Disturbo paranoico
Vorrei chiedere un consulto per mia madre.
Sono stata in terapia per 1 anno (a insaputa dei miei genitori) e nel corso delle sedute sono venuti fuori problemi familiari molto profondi, definiti dalla mia psicologa come ''violenza psicologica'' nei confronti miei e di mio fratello.
I nostri genitori, in particolare nostra madre, hanno la tendenza a utilizzarci come valvole di sfogo per motivi personali: ci definiscono degli inetti, delle ''cause perse'', dei falliti, usano il senso di colpa per controllarci.
A questo atteggiamento aggressivo nei nostri confronti, si aggiunge un vittimismo di fondo di mia madre: ha dovuto a rinunciare alla carriera per farmi nascere e da allora si è sobbarcata di tutti gli oneri familiari, di mandare avanti l'attività di famiglia (una ditta orafa in fallimento), lavori casalinghi, mia nonna malata di Parkinson e i miei nonni paterni (di cui mio padre non si interessa). Ogni tentativo per migliorare la sua situazione è considerato inutile e, anzi, reagisce in maniera molto aggressiva se qualcuno tenta in alcun modo di alleggerire il carico di questo suo fardello: allo stesso tempo però ogni giorno non perde occasione per ricordarci quando è misera la sua vita per colpa nostra.
Dorme pochissime ore a notte, si sveglia tutti i giorni almeno alle 4 perchè deve lavorare e ha troppe preoccupazioni, ma ogni mio tentativo di proporre soluzioni a questi problemi viene rifiutato con rabbia, perchè ''io non so niente di come si vive''.
Negli ultimi mesi il suo atteggiamento si è andato sempre più aggravandosi a seguito di un litigio con i vicini di casa: questi hanno 4 cani, non addestrati, che abbaiano tutto il giorno e la notte, causando a mia madre delle fortissime emicranie. La totale mancanza di rispetto nei nostri confronti da parte dei vicini di casa, i quali in tutta risposta alle lamentele hanno detto ''e a me che mi puoi fare se i miei cani abbaiano?'', ha montato in mia madre una rabbia talmente tanto grande che ha dichiarato più volte di voler uccidere i figli di questi individui, facendomi veramente preoccupare.
Dal giorno del litigio le ore di sonno di mia madre sono diminuite ulteriormente e tutte le mattine informa tutti i familiari degli spostamenti notturni dei vicini, di quante ore hanno abbaiato i cani, di tutte le cose che ha sentito nel corso della nottata: il fatto che né mio padre né mio fratello hanno problemi di sonno, mi ha fatto sospettare dell'esistenza di questi rumori. In più si è radicata in lei la convinzione che i vicini di casa facciano di proposito rumore, al solo scopo di darle fastidio.
L'atteggiamento di mia madre è peggiorato moltissimo e se continua così ho paura che vada incontro all'autodistruzione.
Cosa posso fare in questa situazione? Mia madre non ascolta nessuno, la mia opinione in particolare non ha nessuna importanza e i nostri amici di famiglia non sono minimamente a conoscenza di tutti questi problemi.
Sono stata in terapia per 1 anno (a insaputa dei miei genitori) e nel corso delle sedute sono venuti fuori problemi familiari molto profondi, definiti dalla mia psicologa come ''violenza psicologica'' nei confronti miei e di mio fratello.
I nostri genitori, in particolare nostra madre, hanno la tendenza a utilizzarci come valvole di sfogo per motivi personali: ci definiscono degli inetti, delle ''cause perse'', dei falliti, usano il senso di colpa per controllarci.
A questo atteggiamento aggressivo nei nostri confronti, si aggiunge un vittimismo di fondo di mia madre: ha dovuto a rinunciare alla carriera per farmi nascere e da allora si è sobbarcata di tutti gli oneri familiari, di mandare avanti l'attività di famiglia (una ditta orafa in fallimento), lavori casalinghi, mia nonna malata di Parkinson e i miei nonni paterni (di cui mio padre non si interessa). Ogni tentativo per migliorare la sua situazione è considerato inutile e, anzi, reagisce in maniera molto aggressiva se qualcuno tenta in alcun modo di alleggerire il carico di questo suo fardello: allo stesso tempo però ogni giorno non perde occasione per ricordarci quando è misera la sua vita per colpa nostra.
Dorme pochissime ore a notte, si sveglia tutti i giorni almeno alle 4 perchè deve lavorare e ha troppe preoccupazioni, ma ogni mio tentativo di proporre soluzioni a questi problemi viene rifiutato con rabbia, perchè ''io non so niente di come si vive''.
Negli ultimi mesi il suo atteggiamento si è andato sempre più aggravandosi a seguito di un litigio con i vicini di casa: questi hanno 4 cani, non addestrati, che abbaiano tutto il giorno e la notte, causando a mia madre delle fortissime emicranie. La totale mancanza di rispetto nei nostri confronti da parte dei vicini di casa, i quali in tutta risposta alle lamentele hanno detto ''e a me che mi puoi fare se i miei cani abbaiano?'', ha montato in mia madre una rabbia talmente tanto grande che ha dichiarato più volte di voler uccidere i figli di questi individui, facendomi veramente preoccupare.
Dal giorno del litigio le ore di sonno di mia madre sono diminuite ulteriormente e tutte le mattine informa tutti i familiari degli spostamenti notturni dei vicini, di quante ore hanno abbaiato i cani, di tutte le cose che ha sentito nel corso della nottata: il fatto che né mio padre né mio fratello hanno problemi di sonno, mi ha fatto sospettare dell'esistenza di questi rumori. In più si è radicata in lei la convinzione che i vicini di casa facciano di proposito rumore, al solo scopo di darle fastidio.
L'atteggiamento di mia madre è peggiorato moltissimo e se continua così ho paura che vada incontro all'autodistruzione.
Cosa posso fare in questa situazione? Mia madre non ascolta nessuno, la mia opinione in particolare non ha nessuna importanza e i nostri amici di famiglia non sono minimamente a conoscenza di tutti questi problemi.
[#1]
Cara ragazza,
Suo fratello e suo padre cosa ne pensano di questa situazione?
Sarebbe utile per sua madre avere un parere psichiatrico ed successivamente fare una valutazione psicologica.
Suo fratello e suo padre cosa ne pensano di questa situazione?
Sarebbe utile per sua madre avere un parere psichiatrico ed successivamente fare una valutazione psicologica.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Utente
Mio padre sembra volersi tappare gli occhi, è spesso fuori per lavoro, forse anche per non stare con noi. Ogni tentativo di aiutarla in qualche modo si è risolto con il rifiuto categorico da parte di mia madre o addirittura la sua rabbia perchè ''non la capisce'' ed ''è tutto inutile'': penso che abbia perso le speranze e abbia interpretato questo rifiuto di mia madre non come un problema ma come un'ostinazione a volersi crogiolare nella malinconia.
Mio fratello è più giovane di me, in piena adolescenza, e questa situazione lo sta stressando moltissimo, tanto da voler scappare di casa. Ogni aspetto della sua vita deve essere strettamento controllato e anche in ambito scolastico mia madre ha il pieno controllo, e lui purtroppo glielo permette, tanto è convinto di non essere in grado di gestire la propria vita: più volte ho tentato di convincerlo ad andare allo sportello di aiuto psicologico della scuola, ma lui non vuole, ha paura che mia madre lo scopra e che vada su tutte le furie.
So che mia madre andrebbe seguita, ma come faccio a convincere una persona che non sa neanche di avere un problema, e soprattutto non vuole ascoltare, a farsi vedere da un medico? La mia opinione non ha alcun valore in casa e non posso costringerla.
Mio fratello è più giovane di me, in piena adolescenza, e questa situazione lo sta stressando moltissimo, tanto da voler scappare di casa. Ogni aspetto della sua vita deve essere strettamento controllato e anche in ambito scolastico mia madre ha il pieno controllo, e lui purtroppo glielo permette, tanto è convinto di non essere in grado di gestire la propria vita: più volte ho tentato di convincerlo ad andare allo sportello di aiuto psicologico della scuola, ma lui non vuole, ha paura che mia madre lo scopra e che vada su tutte le furie.
So che mia madre andrebbe seguita, ma come faccio a convincere una persona che non sa neanche di avere un problema, e soprattutto non vuole ascoltare, a farsi vedere da un medico? La mia opinione non ha alcun valore in casa e non posso costringerla.
[#3]
Cara ragazza,
La sua situazione e' oggettivamente complicata anche perché chi è' disturbato come sua madre non si rende conto di esserlo e non può essere costretto ad andare da uno psichiatra, a meno che non commetta atti pericolosi per se' e per gli altri . Solo in tal caso, siete autorizzati a chiamare per un eventuale TSO, ovvero trattamento sanitario obbligatorio. Il problema dei disturbi di personalità', in questo caso, con ideazione paranoide-sempre che si tratti "solo" di questo- e', appunto, la totale inconsapevolezza del problema e il tormento che persone che ne soffrono danno a familiari o altri che hanno la sventura di averci a che fare.. Un altro problema sembra essere suo padre, anche lui non consapevole di quello che sta succedendo, preferendo pensare, magari, che si tratti di uno stress momentaneo a cui si associa un carattere difficile. Insomma, a farla breve, lei è' l'unica che, grazie al percorso che ha fatto, si rende conto della gravità della situazione e ha le risorse che, però, andrebbero indirizzate verso se stessa per proteggersi. Al momento, cerchi di continuare a fortificarsi e a costruirsi un futuro in cui potra' andarsene da un contesto cosi a rischio. Per suo fratello, che sembra adottare, come suo padre, il meccanismo della negazione, può rimanere vigile nel caso in cui lo vedesse sottoposto a vessazioni o abusi di qualche tipo. Può, magari, accompagnarlo a uno sportello psicologico del Consultorio, rassicurandolo sul fatto che sua madre non lo verrà a sapere.
Ci tenga aggiornati.
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
La sua situazione e' oggettivamente complicata anche perché chi è' disturbato come sua madre non si rende conto di esserlo e non può essere costretto ad andare da uno psichiatra, a meno che non commetta atti pericolosi per se' e per gli altri . Solo in tal caso, siete autorizzati a chiamare per un eventuale TSO, ovvero trattamento sanitario obbligatorio. Il problema dei disturbi di personalità', in questo caso, con ideazione paranoide-sempre che si tratti "solo" di questo- e', appunto, la totale inconsapevolezza del problema e il tormento che persone che ne soffrono danno a familiari o altri che hanno la sventura di averci a che fare.. Un altro problema sembra essere suo padre, anche lui non consapevole di quello che sta succedendo, preferendo pensare, magari, che si tratti di uno stress momentaneo a cui si associa un carattere difficile. Insomma, a farla breve, lei è' l'unica che, grazie al percorso che ha fatto, si rende conto della gravità della situazione e ha le risorse che, però, andrebbero indirizzate verso se stessa per proteggersi. Al momento, cerchi di continuare a fortificarsi e a costruirsi un futuro in cui potra' andarsene da un contesto cosi a rischio. Per suo fratello, che sembra adottare, come suo padre, il meccanismo della negazione, può rimanere vigile nel caso in cui lo vedesse sottoposto a vessazioni o abusi di qualche tipo. Può, magari, accompagnarlo a uno sportello psicologico del Consultorio, rassicurandolo sul fatto che sua madre non lo verrà a sapere.
Ci tenga aggiornati.
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
[#4]
Gentile Ragazza,
comprendo la problematicità della situazione familiare e i pesanti riverberi sul suo benessere e su quello di suo fratello che oltrettutto sta attraversando un periodo di per sé complesso come quello adolescenziale.
<So che mia madre andrebbe seguita, ma come faccio a convincere una persona che non sa neanche di avere un problema, e soprattutto non vuole ascoltare, a farsi vedere da un medico?>
Infatti è difficile convincere chi nemmeno riconosce di avere un problema a farsi aiutare.
A mio parere potrebbe essere utile vi rivolgeste a un terapeuta familiare che vi potrà fornire anche indicazioni su come coinvolgere la mamma in un consulto, tanto più che la situazione descritta influisce, in vario modo, sulla famiglia intera.
Pensa che suo padre sarebbe disposto a vagliare questa opportunità?
comprendo la problematicità della situazione familiare e i pesanti riverberi sul suo benessere e su quello di suo fratello che oltrettutto sta attraversando un periodo di per sé complesso come quello adolescenziale.
<So che mia madre andrebbe seguita, ma come faccio a convincere una persona che non sa neanche di avere un problema, e soprattutto non vuole ascoltare, a farsi vedere da un medico?>
Infatti è difficile convincere chi nemmeno riconosce di avere un problema a farsi aiutare.
A mio parere potrebbe essere utile vi rivolgeste a un terapeuta familiare che vi potrà fornire anche indicazioni su come coinvolgere la mamma in un consulto, tanto più che la situazione descritta influisce, in vario modo, sulla famiglia intera.
Pensa che suo padre sarebbe disposto a vagliare questa opportunità?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#5]
Utente
Purtroppo era la risposta che temevo. Quello che più mi preoccupa ora è mio fratello, perchè è in un'età delicata e io per motivi di studio non sono sempre a casa e, egoisticamente, cerco di tornarci il meno possibile. Cosa posso fare per lui? E' quotidianamente vessato da mia madre, che dopo anni l'ha convinto che non è nessuno, che già è un fallito, e che ogni risultato positivo che ottiene non è merito suo ma della professoressa che gli da ripetizioni, di mia madre che gli sta dietro con i compiti (e ha un'età in cui si è abbondantemente superata la necessità dell'aiuto dei genitori!), insomma di chiunque altro ma non sua. In questi anni ha sviluppato la tendenza a farsi scivolare qualsiasi cosa addosso, probabilmente per difendersi dalle continue critiche: il problema è che non gli interessa nulla, la scuola è per lui una tortura, e sopratutto non ascolta nessuna critica, anche se costruttiva. Io un po' ci provo a farlo appassionare alle materie che hanno appassionato me, ma per ogni risultato positivo che ottengo, arriva mia madre che disfa questo delicato castello di carte, o con un commento sprezzante, o dicendogli che il metodo che gli ho insegnato è stupido.
Più volte gli ho proposto di andare dallo psicologo, ma secondo me è spaventato, e si rifiuta: io di persona non ce lo posso portare perchè sono tutta la settimana in un'altra città e inoltre questo insospettirebbe troppo mia madre, che sa tutti gli orari della scuola e ogni suo spostamento. Che fare? Aspettare che la situazione esploda?
Più volte gli ho proposto di andare dallo psicologo, ma secondo me è spaventato, e si rifiuta: io di persona non ce lo posso portare perchè sono tutta la settimana in un'altra città e inoltre questo insospettirebbe troppo mia madre, che sa tutti gli orari della scuola e ogni suo spostamento. Che fare? Aspettare che la situazione esploda?
[#6]
Utente
Non penso che mio padre sarebbe disposto, anche perchè come per mia madre le mie opinioni sono stupide, anche per lui vale la stessa cosa. Inizialmente era un padre affettuoso, ma con il tempo si è allontanato e si è creato di noi una sorta di ''versione stereotipata'', come se non gli interessasse più conoscerci, o fosse troppo faticoso: per lui io sono la ragazza frivola che pensa solo al fidanzato, da lui ovviamente odiato, e mio fratello è quello che pensa solo al calcio e non ha voglia di studiare. Non si chiede il perchè di questo rifiuto di mio fratello, si ferma alla superficie della superficie del problema e gli da una soluzione banale. Io non so il perchè di questo suo allontanamento, è come se a un certo punto lui avesse stabilito che noi non avevamo più bisogno di un padre ma di un severo pater familias.
Quindi considerando la superficialità con cui ci tratta, dubito che ammetterebbe l'esistenza di un problema.
Quindi considerando la superficialità con cui ci tratta, dubito che ammetterebbe l'esistenza di un problema.
[#7]
Non so cosa intenda per "aspettare che la situazione esploda". Ha paura che qualcosa possa succedere a suo fratello? Quanti anni ha, esattamente? Ha altre risorse, fuori dalla famiglia, del tipo amici, sport, ragazze, hobby? Sarebbe importante per controbilanciare gli effetti negativi della sua educazione. Lei può fornire a suo fratello un modello positivo di donna, non pressandolo ma rinforzandolo e gratificandolo ogni volta che ottiene un successo. Almeno, lui avrà due modi di vedere e di rapportarsi e, forse, alla lunga, potrebbe metabolizzare quello più funzionale per lui.
Un caro saluto.
Dott.ssa E.Scolamacchia
Un caro saluto.
Dott.ssa E.Scolamacchia
[#8]
Utente
Io ho paura che, per come è ora la situazione, mia madre possa avere un esaurimento nervoso: già fisicamente ne sta risentendo visto che soffre di aritmie, ma nonostante questo si rifiuta di cambiare regime di vita (dormire di più, concedersi qualche piccola soddisfazione). Invece è una continua privazione, che estende anche a noi: divertirsi è sbagliato per lei e ogni volta che io o mio fratello ci concediamo un qualche piacere (guardare la tv, uscire con gli amici) lei è convinta che quella piccola pausa dallo studio sarà la causa del fallimento dei futuri esami/compiti, non importa quanto distanti temporalmente, e ci fa sentire in colpa con commenti sprezzanti.
Io ci ho messo anni per capire che fare qualcos'altro oltre a studiare mi aiuta nello studio stesso.
Mio fratello ha 15 anni e ancora ha degli anni da passare prima di poter andar via di casa, e il fatto che non torno spesso ho paura che permetta al modello ''negativo'' di prevalere su quello ''positivo'', però io allo stesso tempo non ce la faccio, è insopportabile vedere un genitore che va verso l'autodistruzione inconsapevolmente e non riuscire a fare nulla.
Io ci ho messo anni per capire che fare qualcos'altro oltre a studiare mi aiuta nello studio stesso.
Mio fratello ha 15 anni e ancora ha degli anni da passare prima di poter andar via di casa, e il fatto che non torno spesso ho paura che permetta al modello ''negativo'' di prevalere su quello ''positivo'', però io allo stesso tempo non ce la faccio, è insopportabile vedere un genitore che va verso l'autodistruzione inconsapevolmente e non riuscire a fare nulla.
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Mi rendo conto, ma più di così lei non può fare. Ha diritto alla sua vita e farsi invischiare nella dinamica familiare sarebbe, questo si, distruttivo per lei. E se dovesse soccombere, quale modello potrebbe fornire, anche a suo fratello? Quindi, si allontani, anche emozionalmente, e lasci che il problema , eventualmente, "esploda". Vedo che suo padre e suo fratello hanno meccanismi di difesa diversi dai suoi e che, comunque, per ora, sembrano relativamente efficaci. Capisco il suo tormento, ma ci sono situazioni in cui la cosa migliore e' prendere le distanze per mantenere la propria lucidità ed essere pronti ad intervenire, solo se necessario.
Cordialmente
Dott,E.Scolamacchia
Cordialmente
Dott,E.Scolamacchia
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 7.7k visite dal 01/05/2013.
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