Meccanismo di rimozione?
Sono qui per chiedere un consiglio,ultimamente sto analizzando il mio passato ed ho il dubbio che nella mia infanzia sia avvenuto qualcosa che non riesco a ricordare;principalmente ho questa sensazione perchè non ricordo praticamente nulla di ciò che mi è avvenuto prima dei 10 anni tranne qualche flash confuso.In particolare non ricordo niente che riguardi la mia famiglia e soprattutto quanto concerne il rapporto con mio padre e mio nonno.Per essere chiara,devo raccontarvi la mia storia, diciamo che la mia infanzia ed adolescenza non sono state "semplici".Da piccola ero una bambina sempre sorridente,sensibile,amavo mettermi al centro dell'attenzione ed ero anche decisamente estroversa poi però,con il passare degli anni,sono cambiata molto.Ho sempre,in un certo senso,giustificato questa mia mutazione dipendente dalla solitudine in cui mi trovavo e dalla mancanza di attenzioni da parte delle figure parentali che mi circondavano.E' come se improvvisamente fossi cambiata:mi sono chiusa in me stessa,sono diventata molto più insicura,timida,ero sempre alla ricerca di qualcuno che mi rassicurasse che però non c'era.Alla fine,con il passare degli anni,assistendo anche a casa a litigi continui e perenne indifferenza generale sono crollata:quando avevo circa 10/11 anni ho smesso di ridere,parlare,sono diventata estremamente labile e poi ho anche smesso di mangiare.Vedendo che,nel giro di pochi mesi persi molti chili,i miei si accorsero che c'era qualcosa che non andava e così fui ricoverata in day hospital in una struttura per i disturbi della condotta alimentare.Sono stata curata in quel centro per molti anni,sia dal lato psichiatrico (ho assunto per molto tempo lo Zoloft),fisico,psicologico.Nel giro di pochi mesi ho recuperato il peso che avevo perso.Inutile dire che sono rimasta segnata da tutto questo e,anche se adesso mi trovo più o meno in una situazione di equilibrio psicoaffettivo,sono molti più fragile di altri ed il mio rapporto con il cibo non è perfetto.I colloqui psicologici mi sono serviti molto,mi hanno aiutato a diventare più forte,meno dipendente dagli altri ed iniziare a prendere coscienza del fatto che purtroppo le persone che ti circondano possono anche non cambiare.Tornando al dubbio per cui ho scritto tutto questo,anche mia mamma trova strano che non ricordi nulla soprattutto di quello che avveniva dentro casa.Quando i miei parlano di aneddoti,di vacanze o di qualsiasi altra cosa io non so mai di cosa stanno parlando,è come se avessi cancellato tutto.Quando guardo foto o filmati della mia infanzia,non riesco a riconoscere la bambina che sto vedendo e questo non mi aiuta neanche a ricordare.In più,sono distaccata dalle persone,odio il contatto fisico con gli altri,soprattutto con le figure maschili,anche con mio padre per esempio.So che magari il non ricordare potrebbe essere deputato ai problemi che ho avuto però sono un po' preoccupata,è come se non conoscessi una grande parte di me.Volevo una vostra opinione.
[#1]
Cara ragazza,
emergono due descrizioni molto diverse di se in riferimento all'infanzia e all'adolescenza, nonostante sostenga di non ricordare nulla (o quasi) dei primi 10 anni di vita, dal suo racconto sembra avere in realtà un'dea molto chiara di come "era" da bambina.
>>In più,sono distaccata dalle persone,odio il contatto fisico con gli altri,soprattutto con le figure maschili, anche con mio padre per esempio<<
a mio avviso sarebbe utile prendere in considerazione proprio questi aspetti del sua carattere, magari facendo una valutazione psicologica. Probabilmente il trattamento che ha fatto in passato è stato molto utile, ma allo stato attuale ci sono altri aspetti di se che meritano attenzione.
Come si trova con i suoi coetanei?
Cosa fa nella vita?
Ha avuto relazioni affettivi importanti?
emergono due descrizioni molto diverse di se in riferimento all'infanzia e all'adolescenza, nonostante sostenga di non ricordare nulla (o quasi) dei primi 10 anni di vita, dal suo racconto sembra avere in realtà un'dea molto chiara di come "era" da bambina.
>>In più,sono distaccata dalle persone,odio il contatto fisico con gli altri,soprattutto con le figure maschili, anche con mio padre per esempio<<
a mio avviso sarebbe utile prendere in considerazione proprio questi aspetti del sua carattere, magari facendo una valutazione psicologica. Probabilmente il trattamento che ha fatto in passato è stato molto utile, ma allo stato attuale ci sono altri aspetti di se che meritano attenzione.
Come si trova con i suoi coetanei?
Cosa fa nella vita?
Ha avuto relazioni affettivi importanti?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Cara ragazza,
Non è insolito non ricordare episodi di se', anche se dai quattro, cinque anni in poi dei flashbacks possono esserci. Sembrerebbe che lei, come dice, preoccupata e forse ritirata in un suo mondo, si proteggesse dagli altri e dagli eventi in questa maniera. Si sentiva isolata dalla sua famiglia? Amava ritirarsi mentalmente in una sua dimensione, quasi una specie di bozzolo protettivo? Il suo "crollo" sembra aver portato allo scoperto un disagio profondo dal quale è' riuscita a venir fuori grazie anche all'aiuto psicologico. Il disturbo anoressico, comunque, pur superato nella componente alimentare, ha radici nelle relazioni primarie che si riverberano nelle relazioni attuali. Come sta adesso? Forse, le farebbe bene riprendere alcuni colloqui per fare un altro pezzetto di strada alla scoperta di se' e,soprattutto, alla scoperta del mondo delle relazioni verso le quali ha ancora una forma di chiusura.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa clinica
Non è insolito non ricordare episodi di se', anche se dai quattro, cinque anni in poi dei flashbacks possono esserci. Sembrerebbe che lei, come dice, preoccupata e forse ritirata in un suo mondo, si proteggesse dagli altri e dagli eventi in questa maniera. Si sentiva isolata dalla sua famiglia? Amava ritirarsi mentalmente in una sua dimensione, quasi una specie di bozzolo protettivo? Il suo "crollo" sembra aver portato allo scoperto un disagio profondo dal quale è' riuscita a venir fuori grazie anche all'aiuto psicologico. Il disturbo anoressico, comunque, pur superato nella componente alimentare, ha radici nelle relazioni primarie che si riverberano nelle relazioni attuali. Come sta adesso? Forse, le farebbe bene riprendere alcuni colloqui per fare un altro pezzetto di strada alla scoperta di se' e,soprattutto, alla scoperta del mondo delle relazioni verso le quali ha ancora una forma di chiusura.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa clinica
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
[#3]
"sono distaccata dalle persone,odio il contatto fisico con gli altri,soprattutto con le figure maschili,anche con mio padre per esempio."
Gent.le ragazza,
mi sembra di capire che questi aspetti non sono emersi durante il precedente percorso di psicoterapia, come mai?
Inoltre anche l'assenza di ricordi che risalgono alla primissima infanzia è un aspetto che va considerato nell'ambito del percorso terapeutico per comprendere se ha una rilevanza non necessariamente ciò che non ricordiamo è stato "rimosso" perché traumatico o doloroso.
Gent.le ragazza,
mi sembra di capire che questi aspetti non sono emersi durante il precedente percorso di psicoterapia, come mai?
Inoltre anche l'assenza di ricordi che risalgono alla primissima infanzia è un aspetto che va considerato nell'ambito del percorso terapeutico per comprendere se ha una rilevanza non necessariamente ciò che non ricordiamo è stato "rimosso" perché traumatico o doloroso.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#4]
Gentile Ragazza,
Lei scrive:
" In più,sono distaccata dalle persone,odio il contatto fisico con gli altri,soprattutto con le figure maschili,anche con mio padre per esempio.So che magari il non ricordare potrebbe essere deputato ai problemi che ho avuto però sono un po' preoccupata...."
Leggendo la sua richiesta di consulenza, la mia attenzione viene catturata più dal disagio ancora persistente, come per esempio la dimensione relazionale ed il rapporto con il maschile, che sapere se si tratta di rimozione.
Uno psicologo potrebbe aiutarla a ricucire le parti mancanti, ma non è detto che siano correlate al suo disagio di adesso.
Solitamente i problemi della sfera oro alimantare, lasciano strascichi psichici e soprattutto relazionali e sessuali, che andrebbero analizzati e curati in terapia
Lei scrive:
" In più,sono distaccata dalle persone,odio il contatto fisico con gli altri,soprattutto con le figure maschili,anche con mio padre per esempio.So che magari il non ricordare potrebbe essere deputato ai problemi che ho avuto però sono un po' preoccupata...."
Leggendo la sua richiesta di consulenza, la mia attenzione viene catturata più dal disagio ancora persistente, come per esempio la dimensione relazionale ed il rapporto con il maschile, che sapere se si tratta di rimozione.
Uno psicologo potrebbe aiutarla a ricucire le parti mancanti, ma non è detto che siano correlate al suo disagio di adesso.
Solitamente i problemi della sfera oro alimantare, lasciano strascichi psichici e soprattutto relazionali e sessuali, che andrebbero analizzati e curati in terapia
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
<In più,sono distaccata dalle persone,odio il contatto fisico con gli altri,soprattutto con le figure maschili,anche con mio padre per esempio.>
Gentile Ragazza,
da quanto ci riferisce sembra che lei attraverso la ricerca dei suoi ricordi, stia cercando risposte ai problemi che ancora residuano nelle relazioni con gli altri.
Più utile però al momento, più che rovistare nella sua memoria, sarebbe pensare al come affrontarli in modo efficace e a questo scopo sarebbe opportuno rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta per completare quel percorso verso il benessere che già le ha portato consistenti benefici.
Cari saluti
Gentile Ragazza,
da quanto ci riferisce sembra che lei attraverso la ricerca dei suoi ricordi, stia cercando risposte ai problemi che ancora residuano nelle relazioni con gli altri.
Più utile però al momento, più che rovistare nella sua memoria, sarebbe pensare al come affrontarli in modo efficace e a questo scopo sarebbe opportuno rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta per completare quel percorso verso il benessere che già le ha portato consistenti benefici.
Cari saluti
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.7k visite dal 01/05/2013.
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