La mia compagna non accetta che io paghi gli alimenti alla ex moglie
Separato in attesa di divorzio. Sposato per 18 anni con due figli maggiorenni che vivono con la madre che non ha reddito e a cui ho lasciato la casa di mia proprieta'. Matrimonio portato avanti, da parte mia, per amore dei figli. Separazione consensuale grazie al pagamento di cospiqui alimenti piu' tutte le spese necessarie per gli studi dei ragazzi. Convivo da 1 anno con nuova compagna, insegnante precaria, di 35 anni, in una casa acquistata allo scopo dopo la separazione. Primo problema. La casa e' intestata solo a me. Dice che se dovessi morire, i mie figli e la ex moglie potrebbero cacciarla via. Dopo molte discussioni sono andato dal notaio e ho fatto testamento lasciandogli il diritto di abitazione, non potendo intestargli la casa acquistata come prima casa con i benefici di legge. Da 2 mesi aspettiamo un bambino. Lei non riesce ad accettare che io paghi gli alimenti alla ex moglie. Dice che non puo' accettare che io mi "occupi" di un'altra donna. Vuole che allo scadere dei tre anni di separazione io smetta di pagare. Non posso accettare perche' i miei figli, molto legati alla madre, non me lo perdonerebbero. Penso che comunque sia un mio obbligo di legge, che il giudice nella sentenza di divorzio rinnovera' visto anche che la ex moglie non ha altri redditi. La mia compagna vorrebbe anche che tutti i miei "averi" siano in un conto cointestato. Dice che se non trovo una soluzione a questo "problema" sara' costretta ad andarsene e a crescere da sola il bambino. La situazione e' veramente difficile e non riesco a convincerla del fatto che deve tranquilla. Avete qualche consiglio?
[#1]
Gentile Utente,
a quanto pare sembra che prima di convivere non abbiate affrontato a sufficienza, o per niente, alcune importanti questioni come quelle che riguardano gli accordi economici della sua prima famiglia e anche alcuni aspetti che riguardano la vostra convivenza.
Da quanto tempo c'è stata la sentenza di separazione? Quando ci sarà la sentenza di divorzio?
E poi che rapporto ha con i suoi figli? Come hanno preso la separazione?
Conoscono la sua nuova compagna?
Come regolate i vostri rapporti?
Qual'è la posizione della sua ex moglie?
E' evidente che ciò che prevede la sentenza vada rispettato e che la sua compagna non le possa chiedere di non adempiere agli obblighi previsti dalla legge, né di dimenticarsi dei suoi figli.
Piuttosto forse la sua compagna sente il bisogno di avere maggiori garanzie, lei come risponde alle sue richieste?
Com'è il vostro rapporto?
Su quali basi è nato?
Come mai secondo lei questa presa di posizione così forte?
C'è stato qualche avvenimento pregresso che ha magari a che fare con sua moglie?
Quanti anni hanno di preciso i suoi figli? Sono studenti universitari?
La sua compagna ha un'attività lavorativa oppure no?
Perdoni le molte domande ma sono utili per poter inquadrare meglio la situazione.
Cordialmente
a quanto pare sembra che prima di convivere non abbiate affrontato a sufficienza, o per niente, alcune importanti questioni come quelle che riguardano gli accordi economici della sua prima famiglia e anche alcuni aspetti che riguardano la vostra convivenza.
Da quanto tempo c'è stata la sentenza di separazione? Quando ci sarà la sentenza di divorzio?
E poi che rapporto ha con i suoi figli? Come hanno preso la separazione?
Conoscono la sua nuova compagna?
Come regolate i vostri rapporti?
Qual'è la posizione della sua ex moglie?
E' evidente che ciò che prevede la sentenza vada rispettato e che la sua compagna non le possa chiedere di non adempiere agli obblighi previsti dalla legge, né di dimenticarsi dei suoi figli.
Piuttosto forse la sua compagna sente il bisogno di avere maggiori garanzie, lei come risponde alle sue richieste?
Com'è il vostro rapporto?
Su quali basi è nato?
Come mai secondo lei questa presa di posizione così forte?
C'è stato qualche avvenimento pregresso che ha magari a che fare con sua moglie?
Quanti anni hanno di preciso i suoi figli? Sono studenti universitari?
La sua compagna ha un'attività lavorativa oppure no?
Perdoni le molte domande ma sono utili per poter inquadrare meglio la situazione.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile utente,
come le fa capire la collega, la situazione appare complessa, mancano elementi che potrebbero dare un quadro molto più articolato di quello che lei descrive.
Nel matrimonio precedente, non avete mai provato ad andare insieme o singolarmente da uno psicologo?
E' più comprensibile che in un nuovo matrimonio ci siano esigenze di messa in comune di tutti i beni o disponibilità, ma lei non è ancora sposato con la nuova compagna e già si parla di separazione..
come le fa capire la collega, la situazione appare complessa, mancano elementi che potrebbero dare un quadro molto più articolato di quello che lei descrive.
Nel matrimonio precedente, non avete mai provato ad andare insieme o singolarmente da uno psicologo?
E' più comprensibile che in un nuovo matrimonio ci siano esigenze di messa in comune di tutti i beni o disponibilità, ma lei non è ancora sposato con la nuova compagna e già si parla di separazione..
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#3]
Gentile Signore,
Come le hanno gia' detto le colleghe sul piano di realta' non ci sono motivazioni reali in base alle quali la sua compagna possa esprimere certe "pretese" nei riguardi degli impegni da lei assunti verso la sua famiglia.
Probabilmente tale out-out nel momento in cui aspettate un bambino assume un altro significato, piu' simbolico e profondo. Un volerla costingere a rinnegre la sua famiglia per iniziare a costruirne un'altra come su una tabula rasa.
E' questa la questione che le viene proposta e sulla quale lei deve riflettere e interloquire.
Vi sono senz'altro dentro molte domande che vanno esplicitate e discusse. Non accettate ne' accolte a ogni costo. Ma decodificate e "pensate".
I migliori saluti
Come le hanno gia' detto le colleghe sul piano di realta' non ci sono motivazioni reali in base alle quali la sua compagna possa esprimere certe "pretese" nei riguardi degli impegni da lei assunti verso la sua famiglia.
Probabilmente tale out-out nel momento in cui aspettate un bambino assume un altro significato, piu' simbolico e profondo. Un volerla costingere a rinnegre la sua famiglia per iniziare a costruirne un'altra come su una tabula rasa.
E' questa la questione che le viene proposta e sulla quale lei deve riflettere e interloquire.
Vi sono senz'altro dentro molte domande che vanno esplicitate e discusse. Non accettate ne' accolte a ogni costo. Ma decodificate e "pensate".
I migliori saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Gentile Utente,
la disamina delle richieste della sua compagna, non deve essere fatta sulla base della realtà, ma sul piano simbolico, leggere cioè in queste richieste estreme di negazione del suo passato, grande insicurezza, bisogno di monopolizzare la sua attenzione, presenza, futuro...
Non credo che accettarle sia una strategia adattiva, anche perché da li a breve, potrebbe chiedere altro ed altro ancora...
Lei è anche frutto del suo passato, del suo essere stato marito, del suo essere padre, ecc...non è corretto , in funzione dell'amore, negare il passato, creare fratture ed estorsioni di beni, simbolici e reali.
Credo che una coppia per avere garanzia di vita futura, dovrebbe imparare il rispetto della distanza ottimale per fare funzionare un legame d'amore e l'assenza di invasione di campo.
Detto questo, credo che una consulenza di coppia, sarebbe la strada più consona per la disamina delle richieste della sua compagna, al fine di una vostra maggiore serenità e tutela per la sua salute psichica, per le persone che ama, incluse quelle che abitano il suo passato e che nasceranno a breve.
Cari auguri
la disamina delle richieste della sua compagna, non deve essere fatta sulla base della realtà, ma sul piano simbolico, leggere cioè in queste richieste estreme di negazione del suo passato, grande insicurezza, bisogno di monopolizzare la sua attenzione, presenza, futuro...
Non credo che accettarle sia una strategia adattiva, anche perché da li a breve, potrebbe chiedere altro ed altro ancora...
Lei è anche frutto del suo passato, del suo essere stato marito, del suo essere padre, ecc...non è corretto , in funzione dell'amore, negare il passato, creare fratture ed estorsioni di beni, simbolici e reali.
Credo che una coppia per avere garanzia di vita futura, dovrebbe imparare il rispetto della distanza ottimale per fare funzionare un legame d'amore e l'assenza di invasione di campo.
Detto questo, credo che una consulenza di coppia, sarebbe la strada più consona per la disamina delle richieste della sua compagna, al fine di una vostra maggiore serenità e tutela per la sua salute psichica, per le persone che ama, incluse quelle che abitano il suo passato e che nasceranno a breve.
Cari auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Gentile utente,
queste sono alcune delle problematiche classiche delle "seconde famiglie", tra cui una gelosia spiccata verso la prima; il denaro - versato per legge - è vissuto come il segno/simbolo di un attaccamento che tuttora perdura. E tuttavia la gelosia potrebbe non fermarsi lì, colpendo successivamente anche i suoi figli di primo letto vissuti come competitors affettivi del vostro. Intendo dire che queste richieste non vanno collocate sul piano della realtà, e dunque assecondate, bensì analizzate assieme ad una psicologa esperta in dinamiche di coppia per comprenderne gli aspetti profondi e delimitarne il potere distruttivo.
queste sono alcune delle problematiche classiche delle "seconde famiglie", tra cui una gelosia spiccata verso la prima; il denaro - versato per legge - è vissuto come il segno/simbolo di un attaccamento che tuttora perdura. E tuttavia la gelosia potrebbe non fermarsi lì, colpendo successivamente anche i suoi figli di primo letto vissuti come competitors affettivi del vostro. Intendo dire che queste richieste non vanno collocate sul piano della realtà, e dunque assecondate, bensì analizzate assieme ad una psicologa esperta in dinamiche di coppia per comprenderne gli aspetti profondi e delimitarne il potere distruttivo.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#6]
Utente
Ringrazio per le celeri risposte.
Rispondo alle domande della Dott.ssa Rinella.
La sentenza di separazione è del mese di Luglio 2010. Quella del divorzio, presumo si sarà fra agosto e settembre di questo anno. Il rapporto con i miei figli è ottimo. La separazione è stata accettata apparentemente bene dal maschio (19 anni - quest'anno dovrebbe cominciare l'università) meno dalla femmina (23 anni, al 5° Università). I miei figli e tutta la mia famiglia conosce la mia nuova compagna così come la sua famiglia. Io suo rapporto è ottimo con tutti, tranne con mia figlia, succube della madre. Non che sia "brutto", semplicemente è piuttosto rado e poco "confidenziale". Mia figlia non frequenta più nessuna della mia famiglia. Non vedo ne sento più la mia ex dal periodo della separazione in tribunale. La mia compagna chiede garanzie. Infatti su sua pressione ho fatto testamento per la casa. Ma continua a dire che non la sente sua, visto che ha il solo diritto di abitazione, ...nel caso di mia prematura dipartita. Il nostro rapporto, in verità, è stato sempre molto litigioso. Le discussione hanno sempre avuto un comune denominatore. La mia ex. Ci siamo conosciuti per lavoro. Le ho subito detto che ero sposato (...portavo ancora la fede) e che avevo 2 figli a cui ero molto legato e che avevo mantenuto in vita il matrimonio al solo scopo di farli crescere il più serenamente possibile. Appena ho potuto, infatti, ho chiesto la separazione, ottenendola a caro prezzo! La mia compagna mi rinfaccia che ha dovuto sopportare il fatto che nei primi 2 anni del nostro rapporto io tornassi a casa.
mi chiedeva in continuazione che cosa accadesse. Io la rassicuravo sul fatto che da anni non c'erano più rapporti con la ex, ben prima che la conoscessi.
La mia compagna è insegnate precaria. Riesce, comunque, ogni anno, ad avere incarichi a scuola.
Rispondo alla domanda della Dott.ssa Sciubba.
Mai andato ne io, ne la ex, ne la mia compagna (per quanto mi consta) da uno psicologo.
P.S.
Ieri mattina ha fatto la valigia ed è andata via.
Vi ringrazio in anticipo per i consigli che vorrete darmi.
Rispondo alle domande della Dott.ssa Rinella.
La sentenza di separazione è del mese di Luglio 2010. Quella del divorzio, presumo si sarà fra agosto e settembre di questo anno. Il rapporto con i miei figli è ottimo. La separazione è stata accettata apparentemente bene dal maschio (19 anni - quest'anno dovrebbe cominciare l'università) meno dalla femmina (23 anni, al 5° Università). I miei figli e tutta la mia famiglia conosce la mia nuova compagna così come la sua famiglia. Io suo rapporto è ottimo con tutti, tranne con mia figlia, succube della madre. Non che sia "brutto", semplicemente è piuttosto rado e poco "confidenziale". Mia figlia non frequenta più nessuna della mia famiglia. Non vedo ne sento più la mia ex dal periodo della separazione in tribunale. La mia compagna chiede garanzie. Infatti su sua pressione ho fatto testamento per la casa. Ma continua a dire che non la sente sua, visto che ha il solo diritto di abitazione, ...nel caso di mia prematura dipartita. Il nostro rapporto, in verità, è stato sempre molto litigioso. Le discussione hanno sempre avuto un comune denominatore. La mia ex. Ci siamo conosciuti per lavoro. Le ho subito detto che ero sposato (...portavo ancora la fede) e che avevo 2 figli a cui ero molto legato e che avevo mantenuto in vita il matrimonio al solo scopo di farli crescere il più serenamente possibile. Appena ho potuto, infatti, ho chiesto la separazione, ottenendola a caro prezzo! La mia compagna mi rinfaccia che ha dovuto sopportare il fatto che nei primi 2 anni del nostro rapporto io tornassi a casa.
mi chiedeva in continuazione che cosa accadesse. Io la rassicuravo sul fatto che da anni non c'erano più rapporti con la ex, ben prima che la conoscessi.
La mia compagna è insegnate precaria. Riesce, comunque, ogni anno, ad avere incarichi a scuola.
Rispondo alla domanda della Dott.ssa Sciubba.
Mai andato ne io, ne la ex, ne la mia compagna (per quanto mi consta) da uno psicologo.
P.S.
Ieri mattina ha fatto la valigia ed è andata via.
Vi ringrazio in anticipo per i consigli che vorrete darmi.
[#7]
Gentile utente,
la situazione mi appare complessa; probabilmente sono mancati degli accordi chiari prima della convivenza o non sono stati rispettati.
D'altra parte adesso anche lei può o potrà pretendere dalla sua nuova compagna il rispetto di suoi futuri diritti.
Le consiglio di consultare quanto prima uno psicoterapeuta che potrà meglio analizzare la situazione e darle le indicazioni appropriate.
la situazione mi appare complessa; probabilmente sono mancati degli accordi chiari prima della convivenza o non sono stati rispettati.
D'altra parte adesso anche lei può o potrà pretendere dalla sua nuova compagna il rispetto di suoi futuri diritti.
Le consiglio di consultare quanto prima uno psicoterapeuta che potrà meglio analizzare la situazione e darle le indicazioni appropriate.
[#8]
Frequentemente succede che chi della coppia NON ha un precedente matrimonio alle spalle non capisca le problematiche di lealtà che il proprio compagno/a ex-coniuge ha nei confronti se non altro dei propri figli precedenti.
All'inizio si entra in queste complesse nuove situazioni per innamoramento, non per razionalità, e dunque manca la lucidità necessaria per negoziare soluzioni possibili per ambedue. Rinnovo l'invito a farsi seguire da un terapeuta di coppia, eventualmente con la sua nuova compagna.
Auguri di cuore.
All'inizio si entra in queste complesse nuove situazioni per innamoramento, non per razionalità, e dunque manca la lucidità necessaria per negoziare soluzioni possibili per ambedue. Rinnovo l'invito a farsi seguire da un terapeuta di coppia, eventualmente con la sua nuova compagna.
Auguri di cuore.
[#10]
Gentile Signore,
Pur concordando completamente con le colleghe circa il valore simbolico del denaro mi sembra che tale elemento sia un po' sovrastimato nella relazione con la sua compagna, la quale sembra preoccuparsi piu' di quello che potrebbe succedere se un giorno accadesse a lei qualcosa di brutto piuttosto che di quello che sta accadendo ora nel vostro rapporto.
La inviterei percio' a riflettere meglio su questo "agito" di fare la valigia e andarsene..
I migliori saluti
Pur concordando completamente con le colleghe circa il valore simbolico del denaro mi sembra che tale elemento sia un po' sovrastimato nella relazione con la sua compagna, la quale sembra preoccuparsi piu' di quello che potrebbe succedere se un giorno accadesse a lei qualcosa di brutto piuttosto che di quello che sta accadendo ora nel vostro rapporto.
La inviterei percio' a riflettere meglio su questo "agito" di fare la valigia e andarsene..
I migliori saluti
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 7.6k visite dal 27/04/2013.
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