Autolesionismo e calo del desiderio
Buongiorno,
la mia storia è un po' lunga, ma cercherò di riassumerla: soffro di autolesionismo da più di 7 anni, ma ne ho preso coscienza solo negli ultimi tre anni (per ironia della sorte ho ritrovato qui il mio consulto di 4 anni fa, quando mi rivolgevo ai dermatologi per le ferite che mi procuravo, senza voler capire perché mi accanissi sulla pelle). Navigando su dei siti americani ho scoperto casualmente che il mio autolesionismo ha un nome, lo chiamano "skin-picking" o dermatillomania ed è la tendenza a schiacciare i poli della pelle, estrarre peli incarniti o rimuovere cicatrici. Non ho mai sofferto di acne e quest'ossessione è nata quando avevo già 20 anni e vivevo fuori casa in un contesto molto stressante e competitivo. Per me si è sempre trattato di "ripulirmi", di eliminare piccole imperfezioni, provando la gratificazione di vedere le impurità uscire dalla pelle. Ma negli anni ho perso completamente il controllo, fino al punto di trascorrere 3-4 ore chiusa in bagno, escoriandomi la pelle del viso, del petto, delle braccia e delle gambe. Sorvolo su quanto tutto ciò abbia inibito il rapporto con il mio compagno e causato infiniti disagi sul lavoro e in pubblico. Quando ho realizzato che il mio era autolesionismo, ho cercato il consulto di una psicologa, che si è rivelato molto frustrante, perché la dr.ssa in questione si limitava ad ascoltarmi parlare senza aggiungere mai nulla. Quando uscivo da quegli incontri mi sentivo ancora più stupida e umiliata, mi sembrava di essere stata da un prete a confessarmi e di non aver mosso neanche un passo verso una migliore comprensione di me e del mio disturbo. La dr.ssa sembrava colpita dai miei racconti (mi aveva definita un "caso interessante"), come se non avesse mai trattato un caso analogo al mio, ma questo lo intuivo io dalla sua espressione e lei si è sempre limitata a dire che doveva conoscermi e ciò richiedeva molto tempo e molte sedute. Alla fine ho interrotto gli incontri, dopo circa un mese. Adesso, a causa della difficoltà di ritrovare lavoro, sono entrata in una fase depressiva che stento a combattere e il picking è diventato sempre più difficile da gestire. Ci sono giorni che mi sembra di impazzire, perché non so come modificare la situazione in cui vivo e come tirarmi fuori da tutte le mie difficoltà. Il risultato è che non provo desiderio sessuale da ormai 6 mesi, provo un estremo disagio a guardarmi nuda nello specchio per tutti i segni che mi ritrovo sul corpo e penso spesso al suicidio, anche se so che non sarei mai capace di compiere un gesto così definitivo. Il disturbo sessuale è in parte legato alla difficoltà di venire incontro ai desideri del mio compagno, mi assale l'ansia già durante i preliminari, per il timore che lui non raggiunga l'orgasmo e si senta insoddisfatto. Mi rendo conto che ho difficoltà a gestire le aspettative mie e degli altri, ma sono anni che mi trascino questo peso e non riesco a cambiare.
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
la mia storia è un po' lunga, ma cercherò di riassumerla: soffro di autolesionismo da più di 7 anni, ma ne ho preso coscienza solo negli ultimi tre anni (per ironia della sorte ho ritrovato qui il mio consulto di 4 anni fa, quando mi rivolgevo ai dermatologi per le ferite che mi procuravo, senza voler capire perché mi accanissi sulla pelle). Navigando su dei siti americani ho scoperto casualmente che il mio autolesionismo ha un nome, lo chiamano "skin-picking" o dermatillomania ed è la tendenza a schiacciare i poli della pelle, estrarre peli incarniti o rimuovere cicatrici. Non ho mai sofferto di acne e quest'ossessione è nata quando avevo già 20 anni e vivevo fuori casa in un contesto molto stressante e competitivo. Per me si è sempre trattato di "ripulirmi", di eliminare piccole imperfezioni, provando la gratificazione di vedere le impurità uscire dalla pelle. Ma negli anni ho perso completamente il controllo, fino al punto di trascorrere 3-4 ore chiusa in bagno, escoriandomi la pelle del viso, del petto, delle braccia e delle gambe. Sorvolo su quanto tutto ciò abbia inibito il rapporto con il mio compagno e causato infiniti disagi sul lavoro e in pubblico. Quando ho realizzato che il mio era autolesionismo, ho cercato il consulto di una psicologa, che si è rivelato molto frustrante, perché la dr.ssa in questione si limitava ad ascoltarmi parlare senza aggiungere mai nulla. Quando uscivo da quegli incontri mi sentivo ancora più stupida e umiliata, mi sembrava di essere stata da un prete a confessarmi e di non aver mosso neanche un passo verso una migliore comprensione di me e del mio disturbo. La dr.ssa sembrava colpita dai miei racconti (mi aveva definita un "caso interessante"), come se non avesse mai trattato un caso analogo al mio, ma questo lo intuivo io dalla sua espressione e lei si è sempre limitata a dire che doveva conoscermi e ciò richiedeva molto tempo e molte sedute. Alla fine ho interrotto gli incontri, dopo circa un mese. Adesso, a causa della difficoltà di ritrovare lavoro, sono entrata in una fase depressiva che stento a combattere e il picking è diventato sempre più difficile da gestire. Ci sono giorni che mi sembra di impazzire, perché non so come modificare la situazione in cui vivo e come tirarmi fuori da tutte le mie difficoltà. Il risultato è che non provo desiderio sessuale da ormai 6 mesi, provo un estremo disagio a guardarmi nuda nello specchio per tutti i segni che mi ritrovo sul corpo e penso spesso al suicidio, anche se so che non sarei mai capace di compiere un gesto così definitivo. Il disturbo sessuale è in parte legato alla difficoltà di venire incontro ai desideri del mio compagno, mi assale l'ansia già durante i preliminari, per il timore che lui non raggiunga l'orgasmo e si senta insoddisfatto. Mi rendo conto che ho difficoltà a gestire le aspettative mie e degli altri, ma sono anni che mi trascino questo peso e non riesco a cambiare.
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Cara Utente,
la dermetillomania è spesso legato caratterizzato da un aumento della tensione emotiva, anche un evento stressante può portare a
sfogarsi nel disturbo compulsivo. I precursori emotivi del disturbo sono ansia, tensioni emotive, noia.
Il calo del desiderio può essere fonte di tensione emotiva e ansia e così ha bisogno di calmarsi mettendo in atto azioni autolesioniste.
Provi a parlare con la sua psicologa della sua insoddisfazione nel trattamento, inoltre le consiglio anche di rivolgersi ad una struttura pubblica per capire meglio come procedere con una cura adeguata.
Un caro saluto
la dermetillomania è spesso legato caratterizzato da un aumento della tensione emotiva, anche un evento stressante può portare a
sfogarsi nel disturbo compulsivo. I precursori emotivi del disturbo sono ansia, tensioni emotive, noia.
Il calo del desiderio può essere fonte di tensione emotiva e ansia e così ha bisogno di calmarsi mettendo in atto azioni autolesioniste.
Provi a parlare con la sua psicologa della sua insoddisfazione nel trattamento, inoltre le consiglio anche di rivolgersi ad una struttura pubblica per capire meglio come procedere con una cura adeguata.
Un caro saluto
[#2]
Gentile Ragazza,
se l'intervento precedente si è rivelato frustrante e fallimentare, se non si è sentita in sintonia con la psicologa che l'ha seguita, dovrebbe pensare comunque a rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta per far fronte in modo efficace ai suoi disagi.
La invito a leggere questi articoli sulla psicoterapia e sui suoi orientamenti di modo che possa fare una scelta consapevole rispetto all'approccio che sente più funzionale per lei
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Se necessita di ulteriori informazioni restiamo in ascolto.
Cordialmente
se l'intervento precedente si è rivelato frustrante e fallimentare, se non si è sentita in sintonia con la psicologa che l'ha seguita, dovrebbe pensare comunque a rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta per far fronte in modo efficace ai suoi disagi.
La invito a leggere questi articoli sulla psicoterapia e sui suoi orientamenti di modo che possa fare una scelta consapevole rispetto all'approccio che sente più funzionale per lei
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Se necessita di ulteriori informazioni restiamo in ascolto.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Cambiare specialista si può e, a volte, si deve se non si è soddisfatti del percorso. Lei dice che parlava solo ; che cosa si sarebbe aspettata dalla terapeuta? Cosa immagina che dovrebbe succedere in seduta perché lei si reputi soddisfatta? Avere chiari gli obiettivi può farle scegliere questa volta una persona più adeguata a lei. In più, comunque, io consulterei anche uno psichiatra, perché intravedo aspetti ansioso-depressivi che andrebbero esaminati.
Un caro saluto
Dott.ssa E.Scolamacchia
Un caro saluto
Dott.ssa E.Scolamacchia
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
[#4]
Ex utente
Vi sono grata per avermi risposto prontamente e con gentilezza. Quello che mi aspettavo dalla psicologa che mi seguiva era, banalmente, un'indicazione del mio disturbo, una diagnosi. Non capisco se soffro di un disturbo ossessivo-compulsivo, di dimorfismo o di altro. Non so neppure se il mio sia davvero autolesionismo, perché non so fino a che punto io ricerchi la pulizia o mi punisca. Il fatto che il disgusto per il mio aspetto fisico sia sconfinato nel sesso (non ho mai avuto rapporti senza provare dolore, ma secondo la ginecologa che mi ha visitata non ho niente che non vada a livello fisiologico) sta rendendo sempre più difficile la mia vita, come se il picking si stia progressivamente estendendo e danneggiando diverse aree della mia vita.
Esito a rivolgermi ad una struttura pubblica, perché in questo momento vivo la stigma della disoccupazione e mi sento in colpa a chiedere prestazioni pubbliche. Oltretutto non so se il paziente abbia la facoltà di scegliere il proprio medico alla ASL. Ma soprattutto mi vergogno terribilmente di parlare al medico curante del mio problema. Non c'è stato nessuno fino ad ora che, a vedermi parzialmente scoperta (la ginecologa stessa, per es.), non abbia fatto una smorfia di sorpresa/disgusto, e ora come ora non riuscirei a sostenere un altro episodio del genere.
Esito a rivolgermi ad una struttura pubblica, perché in questo momento vivo la stigma della disoccupazione e mi sento in colpa a chiedere prestazioni pubbliche. Oltretutto non so se il paziente abbia la facoltà di scegliere il proprio medico alla ASL. Ma soprattutto mi vergogno terribilmente di parlare al medico curante del mio problema. Non c'è stato nessuno fino ad ora che, a vedermi parzialmente scoperta (la ginecologa stessa, per es.), non abbia fatto una smorfia di sorpresa/disgusto, e ora come ora non riuscirei a sostenere un altro episodio del genere.
[#5]
Gentile Ragazza,
Un corpo sede di dolore e soffenza, non può essere sede di desiderio sessuale.
Se con la psicologa non si è trovata bene, può cercarne sempre un' altra, magari con un' altra formazione, che la faccia senti più a suo agio.
Il calo del desiderio a volte,è espressione di un disagio psichico profondo.
Le allego qualche lettura
Desiderio sess.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
Un corpo sede di dolore e soffenza, non può essere sede di desiderio sessuale.
Se con la psicologa non si è trovata bene, può cercarne sempre un' altra, magari con un' altra formazione, che la faccia senti più a suo agio.
Il calo del desiderio a volte,è espressione di un disagio psichico profondo.
Le allego qualche lettura
Desiderio sess.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
Gentile utente,
il SSN non credo faccia distinzioni tra chi lavora e chi è disoccupato se non per far pagare di meno (esenzione ticket per chi è disoccupato).
Lei si sente in colpa ad usufruire del SSN perchè è disoccupata e si vergogna di parlare e mostrarsi ai medici che per la loro professione devono normalmente confrontarsi anche con casi difficili e gravi.
Sono aspetti che penso dovrebbe affrontare con uno psicologo psicoterapeuta
Cordiali saluti
il SSN non credo faccia distinzioni tra chi lavora e chi è disoccupato se non per far pagare di meno (esenzione ticket per chi è disoccupato).
Lei si sente in colpa ad usufruire del SSN perchè è disoccupata e si vergogna di parlare e mostrarsi ai medici che per la loro professione devono normalmente confrontarsi anche con casi difficili e gravi.
Sono aspetti che penso dovrebbe affrontare con uno psicologo psicoterapeuta
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 5.5k visite dal 28/04/2013.
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