Disagio sociale

Quando entrò in contatto con persone sia conosciute che sconosciute mi sento tesa a disagio voglia di scappare perché temo di sbagliare a comportarmi e dopo di percepire sulla faccia delle persone uno sguardo di disprezzo di fastidio di disapprovazione perché io poi penso che sia per qualcosa che ho detto o fatto e poi mi sento molto giù di morale. questo e molto pesante da sopportare anche perché persone ce ne sono in tutti gli angoli e quindi da una parte vorrei rinchiudermi e dall'altra non e possibile perché bisogna vivere con gli altri e poi mi sentirei terribilmente sola. Non so come eliminare o attenuare questa sofferenza ho sentito parlare della terapia cognitivo comportamentale pero ne ho già provato due psicoterapie normale ma non ho risolto il problema.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

che tipo di psicoterapie ha fatto?
Quanto sono durate?
Come mai ha sentito il bisogno di interrompere il trattamento?
E' stata fatta una diagnosi o una valutazione di personalità?


Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Utente
Utente
La ringrazio per avermi risposto. La prima psicoterapia e durata quattro anni era di tipo normale e il dottore mi ha detto che il problema era la mia insicurezza e la mia bassa autostima probabilmente dovuta alla poca considerazione e poca valorizzazione dei miei genitori nei miei confronti. Mi ha spronato a fare esperienze per aumentare la mia sicurezza e stima e devo dire grazie a ciò ho trovato un compagno adorabile un bel posto di lavoro e quindi mi sembrava di stare bene per cui ho deciso di terminare anche perché fare terapia era pesante sia fisicamente che economicamente. Poi il mio compagno voleva un figlio e assalita dalla paura di non farcela mi sono resa conto di non stare ancora bene e ho voluto cambiare andando da un psicoterapeuta che pratica la psicologia emotocognitiva. lui mi ha consigliato di non evitare ciò che mi fa paura ma di affrontar la per ne solo così si romperà il circolo vizioso. Io ho avuto una bambina ed è andato tutto bene. Anche questa volta mi sembrava bene e quindi anche per un problema economico dopo in anno ho sospeso. mi rendo conto che anche se ho ottenuto dei successi nella mia vita personale non riesco a migliorare nella vita sociale. Mi domando se mi devo rassegnare e sopportare questa sofferenza o se ho qualche possibilità di farcela.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
< La prima psicoterapia e durata quattro anni era di tipo normale>

Gentile Signora,
credo sarebbe opportuno che si rivolgesse nuovamente a uno psicologo/psicoterapeuta, l'approccio cognitivo comportamentale è molto indicato per i disagi che lei riferisce.

Riguardo alle terapie seguite in precedenza, perdoni ma non comprendo cosa intenda con terapia di tipo normale, mentre per quanto riguarda la seconda psicoterapia, l'approccio da lei citato "psicologia emotocognitiva" non mi risulta sia tra quelli riconosciuti dal MIUR.

Le segnalo comunque un paio di articoli informativi sui vari orientamenti psicoterapeutici
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

Cordiali saluti

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Il sintomo che lei ci riferisce trae presumibilmente origine dalla impostazione dell'educazione che ha ricevuto dai suoi (concordo con il terapeuta che le propose questa teoria). Gfiorse l'errore e' stato interrompere la terapia.
L'impostazione data dai genitori e' molto radicata, costituisce il nostro superi-ion una struttura molto potente, che ci parla continuamente in ogni momento e in ogni circostanza. Per potere ristrutturare tale impostazione non basta "sapere" come si e' determinata, ma va gestita rafforzando le strutture del"'io. E occorre un po' di tempo.
Le consiglierei se le fosse possibile di riprndere quella psicoterapia .
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Alla Dr.ssa Rinella rispondo che io definisco terapia normale quella che indaga sul passato della persona per capire come mai ha dei disturbi nel presente mentre quella emotocognitiva non lavora sulle cause che hanno scatenato il disturbo, ma sulle motivazioni che mantengono il disturbo nel tempo e non le saprei dire se sia una psicoterapia regolare.Grazie per il consiglio di provare la terapia cognitivo comportamentale sarei tentata di farla anche se l'idea di dover ancora avere l'impegno settimanale mi pesa soprattutto perchè temo di non avere i risultati che spero come nelle precedenti.

Ringrazio anche la Dr.ssa Esposito per il consiglio anche se non riesco a capire cosa farebbe di negativo nei miei confronti il mio Super io e come dovrei fare per rafforzare il mio io per riuscire a gestire il Super io. Mi sembra una cosa molto complessa molto difficile da raggiungere dal momento che come ho già detto ho già avuto tanti successi personali e familiari che avrebbero dovuto convincermi che sono una persona di valore ma il mio io sembra ancora debole. Non so cosa dovrei ancora fare per rinforzarlo. Forse fare esperienze come mi aveva consigliato il primo psicologo non è sufficiente ed è per questo che sono restia a ritornare per non dover ancora perdere tempo e denaro per raggiungere poco risultato.

Cordiali saluti.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora
Se non intende riprendere la psicoterapia non potra' agire sul suo Super Io. Si tratta infatti di una struttura che opera a livello inconscio.
I successi "quotidiani" possono essere momentaneamente piacevoli ma non hanno la possibilita' di operare sui livelli inconsci.
I migliori saluti
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Grazie per il consiglio di provare la terapia cognitivo comportamentale sarei tentata di farla anche se l'idea di dover ancora avere l'impegno settimanale mi pesa soprattutto perchè temo di non avere i risultati che spero come nelle precedenti.>

Gentile Signora,
naturalmente la decisione spetta a lei, dovrebbe valutare cosa pesa di più, se l'impegno settimanale o le dfiicoltà che ha esposto qui.

Prendere informazioni dirette contattando anche più di uno specialista o meglio attraverso un primo colloquio, di per sé non vincolante, le può dare la possibilità di maggiori approfondimenti e di valutare il da farsi, oltre alla lettura degli articoli segnalati.

Partire con il timore di non avere risultati, senza darsi la possibilità di andare un po' più a fondo, le potrebbe precludere di percorrere la strada verso un migliore benessere.

Cordialmente