Motivazione nello studio

buonasera gentili dottori.
Da un paio giorni sto attraversando un nuovo periodo di crisi. Tutto è cominciato martedì mattina quando ero poco invogliato ad alzarmi e andare a seguire le lezioni in facoltà. Subito dopo non so che cosa sia passato nella mia mente, ma da cinque giorni non faccio altro che pensare ad abbandonare l'università e tutto questo mi fa stare molto male. Premetto che anche all'inizio della session di esami invernale (gennaio - febbraio): era come se la mia mente si rifiutasse di voler studiare. Poi mi sono motivato e la sessione è andata bene, anzi mi sono arrabbiato per aver preso un voto che non rispecchiava la mia preparazione.
Comunque, finita la sessione, comincio le lezioni del secondo semestre. La prima settimana va tutto ok. All'inizio della seconda nuova crisi: dopo essere rientrato da una serata tra amici, mi programmo la giornata di studio del giorno successivo e succede ancora una volta che la mia testa si rifiuti di volerlo fare. Ma nonostante mi sforzo e il giorno successivo cerco di studiare, anche se non riesco a fare molto.
Nonostante questa crisi frequento le lezioni normalmente.

adesso la domanda che mi pongo è perchè la mia mente deve rifiutarsi di studiare o deve farmi stare sentire male al solo pensiero dello studio??
Ricordo benissimo che a settembre, in attesa del risultato del test di ingresso, ho pianto e non ho dormito per 10 giorni per la paura di non averlo passato.

in queste ultime ore si è come cicatrizzata l'idea dell'abbandono ma io so che me ne pentirei a vita se lo facessi. Quando mi rendo conto di quello che penso (ossia abbandonare l'università), mi viene un vuoto allo stomaco, mi sento male e sono molto confuso.
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Caro ragazzo,
Qual è la facoltà che sta frequentando? E a quale anno e'? In qualsiasi percorso di studi, anche il migliore, vi sono momenti in cui prende la voglia di mollare. È' comune, capita spesso. Molto dipende dall'impegno richiesto, dalle energie profuse nello studio e da quanto sappiamo alternare momenti di studio a momenti di rilassamento. Le idee che le prendono sono, insomma, idee che potrebbero venire a chiunque si senta un po' stanco, fisicamente e mentalmente. Ma i pensieri NON sono azioni, altrimenti saremmo rimasti nella fase del pensiero magico infantile, nella quale il bambino, solo perché ha un pensiero, pensa che quella sia la realtà. Non è così! Nei momenti di stress, e' possibile che tendiamo a riutilizzare questa vecchia modalità , per cui le consiglio di distrarsi e di rilassarsi quando studia, darsi delle pause, proprio per evitare questi circoli viziosi.
Credo anch'io che, se mollasse in base a idee ossessive, se ne pentirebbe.
Vive con familiari? Ha amici? Fa sport o attività fisica?
Stava cercando una psicologa, l'ha trovata?
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
Psicoinazione.altervista.org

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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Utente
Utente
Buongiorno dottoressa. Intanto la ringrazio per la sua disponibilita' nel rispondermi.
Frequento il primo anno della triennale di economia a roma.i primi due anni dopo la maturita' ho vissuto a milano dove ho studiato ingegneria gestionale. Poi mi sono reso conto che ero piu appassionato alle materie economiche e quest'estate ho deciso di cambiare.

Qui a roma abito in un campus universitario e mi trovo abbastanza bene. Ho diversi amici e diversi conoscenti. Quasi ogni settimana vado a giocare a calcio.
L'unica cosa che non sono riuscito a fare e' avere degli amici in facolta'. Non riesco a capire questo mio blocco psicologico. Premetto che anche a milano avevo pochissimi amici in ambito universitario ma qua a roma proprio niente.

Un'altra cosa che non ho detto prima e' che nei primi die anni universitari non avevo mai studiato quotidianamente. Da quest'anno mi ero promesso di farlo e in qualche modo cerco di riuscirci.

Ho seguito un percorso terapeutico con una psicologa quest'estate ma da quando sono su a roma, essendo io siciliano, la contattto solo telefonicamente quando ne ho bisogno.

La ringrazio ancora dottoressa.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro ragazzo,

sembra, anche dai suoi precedenti consulti, che la sua modalità di pensiero prevalente sia di tipo ossessivo.

Forse per questo motivo continua ad interrogarsi sulla sua scelta universitaria, a chiedersi se sia giusto continuare... ma questo impegna la sua mente in modo continuativo senza lasciare spazio ad un sereno riavvicinamento allo studio.

E' proprio continuando a pensarci che lei rinforza questo meccanismo, e più lo rinforza meno trova le energie per studiare, per rispettare il piano di studi che giornalmente si è prefisso.

Anch'io credo, come la collega, dr.ssa Scolamacchia che mi ha preceduto, che sarebbe utile un po' di svago, un po' di "leggerezza mentale" che le consenta di allontanare da sé questi pensieri.

Concludo dicendole che un supporto telefonico "al bisogno" con la psicologa non può sostituire un percorso strutturato e di persona che, ritengo, potrebbe tornarle molto utile per continuare il percorso che aveva cominciato.

Non ha pensato all'idea di contattare uno psicologo nella città in cui attualmente studia e vive?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Utente
Utente
Salve dottor callina.
A dirle la verita' non ho mai provato, da quando sono a roma, a contattare uno psicologo per intrapendere un percorso di terapia qua.

Durante tutto il primo semestre, come lei ha ben capito e detto, tutti i vari pensieri ossessivi che mi sono venuti, non mi hanno permesso di aver un buon approccio con lo studio quotidiano. E cosi',di nuovo, mi sono ritrovato a dover affrontare la prima sessione non avendo quasi studiato nulla. Adesso, poiche' gli esami che devo affrontare a luglio sono pesanti, non voglio arrivarci con l'acqua alla gola e cosi mi ero prefissato uno studio continuo durante le lezioni.

Nonostante appunto i vari pensieri, qualcosa la faccio ma nel momento in cui mi metto a studiare, subito la mia mente pensa che sia inutile che io lo faccia perche tanto non continuero' gli studi. E queato mi manda in tilt.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro ragazzo,

il suo problema sembra essere proprio questo: << nel momento in cui mi metto a studiare, subito la mia mente pensa che sia inutile che io lo faccia perche tanto non continuero' gli studi.>>

Se riuscisse a sgombrare la mente da questi pensieri riuscirebbe a conservare energie e facoltà per seguire i suoi buoni propositi di uno studio continuo.

Io credo che farebbe bene a contattare uno psicologo a Roma; con il suo aiuto potrà riprendere il lavoro intrapreso con la precedente psicologa e portare avanti il suo progetto con maggiore serenità.

Un caro saluto
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Utente
Utente
Gentili dottori, ritorno a scrivervi per farvi un quadro della situazione.
Innanzitutto ho seguito il vostro consiglio di intraprendere un percorso terapeutico qua a roma ed ho gia' fatto la prima seduta. Ho cercato anche di non dare peso ai pensieri e in qualche modo ci sono riuscito. Diciamo che per dieci giorni sono riuscito a studiare qualcosa anche se non molto. Da un paio di giorni pero' nuovamente e' sorto in me un rifiuto a studiare, tutto accompagnato ovviamente da tanta angoscia alla sola idea di abbandonare gli studi. I motivi che mi portano angoscia sono il fatto che mi pentirei subito della scelta, il fatto che non potro' realizzare i miei sogni, il fatto che mi sentirei un fallito.

Devo continuare a provarci e prendere una decisione in estate o lascio perdere subito?
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Gentile utente,
Come si trova con la sua psicologa? Pensa di avere stabilito un buon rapporto? E' forse poco tempo per vedere dei risultati e, inoltre, tenga presente che ogni terapia ha momenti alternati di progresso ed apparente regresso. Se lei ha fiducia nella persona che la sta seguendo, si dia il tempo per elaborare i suoi timori e per prendere una consapevole e ragionata decisione riguardo ai suoi studi.
Cordialmente
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Utente
Utente
Intanto dottoressa la ringrazio per la sua disponibilita'. Ho ftto solo una seduta per ora e la sua collega mi ha desato un'ottima impressione. Ovviamente e' troppo presto per capite se sta funzionando o meno questo percorso. Solo che nn mi spiego come possa essere che fino a 15 giorni fa , dopo la prima crisi, c'erano momenti in cui studiavo con piacere e adesso ho di nuovo questo rifiuto.
Questo puo' significare che anche se io cerco di mettercela tutta, sono desinao a mollare?
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro ragazzo,

questo può significare anche che la sua modalità di pensiero non le consenta di mantenere la mente libera visto che le sue energie sono concentrate nella ricerca ossessiva di risposte.

Mi sembra non ci sia nulla di nuovo; non crede? :-)

Il consiglio è quello di affidarsi alla sua curante ed aspettare che le decisioni relative al suo futuro arrivino da sé, in modo naturale.

Nel frattempo, un po' di svago e di leggerezza, come le avevamo già detto, potrebbero aiutarla a non pensare troppo.

Un caro saluto
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
gentile Utente,
una seduta è ancora diagnostica, per passare alla fase terapeutica ci vuole tempo e pazienza.
Se la collega le è piaciuta, prosegua e non si confonda online, scrivendo a noi, qualunque dubbio o perplessità dovrebbe chiarirlo in seduta, diventa un valore aggiunto al suo lavoro psichico

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Caro ragazzo,
Non è' destinato a "mollare", proprio no! Il Fato, in casi come il suo, non esiste; esiste la scelta consapevole, frutto di un processo mentale ed emotivo che ha i suoi tempi. Sono davvero lieta che abbia già avviato un rapporto di fiducia con la sua terapeuta; questo fatto e' molto importante e predittivo di una buona riuscita. Ovvio che una seduta non puo',in nessun caso, essere risolutiva, quindi, dovrà pazientare e anche aspettarsi che il percorso potrebbe essere non sempre omogeneo e lineare. Non sarebbe realistico, d'altra parte, non crede? Come anche il dott.Callina le ha ricordato, si prenda pause e svaghi e " ce la metta solo" per quello che è' necessario a raggiungere alcuni obiettivi per lei prioritari. Forse le dirò qualcosa di molto banale e scarsamente connotato da un punto di vista psicologico, ma anche il cambio di stagione può influenzare i nostri bioritmi. Sentirci più stanchi, fisicamente o mentalmente, in certi periodi e specie dopo avercela " messa proprio tutta" e' ,nietschianiamente parlando, "umano, molto umano".
Un caro saluto.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia