Relazione problematica
Sono una ragazza di 24 anni e frequento da un anno uno di 29. All'inizio ci vedevamo come una normale coppia, ma quattro mesi fa ho scoperto che lui ha da due anni una relazione con un'altra ragazza. Da lì non l'ho più sentito per un po', finché lui non è tornato indietro e da lì è stato un continuo tira e molla, dovuto al fatto che io sto provando in tutti i modi a far sì che lui la lasci, mentre lui dice di non poterlo fare sebbene la storia con me sia molto importante per lui e non riesca a stare senza di me. il problema sta nel fatto che io non riesco a distaccarmi mentalmente da questa persona, ogni volta che ci molliamo ho crisi d'ansia e ritorna a galla un mio disturbo alimentare; non riesco a farmi una ragione della cosa. Dall'altra parte però so che la situazione non è razionalmente accettabile e che dovrei allontanarmi definitivamente. Però la cosa mi sembra impossibile al momento e da questo dissidio deriva una profonda infelicità. Non so come gestire la situazione, per questo mi rivolgo a voi.
[#1]
Cara ragazza,
potrebbe esserci una correlazione tra il suo disturbo alimentare e la sua difficoltà a "distaccarsi mentalmente da questa persona".
Quando dice che il disturbo "torna a galla", si riferisce al fatto che in passato ha curato questo disturbo?
<<mentre lui dice di non poterlo fare sebbene la storia con me sia molto importante per lui>>
Che motivazioni adduce il suo lui a tal proposito?
Un caro saluto
potrebbe esserci una correlazione tra il suo disturbo alimentare e la sua difficoltà a "distaccarsi mentalmente da questa persona".
Quando dice che il disturbo "torna a galla", si riferisce al fatto che in passato ha curato questo disturbo?
<<mentre lui dice di non poterlo fare sebbene la storia con me sia molto importante per lui>>
Che motivazioni adduce il suo lui a tal proposito?
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#2]
Ex utente
Per quanto riguarda il mio disturbo alimentare, ho sofferto di bulimia in periodi difficili della mia vita, ma negli ultimi due anni questi episodi (che comunque erano sporadici) non si erano più verificati
Lui adduce come motivazione il fatto che comunque anche con l'altra ragazza ha un rapporto importante e non vuole farla star male, anche se dice di non vorrebbe mai veder soffrire neanche me perché mi vuole bene e sono una presenza insostituibile nella sua vita.
Lui adduce come motivazione il fatto che comunque anche con l'altra ragazza ha un rapporto importante e non vuole farla star male, anche se dice di non vorrebbe mai veder soffrire neanche me perché mi vuole bene e sono una presenza insostituibile nella sua vita.
[#3]
Cara ragazza,
<<Lui adduce come motivazione il fatto che comunque anche con l'altra ragazza ha un rapporto importante e non vuole farla star male, anche se dice di non vorrebbe mai veder soffrire neanche me perché mi vuole bene e sono una presenza insostituibile nella sua vita.>>
mi perdoni la franchezza, ma mi sembrano motivazioni un po' vaghe e sicuramente egoistiche.
Crede che molte persone potrebbero accettare un rapporto non esclusivo di questo tipo?
Credo che affrontare, prima di tutto, il suo disagio, le sue crisi d'ansia, il suo disturbo alimentare, dovrebbe diventare la sua priorità in questo momento.
Solo così potrà trovare la forza di essere libera di fare scelte che possano farla sentire una persona serena e meritevole di un amore esclusivo e corrisposto.
Ha mai pensato di contattare uno psicologo psicoterapeuta di persona per affrontare questo suo disagio?
Un caro saluto
<<Lui adduce come motivazione il fatto che comunque anche con l'altra ragazza ha un rapporto importante e non vuole farla star male, anche se dice di non vorrebbe mai veder soffrire neanche me perché mi vuole bene e sono una presenza insostituibile nella sua vita.>>
mi perdoni la franchezza, ma mi sembrano motivazioni un po' vaghe e sicuramente egoistiche.
Crede che molte persone potrebbero accettare un rapporto non esclusivo di questo tipo?
Credo che affrontare, prima di tutto, il suo disagio, le sue crisi d'ansia, il suo disturbo alimentare, dovrebbe diventare la sua priorità in questo momento.
Solo così potrà trovare la forza di essere libera di fare scelte che possano farla sentire una persona serena e meritevole di un amore esclusivo e corrisposto.
Ha mai pensato di contattare uno psicologo psicoterapeuta di persona per affrontare questo suo disagio?
Un caro saluto
[#4]
Ex utente
Sì, sono senza dubbio motivazioni vaghe ed egoistiche e io ne sono perfettamente consapevole. é solo che dal mio canto ogni volta che provo ad allontanarmi da questa persona non sto bene, ho un senso di tristezza costante e lo vedo come un atto di autolesionismo, anche se razionalmente parlando potrebbe sembrare il contrario. Sono una persona molto timida e chiusa, non trovo facilmente persone con cui riesca a condividere qualcosa o comunque aprirmi e instaurare un rapporto di un certo tipo, anzi, non mi era mai capitato prima, mentre con lui invece mi sento perfettamente a mio agio e quando stiamo insieme sto bene. solo che accettare il fatto che ci sia un'altra è umanamente impossibile per me, e proprio per questo motivo sono combattuta: da un lato mi rendo conto della situazione poco rispettosa nei miei stessi confronti, dall'altro sono molto legata a lui e non riesco a lasciarlo andare.
[#5]
<<ogni volta che provo ad allontanarmi da questa persona non sto bene, ho un senso di tristezza costante e lo vedo come un atto di autolesionismo>>
forse dovrebbe cominciare trovando la risposta a questo suo comportamento.
Come le ho scritto, credo che il disturbo alimentare e le dinamiche relazionali siano strettamente correlate, tant'è che lei scrive che appena cerca di allontanarsi da lui il suo disagio torna a galla.
Anche sulla sua timidezza e sulla sua chiusura sociale si può lavorare, parallelamente.
Ma per far questo sarebbe bene che lei contattasse uno psicologo psicoterapeuta di persona.
Può trovare professionisti preparati anche rivolgendosi presso un consultorio della sua zona.
Un caro saluto
forse dovrebbe cominciare trovando la risposta a questo suo comportamento.
Come le ho scritto, credo che il disturbo alimentare e le dinamiche relazionali siano strettamente correlate, tant'è che lei scrive che appena cerca di allontanarsi da lui il suo disagio torna a galla.
Anche sulla sua timidezza e sulla sua chiusura sociale si può lavorare, parallelamente.
Ma per far questo sarebbe bene che lei contattasse uno psicologo psicoterapeuta di persona.
Può trovare professionisti preparati anche rivolgendosi presso un consultorio della sua zona.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.6k visite dal 29/04/2013.
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