Incapacità ossessiva di scegliere tra due persone

Gentili dottori,
mi rivolgo a voi per una situazione che si sta protraendo da qualche mese e mi sta ossessionando letteralmente.
Ho avuto una relazione sentimentale burrascosa per vari anni con un uomo che ha più volte tradito la mia fiducia, mi ha umiliata e trattata male, fino a che, un anno fa, c'è stato un periodo di armonia e affetto. Dopo questo periodo una successiva crisi ha portato ad una separazione che ritenevo permanente, data anche al mio trasferimento lavorativo in un'altra città. Durante questo trasferimento ho conosciuto un altro uomo che invece mi ha subito dato tutte le gentilezze e le attenzioni che negli anni mi sono mancate, ed è ad oggi il mio fidanzato.
Pochi mesi fa, ricevetti una mail dal ragazzo precedente, che si diceva pentito del comportamento tenuto negli anni, e che la separazione da me gli aveva fatto comprendere quanto in realtà contassi nella sua vita. Si diceva pronto a cominciare una relazione con me.
Parrebbe tutto semplice se non fosse che io sono stata sempre, costantemente e contro ogni speranza, innamorata del primo uomo, e lo sono tutt'ora.
Tuttavia non ho più fiducia in lui, ho paura di un nuovo voltafaccia e i miei amici condizionano il mio parere consigliandomi di non frequentarlo.
Così ho iniziato a vederlo, per sondare il terreno e metterlo alla prova, e devo ammettere che ci sono buoni segnali da parte sua.
Provo disgusto per me stessa in quanto so di comportarmi in modo scorretto nei confronti del mio fidanzato: anche se per lui non provo ancora amore, è un'ottima persona che non meriterebbe tale trattamento.
L'illuminazione tarda ad arrivare, i miei pensieri si annebbiano ogni giorno che passa, e ossessivamente il tormento della scelta riempie la mia testa in ogni momento della giornata, unito al senso di colpa. Non riesco a concentrarmi sul lavoro, sono terrorizzata dall'idea di essere scoperta, mi comporto schivamente con gli amici e con i due uomini stessi, ho spesso il magone.
Sono giunta alla conclusione che probabilmente avrei bisogno di un aiuto psicologico, perchè non riesco ad uscire dal dilemma, che probabilmente si porta dietro ansie e insicurezze della mia adolescenza passata. Sto forse ingigantendo una sciocchezza? Può valere la pena un consulto? Non essendo più una ragazzina il peso di una relazione è determinante.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

i suoi amici non hanno del tutto torto perchè quanto è accaduto fra voi porta effettivamente a pensare che non si possa fidare del suo ex, se non a seguito di numerose e reiterate prove del fatto che sia davvero avvenuto in lui un cambiamento.

Si è mai scusato per come l'ha trattata?
Ha capito perchè si è comportato così e perchè c'è stato un (apparente o sostanziale) cambiamento?

Ci può dire qualcosa in più su di lui e sulla vostra storia?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Gentile dottoressa,
Le scuse ci sono state nella mail da lui ricevuta. In realtà ho decifrato ben poco, ed è anche questo che mi getta nello sconforto e nell’incomprensione. Il cambiamento di comportamento lo si potrebbe attribuire ad un’evoluzione della persona. Le vicissitudini sono state talmente tante che devo fare uno sforzo di sintesi: la nostra vicenda ha origine più di 5 anni fa, tempo in cui eravamo entrambi più giovani e svogliati ad una relazione, e iniziammo a frequentarci come amanti. Perfetta intesa fisica, scarsissima intesa personale: dopo poco io mi scoprii innamorata, mentre lui (caratterialmente poco propenso ad “estrenare”), continuava a non desiderare assolutamente un legame. Crescendo insieme è nato qualcosa, ma la capacità di capirsi e comunicare è stata sempre ai minimi, e non ci siamo mai definiti una coppia. Io intanto rifiutavo chiunque altro. Ho avuto bisogno del distacco fisico per pensare di aver chiuso con lui (che intanto si era rituffato in un’altra vecchia relazione), tant’è che accolsi con grande entusiasmo l’attuale fidanzato. Il ritorno del primo ha fatto vacillare tale entusiasmo, fino a rendermi conto che non avevo chiuso affatto. La convinzione di non aver mai conosciuto davvero la prima persona, e di poter perdere l’occasione aspettata per anni, è quasi più forte della memoria dei numerosi tira-e-molla. Ma temo la fregatura, e tengo stretto il nuovo uomo, che pur non facendo faville, è l’unico ad essermi interessato dopo anni. E la paura di restare sola mi fa pensare che il problema non risieda in loro, ma in me, ed è per questo che chiedo aiuto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente ,
solitamente le relazioni irrisolte sul piano psichico, tendono poi a riproporsi nel tempo.

Cosa le piace di questi uomini?
Cosa ha l'uno, che manca all'altro?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
La paura di restare da sola è una pessima consigliera, che può portarla a ragionare come se al mondo ci fossero solo questi due uomini che, a quanto ci dice, non sono adatti a lei o lo sono solo in parte, ognuno a proprio modo.

Non è in ogni caso possibile escludere che il suo ex sia effettivamente cambiato (o, meglio, cresciuto) e che adesso sia una persona più matura e capace di relazionarsi seriamente a lei, ma se lo vuole verificare deve darsi un certo tempo di osservazione prima di concedergli una nuova chance.

Per quanto riguarda il fidanzato attuale posso dirle che accettare ad un'età così giovane una storia che non si basa sull'amore, visto che ci scrive di essere innamorata del suo ex, non è una buona idea: è solo un accontentarsi e un compiacersi di un uomo che le ha "subito dato tutte le gentilezze e le attenzioni che negli anni le sono mancate".

Forse quest'uomo merita chiarezza da parte sua, o almeno non merita di pensare che lei lo ami se così non è.
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Utente
Utente
Gentili dottoresse,
entrambi gli uomini presentano caratteristiche che mi piacciono: l’uno più introverso ma divertente, deciso, virile, l’altro garbato, romantico, di bell’aspetto. Con il primo perfetta intesa fisica, con il secondo serenità nel conversare e passare insieme il tempo. Sono molti anni che aspetto una relazione matura, e sebbene sarebbe saggio interrompere i rapporti con entrambi, concretamente so che non riuscirei mai nell’intento: il desiderio è quello di scappare in un’isola lontana! Tutto ciò mi ha portato a riflessioni su me stessa, il mio futuro e i miei desideri, che vanno ben oltre la questione sentimentale in sé, e mi abbattono non poco. Domando nuovamente, in quanto completamente estranea al mondo della psicologia: è consigliabile un aiuto professionale?
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Gentile ragazza,
Da quello che scrive e dal disagio che prova, ritengo consigliabile rivolgersi a un aiuto professionale con il quale intraprendere un percorso di conoscenza di se' e dei suoi bisogni e desideri. Scegliere, in questo momento, sarebbe probabilmente inutile in quanto lei sceglierebbe sempre a partire da una logica che già conosce, e che, come lei sta verificando, sta creando solo confusione. Una figura professionale la aiuterebbe a mettere a fuoco, a livello intrapsichico, quali aspetti di se' sta proiettando sui due compagni in questione. Ritengo che lei abbia ben colto il problema, che va al di la' : questo si, questo no. Non si tratta solo di un aspetto relazionale in gioco, ma anche di parti sue che andrebbero elaborate ed integrate. La sua esigenza di un rapporto maturo e' indicativa di un desiderio di conoscenza di se' più profonda e più completa. Individuarsi consente di stare in relazione con l'altro per scelta consapevole, non per colmare carenze affettive o soddisfare bisogni inespressi.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
lei scrive:
" Con il primo perfetta intesa fisica, con il secondo serenità nel conversare e passare insieme il tempo"

Un rapporto maturo, non deve obbligatoriamente essere nutrito dalla serenità, poi questa passa e le passioni e le vibrazioni del cuore mancano.

Sembra che lei sia divisa a metà tra accudimento, stabilità e carica emozionale, eros e quotidianità possono coesistere, basta ascoltarsi ed evitare di effettuare scelte in funzione di cuore o ragione, non sono l'uno il contro altare dell'altro.

U supporto psicologico, potrebbe aiutarla a leggersi dentro , consideri che molte parti di noi, nascono solo grazie a determinate reazioni d'amore, parti psichiche e relazionali, che altrimenti non sarebbero "mai nate"
[#8]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
La sua situazione non è così insolita: poichè è difficile - se non impossibile - trovare tutte le qualità che si desiderano in un'unica persona può succedere di trovarsi divisi fra due scelte che appaiono talmente complementari da generare immobilità, perchè il partner che si desidera è idealmente formato dalle caratteristiche di entrambi.

Concordo sicuramente con le Colleghe sul fatto che un aiuto psicologico le servirebbe a chiarirsi le idee e, a mio avviso, ad elaborare anche la necessaria consapevolezza del fatto che non è possibile avere tutto e che qualunque scelta comporta una rinuncia.

Il suo può infatti essere un problema di "immaturità", generalmente indipendente dall'età: pensi solo a quante persone hanno sia un compagno/coniuge, sia un amante, proprio per il fatto che non riescono ad accettare i limiti e le mancanze di un unico partner.

Visto che lei è piuttosto giovane è possibile che le serva un aiuto a passare dal mondo idealizzato e pieno di sogni e aspettative dell'adolescenza alla realtà della vita adulta.
In questo senso la scelta di restare con uno solo dei due o di lasciare entrambi è secondaria e verrà di conseguenza.