Disturbi d'ansia e attacchi di panico
Gentilissimi Dottori,
Ho 30 anni e sono una ragazza allegra, solare, dinamica e abbastanza sicura di me.Ho iniziato una nuova attività 10mesi fa.Da allora ho iniziato ad avere sintomi strani del tipo pesantezza al petto, indolenzimento degli arti, gonfiore allo stomaco e senso di soffocamento.La prima volta mi capitò in macchina, poi però mi capitava ovunque anche in casa e più volte nel corso della giornata.Ho fatto una visita completa al cuore(eco, elettrocardiogramma, visita alla carotide etc..) e non c'è nessun problema; prossimi esami che vorrei fare sono l'esame del sangue e un esame per le intolleranze. Non voglio sostituirmi al mio medio, lui mi dice di non esagerare nei controlli perché i sintomi che ho riconducono all'ansia.Ne sono consapevole, ma la paura di qualche strana malattia o di una morte imminente mi perseguita sempre.Premetto che ho sempre affrontato il problema nel senso che ho continuato a guidare, a lavorare, a fare sport, esco con gli amici, ma non con la tranquillità di sempre. A volte in autostrada devo accostare e contattare mio marito, solo stare a telefono con lui mi tranquillizza.Odio questa situazione e vorrei venirne fuori. Cosa devo fare? Non vorrei iniziare cure farmacologiche al massimo quelle omeopatiche.
Ho un carattere forte e so gestire queste situazioni, ma non vorrei trovarmi in situazioni di violenti attacchi di panico.
Prima non accettavo che mi succedesse, mi punivo e mi consideravo una debole, ora capisco che si tratta di un'accentuata sensibilità.Purtroppo però somatizzo ed ecco il malessere continuo.
Grazie per l'attenzione e mi auguro di riuscire a trovare una riposta da voi specialisti e soprattutto spero possiate indicarmi un buon percorso di guarigione.
Ho 30 anni e sono una ragazza allegra, solare, dinamica e abbastanza sicura di me.Ho iniziato una nuova attività 10mesi fa.Da allora ho iniziato ad avere sintomi strani del tipo pesantezza al petto, indolenzimento degli arti, gonfiore allo stomaco e senso di soffocamento.La prima volta mi capitò in macchina, poi però mi capitava ovunque anche in casa e più volte nel corso della giornata.Ho fatto una visita completa al cuore(eco, elettrocardiogramma, visita alla carotide etc..) e non c'è nessun problema; prossimi esami che vorrei fare sono l'esame del sangue e un esame per le intolleranze. Non voglio sostituirmi al mio medio, lui mi dice di non esagerare nei controlli perché i sintomi che ho riconducono all'ansia.Ne sono consapevole, ma la paura di qualche strana malattia o di una morte imminente mi perseguita sempre.Premetto che ho sempre affrontato il problema nel senso che ho continuato a guidare, a lavorare, a fare sport, esco con gli amici, ma non con la tranquillità di sempre. A volte in autostrada devo accostare e contattare mio marito, solo stare a telefono con lui mi tranquillizza.Odio questa situazione e vorrei venirne fuori. Cosa devo fare? Non vorrei iniziare cure farmacologiche al massimo quelle omeopatiche.
Ho un carattere forte e so gestire queste situazioni, ma non vorrei trovarmi in situazioni di violenti attacchi di panico.
Prima non accettavo che mi succedesse, mi punivo e mi consideravo una debole, ora capisco che si tratta di un'accentuata sensibilità.Purtroppo però somatizzo ed ecco il malessere continuo.
Grazie per l'attenzione e mi auguro di riuscire a trovare una riposta da voi specialisti e soprattutto spero possiate indicarmi un buon percorso di guarigione.
[#1]
Sembra che il suo medico le abbia già fatto una diagnosi
(..)lui mi dice di non esagerare nei controlli perché i sintomi che ho riconducono all'ansia (..)
dovrebbe, quindi, agire di conseguenza,
se vuole uscire da questa situazione allora dovrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
saluti
(..)lui mi dice di non esagerare nei controlli perché i sintomi che ho riconducono all'ansia (..)
dovrebbe, quindi, agire di conseguenza,
se vuole uscire da questa situazione allora dovrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Cara Utente,
quanto ci descrive rimanda piuttosto chiaramente all'ipotesi che soffra di un disturbo d'ansia e nessun disturbo è curabile senza un aiuto esterno.
Al massimo è accantonabil,e ma non credo che questo sia auspicabile per vari motivi.
Non c'è perciò molto che lei possa fare *prima* di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta perchè se ci fosse qualcosa da fare significherebbe che non sussiste alcun particolare problema.
Legga questo articolo:
http://www.serviziodipsicologia.it/consigli-per-lansia/
Si può pensare che nel suo caso le aumentate responsabilità che comporta aver avviato un'attività in proprio la stia mettendo a dura prova perchè magari non si sente all'altezza di condurla e non ha fiducia nelle sue capacità.
Una possibile carenza di autostima o una tendenza a preoccuparsi troppo possono portarla a stare male esattamente nel modo che ci ha descritto e non sono superabili mediante qualche suggerimento.
Si affidi con fiducia ad un nostro collega e vedrà che risolverà il problema.
Cordiali saluti,
quanto ci descrive rimanda piuttosto chiaramente all'ipotesi che soffra di un disturbo d'ansia e nessun disturbo è curabile senza un aiuto esterno.
Al massimo è accantonabil,e ma non credo che questo sia auspicabile per vari motivi.
Non c'è perciò molto che lei possa fare *prima* di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta perchè se ci fosse qualcosa da fare significherebbe che non sussiste alcun particolare problema.
Legga questo articolo:
http://www.serviziodipsicologia.it/consigli-per-lansia/
Si può pensare che nel suo caso le aumentate responsabilità che comporta aver avviato un'attività in proprio la stia mettendo a dura prova perchè magari non si sente all'altezza di condurla e non ha fiducia nelle sue capacità.
Una possibile carenza di autostima o una tendenza a preoccuparsi troppo possono portarla a stare male esattamente nel modo che ci ha descritto e non sono superabili mediante qualche suggerimento.
Si affidi con fiducia ad un nostro collega e vedrà che risolverà il problema.
Cordiali saluti,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Ex utente
Grazie mille Dottoressa,
Lei ha perfettamente ragione....tendo a preoccuparmi troppo e spesso ho paura di deludere le persone che credono in me.
Ma ho una domanda, perché si deve reagire in questo modo? Perché arrivare a pensare di morire?
Le preoccupazioni sono normali, ma queste paure non riesco davvero a comprenderle!
La ringrazio ancora!
Cordiali saluti
Lei ha perfettamente ragione....tendo a preoccuparmi troppo e spesso ho paura di deludere le persone che credono in me.
Ma ho una domanda, perché si deve reagire in questo modo? Perché arrivare a pensare di morire?
Le preoccupazioni sono normali, ma queste paure non riesco davvero a comprenderle!
La ringrazio ancora!
Cordiali saluti
[#6]
Carissima,
come le hanno suggerito i colleghi, affinchè il suo disagio non si rinforzi nel tempo, sarebbe importantissimo per lei contattare uno psicologo.
Ciò che descrive è tipico di una sintomatologia ansiosa, in cui si viene a creare un circolo vizioso, in cui più mette in atto un'interpretazione negativa di se stessa e della realtà ( paura di morire) più la sintomatologia ansiosa aumenta, rafforzando l'immagine di se stessa come di una persona debole e incapace di affrontare il problema.
E' tipico di questi problemi ricercare una persona di riferimento, che funge da elemento di protezione, riducendo lì per lì il disagio, ma rinforzandolo nel tempo dal momento che, in questo modo si riduce sempre di più la capacità della persona di affrontare autonomamente le difficoltà.
L'unica modalità in grado di affrontare seriamente e a lungo termine il problema è un percorso di psicoterapia, grazie al quale lei potrà comprendere l'origine dello stesso e correggere contemporaneamente le modalità disfunzionali che lo mantengono attivo nel tempo, così da divenire capace di fronteggiarlo autonomamente.
Sperando di esserle stata utile,
la saluto cordialmente,
Dott.ssa Serena Rizzo psicologo/psicoterapeuta Benevento
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
come le hanno suggerito i colleghi, affinchè il suo disagio non si rinforzi nel tempo, sarebbe importantissimo per lei contattare uno psicologo.
Ciò che descrive è tipico di una sintomatologia ansiosa, in cui si viene a creare un circolo vizioso, in cui più mette in atto un'interpretazione negativa di se stessa e della realtà ( paura di morire) più la sintomatologia ansiosa aumenta, rafforzando l'immagine di se stessa come di una persona debole e incapace di affrontare il problema.
E' tipico di questi problemi ricercare una persona di riferimento, che funge da elemento di protezione, riducendo lì per lì il disagio, ma rinforzandolo nel tempo dal momento che, in questo modo si riduce sempre di più la capacità della persona di affrontare autonomamente le difficoltà.
L'unica modalità in grado di affrontare seriamente e a lungo termine il problema è un percorso di psicoterapia, grazie al quale lei potrà comprendere l'origine dello stesso e correggere contemporaneamente le modalità disfunzionali che lo mantengono attivo nel tempo, così da divenire capace di fronteggiarlo autonomamente.
Sperando di esserle stata utile,
la saluto cordialmente,
Dott.ssa Serena Rizzo psicologo/psicoterapeuta Benevento
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
Dr.ssa serena rizzo
[#7]
Ex utente
Dottoressa La ringrazio immensamente,
Sono consapevole di dover affrontare il problema e, mi creda, voglio assolutamente farlo.
È quasi un anno che è iniziata questa problematica.... A volte presente in forma lieve, poi magari più violenta, altre volte sembrava esser scomparsa del tutto.
Ripeto, prima che possa aggravarsi, vorrei risolvere. Non l'ho fatto prima per ragioni economiche, ho un'azienda in start up e l'investimento è stato importante. Credo che il fattore economico sia stato uno dei motivi, forse il principale, che mi ha portato ad avere questo problema.
Il suo aiuto, come quello dei suoi colleghi, è stato preziosissimo.
Cordiali saluti
Sono consapevole di dover affrontare il problema e, mi creda, voglio assolutamente farlo.
È quasi un anno che è iniziata questa problematica.... A volte presente in forma lieve, poi magari più violenta, altre volte sembrava esser scomparsa del tutto.
Ripeto, prima che possa aggravarsi, vorrei risolvere. Non l'ho fatto prima per ragioni economiche, ho un'azienda in start up e l'investimento è stato importante. Credo che il fattore economico sia stato uno dei motivi, forse il principale, che mi ha portato ad avere questo problema.
Il suo aiuto, come quello dei suoi colleghi, è stato preziosissimo.
Cordiali saluti
[#8]
I disturbi d'ansia di solito non mantengono livelli costanti, ma procedono ad alti e bassi, perciò è possibile illudersi che tutto stia passando quando così non è ed è comprensbile che lei abbia rimandato la ricerca di un aiuto per questa ed altre ragioni.
L'importante è che si sia decisa e le assicuro che sarà contenta di averlo fatto.
Ci aggiorni sulla situazione quando crede.
Un caro saluto,
L'importante è che si sia decisa e le assicuro che sarà contenta di averlo fatto.
Ci aggiorni sulla situazione quando crede.
Un caro saluto,
[#9]
Ex utente
Gentili Dottori,
Da bambina sono stata ricoverata perché ebbi un problema simile. Ero convinta che la gola si fosse ristretta e non riuscivo ad ingoiare. Mangiavo pochissimo e fu necessario il ricovero. Nessun problema fisico. Lo psicologo disse ai miei genitori che ero troppo riflessiva per l'età che avevo, sensibile ed emotiva. In quel periodo morì un mio vicino di casa per un tumore alla gola e alcuni anni prima avevo perso mio nonno a cui ero legatissimo. Non mi fu dato nessun farmaco e lo psicologo disse ai miei genitori di tenermi il più lontano possibile da cattive notizie. Nel giro di qualche mese riuscì a tranquillizzarmi e da allora non ho avuto più problemi di ansia. Quando sentivo parlare di malattie, mi spaventavo lo stesso, ma passava subito; riuscivo ad andare ai funerali senza avere troppo disagio.
Avrei anche un altro motivo, ma non ne voglio parlare e non riesco a scriverlo sapendo che tutti possano leggere, nonostante la privacy. Brutto episodio accaduto 7 anni fa; non ebbi reazioni, forte come non lo ero mai stata. Il mio medico crede si tratti anche di questo e che sia venuto fuori in questo momento particolare della mia vita.
Ho riflettuto sulle parole che mi avete detto e soprattutto sugli articoli scritti da vostri colleghi sullo stesso sito e ho compreso che tutto ha una ragione ed è celato nel mio passato.
Da bambina sono stata ricoverata perché ebbi un problema simile. Ero convinta che la gola si fosse ristretta e non riuscivo ad ingoiare. Mangiavo pochissimo e fu necessario il ricovero. Nessun problema fisico. Lo psicologo disse ai miei genitori che ero troppo riflessiva per l'età che avevo, sensibile ed emotiva. In quel periodo morì un mio vicino di casa per un tumore alla gola e alcuni anni prima avevo perso mio nonno a cui ero legatissimo. Non mi fu dato nessun farmaco e lo psicologo disse ai miei genitori di tenermi il più lontano possibile da cattive notizie. Nel giro di qualche mese riuscì a tranquillizzarmi e da allora non ho avuto più problemi di ansia. Quando sentivo parlare di malattie, mi spaventavo lo stesso, ma passava subito; riuscivo ad andare ai funerali senza avere troppo disagio.
Avrei anche un altro motivo, ma non ne voglio parlare e non riesco a scriverlo sapendo che tutti possano leggere, nonostante la privacy. Brutto episodio accaduto 7 anni fa; non ebbi reazioni, forte come non lo ero mai stata. Il mio medico crede si tratti anche di questo e che sia venuto fuori in questo momento particolare della mia vita.
Ho riflettuto sulle parole che mi avete detto e soprattutto sugli articoli scritti da vostri colleghi sullo stesso sito e ho compreso che tutto ha una ragione ed è celato nel mio passato.
[#10]
Se nel suo passato c'è qualcosa di irrisolto (immagino un'aggressione o un abuso) è più che comprensibile che soffra dei sintomi che ha descritto.
Si tratta di nuclei traumatici che rimangono attivi e causano conseguenze fino a quando non vengono disinnescati mediante l'elaborazione del loro contenuto.
Prima riuscirà a occuparsene e prima troverà la pace che cerca.
Si tratta di nuclei traumatici che rimangono attivi e causano conseguenze fino a quando non vengono disinnescati mediante l'elaborazione del loro contenuto.
Prima riuscirà a occuparsene e prima troverà la pace che cerca.
[#11]
Ex utente
Cari dottori,
Un ulteriore chiarimento, ma l'ansia e disturbi simili possono portare a vere e proprie malattie cardiache etc....anche in soggetti sanissimi?
Ultimamente ho dolori sotto il seno sinistro e si estende fin dietro la schiena....sembrano i classici dolori da raffreddatura, ma stanno durando da troppo tempo.
Ripeto, ad ottobre 2012 ho effettuato una visita cardiologica completa e non ci sono problemi al cuore.
Inoltre a febbraio ho effettuato una ecografia mammaria perché sentivo dei piccoli nodi al seno e anche lì sono stati esclusi problemi.
Non ho effettuato però analisi del sangue e delle urine, dovrei farlo?
Grazie ancora per l'attenzione e perdonate le continue domande!
Un caro saluto
Un ulteriore chiarimento, ma l'ansia e disturbi simili possono portare a vere e proprie malattie cardiache etc....anche in soggetti sanissimi?
Ultimamente ho dolori sotto il seno sinistro e si estende fin dietro la schiena....sembrano i classici dolori da raffreddatura, ma stanno durando da troppo tempo.
Ripeto, ad ottobre 2012 ho effettuato una visita cardiologica completa e non ci sono problemi al cuore.
Inoltre a febbraio ho effettuato una ecografia mammaria perché sentivo dei piccoli nodi al seno e anche lì sono stati esclusi problemi.
Non ho effettuato però analisi del sangue e delle urine, dovrei farlo?
Grazie ancora per l'attenzione e perdonate le continue domande!
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 7.1k visite dal 21/04/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.