Forse attacchi/crisi d'ansia
Sono alcuni mesi che non sto bene, e la situazione non sta migliorando.
Molte cose sono legate forse alla situazione che si è creata con il mio ragazzo: dopo alcuni mesi di crisi, a febbraio mi ha lasciato. Poi, su mia insistenza, ha accettato di riprovarci. Ci stiamo sforzando, lui non molto ma se non altro ci sta provando. Io però non sto bene: sono dimagrita molto, e già ero sottopeso. Avevo una prima scarsa di seno, ed è calata ancora, compromettendo la mia autostima. Ho crisi di pianto per un nonnulla e credo di avere attacchi d'ansia. Se non mi risponde vado in panico, mi sale l'angoscia, DEVO sentirlo, devo vederlo. Vado in paranoia per la minima cosa, magari anche immaginata solo da me. A volte mi sale l’angoscia appena se ne va. Non riesco a dormire e ho cominciato ad odiare la notte, non finisce più, vorrei che fosse sempre mattina, sento il desiderio di prendere qualche sonnifero. Io non ero così. Io non sono mai stata così. Sto male, non sono più io. Vorrei ritrovare la mia serenità, con lui e con me stessa.
A questo devo aggiungere che ho la sindrome di Kallmann e, da dicembre, in seguito ad un cambio di pillola, mi è sparito il ciclo per 3 mesi. A marzo è tornato inaspettatamente, mentre questo mese è saltato di nuovo. Questo potrebbe influire su questo mio stato d’animo e su questi presunti attacchi d’ansia? Ricordo che alcuni anni fa, quando si provò ad interrompere la terapia, nei mesi in cui non mi veniva il ciclo soffrivo effettivamente di attacchi d'ansia.
Che dovrei fare?
Molte cose sono legate forse alla situazione che si è creata con il mio ragazzo: dopo alcuni mesi di crisi, a febbraio mi ha lasciato. Poi, su mia insistenza, ha accettato di riprovarci. Ci stiamo sforzando, lui non molto ma se non altro ci sta provando. Io però non sto bene: sono dimagrita molto, e già ero sottopeso. Avevo una prima scarsa di seno, ed è calata ancora, compromettendo la mia autostima. Ho crisi di pianto per un nonnulla e credo di avere attacchi d'ansia. Se non mi risponde vado in panico, mi sale l'angoscia, DEVO sentirlo, devo vederlo. Vado in paranoia per la minima cosa, magari anche immaginata solo da me. A volte mi sale l’angoscia appena se ne va. Non riesco a dormire e ho cominciato ad odiare la notte, non finisce più, vorrei che fosse sempre mattina, sento il desiderio di prendere qualche sonnifero. Io non ero così. Io non sono mai stata così. Sto male, non sono più io. Vorrei ritrovare la mia serenità, con lui e con me stessa.
A questo devo aggiungere che ho la sindrome di Kallmann e, da dicembre, in seguito ad un cambio di pillola, mi è sparito il ciclo per 3 mesi. A marzo è tornato inaspettatamente, mentre questo mese è saltato di nuovo. Questo potrebbe influire su questo mio stato d’animo e su questi presunti attacchi d’ansia? Ricordo che alcuni anni fa, quando si provò ad interrompere la terapia, nei mesi in cui non mi veniva il ciclo soffrivo effettivamente di attacchi d'ansia.
Che dovrei fare?
[#1]
Buonasera,
effettivamente il sospetto di una possibile correlazione con il cambio di terapia è venuto anche a me ed è senza dubbio un aspetto da indagare.
Se non ho capito male, la sintomatologia ansiosa è comparsa in seguito alla rottura con il suo fidanzato, a febbraio, mentre il cambio di terapia è avvenuto a dicembre. In questo periodo di tempo (da dicembre a febbraio), ha notato un'aumentata ansia? E, in caso affermativo, potrebbe ascriverla unicamente alle tensioni della sua situazione sentimentale?
Senza queste informazioni è difficile capire qual è la causa e qual è l'effetto.
Bisogna tenere in considerazione anche un altro fattore: terapia ormonale e stress situazionale potrebbero essere concause. In parole povere, la situazione con il suo ragazzo, insieme al cambio di terapia, potrebbero averla resa più suscettibile alla condizione ansiosa di cui parla.
Infine, anche su questo ho qualche dubbio. Alcuni dei sintomi che descrive, come l'insonnia, la facilità al pianto e il calo ponderale sembrano sintomi depressivi, più che ansiosi.
Ognuna di queste possibilità prevede un diverso trattamento - ma tutte ne prevedono uno! - quindi sarebbe importante saperne di più.
Cordiali saluti,
dott.ssa Susanna Raule
effettivamente il sospetto di una possibile correlazione con il cambio di terapia è venuto anche a me ed è senza dubbio un aspetto da indagare.
Se non ho capito male, la sintomatologia ansiosa è comparsa in seguito alla rottura con il suo fidanzato, a febbraio, mentre il cambio di terapia è avvenuto a dicembre. In questo periodo di tempo (da dicembre a febbraio), ha notato un'aumentata ansia? E, in caso affermativo, potrebbe ascriverla unicamente alle tensioni della sua situazione sentimentale?
Senza queste informazioni è difficile capire qual è la causa e qual è l'effetto.
Bisogna tenere in considerazione anche un altro fattore: terapia ormonale e stress situazionale potrebbero essere concause. In parole povere, la situazione con il suo ragazzo, insieme al cambio di terapia, potrebbero averla resa più suscettibile alla condizione ansiosa di cui parla.
Infine, anche su questo ho qualche dubbio. Alcuni dei sintomi che descrive, come l'insonnia, la facilità al pianto e il calo ponderale sembrano sintomi depressivi, più che ansiosi.
Ognuna di queste possibilità prevede un diverso trattamento - ma tutte ne prevedono uno! - quindi sarebbe importante saperne di più.
Cordiali saluti,
dott.ssa Susanna Raule
Dr.ssa Susanna Raule,
psicologa, psicoterapeuta a indirizzo Gestalt integrato
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa,
La ringrazio molto per la Sua risposta. Il cambio di terapia è avvenuto tra tra novembre e dicembre se non sbaglio, quando sono passata dal cerotto Evra alla pillola Klaira, e a fine dicembre avrei dovuto avere il primo ciclo con la nuova terapia. Più o meno contemporaneamente sono iniziati i problemi con il mio ragazzo (il primo, brutto litigio si è verificato la sera della Vigilia). Nel periodo da gennaio-febbraio, ho avuto effettivamente un aumento dell'ansia, difficoltà di concentrazione, insonnia: ho saltato l'intera sessione di esami, e non mi era mai successo prima. Però, sinceramente, non saprei dire con certezza se quello stato d'animo era dovuto unicamente alla situazione con lui. Dopo la rottura la situazione è peggiorata ulteriormente.
La ringrazio molto per la Sua risposta. Il cambio di terapia è avvenuto tra tra novembre e dicembre se non sbaglio, quando sono passata dal cerotto Evra alla pillola Klaira, e a fine dicembre avrei dovuto avere il primo ciclo con la nuova terapia. Più o meno contemporaneamente sono iniziati i problemi con il mio ragazzo (il primo, brutto litigio si è verificato la sera della Vigilia). Nel periodo da gennaio-febbraio, ho avuto effettivamente un aumento dell'ansia, difficoltà di concentrazione, insonnia: ho saltato l'intera sessione di esami, e non mi era mai successo prima. Però, sinceramente, non saprei dire con certezza se quello stato d'animo era dovuto unicamente alla situazione con lui. Dopo la rottura la situazione è peggiorata ulteriormente.
[#3]
Visto quanto mi dice, le consiglio, per prima cosa, di sottoporre la questione al medico che le ha prescritto la pillola Klaira, che può avere i sintomi che descrive tra gli effetti collaterali.
Questa è, ovviamente, solo una prima ipotesi da scartare, ma mi pare inutile consigliarle una terapia psicologica senza prima aver accertato questa cosa.
In realtà, l'ipotesi più probabile è quella della concausa, dato che lei è *effettivamente* in una situazione stressante e molto probabilmente le difficoltà con il suo ragazzo la farebbero soffrire comunque e le provocherebbero comunque alcuni di questi sintomi.
In poche parole, lei avrebbe tutti i motivi di essere tesa, ansiosa ecc, tutto sta a capire se si tratti di sintomi accentuati dalla terapia ormonale o se si tratta della situazione in cui si trova, punto.
Nel primo caso, dovrà valutare con il suo medico se modificare la terapia ormonale, nel secondo è necessario valutare l'entità dei sintomi e decidere quale tipo di terapia psicologica intraprendere.
Questa è, ovviamente, solo una prima ipotesi da scartare, ma mi pare inutile consigliarle una terapia psicologica senza prima aver accertato questa cosa.
In realtà, l'ipotesi più probabile è quella della concausa, dato che lei è *effettivamente* in una situazione stressante e molto probabilmente le difficoltà con il suo ragazzo la farebbero soffrire comunque e le provocherebbero comunque alcuni di questi sintomi.
In poche parole, lei avrebbe tutti i motivi di essere tesa, ansiosa ecc, tutto sta a capire se si tratti di sintomi accentuati dalla terapia ormonale o se si tratta della situazione in cui si trova, punto.
Nel primo caso, dovrà valutare con il suo medico se modificare la terapia ormonale, nel secondo è necessario valutare l'entità dei sintomi e decidere quale tipo di terapia psicologica intraprendere.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 17/04/2013.
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Approfondimento su Ansia
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