Così ho vissuto circa 4 mesi nell'angoscia più totale, palpitazioni, mal di testa, pressione
Buongiorno, sono un ragazzo di 30 anni e non ho mai avuto problemi psicologici d'ansia fino allo scorso Dicembre, quando un fatto increscioso mi ha fatto sperimentare questo terribile stato psicologico; il problema che avevo non aveva una soluzione immediata ma si sarebbe capito col tempo l'eventuale esito della faccenda (parliamo di eventuale contrazione di malattie). Così ho vissuto circa 4 mesi nell'angoscia più totale, palpitazioni, mal di testa, pressione arteriosa che spesso supera i limiti di accettabilità...finchè un bel giorno il mio potenziale problema si è rivelato del tutto innocuo e quindi le mie preoccupazioni avrebbero dovuto terminare. Il problema, invece, è che la mia ansia non termina affatto nonostante io sia felicissimo per come siano andate le cose; la pressione è sempre alta e la testa mi scoppia! Può darsi che basterà aspettare qualche giorno, oppure che si sia cronicizzata!! Grazie a chi di voi vorrà aiutarmi
[#1]
Caro ragazzo,
se comprendo bene la sua richiesta, dice di aver avuto un vissuto ansioso a seguito del timore di una malattia che, però, si è risolto senza conseguenza alcuna sul piano della salute fisica. E' così?
Prima di questo evento non ricorda vissuti analoghi?
L'evento di cui parla si riferisce, forse, ad un rapporto sessuale a rischio?
Non ci dice niente della sua vita: dei rapporti con la sua famiglia, delle sue relazioni sociali, delle sue relazioni affettive...
Sarebbe utile conoscere qualcosa di più della sua vita relazionale per poterle dare una risposta più puntuale, pur nei limiti di un consulto on line.
Un caro saluto
se comprendo bene la sua richiesta, dice di aver avuto un vissuto ansioso a seguito del timore di una malattia che, però, si è risolto senza conseguenza alcuna sul piano della salute fisica. E' così?
Prima di questo evento non ricorda vissuti analoghi?
L'evento di cui parla si riferisce, forse, ad un rapporto sessuale a rischio?
Non ci dice niente della sua vita: dei rapporti con la sua famiglia, delle sue relazioni sociali, delle sue relazioni affettive...
Sarebbe utile conoscere qualcosa di più della sua vita relazionale per poterle dare una risposta più puntuale, pur nei limiti di un consulto on line.
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#2]
Ex utente
Caro Dottor Callina,
ha compreso benissimo. Il fatto che mi ha scatenato tutto è proprio un rapporto a rischio avuto durante una serata di addio al celibato (non mio) trascinato dagli amici di una vita, episodio che già di per sé vorrei rimuovere poichè non sono abituato a questo genere di esperienze e anche perchè sono felicemente sposato con una donna che amo alla follia, nonostante quella maledetta debolezza di quella sera. Quell'episodio, però mi ha generato una serie di paure di aver contratto qualcosa di grave a tal punto che la mia mente in certi momenti ne era quasi convinta! L'ansia derivava anche dal fatto che per una ragazzata avrei potuto mandare a rotoli la mia splendida vita. Quindi dopo un primo test a 35 giorni negativo, già largamente affidabile, mi sono risollevato un pò e la mia pressione sanguigna ha "respirato"! ;) Poi però col tempo ho cominciato a risentire l'ansia per il test definitivo e dovevo tenermi dentro tutto con tutti, praticamente un martirio. Giunto, infine, al test definitivo anch'esso ovviamente negativo quasi scoppio a piangere dalla gioia! Tanto però non è bastato a placare l'ansia, la pressione alle stelle, il senso di soffocamento, etc... anzi mi sembrano quasi aumentati. Premetto che nel mezzo ho fatto una visita cardiologica accuratissima che non ha rivelato nulla di anomalo. La ringrazio infinitamente per questo suo gentile interessamento, spero mi dia la chiave per ristabilire i miei equilibri! Grazie
ha compreso benissimo. Il fatto che mi ha scatenato tutto è proprio un rapporto a rischio avuto durante una serata di addio al celibato (non mio) trascinato dagli amici di una vita, episodio che già di per sé vorrei rimuovere poichè non sono abituato a questo genere di esperienze e anche perchè sono felicemente sposato con una donna che amo alla follia, nonostante quella maledetta debolezza di quella sera. Quell'episodio, però mi ha generato una serie di paure di aver contratto qualcosa di grave a tal punto che la mia mente in certi momenti ne era quasi convinta! L'ansia derivava anche dal fatto che per una ragazzata avrei potuto mandare a rotoli la mia splendida vita. Quindi dopo un primo test a 35 giorni negativo, già largamente affidabile, mi sono risollevato un pò e la mia pressione sanguigna ha "respirato"! ;) Poi però col tempo ho cominciato a risentire l'ansia per il test definitivo e dovevo tenermi dentro tutto con tutti, praticamente un martirio. Giunto, infine, al test definitivo anch'esso ovviamente negativo quasi scoppio a piangere dalla gioia! Tanto però non è bastato a placare l'ansia, la pressione alle stelle, il senso di soffocamento, etc... anzi mi sembrano quasi aumentati. Premetto che nel mezzo ho fatto una visita cardiologica accuratissima che non ha rivelato nulla di anomalo. La ringrazio infinitamente per questo suo gentile interessamento, spero mi dia la chiave per ristabilire i miei equilibri! Grazie
[#3]
Caro Utente,
forse il fatto di essersi lasciato trascinare da una debolezza ha slatentizzato (fatto emergere) vissuti di insicurezza che già erano presenti in lei.
Potrebbe essere che questo episodio abbia messo in discussione l'immagine che aveva di sé? Come se prima dell'episodio lei avesse una dose di autostima che è stata fortemente minata dall'avventura in questione?
Sembra che l'esperienza vissuta abbia lasciato in lei un peso e un senso di colpa con cui non riesce a fare i conti.
Il fatto di avere tenuto dentro tutte le sue paure ed essere stato costretto a "indossare una maschera" con le persone a lei vicino, in primis sua moglie, potrebbe avere un grande peso nella sua sintomatologia che, inizialmente, aveva un suo riscontro oggettivo nella preoccupazione delle conseguenze del rapporto a rischio.
Successivamente non è riuscito a lasciarsi l'esperienza alle spalle, tanto che lei vorrebbe cancellarla, rimuoverla come se non fosse mai accaduta.
Tuttavia è accaduta e forse questa è la ragione per cui continua a sentire il malessere che ci descrive.
Come se non riuscisse a conciliare ciò che pensa di sé e ciò che l'episodio ha rappresentato.
Che fare quindi?
Provare a far pace con se stesso; provare a perdonarsi.
L'aiuto di un collega di persona potrebbe favorire l'elaborazione di questo episodio e consentirle di ristabilire l'equilibrio che cerca.
Un caro saluto
forse il fatto di essersi lasciato trascinare da una debolezza ha slatentizzato (fatto emergere) vissuti di insicurezza che già erano presenti in lei.
Potrebbe essere che questo episodio abbia messo in discussione l'immagine che aveva di sé? Come se prima dell'episodio lei avesse una dose di autostima che è stata fortemente minata dall'avventura in questione?
Sembra che l'esperienza vissuta abbia lasciato in lei un peso e un senso di colpa con cui non riesce a fare i conti.
Il fatto di avere tenuto dentro tutte le sue paure ed essere stato costretto a "indossare una maschera" con le persone a lei vicino, in primis sua moglie, potrebbe avere un grande peso nella sua sintomatologia che, inizialmente, aveva un suo riscontro oggettivo nella preoccupazione delle conseguenze del rapporto a rischio.
Successivamente non è riuscito a lasciarsi l'esperienza alle spalle, tanto che lei vorrebbe cancellarla, rimuoverla come se non fosse mai accaduta.
Tuttavia è accaduta e forse questa è la ragione per cui continua a sentire il malessere che ci descrive.
Come se non riuscisse a conciliare ciò che pensa di sé e ciò che l'episodio ha rappresentato.
Che fare quindi?
Provare a far pace con se stesso; provare a perdonarsi.
L'aiuto di un collega di persona potrebbe favorire l'elaborazione di questo episodio e consentirle di ristabilire l'equilibrio che cerca.
Un caro saluto
[#4]
Ex utente
Dott. Callina,
può essere proprio così, è la prima volta che mi trovo a nascondere qualcosa a chi voglio bene (non avrei motivo di dirle il falso in un consulto anonimo) e per di più qui da nascondere non c'era solo una stupida ragazzata, ma un timore ancora più grande.
Ormai che le cose sono andate bene, dato anche il valore estremamente infimo dell'esperienza fatta, ho provato più volte a guardarmi allo specchio per far pace con me stesso, come dice lei; il fatto è che forse ne sono convinto io, ma non la mia coscienza.
Per ora spero che il tempo allevi l'angoscia, poi valuterò l'aiuto di qualcuno eventualmente ma non vorrei arrivarci. Di casi come il mio ne è strapieno il mondo, dovrebbero essere tutti in cura! :) Nel frattempo pensa che esista qualche farmaco, anche omeopatico, che possa rilassarmi un pò?
Grazie infinite per la sua cortesia e professionalità
può essere proprio così, è la prima volta che mi trovo a nascondere qualcosa a chi voglio bene (non avrei motivo di dirle il falso in un consulto anonimo) e per di più qui da nascondere non c'era solo una stupida ragazzata, ma un timore ancora più grande.
Ormai che le cose sono andate bene, dato anche il valore estremamente infimo dell'esperienza fatta, ho provato più volte a guardarmi allo specchio per far pace con me stesso, come dice lei; il fatto è che forse ne sono convinto io, ma non la mia coscienza.
Per ora spero che il tempo allevi l'angoscia, poi valuterò l'aiuto di qualcuno eventualmente ma non vorrei arrivarci. Di casi come il mio ne è strapieno il mondo, dovrebbero essere tutti in cura! :) Nel frattempo pensa che esista qualche farmaco, anche omeopatico, che possa rilassarmi un pò?
Grazie infinite per la sua cortesia e professionalità
[#5]
Caro Utente,
lo psicologo psicoterapeuta non prescrive farmaci.
Se il suo disagio diventasse invalidante per la gestione della sua vita quotidiana, può richiedere al suo medico curante il supporto di un farmaco ansiolitico.
Sugli effetti dei farmaci omeopatici ci sono opinioni contrastanti ma, anche in questo caso, lo dovrà valutare con il suo medico di famiglia.
Un caro saluto
lo psicologo psicoterapeuta non prescrive farmaci.
Se il suo disagio diventasse invalidante per la gestione della sua vita quotidiana, può richiedere al suo medico curante il supporto di un farmaco ansiolitico.
Sugli effetti dei farmaci omeopatici ci sono opinioni contrastanti ma, anche in questo caso, lo dovrà valutare con il suo medico di famiglia.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.3k visite dal 22/04/2013.
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