Psicoterpia più adatta
Salve a tutti.
Soffro di ansia da quando ero piccola e questo, nel tempo, mi ha portato vari disturbi tra cui recentemente anche attacchi di panico e forte depersonalizzazione.
Vivendo male, ho deciso di andare da uno psicoterapeuta. Faccio una seduta a settimana (senza uso di farmaci) ma mi sono resa conto che questo terapeuta pratica terapia della gestalt e che forse non è adatta propriamente al mio caso. Questo perchè mi sembra tutto molto vago, solo discorsi fatti di tante parole ma nulla di pratico. Ho sempre la sensazione che la seduta inizi quando io entro nello studio e finisca quando vado via. Non sento una "continuità", i dubbi restano e, quando gli ho parlato del da farsi nel momento dei picchi più elevati di ansia, mi ha detto semplicemente di rilassarmi e fare qualcosa che in quel momento ritengo essere "piacevole". Ma questo è impossibile per me..
Mi ha spiegato il motivo del perchè accade tutto ciò, mi ha illustrato lo scopo, per carità.. ma mai nessuna "soluzione" pratica da effettuare nel momento del bisogno (intendo magari anche una semplice indicazione sul cosa fare e cosa no).
Mi sono un po' documentata ed ho appurato che forse sarebbe più indicata una terapia cognitivo comportamentale. Visto che le cause dei miei disagi, bene o male, le conosco abbastanza bene, credo ci voglia qualcosa di più mirato ai vari disturbi che ho.
Essendo che non vorrei perdere altro tempo prezioso, secondo voi, è il caso che io cambi terapeuta oppure può avere risultati anche questo tipo di terapia?
Sono molto confusa.
Grazie a tutti.
Soffro di ansia da quando ero piccola e questo, nel tempo, mi ha portato vari disturbi tra cui recentemente anche attacchi di panico e forte depersonalizzazione.
Vivendo male, ho deciso di andare da uno psicoterapeuta. Faccio una seduta a settimana (senza uso di farmaci) ma mi sono resa conto che questo terapeuta pratica terapia della gestalt e che forse non è adatta propriamente al mio caso. Questo perchè mi sembra tutto molto vago, solo discorsi fatti di tante parole ma nulla di pratico. Ho sempre la sensazione che la seduta inizi quando io entro nello studio e finisca quando vado via. Non sento una "continuità", i dubbi restano e, quando gli ho parlato del da farsi nel momento dei picchi più elevati di ansia, mi ha detto semplicemente di rilassarmi e fare qualcosa che in quel momento ritengo essere "piacevole". Ma questo è impossibile per me..
Mi ha spiegato il motivo del perchè accade tutto ciò, mi ha illustrato lo scopo, per carità.. ma mai nessuna "soluzione" pratica da effettuare nel momento del bisogno (intendo magari anche una semplice indicazione sul cosa fare e cosa no).
Mi sono un po' documentata ed ho appurato che forse sarebbe più indicata una terapia cognitivo comportamentale. Visto che le cause dei miei disagi, bene o male, le conosco abbastanza bene, credo ci voglia qualcosa di più mirato ai vari disturbi che ho.
Essendo che non vorrei perdere altro tempo prezioso, secondo voi, è il caso che io cambi terapeuta oppure può avere risultati anche questo tipo di terapia?
Sono molto confusa.
Grazie a tutti.
[#1]
Gentile Ragazza,
da quanto tempo ha intrapreso le sedute di psicoterapia?
Oltre a richiedere "consigli pratici" al suo terapeuta, gli ha anche esplicitato i suoi dubbi descrivendo efficacemente le sue sensazioni come ha fatto qui?
Quali obiettivi terapeutici avete concordato?
Quali sono stati i criteri che l'hanno portata a scegliere a suo tempo proprio quel professionista?
Cordialmente,
da quanto tempo ha intrapreso le sedute di psicoterapia?
Oltre a richiedere "consigli pratici" al suo terapeuta, gli ha anche esplicitato i suoi dubbi descrivendo efficacemente le sue sensazioni come ha fatto qui?
Quali obiettivi terapeutici avete concordato?
Quali sono stati i criteri che l'hanno portata a scegliere a suo tempo proprio quel professionista?
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Ex utente
Le sedute le ho inizate da pochissimo tempo, meno di un mese. Mi rendo conto che non posso assolutamente aspettarmi dei risultati in breve tempo, però ho come l'impressione che sia la terapia a non andare bene per me.
Gli parlo sempre di questo mio malessere però lo faccio in modo molto delicato perchè non vorrei che fraintendesse: lui è un bravo specialista ma quello che mi preoccupa è la possibile innappropriata terapia che sta usando.
Come obiettivi c'è sicuramente l'analizzare il passato per abbandonarlo completamente e poter crescere, diventendo "adulta". Mi ha detto che alla base di tutto c'è la mia insicurezza che genera ansia e che, a sua volta, genera tutti questi fenomeni. Elimando l'insicurezza, risolverò tutto. L'idea va bene, è la pratica che non mi convince.. sembra tutto molto vago, teorico.
Grazie per l'attenzione.
Gli parlo sempre di questo mio malessere però lo faccio in modo molto delicato perchè non vorrei che fraintendesse: lui è un bravo specialista ma quello che mi preoccupa è la possibile innappropriata terapia che sta usando.
Come obiettivi c'è sicuramente l'analizzare il passato per abbandonarlo completamente e poter crescere, diventendo "adulta". Mi ha detto che alla base di tutto c'è la mia insicurezza che genera ansia e che, a sua volta, genera tutti questi fenomeni. Elimando l'insicurezza, risolverò tutto. L'idea va bene, è la pratica che non mi convince.. sembra tutto molto vago, teorico.
Grazie per l'attenzione.
[#3]
In meno di un mese, ad un incontro a settimana, sono ad occhio e croce 3 sedute...
Inoltre, ci sono stati dei colloqui psicodiagnostici prima o queste sono state proprio le uniche sedute effettuate?
Non credo che il problema stia nell'orientamento seguito dal suo terapeuta, ma nell'esiguità di incontri effettuati. Con un terapeuta cognitivo-comportamentale non sarebbe presumibilmente giunta ad un punto tanto diverso.
Si dia tempo: probabilmente i suoi dubbi sono parte stessa delle sue difficoltà.
Forse non sono state discusse a sufficienza le sue aspettative nei confronti del percorso che stava per iniziare, perché mi paiono oggettivamente irrealistiche.
Riparli con il suo terapeuta, senza timore di offenderlo: per poterle essere d'aiuto è necessario che tra voi ci sia fiducia e sincerità.
Saluti.
Inoltre, ci sono stati dei colloqui psicodiagnostici prima o queste sono state proprio le uniche sedute effettuate?
Non credo che il problema stia nell'orientamento seguito dal suo terapeuta, ma nell'esiguità di incontri effettuati. Con un terapeuta cognitivo-comportamentale non sarebbe presumibilmente giunta ad un punto tanto diverso.
Si dia tempo: probabilmente i suoi dubbi sono parte stessa delle sue difficoltà.
Forse non sono state discusse a sufficienza le sue aspettative nei confronti del percorso che stava per iniziare, perché mi paiono oggettivamente irrealistiche.
Riparli con il suo terapeuta, senza timore di offenderlo: per poterle essere d'aiuto è necessario che tra voi ci sia fiducia e sincerità.
Saluti.
[#4]
Ex utente
No, queste sono state le uniche sedute effettuate in tutta la mia vita.
La cosa che forse più mi manca sono dei consigli pratici su come affrontare questi momenti.
Spero davvero di risolvere perchè la fiducia, specialmente in questi casi, è davvero tutto.
Grazie per il sostegno e per le risposte.
La cosa che forse più mi manca sono dei consigli pratici su come affrontare questi momenti.
Spero davvero di risolvere perchè la fiducia, specialmente in questi casi, è davvero tutto.
Grazie per il sostegno e per le risposte.
[#5]
Gentile utente,
le sedute effettuate sono veramente poche per fare una valutazione finale.
Sono anche io dell'opinione di darsi del tempo e dare fiducia al terapeuta.
Come tutte le relazioni, anche quella tra paziente e psicologo necessita di tempo e di costruire le fondamenta necessarie.
Un caro saluto
le sedute effettuate sono veramente poche per fare una valutazione finale.
Sono anche io dell'opinione di darsi del tempo e dare fiducia al terapeuta.
Come tutte le relazioni, anche quella tra paziente e psicologo necessita di tempo e di costruire le fondamenta necessarie.
Un caro saluto
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
[#6]
Ex utente
Grazie anche a lei, dottoressa.
La cosa che più mi spaventa, come adesso, è che non so cosa fare in questi momenti di ansia più totale. Avverto mille sensazioni diverse: non è nemmeno più depersonalizzazione vera e propria ma è come se ci fossero altri sintomi, come se avessi la mente "bloccata". L'unico pensiero fisso che mi tortura 24h su 24, e che non riesco per nulla ad eliminare dalla mia testa, è la paura che tutto resterà per sempre così, cioè che ho perso per sempre le mie sensazioni, la mia lucidità, la mia serenità e la vita che avevo prima.. ho paura che non potrò più "sentirmi più viva". Ecco.
Ormai il mio pensiero fisso è sempre questo, ed ecco che vado in panico e mi sento estranea al mio corpo.
E' una cosa "normale" per una ansiosa come me? Cosa fare o non fare?
Io tutto ciò l'ho detto al mio terapeuta ma lui mi da solo una spiegazione del perchè accade.. e questo non mi aiuta per niente.
Grazie ancora.
La cosa che più mi spaventa, come adesso, è che non so cosa fare in questi momenti di ansia più totale. Avverto mille sensazioni diverse: non è nemmeno più depersonalizzazione vera e propria ma è come se ci fossero altri sintomi, come se avessi la mente "bloccata". L'unico pensiero fisso che mi tortura 24h su 24, e che non riesco per nulla ad eliminare dalla mia testa, è la paura che tutto resterà per sempre così, cioè che ho perso per sempre le mie sensazioni, la mia lucidità, la mia serenità e la vita che avevo prima.. ho paura che non potrò più "sentirmi più viva". Ecco.
Ormai il mio pensiero fisso è sempre questo, ed ecco che vado in panico e mi sento estranea al mio corpo.
E' una cosa "normale" per una ansiosa come me? Cosa fare o non fare?
Io tutto ciò l'ho detto al mio terapeuta ma lui mi da solo una spiegazione del perchè accade.. e questo non mi aiuta per niente.
Grazie ancora.
[#7]
Gentile Utente,
avere una spiegazione sulle cause dei suoi malesseri chiaramente non equivale a risolverli, ma è probabilmente la base per cercare di costruire insieme una prospettiva di cambiamento (lo scopo di ogni psicoterapia).
Difficilmente troverà uno psicoterapeuta disposto a darle delle indicazioni dirette su cosa deve o non deve fare per cercare di stare meglio, questo per motivi di etica professionale e soprattutto perché non sarebbe "terapeutico".
L'intervento psicologico (indipendentemente dall'indirizzo teorico di riferimento), si differenzia da quello "medico" proprio per il ruolo più attivo che assume il paziente.
avere una spiegazione sulle cause dei suoi malesseri chiaramente non equivale a risolverli, ma è probabilmente la base per cercare di costruire insieme una prospettiva di cambiamento (lo scopo di ogni psicoterapia).
Difficilmente troverà uno psicoterapeuta disposto a darle delle indicazioni dirette su cosa deve o non deve fare per cercare di stare meglio, questo per motivi di etica professionale e soprattutto perché non sarebbe "terapeutico".
L'intervento psicologico (indipendentemente dall'indirizzo teorico di riferimento), si differenzia da quello "medico" proprio per il ruolo più attivo che assume il paziente.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.8k visite dal 26/04/2013.
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