contatto con una ragazza che ha fatto altre scelte e con la quale fino ad oggi si è trovato bene senza porsi troppi interrogativi, perchè non ce n'è stato bisogno.
Se vuole essergli d'aiuto può iniziare a non considerare come "errori" tutte le sue scelte passate: se oggi è la ragazza della quale lui si è innamorato è proprio in virtù delle esperienze che ha fatto e se fosse stata più introversa probabilmente non lo avrebbe attratto nello stesso modo, perchè sarebbe stata troppo simile a lui.
Può inoltre farlo ragionare sui motivi delle scelte che ha fatto: sono state scelte libere o è stato condizionato da altro, ad es. dalla sua famiglia?
Riportare il discorso su di lui e aiutarlo a capire che il problema è ciò che lui ha fatto o non fatto (e non la sua - di lei - vita passata) può sicuramente agevolarlo nella comprensione della reale natura del suo disagio.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Utente
Gentile Dott.ssa Masserini,
la ringrazio per il suo interesse.
Riguardo le sue domande avrei già da prima voluto continuare a scrivere, a spiegare come mi sento io.
Di sicuro a posteriori penso che avrei potuto evitare di condividere la mia intimità prima di essere sicura che quella fosse la persona giusta. Ma ho imparato che possono volerci anche 7 anni per capirlo...
Io mi sento sbagliata da quando vedo soffrire il mio ragazzo. Sento che avrei dovuto essere ponderata, come lui, e mi sento in colpa perchè lo amo tantissimo ed avrei voluto conoscerlo prima, evitando errori inutili.
Prima di conoscere il mio ragazzo però, non vivevo male le mie vecchie esperienze...sapevo che mi hanno permesso di essere la persona che sono, che sa cosa vuole, e che capisce cosa è meglio me lei.
Le sue domande spesso mi stremano è vero, perchè mi fanno vivere momenti che magari preferirei non ricordare, però gli rispondo...so che forse capendo come mi sentivo, cosa pensavo e fornendogli dettagli posso aiutarlo ad elaborare e metabolizzare tutto...
Io amo immensamente il mio ragazzo, e ho chiesto a voi aiuto perchè anche se lui sa che io lo amo e con me può parlare di tutto, non riesco a fare altro. Lo vedo soffrire tantissimo e non so cosa fare. Gli ho anche detto di lasciarmi, di fare le sue esperienze, gli ho detto che sarei disposta a lasciare il mio lavoro e seguirlo in capo al mondo pur di vederlo soddisfatto della sua vita. Il problema è che adesso sta diventando un'ossessione...si sente ingenuo, si sente stupido e inferiore. Io invece penso di non aver conosciuto una persona migliore di lui.
Come possiamo fare per cercare di superare questa cosa?
Grazie davvero...
la ringrazio per il suo interesse.
Riguardo le sue domande avrei già da prima voluto continuare a scrivere, a spiegare come mi sento io.
Di sicuro a posteriori penso che avrei potuto evitare di condividere la mia intimità prima di essere sicura che quella fosse la persona giusta. Ma ho imparato che possono volerci anche 7 anni per capirlo...
Io mi sento sbagliata da quando vedo soffrire il mio ragazzo. Sento che avrei dovuto essere ponderata, come lui, e mi sento in colpa perchè lo amo tantissimo ed avrei voluto conoscerlo prima, evitando errori inutili.
Prima di conoscere il mio ragazzo però, non vivevo male le mie vecchie esperienze...sapevo che mi hanno permesso di essere la persona che sono, che sa cosa vuole, e che capisce cosa è meglio me lei.
Le sue domande spesso mi stremano è vero, perchè mi fanno vivere momenti che magari preferirei non ricordare, però gli rispondo...so che forse capendo come mi sentivo, cosa pensavo e fornendogli dettagli posso aiutarlo ad elaborare e metabolizzare tutto...
Io amo immensamente il mio ragazzo, e ho chiesto a voi aiuto perchè anche se lui sa che io lo amo e con me può parlare di tutto, non riesco a fare altro. Lo vedo soffrire tantissimo e non so cosa fare. Gli ho anche detto di lasciarmi, di fare le sue esperienze, gli ho detto che sarei disposta a lasciare il mio lavoro e seguirlo in capo al mondo pur di vederlo soddisfatto della sua vita. Il problema è che adesso sta diventando un'ossessione...si sente ingenuo, si sente stupido e inferiore. Io invece penso di non aver conosciuto una persona migliore di lui.
Come possiamo fare per cercare di superare questa cosa?
Grazie davvero...
[#4]
Utente
Gentile Dott.ssa Massaro,
sono perfettamente d'accordo con lei circa le insicurezze venutesi a creare in lui.
Volevo però precisarle che io nn riconosco tutte come errori le mie storie precedenti, alcune si lo ammetto, ma non tutte.
Penso anche che quando ci si innamora, quando si ha quell'idea dell'amore puro, possano subentrare rimorsi, si vorrebbe aver condiviso tutto solo con la persona amata.
Purtroppo però non si può tornare indietro...e lui lo sa.
Questa cosa lo uccide...lui ha fatto le sue scelte consapevolmente.
E' una persona molto profonda e rispettosa,e non sarebbe mai finito a letto con qualcuno se non fosse stato sicuro di provare dei forti sentimenti come l'amore.
Io penso che sia questione di carattere: lui aspettava, scrutava, faceva passare del tempo e poi decideva cosa fare. Io facevo uguale, ma magari ci speravo così tanto che quella persona potesse essere quella giusta che mi buttavo a capofitto in delle storie che poco dopo risultavano essere sbagliate...
Io non mi pento per quello che ho fatto in passato. Ho conosciuto persone, fatto cose, ho imparato a conoscermi e a capire cosa mi rende felice.
Sono sicura che se lui avesse avuto anche solo quei 3 anni in più che lo distanziano da me, avrebbe fatto altre cose, conosciuto altre persone.
Quindi come si fa a combattere il tempo? E soprattutto il tempismo?
Grazie mille per l'interesse.
sono perfettamente d'accordo con lei circa le insicurezze venutesi a creare in lui.
Volevo però precisarle che io nn riconosco tutte come errori le mie storie precedenti, alcune si lo ammetto, ma non tutte.
Penso anche che quando ci si innamora, quando si ha quell'idea dell'amore puro, possano subentrare rimorsi, si vorrebbe aver condiviso tutto solo con la persona amata.
Purtroppo però non si può tornare indietro...e lui lo sa.
Questa cosa lo uccide...lui ha fatto le sue scelte consapevolmente.
E' una persona molto profonda e rispettosa,e non sarebbe mai finito a letto con qualcuno se non fosse stato sicuro di provare dei forti sentimenti come l'amore.
Io penso che sia questione di carattere: lui aspettava, scrutava, faceva passare del tempo e poi decideva cosa fare. Io facevo uguale, ma magari ci speravo così tanto che quella persona potesse essere quella giusta che mi buttavo a capofitto in delle storie che poco dopo risultavano essere sbagliate...
Io non mi pento per quello che ho fatto in passato. Ho conosciuto persone, fatto cose, ho imparato a conoscermi e a capire cosa mi rende felice.
Sono sicura che se lui avesse avuto anche solo quei 3 anni in più che lo distanziano da me, avrebbe fatto altre cose, conosciuto altre persone.
Quindi come si fa a combattere il tempo? E soprattutto il tempismo?
Grazie mille per l'interesse.
[#5]
Mi sembra che lei sia stata piuttosto netta indicando 13 errori:
"non nego di essere sempre stata alla "ricerca" dell'amore...e questo mi ha portato a fare diversi errori...13 per l'esattezza. Errori di valutazione, frequentazioni finite male per svariate cause."
Più lei pensa di aver sbagliato, più dà modo anche a lui di pensarlo.
Riguardo al ragazzo, lei ci dice questo:
"lui ha fatto le sue scelte consapevolmente.
E' una persona molto profonda e rispettosa,e non sarebbe mai finito a letto con qualcuno se non fosse stato sicuro di provare dei forti sentimenti come l'amore.
Io penso che sia questione di carattere"
ma la presenza di rimpianti indica che forse è stato più "trattenuto" di quanto avrebbe voluto esserlo.
Quando una scelta è realmente sentita e frutto di elaborazione personale è difficile arrivare a sentire tutti i rimpianti che sta sentendo lui.
Se il suo modo di fare è quello penso che anche se avesse 3 anni o 10 anni in più la sostanza non cambierebbe.
"non nego di essere sempre stata alla "ricerca" dell'amore...e questo mi ha portato a fare diversi errori...13 per l'esattezza. Errori di valutazione, frequentazioni finite male per svariate cause."
Più lei pensa di aver sbagliato, più dà modo anche a lui di pensarlo.
Riguardo al ragazzo, lei ci dice questo:
"lui ha fatto le sue scelte consapevolmente.
E' una persona molto profonda e rispettosa,e non sarebbe mai finito a letto con qualcuno se non fosse stato sicuro di provare dei forti sentimenti come l'amore.
Io penso che sia questione di carattere"
ma la presenza di rimpianti indica che forse è stato più "trattenuto" di quanto avrebbe voluto esserlo.
Quando una scelta è realmente sentita e frutto di elaborazione personale è difficile arrivare a sentire tutti i rimpianti che sta sentendo lui.
Se il suo modo di fare è quello penso che anche se avesse 3 anni o 10 anni in più la sostanza non cambierebbe.
[#6]
Utente
Gentile Dottoressa,
quando parlo di errori sbaglio nel non definire esattamente cosa intendo.
Se parlo di errori per impulsività ne conto sicuramente meno della metà di quei "13"...se parlo di "errori di valutazione" in generale, intendo dire che effettivamente tutti e 13 non rappresentavano la persona giusta...
Per quanto riguarda l'essere magari "trattenuto" penso che la componente timidezza e riservatezza qui giochi un ruolo fondamentale.
Le dico che ho cominciato a parlarci a marzo e ci siamo visti per caffè e chiacchierate praticamente fino a maggio...
Era la prima volta che conoscevo una persona così ponderata, attenta nel fare tutto al momento giusto...
Dal primo bacio alla prima volta è passato un mese...
So che questi rappresentano aspetti molto intimi della nostra coppia, però era per farle capire il tipo di "rarità" sia per il suo modus operandi, sia a livello emotivo della persona di cui mi sono innamorata.
quando parlo di errori sbaglio nel non definire esattamente cosa intendo.
Se parlo di errori per impulsività ne conto sicuramente meno della metà di quei "13"...se parlo di "errori di valutazione" in generale, intendo dire che effettivamente tutti e 13 non rappresentavano la persona giusta...
Per quanto riguarda l'essere magari "trattenuto" penso che la componente timidezza e riservatezza qui giochi un ruolo fondamentale.
Le dico che ho cominciato a parlarci a marzo e ci siamo visti per caffè e chiacchierate praticamente fino a maggio...
Era la prima volta che conoscevo una persona così ponderata, attenta nel fare tutto al momento giusto...
Dal primo bacio alla prima volta è passato un mese...
So che questi rappresentano aspetti molto intimi della nostra coppia, però era per farle capire il tipo di "rarità" sia per il suo modus operandi, sia a livello emotivo della persona di cui mi sono innamorata.
[#8]
Utente
L'ho già fatto...
lui lo sa, il problema è che ora che sa cos'ho fatto io i rimpianti lo attanagliano.
Vorrebbe che ci fosse un equilibrio tra le nostre vite.
Vorrebbe poter dire "si, anche a me è successo"...quando parlo di qualcosa o racconto vedo in lui una frustrazione che lo distrugge...
Spero di aiutarlo a risolvere.
Grazie mille per l'aiuto
lui lo sa, il problema è che ora che sa cos'ho fatto io i rimpianti lo attanagliano.
Vorrebbe che ci fosse un equilibrio tra le nostre vite.
Vorrebbe poter dire "si, anche a me è successo"...quando parlo di qualcosa o racconto vedo in lui una frustrazione che lo distrugge...
Spero di aiutarlo a risolvere.
Grazie mille per l'aiuto
[#9]
Utente
L'ho già fatto...
lui lo sa, il problema è che ora che sa cos'ho fatto io i rimpianti lo attanagliano.
Vorrebbe che ci fosse un equilibrio tra le nostre vite.
Vorrebbe poter dire "si, anche a me è successo"...quando parlo di qualcosa o racconto vedo in lui una frustrazione che lo distrugge...
Spero di aiutarlo a risolvere.
Grazie mille per l'aiuto
lui lo sa, il problema è che ora che sa cos'ho fatto io i rimpianti lo attanagliano.
Vorrebbe che ci fosse un equilibrio tra le nostre vite.
Vorrebbe poter dire "si, anche a me è successo"...quando parlo di qualcosa o racconto vedo in lui una frustrazione che lo distrugge...
Spero di aiutarlo a risolvere.
Grazie mille per l'aiuto
[#10]
A me sembra che siate (e uso il plurale perché penso ci sia dentro mani e piedi anche lei, non solo il suo ragazzo), in un gioco di colpa-vergogna-inadeguatezza-colpa-vergogna-inadeguatezza eccetera che non può che farvi male: arriva addirittura a suggerirgli di lasciarla! Come mai vi siete incastrati in una relazione così? Ci dice anche il numero dei suoi presunti errori! Come se si dovesse giustificare, anche qui. Come se anche con noi dovesse dire che in fondo in fondo sì, quelle esperienze l'hanno portata qui ma se non ci fossero state sarebbe stato meglio. Siete incastrati in un gioco in cui nessuno dei due sembra andare bene così com'è, lui perché non ha fatto abbastanza esperienze, lei perché le ha fatte, lui perché si sente inferiore e stupido, lei perché si sente in colpa e sbagliata. E stando in questo gioco (sostenuto dalle domande di lui e dalle risposte di lei, dai sentimenti di inferiorità di lui e dai sentimenti di colpa di lei eccetera eccetera), "sacrificate" la vostra relazione, che finisce con l'essere fatta di "lasciami se vuoi", di lei che si occupa di lui e del suo malessere e di lui che in un'escalation esprime sempre più malessere e le chiede di risolverglielo. Non vi conosco, non so nulla né di lei né di lui, faccio la fantasia che le vostre rispettive storie familiari vi abbiano portati qui, in questo incastro, ciascuno con la sua vita, ciascuno coi suoi antichi bisogni non soddisfatti. Forse avete entrambi bisogno di un momento di riflessione e rielaborazione delle vostre esperienze per entrare in contatto con le vostre emozioni più personali, al di là del circolo della colpa e della vergogna che poi vi fa stare così male.
[#11]
Utente
Gentile Dottoressa,
ha perfettamente ragione.
Quando penso con distacco a tutta questa situazione mi rendo conto che fino a poco tempo fa non mi sentivo in colpa né sbagliata.
Io pensavo solo che magari avrei potuto evitare di andare a letto con "quello stronzo" lì, o quel "bugiardo" là...però so che in quei momenti, a quei tempi ero sicura di fare la cosa giusta, sennò non l'avrei fatto. Non potevo prevedere certe cose, né capire in un mese o più di frequentazione tutte le sfaccettature dei ragazzi che ho frequentato.
Purtroppo però a volte il senso di colpa per non essere "pulita" come lui attanaglia anche me, e sono sicura che si tratti come dice lei di un circolo vizioso in cui pur di darsi delle risposte si accettano anche quelle sbagliate.
All'inizio mi arrabbiavo, gli dicevo che avevo fatto le mie scelte, che doveva accettare il mio passato perché non avevo fatto del male a lui, che non lo conoscevo ecc. Adesso però che la cosa si è aggravata da parte sua, spesso mi sento come se non meritassi una persona così pura e dolce come lui.
E' vero, ci siamo incastrati in una situazione di colpe, non colpe, rimpianti e rimorsi.
Questo avviene quando si è simili, quando si ama così tanto una persona che si cade in un vortice di paranoia, brutti pensieri e insicurezze.
Una sera gli ho detto che per me lui era l'eccezione. Lui mi ha risposto che avrebbe voluto che lo fossi anch'io. So che non l'ho pensa, lui stesso si è scusato perchè era preso dalla rabbia e dalla frustrazione.
Credo però che sia da quella sera che sia nata la mia insicurezza. Che poi è del tutto irrazionale in quanto io so quanto valgo, chi sono e quanto lui mi stimi in realtà e mi ami.
Il problema reale è il suo...
Io so di stare così solo perchè soffro a vedere lui soffrire...
Personalmente non ho mai avuto problematiche particolari in casa mia, i miei sono molto aperti, non mi giudicano. Mia madre sa tutto di me, è la mia migliore amica. Le ho anche parlato di questo problema e naturalmente pensa che il mio ragazzo dovrebbe accettare la realtà senza farmene una colpa.
Passati i giorni però, più che farmene una colpa è lui che si sente in colpa per nn aver fatto certe cose.
Io non le so dire esattamente la situazione in casa del mio ragazzo. So che i soi genitori lo hanno sempre seguito tanto anche troppo), che hanno avuto sempre delle aspettative così alte che lui ha il terrore di deluderli. Tutti vorrebbero un figlio buono e in gamba come lui, però non credo che a patire le conseguenze della sua frustrazione debba essere la nostra storia. Lui non ha dialogo con i suoi genitori, un po' con sua sorella che è una persona splendida e lo adora, ma non troppa confidenza. Ha tanti amici ma con pochi parla davvero. Penso che questo suo vivere in una boccia di vetro non l'abbia scelto lui direttamente. E' come se si fosse sempre sentito in "dovere" di non chiedere ai suoi di andare a vivere fuori o da solo. Loro sono vecchio stampo da questo punto di vista, questo lui me l'ha sempre detto. Non ha saputo imporre i suoi desideri, e finché non mi conosceva questa cosa non gli pesava così tanto. Adesso lo sta uccidendo...
ha perfettamente ragione.
Quando penso con distacco a tutta questa situazione mi rendo conto che fino a poco tempo fa non mi sentivo in colpa né sbagliata.
Io pensavo solo che magari avrei potuto evitare di andare a letto con "quello stronzo" lì, o quel "bugiardo" là...però so che in quei momenti, a quei tempi ero sicura di fare la cosa giusta, sennò non l'avrei fatto. Non potevo prevedere certe cose, né capire in un mese o più di frequentazione tutte le sfaccettature dei ragazzi che ho frequentato.
Purtroppo però a volte il senso di colpa per non essere "pulita" come lui attanaglia anche me, e sono sicura che si tratti come dice lei di un circolo vizioso in cui pur di darsi delle risposte si accettano anche quelle sbagliate.
All'inizio mi arrabbiavo, gli dicevo che avevo fatto le mie scelte, che doveva accettare il mio passato perché non avevo fatto del male a lui, che non lo conoscevo ecc. Adesso però che la cosa si è aggravata da parte sua, spesso mi sento come se non meritassi una persona così pura e dolce come lui.
E' vero, ci siamo incastrati in una situazione di colpe, non colpe, rimpianti e rimorsi.
Questo avviene quando si è simili, quando si ama così tanto una persona che si cade in un vortice di paranoia, brutti pensieri e insicurezze.
Una sera gli ho detto che per me lui era l'eccezione. Lui mi ha risposto che avrebbe voluto che lo fossi anch'io. So che non l'ho pensa, lui stesso si è scusato perchè era preso dalla rabbia e dalla frustrazione.
Credo però che sia da quella sera che sia nata la mia insicurezza. Che poi è del tutto irrazionale in quanto io so quanto valgo, chi sono e quanto lui mi stimi in realtà e mi ami.
Il problema reale è il suo...
Io so di stare così solo perchè soffro a vedere lui soffrire...
Personalmente non ho mai avuto problematiche particolari in casa mia, i miei sono molto aperti, non mi giudicano. Mia madre sa tutto di me, è la mia migliore amica. Le ho anche parlato di questo problema e naturalmente pensa che il mio ragazzo dovrebbe accettare la realtà senza farmene una colpa.
Passati i giorni però, più che farmene una colpa è lui che si sente in colpa per nn aver fatto certe cose.
Io non le so dire esattamente la situazione in casa del mio ragazzo. So che i soi genitori lo hanno sempre seguito tanto anche troppo), che hanno avuto sempre delle aspettative così alte che lui ha il terrore di deluderli. Tutti vorrebbero un figlio buono e in gamba come lui, però non credo che a patire le conseguenze della sua frustrazione debba essere la nostra storia. Lui non ha dialogo con i suoi genitori, un po' con sua sorella che è una persona splendida e lo adora, ma non troppa confidenza. Ha tanti amici ma con pochi parla davvero. Penso che questo suo vivere in una boccia di vetro non l'abbia scelto lui direttamente. E' come se si fosse sempre sentito in "dovere" di non chiedere ai suoi di andare a vivere fuori o da solo. Loro sono vecchio stampo da questo punto di vista, questo lui me l'ha sempre detto. Non ha saputo imporre i suoi desideri, e finché non mi conosceva questa cosa non gli pesava così tanto. Adesso lo sta uccidendo...
[#12]
"Passati i giorni però, più che farmene una colpa è lui che si sente in colpa per nn aver fatto certe cose."
Quello che mi colpisce è che lui non è geloso, ma è invece entrato in una sorta di competizione con lei e si sente inadeguato se si paragona a lei, mentre prima era (o appariva) in pace con sè stesso.
"Non ha saputo imporre i suoi desideri, e finché non mi conosceva questa cosa non gli pesava così tanto. Adesso lo sta uccidendo..."
Quello che gli pesa è probabilmente aver aderito ad un modello ideale particolarmente alto, che non contemplava la possibilità di essere più libero e spontaneo, e che l'ha porato ad accumulare frustrazione e risentimento che in questo momento sta provando per lei, quando l'oggetto originario di questo sentimento sono suoi genitori.
Immagino che non abbia avuto per nulla una fase di sana ribellione e contestazione adolescenziale ed è possibile che quanto si sta agitando in lui ultimamente lo porti ad averla a breve.
Quello che mi colpisce è che lui non è geloso, ma è invece entrato in una sorta di competizione con lei e si sente inadeguato se si paragona a lei, mentre prima era (o appariva) in pace con sè stesso.
"Non ha saputo imporre i suoi desideri, e finché non mi conosceva questa cosa non gli pesava così tanto. Adesso lo sta uccidendo..."
Quello che gli pesa è probabilmente aver aderito ad un modello ideale particolarmente alto, che non contemplava la possibilità di essere più libero e spontaneo, e che l'ha porato ad accumulare frustrazione e risentimento che in questo momento sta provando per lei, quando l'oggetto originario di questo sentimento sono suoi genitori.
Immagino che non abbia avuto per nulla una fase di sana ribellione e contestazione adolescenziale ed è possibile che quanto si sta agitando in lui ultimamente lo porti ad averla a breve.
[#13]
Utente
E' proprio questo il mio timore. La paura che possa decidere di lasciarmi per recuperare il tempo perduto...
Parlavo con lui prima al telefono, e mi spiegava che è sempre stato tranquillo con sè stesso in quanto anche i suoi amici erano come lui, cresciuti a casa, studenti pendolari (l'università è in centro mentre loro vivono in un paesino appena fuori), senza pretese né esperienze particolari.
Non ha mai vissuto questo senso di inferiorità proprio perché lui si sentiva quasi più "di mondo" rispetto alla gente che lo circondava. Mi ha detto che quando ha conosciuto me questo tipo di sicurezza è svanita, come se si fosse reso conto solo ora di quello che avrebbe potuto fare se solo si fosse imposto un po' di più. In aggiunta alcune delle sue amiche sono tornate dall'esperienza Erasmus e quindi sente ancora di più il peso di non aver vissuto queste cose.
Non ha mai chiesto ai suoi un aiuto per andare a studiare fuori magari perché, parole sue, non se lo sarebbe mai perdonato.
Attualmente lavora, e anche se potrebbe permettersi una casa tutta sua e una vita indipendente, non lo fa...perchè sentirebbe comunque la pressione da parte dei suoi che vivono qui vicino e pretenderebbero di vederlo giornalmente.
I suoi lo fanno sentire in colpa anche se resta da me per 2 giorni di fila...e vista la mancanza di dialogo con loro, tiene tutto dentro.
Lui continua a dirmi che sa che il problema è il suo, e che il suo scopo è quello di rimanere con me per sempre, che non potrebbe immaginare la sua vita senza di me, e che quindi vuole lavorare per accettare quello che non può cambiare.
Ma come si fa a superare certi pensieri, certe insicurezze?
Parlavo con lui prima al telefono, e mi spiegava che è sempre stato tranquillo con sè stesso in quanto anche i suoi amici erano come lui, cresciuti a casa, studenti pendolari (l'università è in centro mentre loro vivono in un paesino appena fuori), senza pretese né esperienze particolari.
Non ha mai vissuto questo senso di inferiorità proprio perché lui si sentiva quasi più "di mondo" rispetto alla gente che lo circondava. Mi ha detto che quando ha conosciuto me questo tipo di sicurezza è svanita, come se si fosse reso conto solo ora di quello che avrebbe potuto fare se solo si fosse imposto un po' di più. In aggiunta alcune delle sue amiche sono tornate dall'esperienza Erasmus e quindi sente ancora di più il peso di non aver vissuto queste cose.
Non ha mai chiesto ai suoi un aiuto per andare a studiare fuori magari perché, parole sue, non se lo sarebbe mai perdonato.
Attualmente lavora, e anche se potrebbe permettersi una casa tutta sua e una vita indipendente, non lo fa...perchè sentirebbe comunque la pressione da parte dei suoi che vivono qui vicino e pretenderebbero di vederlo giornalmente.
I suoi lo fanno sentire in colpa anche se resta da me per 2 giorni di fila...e vista la mancanza di dialogo con loro, tiene tutto dentro.
Lui continua a dirmi che sa che il problema è il suo, e che il suo scopo è quello di rimanere con me per sempre, che non potrebbe immaginare la sua vita senza di me, e che quindi vuole lavorare per accettare quello che non può cambiare.
Ma come si fa a superare certi pensieri, certe insicurezze?
[#14]
Se è stato frenato più o meno implicitamente dalla famiglia e per questo non ha fatto altre esperienze deve lavorare sul tema della separazione dai suoi genitori per diventare finalmente autonomo non tanto materialmente, quanto psicologicamente, da loro.
In questo lei può solo supportarlo offrendogli ascolto e comprensione e soprattutto invitandolo a parlarne con un professionista.
In questo lei può solo supportarlo offrendogli ascolto e comprensione e soprattutto invitandolo a parlarne con un professionista.
[#17]
Utente
Gentili Dottori,
sono passati un po' di giorni e nulla è cambiato. Lui ha attimi di serenità, slanci d'affetto e poi passa ad uno stato di mutismo, di tristezza e incupimento frustranti.
Più rimugina su tutto quello che lo fa stare male, più sta male...non riesce ad affrontare la cosa...si adagia sul fatto che questo problema non lo supererà mai, e non fa altro che stare peggio...
Passiamo le serate apparentemente tranquilli, poi basta una parola, un discorso che gli ricorda qualcosa, tipo il sesso, le storie, le esperienze di vita, che si butta di nuovo giù.
Io sono esasperata, e non nego di pensare di voler mollare...
Non fa altro che cercare indizi, segreti, come se non accettasse di sapere tutto.
Adesso lui sa tutto...perchè continua a comportarsi così?
Ogni giorno mi dice che odia farmi stare male, e odia la persona che è diventata.
Vi ha chiesto anche un consulto la scorsa settimana...e non riesce ad agire. Non vuole parlare con uno psicologo, come se esistesse una formula per superare tutto questo senza sforzi...
Cosa faccio? Ho davvero bisogno del vostro aiuto, perchè la voglia di vivere sta passando pure a me...
La mia vita è già difficile di suo...se poi anche questo rapporto viene logorato per questo genere di problema non so davvero come continuare ad andare avanti...
Grazie mille...
sono passati un po' di giorni e nulla è cambiato. Lui ha attimi di serenità, slanci d'affetto e poi passa ad uno stato di mutismo, di tristezza e incupimento frustranti.
Più rimugina su tutto quello che lo fa stare male, più sta male...non riesce ad affrontare la cosa...si adagia sul fatto che questo problema non lo supererà mai, e non fa altro che stare peggio...
Passiamo le serate apparentemente tranquilli, poi basta una parola, un discorso che gli ricorda qualcosa, tipo il sesso, le storie, le esperienze di vita, che si butta di nuovo giù.
Io sono esasperata, e non nego di pensare di voler mollare...
Non fa altro che cercare indizi, segreti, come se non accettasse di sapere tutto.
Adesso lui sa tutto...perchè continua a comportarsi così?
Ogni giorno mi dice che odia farmi stare male, e odia la persona che è diventata.
Vi ha chiesto anche un consulto la scorsa settimana...e non riesce ad agire. Non vuole parlare con uno psicologo, come se esistesse una formula per superare tutto questo senza sforzi...
Cosa faccio? Ho davvero bisogno del vostro aiuto, perchè la voglia di vivere sta passando pure a me...
La mia vita è già difficile di suo...se poi anche questo rapporto viene logorato per questo genere di problema non so davvero come continuare ad andare avanti...
Grazie mille...
[#18]
Purtroppo non c'è molto che lei possa fare: spetta al ragazzo prendersi la responsabilità del proprio malessere e decidere di chiedere aiuto, ma se non lo fa pur stando male significa che non è ancora pronto a cambiare.
Stanti così le cose a lei resta solo da decidere se rimanere legata a lui o annunciargli che prenderà le distanze.
Se questo è vero:
"odia farmi stare male, e odia la persona che è diventato"
il ragazzo prenderà dei provvedimenti almeno per non perderla.
Stanti così le cose a lei resta solo da decidere se rimanere legata a lui o annunciargli che prenderà le distanze.
Se questo è vero:
"odia farmi stare male, e odia la persona che è diventato"
il ragazzo prenderà dei provvedimenti almeno per non perderla.
[#19]
Carissima, ci credo che è esasperata: essere oggetto d'indagine fa sentire sul banco degli imputati e a rischio di condanna, non certo progetto d'amore! Io credo che sia umiliante, per lei, doversi continuamente giustificare per il suo passato. Dice che prima non si sentiva né in colpa né sbagliata, ma adesso non si sente "pulita". Come mai lei non riesce a liquidare queste pressanti angosce del suo ragazzo e invece ci rimane dentro, incastrata, a giustificarsi, spiegarsi, fino a farsi esasperare? Sembra davvero che questo senso di colpa o di essere, come dicevo prima, sul banco degli imputati in attesa di condanna, si agganci dentro di lei in modo potente, in un modo che non le permette di sganciarsi. Io ovviamente non ho idea del perché e solo con un percorso psicologico personale potrebbe eventualmente ricostruire il senso delle sue scelte e delle sue reazioni. In questo incastro di storie, tra l'altro, lei si occupa di lui e del suo malessere, come se fosse qualcuno da accudire dopo che lei "lo ha fatto soffrire". Ma ancora una volta è nella sua storia antica che va cercata l'origine di questa sua modalità di stare nel mondo, non nella situazione attuale. Immagino che prendersi cura degli altri non sia una cosa nuova, né una cosa che riserva solo a lui, immagino che lo faccia spesso, così spesso che forse adesso ha voglia di provare una cosa nuova, ma magari non sa neanche da che parte partire...
Questo consulto ha ricevuto 19 risposte e 4.5k visite dal 02/05/2013.
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