Attacco di panico?

Salve
scrivo per un episodio accaduto a mio figlio.
Ha quasi 20 anni, qualche giorno fa mentre guidavo per andare all'universita' ha quasi investito un bambino che giocando a pallone sul ciglio della strada ha invaso improvvisamente la corsia di marcia e lui ha fatto una brusca frenata.Si è quindi risolto tutto senza conseguenze e la cosa è finita li'.
Il giorno dopo era all'universita' e raccontando l'accaduto agli amici ha cominciato ad avvertire tremori alle mani, caldo, un fastidio al petto, non riusciva a parlare, cercava di fare respiri profondi e gli uscivano lacrime dagli occhi.
E' quindi uscito fuori dall'aula accompagnato da alcune amiche e dopo un po' è tutto passato.
La sera mi ha raccontato l'accaduto ed anche in quell'occasione ha sentito una certa agitazione ed ha cominciato a lacrimare.
Lui pensa sia dovuto alla brutta "esperienza" del giorno prima in quanto è tutto iniziato appunto mentre raccontava il fatto.
Io invece aggiungo che probabilmente c'è di piu perche' la sera prima avevamo parlato del fatto che è un po' in ritardo con gli esami universitari, deve a breva consegnare dei lavori che ha trascurato per cui si è un po' stressato.
Lui è un ragazzo molto "impegnato" nel senso che fa e vuole fare tante cose, lo studio, è volontario in un'associazione che si occupa di protezione civile (per cui fa escursioni-uscite e altro) studia pianoforte, la palestra la fidanzata... (la sua prima esperienza) ed è sempre di corsa...E' un ragazzo molto allegro che riesce bene in quello che cerca di fare, non beve non fuma insomma ha dei valori e si definisce anche un po' all'antica rispetto ai tempi di oggi...
Secondo me il suo voler fare troppe cose lo sta troppo stressando, io gli ho detto che facendo troppo non fa niente per bene e lui riconosce che deve rallentare...
Ora vi chiedo alla luce del poco che vi ho detto secondo voi ha avuto un attacco di panico?
Oppure come pensa lui quel quasi incidente l'ha un po' traumatizzato è quindi passera' tutto?
Ringrazio chi vorra' rispondermi. Saluti
[#1]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile signora, al di là delle etichette, certo la brutta esperienza ha il suo peso e può aver sottolineato agli occhi e nel pensiero di questo bravo ragazzo che fa tutte queste cose e cerca di farle anche bene , un senso di inadeguatezza.. certo è meglio che rallenti, ma forse signora, dirgli che fa tutto male, facendo troppo, non è una buona idea
Lo fa sentire insicuro, lo fa dubitare delle sue capacità e così di seguito.
Di qui le lacrime dopo lo choc.
Penso che convenga sorvolare, lasciare che sia lui a scegliere cosa lasciare indietro per un pò, .consapevole che è bravo , intelligente, gentile e che non siamo, tutti noi, anche lui, fatti di ferro..
Cari auguri

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#2]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La ringrazio Dott.ssa Muscara'
infatti io e mio marito gli abbiamo detto appunto di rallentare un po'....
Riguardo quel discorso, in effetti gli ho detto in sintesi non che fa tutto male, ma che rischia di non farle bene ed anche lui infatti a volte dice " avrei potuto fare meglio ma non ho tempo"...
Spero proprio di non farlo sentire insicuro...sa a volte è proprio difficile essere genitori e cercare di seguirli, e fare la cosa giusta senza soffocarli e cercando di far decidere loro...Forse il ragazzo è gia' un po' insicuro..spesso chiede consigli ( a noi oppure alla sorella ) anche sul come comportarsi con la ragazza visto che è la sua prima esperienza ed è molto preso...
La cosa "bella" è che appunto lui ci racconta tutto, ci rende partecipi....
Per concludere mi auguro che questa brutta esperienza sia presto dimenticata...
La saluto cordialmente.
[#3]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
non si può parlare di DAP (disturbo da attacco di panico) se non vi sono le condizioni sufficienti (ricorsività, frequenza degli attacchi, ecc..) e nel caso che racconta non sembrano esserci.
Comunque la diagnosi non può essere fatta on line ma solo ipotizzata.

Una reazione ansiosa ad un piccolo "trauma", come quello di aver rischiato, seppur involontariamente, di investire una persona è del tutto normale, almeno in persone, come evidentemente in suo figlio, dotate di una sensibilità relazionale e morale.

Cordiali saluti

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

[#4]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La ringrazio dott. Raggi
spero vivamente che si sia trattato di un caso isolato.
Come ho detto il mio era una richiesta approssimativa , se dovessero esserci altri problemi ne parlerei in prima battuta col medico di famiglia...
Ed in effetti si, mio figlio è molto sensibile...
saluti e buon lavoro.
[#5]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Spero proprio di non farlo sentire insicuro...e fare la cosa giusta senza soffocarli e cercando di far decidere loro.>

Gentile Signora,
sono d'accordo su quanto che esprime, aiutare ad accrescere l'autostima dei propri figli consiste anche nel regolare la relazione con loro in rapporto alla loro fase di sviluppo e maturazione.

E' bene dimostrare fiducia nelle loro possibilità, sostenerli nella capacità di credere in se stessi, di trovare risposte ai propri problemi e di sapersela cavare da soli. In breve sostenerli nel loro percorso verso una sempre maggiore autonomia e identità adulta.

Ciò non significa disinteressarsi di loro, ma ad esempio favorire quando richiesto la ricerca di soluzioni proprie attraverso un dialogo empatico.

Cordiali saluti

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#6]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gent.le Dott.ssa Rinella
sono d'accordo con lei, il punto è che mio figlio nonostante abbia tante qualita' (e non lo dico solo perche' è mio figlio) forse non se ne rende conto perche' molto spesso cerca consigli da noi famiglia.
Cerca il confronto con suo padre per vedere "la prospettiva" dalla parte dell'uomo, con me per vedere la prospettiva dalla parte della donna e da sua sorella che ha quasi 17 anni (la stessa eta' della sua fidanzatina) per avere la prospettiva di un suo coetaneo...
questo non perche' non abbia amici ma perche' secondo lui mettendo insieme tutte queste opinioni lui riesce a valutare e a decidere....
Non so se questo suo atteggiamento sia positivo, magari mi saprete dire Voi, ma lui spesso cerca questo tipo di confronto...
Aggiungo solo che fino ai 16 anni è stato un ragazzino molto "casalingo"...ma dopo è molto maturato è si è per cosi' dire aperto a nuove esperienze superando brillantemente una forte timidezza che aveva, infatti adesso parla in pubblico, si esibisce in balli nelle occasioni, e si è addirittura esibito in un brano cantato in inglese durante uno spettacolo che ci ha molto sorpresi....
Se vorrete aggiungere qualche altra riflessione è ben accetta...
Saluti
[#7]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
Gentile Signora, dalle sue parole si percepisce un atteggiamento familiare sano e da ciò che racconta della maturazione di suo figlio direi che può stare serena.
Cordiali saluti
[#8]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie Dott. Raggi. Saluti
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