Modi arroganti senza accorgermene
Gentili dottori buon giorno,
scrivo in merito ad un problema che ho fin da quando i miei genitori si sono separti (avevo 5 anni), perchè mio padre mi alzava le mani e mi maltrattava, ora è praticamente assente.
Quando discuto con mio nonno egli mi dice: "tornatene con tuo padre!" a me viene rabbia e ovviamente alzo la voce e divento aggressiva e "passo dalla parte del torto" e mi viene detto "parla a tuo padre in questo modo" e mi sfogo in grandi pianti.
Inoltre quando vedo scene del tipo un papà e un figlia/o felici mi viene il magone in gola e mi scappa da piangere.
Proprio oggi c'è stata una discussione del genere e nel mentre scrivo non posso fare a meno di piangere.
Grazie.
scrivo in merito ad un problema che ho fin da quando i miei genitori si sono separti (avevo 5 anni), perchè mio padre mi alzava le mani e mi maltrattava, ora è praticamente assente.
Quando discuto con mio nonno egli mi dice: "tornatene con tuo padre!" a me viene rabbia e ovviamente alzo la voce e divento aggressiva e "passo dalla parte del torto" e mi viene detto "parla a tuo padre in questo modo" e mi sfogo in grandi pianti.
Inoltre quando vedo scene del tipo un papà e un figlia/o felici mi viene il magone in gola e mi scappa da piangere.
Proprio oggi c'è stata una discussione del genere e nel mentre scrivo non posso fare a meno di piangere.
Grazie.
[#1]
Gentile Ragazzo,
La rabbia è figlia della paura.
Nel suo caso, sembra figlia della paura di essere abbandonato, non voluto , di essere inadeguato.....maltrattato.
Non deve essere stato facile vive questa separazione che solitamente è già molto dolorosa, con un madre così poco presente ed accogliente.
Ha mai chiesto aiuto ad uno psicologo?
L' elaborazione di un a separazione, attraversa svariate fasi, dalla rabbia, al' accettazione del dolore, al perdono, acc...,,per arriva poi all' incontro con se stesso.
Ha degli amici, lavora, ha una fidanzata?
La rabbia è figlia della paura.
Nel suo caso, sembra figlia della paura di essere abbandonato, non voluto , di essere inadeguato.....maltrattato.
Non deve essere stato facile vive questa separazione che solitamente è già molto dolorosa, con un madre così poco presente ed accogliente.
Ha mai chiesto aiuto ad uno psicologo?
L' elaborazione di un a separazione, attraversa svariate fasi, dalla rabbia, al' accettazione del dolore, al perdono, acc...,,per arriva poi all' incontro con se stesso.
Ha degli amici, lavora, ha una fidanzata?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile ragazza,
La sua non è' arroganza ma difesa che si manifesta con uno stile aggressivo. La rabbia che lei prova, e che sembra nascondere molto dolore non ancora elaborato, e' anche un'emozione che le sta servendo a mettere distanza e a non farsi invadere dagli altri. Credo che questo l'abbia purtroppo imparato nel rapporto con suo padre e con sua madre. Credo anch'io, come la collega, che avrebbe bisogno di uno psicologo empatico ed accogliente che la sostenga nell'elaborazione del suo rapporto con la sua famiglia.
Un caro saluto
Dott.ssa E.Scolamacchia
La sua non è' arroganza ma difesa che si manifesta con uno stile aggressivo. La rabbia che lei prova, e che sembra nascondere molto dolore non ancora elaborato, e' anche un'emozione che le sta servendo a mettere distanza e a non farsi invadere dagli altri. Credo che questo l'abbia purtroppo imparato nel rapporto con suo padre e con sua madre. Credo anch'io, come la collega, che avrebbe bisogno di uno psicologo empatico ed accogliente che la sostenga nell'elaborazione del suo rapporto con la sua famiglia.
Un caro saluto
Dott.ssa E.Scolamacchia
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
[#3]
Gentile Utente,
ho visto che Lei ha già postato una ventina di richieste su questo sito, la maggior parte legate a problemi medici.
Potrebbe essere specchio di una persona molto insicura, sempre in cerca di rassicurazioni e sempre pronta a farsi continue domande.
Ma le emozioni, di cui parla in questa nuova richiesta, non vanno molto d'accordo con la razionalità tipica di chi si pone continue domande.
Il rischio è quello di attribuire all'emozione una auto-spiegazione errata, viziata dall'emozione stessa.
Proprio per questo esistono gli psicologi: per aiutare le persone che presentano emozioni a trovare un senso, una risposta razionale probabile.
Da soli, invece, si rischia sempre di incorrere in risposte improbabili.
ho visto che Lei ha già postato una ventina di richieste su questo sito, la maggior parte legate a problemi medici.
Potrebbe essere specchio di una persona molto insicura, sempre in cerca di rassicurazioni e sempre pronta a farsi continue domande.
Ma le emozioni, di cui parla in questa nuova richiesta, non vanno molto d'accordo con la razionalità tipica di chi si pone continue domande.
Il rischio è quello di attribuire all'emozione una auto-spiegazione errata, viziata dall'emozione stessa.
Proprio per questo esistono gli psicologi: per aiutare le persone che presentano emozioni a trovare un senso, una risposta razionale probabile.
Da soli, invece, si rischia sempre di incorrere in risposte improbabili.
[#4]
Gentile utente, fa bene a scrivere e a cercare conforto e consulti su questo sito.
Si senta libera di farlo in ogni momento, ricordando sempre, ovviamente, che un consulto online non può in nessun caso sostituirsi ad una visita effettuata dal vivo.
Le sue difficoltà di oggi, così come l'aggressività che ogni tanto manifesta, hanno probabilmente una spiegazione nel suo passato. Un passato dove forse le maniere brusche di suo padre la facevano sentire spaventata, fragile, impotente. L'aggressività, come diceva anche la collega Randone nasce in fondo dalla paura e anche dal senso d'impotenza.
Provi a formulare meglio però la sua richiesta di consulto, infatti, è chiaro il suo "sfogo" mentre è meno chiara a mio avviso la domanda che lei ci sta ponendo.
Si senta libera di farlo in ogni momento, ricordando sempre, ovviamente, che un consulto online non può in nessun caso sostituirsi ad una visita effettuata dal vivo.
Le sue difficoltà di oggi, così come l'aggressività che ogni tanto manifesta, hanno probabilmente una spiegazione nel suo passato. Un passato dove forse le maniere brusche di suo padre la facevano sentire spaventata, fragile, impotente. L'aggressività, come diceva anche la collega Randone nasce in fondo dalla paura e anche dal senso d'impotenza.
Provi a formulare meglio però la sua richiesta di consulto, infatti, è chiaro il suo "sfogo" mentre è meno chiara a mio avviso la domanda che lei ci sta ponendo.
Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it
[#5]
Utente
Gentili dottori, grazie a tutti per le preziose riposte.
Si, ho un fidanzato e sto con lui da un anno e mezzo e stare con lui è sempre una gioia perchè non litighiamo mai e mi capisce sempre sempre sempre, io lavoro al pre-post scuola con i bambini e ho una grande pazienza non mi arrabbio mai con loro! e studio scienze dell'educazione.
Io mi pongo tante domande e tanti perchè su qualsiasi argomento e mi piace documentarmi.
La domanda che mi sono posta ieri è stata "ma sono normale io o sono loro ad essere squlibrati?" mia madre mi ha detto che sono depressa (siccome piangevo) e che mi immagino di non essere capita nè ascoltata ecc. la verità è che lei durante una discussione non si schiera mai dalla mia parte, mentre, quando sono da sola sembra capirmi e darmi ragione, poi davanti ai miei parenti cambia totalmente.
In più ho una zia (sorella di mia madre) che mi chiama più volte a giorno (per chiedermi se è tutto ok come va l'università il lavoro e indubbiamente interessarsi di me) e se non rispondo al cellulare è capace di richiamare anche sei volte di seguito e sbraitare una volta riuscita a parlare con me.
Ma secondo mia madre "mia zia è fatta così e devo portare pazienza, ecco: portare pazienza e stare zitta questo è quello che mi dice mia madre per evitare discussioni.
Questo è più o meno il quadro del rapporto con la mia famiglia.
Si, ho un fidanzato e sto con lui da un anno e mezzo e stare con lui è sempre una gioia perchè non litighiamo mai e mi capisce sempre sempre sempre, io lavoro al pre-post scuola con i bambini e ho una grande pazienza non mi arrabbio mai con loro! e studio scienze dell'educazione.
Io mi pongo tante domande e tanti perchè su qualsiasi argomento e mi piace documentarmi.
La domanda che mi sono posta ieri è stata "ma sono normale io o sono loro ad essere squlibrati?" mia madre mi ha detto che sono depressa (siccome piangevo) e che mi immagino di non essere capita nè ascoltata ecc. la verità è che lei durante una discussione non si schiera mai dalla mia parte, mentre, quando sono da sola sembra capirmi e darmi ragione, poi davanti ai miei parenti cambia totalmente.
In più ho una zia (sorella di mia madre) che mi chiama più volte a giorno (per chiedermi se è tutto ok come va l'università il lavoro e indubbiamente interessarsi di me) e se non rispondo al cellulare è capace di richiamare anche sei volte di seguito e sbraitare una volta riuscita a parlare con me.
Ma secondo mia madre "mia zia è fatta così e devo portare pazienza, ecco: portare pazienza e stare zitta questo è quello che mi dice mia madre per evitare discussioni.
Questo è più o meno il quadro del rapporto con la mia famiglia.
[#6]
Gentile ragazza,
da ciò che racconta per lei l'ambito sentimentale e lavorativo sono sicuramente aree in cui lei si esprime bene e rappresentano dei punti di forza nella sua vita. Questo è molto importante ed è sicuramente un bene per lei e per il suo futuro.
La famiglia di origine è un elemento evidentemente più debole e problematico, ma progressivamente è pur sempre un ambito dal quale lei si dovrà, col tempo e condizioni economiche permettendo, sempre più "emancipare".
E' possibile che alcune persone della sua famiglia abbiano qualche disagio, ma non è importante per lei se riesce a definire confini soddisfacenti tra se e loro e se riesce a comunicare i suoi bisogni in modo franco e autorevole.
Torni a chiedere quando vuole, siamo qui per questo.
Stia bene
da ciò che racconta per lei l'ambito sentimentale e lavorativo sono sicuramente aree in cui lei si esprime bene e rappresentano dei punti di forza nella sua vita. Questo è molto importante ed è sicuramente un bene per lei e per il suo futuro.
La famiglia di origine è un elemento evidentemente più debole e problematico, ma progressivamente è pur sempre un ambito dal quale lei si dovrà, col tempo e condizioni economiche permettendo, sempre più "emancipare".
E' possibile che alcune persone della sua famiglia abbiano qualche disagio, ma non è importante per lei se riesce a definire confini soddisfacenti tra se e loro e se riesce a comunicare i suoi bisogni in modo franco e autorevole.
Torni a chiedere quando vuole, siamo qui per questo.
Stia bene
[#7]
Utente
Gentile dottore,
scrivo in merito ad una nuova "crisi di pianto" relativo ad un fatto accaduto poche ore fa:
Stamattina sono dovuta andare con mia mamma, mia zia e i miei nonni a fare una commissione.
Quando mia zia ha visto che c'ero anche io si è infuriata: insultando mia madre per avermi portata con lei perchè "a causa della mia presenza superflua in questa occasione, si sarebbe dovuto pagare il parcheggio in più per un auto in più"; al che mia madre come il solito è stata zitta e muta.
Fatto sta che mia mamma mi ha portata ugualmente e una volta finito la nostra commissione ce ne saremmo dovute andare a fare altre commissioni (per me), ma al momento di salutare zia e nonni, mia madre è rimasta con loro nell'ufficio perchè "sembrava brutto lasciarli lì dato che non avevano ancora finito di fare le loro cose" mi ha consegnato le chiavi della macchina e mi ha consigliato di andare a casa da sola!
Mentre guidavo mi è preso il magone in gola e mi è venuto da piangere.
(secondo me perchè mi sono sentita abbandonata da lei)
Cosa posso fare per fregarmene un po' ?
Non posso cambiare mia madre, quindi vorrei essere più menefreghista!
scrivo in merito ad una nuova "crisi di pianto" relativo ad un fatto accaduto poche ore fa:
Stamattina sono dovuta andare con mia mamma, mia zia e i miei nonni a fare una commissione.
Quando mia zia ha visto che c'ero anche io si è infuriata: insultando mia madre per avermi portata con lei perchè "a causa della mia presenza superflua in questa occasione, si sarebbe dovuto pagare il parcheggio in più per un auto in più"; al che mia madre come il solito è stata zitta e muta.
Fatto sta che mia mamma mi ha portata ugualmente e una volta finito la nostra commissione ce ne saremmo dovute andare a fare altre commissioni (per me), ma al momento di salutare zia e nonni, mia madre è rimasta con loro nell'ufficio perchè "sembrava brutto lasciarli lì dato che non avevano ancora finito di fare le loro cose" mi ha consegnato le chiavi della macchina e mi ha consigliato di andare a casa da sola!
Mentre guidavo mi è preso il magone in gola e mi è venuto da piangere.
(secondo me perchè mi sono sentita abbandonata da lei)
Cosa posso fare per fregarmene un po' ?
Non posso cambiare mia madre, quindi vorrei essere più menefreghista!
[#8]
Cara ragazza,
Visto che non può cambiare sua madre, e nemmeno sua zia ecc., giustamente chiede di diventare più" menefreghista' che, tradotto, potrebbe voler dire "lasciarsi scivolare addosso" molte cose e, soprattutto, saper differenziare se stessa dai problemi degli altri. Nel caso specifico che riporta, e' evidente che il comportamento di sua zia e' stato esagerato e improprio rispetto alla situazione e che il comportamento di sua madre sembra avallarlo, quindi penso che la sua reazione sia, in parte, giustificata se non fosse che lei, conoscendole, dovrebbe aspettarsi atteggiamenti del genere! Chissà quante altre volte le sarà capitato! Dunque, il problema e' che lei si aspetta che, prima o poi, capiranno! Quasi mai, però, questo succede e allora, che fare? Potrei dirle, per esempio, di evitare le situazioni di incontro, laddove e' possibile, fintanto che lei non si fortifica! Però, credo che le farebbe un gran bene seguire un percorso psicologico, perché vedo che ci sta davvero male !
Un caro saluto
Dott.ssa E. Scolamacchia
Visto che non può cambiare sua madre, e nemmeno sua zia ecc., giustamente chiede di diventare più" menefreghista' che, tradotto, potrebbe voler dire "lasciarsi scivolare addosso" molte cose e, soprattutto, saper differenziare se stessa dai problemi degli altri. Nel caso specifico che riporta, e' evidente che il comportamento di sua zia e' stato esagerato e improprio rispetto alla situazione e che il comportamento di sua madre sembra avallarlo, quindi penso che la sua reazione sia, in parte, giustificata se non fosse che lei, conoscendole, dovrebbe aspettarsi atteggiamenti del genere! Chissà quante altre volte le sarà capitato! Dunque, il problema e' che lei si aspetta che, prima o poi, capiranno! Quasi mai, però, questo succede e allora, che fare? Potrei dirle, per esempio, di evitare le situazioni di incontro, laddove e' possibile, fintanto che lei non si fortifica! Però, credo che le farebbe un gran bene seguire un percorso psicologico, perché vedo che ci sta davvero male !
Un caro saluto
Dott.ssa E. Scolamacchia
[#10]
Cara ragazza,
Lei potrebbe rivolgersi, per es., al Consultorio e chiedere una consulenza, oppure privatamente. Ovviamente, ogni psicologo ha il suo metodo e indica, in base al caso, la durata. Generalmente, però, un percorso psicologico e' una forma di sostegno alle persone che sono in difficoltà, relazionali o altro. Consiste in colloqui in un ambito molto accogliente e privo di qualsiasi giudizio, dove il cliente e' compreso nel suo problema e viene aiutato ad individuare se vi sono modalità più efficaci per avere rapporti armoniosi. Un percorso psicoterapeutico e' un po' più impegnativo in quanto indaga sulle cause che hanno portato a tali difficoltà e fornisce una cura vera e propria per risolvere il problema alla radice. La cosa essenziale e comune ad entrambi i percorsi e' il tipo di relazione tra cliente e specialista. Insomma, l'utente del servizio deve sentire che quel professionista e' una persona non solo competente ma con il quale si sente di aprirsi. E' un rapporto di fiducia, senza di ciò, potrebbe non funzionare. Per lei, nello specifico, potrebbe, nel frattempo, essere sufficiente un colloquio con uno psicologo, il quale le darebbe una valutazione che fa al caso suo. Poi, lei decide se continuare o meno. Se non sono stata sufficientemente chiara, chieda pure!
Un caro saluto
Dott.ssa E.Scolamacchia
Psicologa ad ind.clinico
Lei potrebbe rivolgersi, per es., al Consultorio e chiedere una consulenza, oppure privatamente. Ovviamente, ogni psicologo ha il suo metodo e indica, in base al caso, la durata. Generalmente, però, un percorso psicologico e' una forma di sostegno alle persone che sono in difficoltà, relazionali o altro. Consiste in colloqui in un ambito molto accogliente e privo di qualsiasi giudizio, dove il cliente e' compreso nel suo problema e viene aiutato ad individuare se vi sono modalità più efficaci per avere rapporti armoniosi. Un percorso psicoterapeutico e' un po' più impegnativo in quanto indaga sulle cause che hanno portato a tali difficoltà e fornisce una cura vera e propria per risolvere il problema alla radice. La cosa essenziale e comune ad entrambi i percorsi e' il tipo di relazione tra cliente e specialista. Insomma, l'utente del servizio deve sentire che quel professionista e' una persona non solo competente ma con il quale si sente di aprirsi. E' un rapporto di fiducia, senza di ciò, potrebbe non funzionare. Per lei, nello specifico, potrebbe, nel frattempo, essere sufficiente un colloquio con uno psicologo, il quale le darebbe una valutazione che fa al caso suo. Poi, lei decide se continuare o meno. Se non sono stata sufficientemente chiara, chieda pure!
Un caro saluto
Dott.ssa E.Scolamacchia
Psicologa ad ind.clinico
[#11]
Dimenticavo di dirle, rispetto ai comportamenti da assumere, che dipende dagli obiettivi che vuole ottenere. Faccio un esempio: se il mio obiettivo e' non cedere alle pressioni e, per raggiungerlo, devo mantenermi ferma, mi manterrò ferma! Se voglio cercare conforto in una persona, glielo chiederò esplicitamente! Se non voglio farmi sconvolgere dalle persone che so che mi tratteranno in un modo che a me non piace, le eviterò, per quanto possibile o altro ancora. Insomma, il primo obiettivo e' sapere che cosa si vuole ottenere, il secondo provare tutte le opzioni possibili per ottenerlo, scartando quelle che non funzionano e adottando quelle che sono adatte al raggiungimento dell'obiettivo. A dirlo e' facile, a farsi, un po' meno. E' per questo che le ho consigliato uno psicologo, perché ogni cura e' su misura del paziente!
[#12]
Utente
Gentile dottoressa, buona sera!
Ho seguito il suo consiglio e devo ammettere che evitando persone che mi creano fastidio il problema si è praticamente risolto.
Ora però le scrivo perchè penso che sia mia madre ad avere qualche problema con me (dato che con lei ho a che farci tutti i giorni non posso evitarla in nessun modo).
La vedo totalmente cambiata da qualche mese a questa parte e mi sta rendendo la vita impossibile in quanto non vuole più che invito il mio fidanzato a casa neppure per un caffè o per andare in bagno (perchè secondo lei casa nostra non è un bar). Qualche tempo fa lui rimaneva spesso a mangiare a casa mia, stava il sabato sera da noi e poi tornava in caserma (lui è militare).
Premetto che lei non è mai stata d'accordo che io e lui ci vedessimo da soli in casa o che passassimo un weekend al mare da soli. Ora lei è totalmente peggiorata nei miei confronti! dice che secondo lei il mio fidanzato se ne approfitta di me in quanto qui è "solo", la sua famiglia non abita qui vicino, che lui mi vuole vedere solo per svagarsi e per passare il tempo e non è vero che gli manco perchè "non crede in queste cose". (lui abita in caserma a 50km da casa mia e nonostante ciò ci vediamo tutti i giorni).
Inoltre è cambiata perchè non mi lascia più la libertà di una volta (mangiare fuori, andare in discoteca, trattenermi con il mio fidanzato oltre le 8 di sera nei giorni feriali) lei dice che io faccio già tutto ciò che voglio (uscire tutti i pomeriggi, uscire il sabato fino a mezzanotte con lui e al massimo una mezza giornata al mare quando raramente capita).
La sua spiegazione a questo comportamento è stata che secondo lei, il mio fidanzato "da un dito si prende tutto il braccio".
Io non sono d'accordo e ci soffro perchè non credo sia giusto che a 21 anni io abbia delle regole come se fossi una ragazzina; regole che appena conosciuto il mio fidanzato non avevo.
Mi scuso se mi sono prolungata.
La ringrazio tanto!
Ho seguito il suo consiglio e devo ammettere che evitando persone che mi creano fastidio il problema si è praticamente risolto.
Ora però le scrivo perchè penso che sia mia madre ad avere qualche problema con me (dato che con lei ho a che farci tutti i giorni non posso evitarla in nessun modo).
La vedo totalmente cambiata da qualche mese a questa parte e mi sta rendendo la vita impossibile in quanto non vuole più che invito il mio fidanzato a casa neppure per un caffè o per andare in bagno (perchè secondo lei casa nostra non è un bar). Qualche tempo fa lui rimaneva spesso a mangiare a casa mia, stava il sabato sera da noi e poi tornava in caserma (lui è militare).
Premetto che lei non è mai stata d'accordo che io e lui ci vedessimo da soli in casa o che passassimo un weekend al mare da soli. Ora lei è totalmente peggiorata nei miei confronti! dice che secondo lei il mio fidanzato se ne approfitta di me in quanto qui è "solo", la sua famiglia non abita qui vicino, che lui mi vuole vedere solo per svagarsi e per passare il tempo e non è vero che gli manco perchè "non crede in queste cose". (lui abita in caserma a 50km da casa mia e nonostante ciò ci vediamo tutti i giorni).
Inoltre è cambiata perchè non mi lascia più la libertà di una volta (mangiare fuori, andare in discoteca, trattenermi con il mio fidanzato oltre le 8 di sera nei giorni feriali) lei dice che io faccio già tutto ciò che voglio (uscire tutti i pomeriggi, uscire il sabato fino a mezzanotte con lui e al massimo una mezza giornata al mare quando raramente capita).
La sua spiegazione a questo comportamento è stata che secondo lei, il mio fidanzato "da un dito si prende tutto il braccio".
Io non sono d'accordo e ci soffro perchè non credo sia giusto che a 21 anni io abbia delle regole come se fossi una ragazzina; regole che appena conosciuto il mio fidanzato non avevo.
Mi scuso se mi sono prolungata.
La ringrazio tanto!
[#13]
Gentile ragazza,
Vedo che i rapporti con sua madre sono ancora al centro del suo disagio.Pensa che sua madre possa avere paura di perderla, ora che lei ha un ragazzo con il quale ha instaurato, pare, un buon rapporto? Oppure, si sente responsabile al punto da volerla controllare? Ha provato a chiederle, direttamente, su quali dati oggettivi basa le sue osservazioni negative sul suo ragazzo?
Un cordiale saluto
Vedo che i rapporti con sua madre sono ancora al centro del suo disagio.Pensa che sua madre possa avere paura di perderla, ora che lei ha un ragazzo con il quale ha instaurato, pare, un buon rapporto? Oppure, si sente responsabile al punto da volerla controllare? Ha provato a chiederle, direttamente, su quali dati oggettivi basa le sue osservazioni negative sul suo ragazzo?
Un cordiale saluto
[#14]
Utente
Gentile dottoressa,
Mia madre mi ha detto che ha paura che io possa rimanere delusa proprio come lo è rimasta lei con mio padre; lei dopo mio padre non ha più avuto nessun tipo di relazione con nessuna persona (neanche amicizia), si confida e si lascia influeanzare dai pareri di sua sorella e dei suoi genitori perchè mi ha detto che ha paura che io mi possa fidare troppo del mio fidanzato e ha paura di sbagliare nel lasciarmi fare di testa mia.
Mia madre è contenta del mio fidanzato e di lui ha una buona opinione e una grande stima.
Fatto sta, che il mio umore è influenzato molto da mia madre perchè lei è l'unico punto di riferimento e al suo parere ci tengo molto solo che credo mi stia limitando un po' troppo e se le chiedo ad esempio perchè non mi lascia andare un weekend furi casa le sue risposte sono molto vaghe: "perchè no perchè non voglio e perchè no".
A questo punto mi piacerebbe aiutarla anche perchè mi dispiace vederla "isolata dal mondo";
Ah dimenticavo di dirle che l'anno scorso era molto più "aperta" ad esempio aveva lasciato venire il mio fidanzato in vacanza con noi! ora sicuramente non me lo permetterebbe mai perchè dice che "non si vuole mettere in mezzo tra di me e il mio fidanzato"
Cordiali saluti.
Mia madre mi ha detto che ha paura che io possa rimanere delusa proprio come lo è rimasta lei con mio padre; lei dopo mio padre non ha più avuto nessun tipo di relazione con nessuna persona (neanche amicizia), si confida e si lascia influeanzare dai pareri di sua sorella e dei suoi genitori perchè mi ha detto che ha paura che io mi possa fidare troppo del mio fidanzato e ha paura di sbagliare nel lasciarmi fare di testa mia.
Mia madre è contenta del mio fidanzato e di lui ha una buona opinione e una grande stima.
Fatto sta, che il mio umore è influenzato molto da mia madre perchè lei è l'unico punto di riferimento e al suo parere ci tengo molto solo che credo mi stia limitando un po' troppo e se le chiedo ad esempio perchè non mi lascia andare un weekend furi casa le sue risposte sono molto vaghe: "perchè no perchè non voglio e perchè no".
A questo punto mi piacerebbe aiutarla anche perchè mi dispiace vederla "isolata dal mondo";
Ah dimenticavo di dirle che l'anno scorso era molto più "aperta" ad esempio aveva lasciato venire il mio fidanzato in vacanza con noi! ora sicuramente non me lo permetterebbe mai perchè dice che "non si vuole mettere in mezzo tra di me e il mio fidanzato"
Cordiali saluti.
[#15]
Con una certa probabilità, sua mamma proietta su di lei le proprie paure e vuole proteggerà da eventuali delusioni. Può rassicurarla con dolcezza e dirle che capisce il suo stato d'animo ma che ognuno deve fare le proprie scelte anche di poter sbagliare. E' umano e questa e ' la realtà. Penso che con un po' di dialogo e di tempo, anche sua mamma capirà i suoi bisogni. Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 3.1k visite dal 22/04/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?