Problemi di studio

Salve,
Non riesco più a studiare, o meglio non riesco a studiare di giorno!
Ogni minimo rumore mi distrae, mi innervosisce e allora non studio.
Ovviamente non posso permettermi di perdere un anno a scuola (frequento la quarta scientifico) quindi devo studiare, allora lo faccio negli unici momenti di silenzio assoluto: la sera tardi dopo le dieci e la mattina presto, a volte mi alzo ance alle tre!
Questo innesca un circolo vizioso, poichè stanca per essermi alzata presto o essere andata a letto tardi , recupero il sonno perso dormendo di pomeriggio!
Una volta non era così, ma da quando è morto mio padre ad Agosto io sono molto nervosa, basta poco è sento dentro una grande rabbia che pervade tutto il mio corpo! Basta un niente per farmi innervosire, appunto anche dei rumori durante lo studio.
Tutto ciò è insostenibile, sia per lo studio , sia perchè non è per niente piacevole essere sempre così nervosa, avere sempre la voglia di spaccare tutto per un niente!
Non so più come fare, Cosa mi consiglia?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

>>ma da quando è morto mio padre ad Agosto io sono molto nervosa, basta poco è sento dentro una grande rabbia che pervade tutto il mio corpo! Basta un niente per farmi innervosire, appunto anche dei rumori durante lo studio.<<

lei ha subito una grave perdita e sicuramente ha ancora bisogno di tempo per elaborare questo importante lutto. In un certo senso questo potrebbe giustificare le sue reazioni emotive.

Le suggerisco di cercare di mantenere un ritmo sonno-veglia più regolare, indipendentemente dallo studio.



Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara ragazza,

se hai perso il papà da qualche mese è più che comprensibile che tu non abbia ancora recuperato del tutto la tranquillità.
Ci vuoi dire cosa gli è successo?

Se non hai avuto modo di elaborare il lutto parlandone a sufficienza, ed esprimendo le tue emozioni con tutta l'intensità necessaria, è possibile che la rabbia per la sua perdita sia rimasta dentro di te, con il risultato che ti senti inquieta e irritabile e che questo si ripercuote sui tuoi impegni di studio.

Cos'è cambiato nella tua vita da agosto ad oggi?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#3]
Utente
Utente
Mio padre era malato di tumore, dopo due anni di malattia si è aggravato. Ha passato l'ultimo mese della sua vita in un letto dell'ospedale, gli sono stata vicina tutti i giorni fino a quando ha fatto il suo ultimo respiro proprio tra le mie braccia.
Scena terribile, che mi ritorna sempre in mente!
Vederlo smettere di respirare, vedere il suo corpo privo di vita, vedere come una malattia possa ridurre una persona a uno scheletro, vedere tutto ciò mi ha colpita profondamente.
Prima non avevamo un bel rapporto,e rimpiango anche di non averlo potuto migliorare.

Nonostante tutto al momento sono stata forte per sostenere mia madre, e ho tenuto tutto dentro.

Dopo un mese dalla sua morte è iniziato il nuovo anno scolastico. E inizialmente rifiutavo il contatto con qualsiasi persona, non volevo uscire mai, ero comunque molto nervosa e ossessionata dallo studio, infatti studiavo sempre. Fino a quando ho avuto un crollo, sono arrivata a un punto di rottura, che è esploso con una discussione con mia madre che sosteneva che non potessi continuare in quelle condizioni. Da allora è venuta meno quell'ossessione per lo studio, anzi quasi sostituita da mancanza di studio poichè non ci riuscivo e non ci riesco tutt'ora per questo nervoso. nervoso che mi porta a discutere sempre con le persone care che ho intorno.
Sicuramente sono migliorata rispetto i primi mesi, in cui prendevo anche a pugni i muri per la rabbia. Ora riesco a controllarmi di più, ma comunque questa rabbia in me resta. Non so cosa fare.
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Cara ragazza,
Come le hanno già detto i Colleghi, lei ha dovuto affrontare una grave perdita e ora sta vivendo il periodo del lutto. Questo periodo ha diverse fasi, di cui una, dopo una iniziale negazione, e' la protesta che lei sta esprimendo con la rabbia. Secondo la Teoria dell'attaccamento, il bambino piange, si dispera ed esprime la protesta anche fisicamente in presenza della perdita di una figura significativa. È un modo per richiamarla! In più, lei dice che il rapporto con suo papà non era del tutto soddisfacente, per cui, paradossalmente, questo non aiuta a definirlo, rimane come qualcosa di gestalticamente non concluso. Quello che sta vivendo e' normale e ci vuole tempo per elaborare il lutto. Dia a se stessa il tempo e anche la tenerezza per questo momento di vulnerabilità. Nella scuola che frequenta, vi è' uno psicologo a cui possa, eventualmente, fare riferimento?
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"gli sono stata vicina tutti i giorni fino a quando ha fatto il suo ultimo respiro proprio tra le mie braccia.
Scena terribile, che mi ritorna sempre in mente!"

E' possibile e probabile che quello che riferisci (il pensiero frequente e il continuo tornarti in mente di quelle scene) rappresenti un trauma e che la persistenza dei suoi effetti, non ancora contrastati e disinnescati, stia generando il "nervoso" che senti.

Il fatto che tu ti sia sentita in dovere di essere forte per aiutare tua madre e che ti sia quindi tenuta tutto dentro è stato deleterio: forse sei una ragazza che tende ad essere iper-responsabile e a mettere altre cose davanti al tuo benessere e alle tue emozioni (l'ossessione per lo studio che avevi fino all'anno scorso lo confermerebbe), ma una tale posizione non è sostenibile a lungo quando accade qualcosa di tragico come quello che è successo nella tua vita.

Penso che sia venuto il momento di tornare ad essere una ragazza che si può permettere di chiedere aiuto quando ne ha bisogno e di abbandonare la posizione ipermatura che hai sostenuto finora, perchè ti sta portando solo conseguenze negative.
Hai bisogno di un aiuto psicologico per elaborare quello che è successo, per riparlarne e superare il trauma che ti stai portando dentro per consentire poi alla tua vita di riprendere il proprio corso.

Cosa ne dici?