Gli psicopatici e i narcisiti in genere sono consapevoli della loro diversità?
Sono molto interessato all'argomento "psicopatici" e "narcisisti".
Io conosco personalmente un individuo (non un mio parente bensì un mio conoscente) molto particolare, che è interamente definibile con questo termine psicologico.
All'epoca costui aveva fatto, per una questione burocratica ma anche per una sua curiosità personale, un test psicologico presso un esperto di psicologia e psichiatria.
Lo psicologo inizialmente non sapeva come muoversi, e lo capisco eccome perché costui è davvero particolare, e dopo diverse sedute e diversi test mentali (tra cui, mi ha detto il mio amico, il test delle macchie di Rorschach) lo ha classificato come "personalità psicopatica con disturbo narcisistico della personalità".
Struttura della personalità "borderline" (che informandomi ho letto essere una personalità che viene data a coloro che hanno una mente particolare e che non sono "classificabili" con termini psicologici definiti, come il nevrotico o lo psicotico per esempio, anche se questi ultimi sono dei veri e propri disturbi).
Effettivamente, andando a leggere ciò che caratterizza uno psicopatico o un narcisista e confrontando il tutto con il mio amico, sembra di avere davanti un suo ritratto:
- Ha una intelligenza molto superiore alla media
- Prova piacere nel truffare, ingannare ed è attratto dal mondo del crimine
- Cerca sempre nuovi stimoli (estremi e particolari)
- Non ha empatia o solo per individui che a lui sono particolarmente cari, interessanti o utili
- Si annoia molto facilmente ed è intollerante alla frustrazione ed alla noia stessa
- Ha incapacità di pianificare sul lungo termine
- Ama il sesso promiscuo, violento e frequenta prostitute con regolarità
- E' un assiduo giocatore d'azzardo
- Non ha mai avuto una relazione stabile con una donna normale (da che mi ricordi, non mi ha mai presentato una donna normale, sempre prostitute, ex prostitute, donne sposate anch'esse tutte particolari)
- Non ama, e quelle pochissime volte che è capitato, ha avuto periodi di sentimento intensissimo (mi ricordo che voleva andarci a convivere dopo soli 2 mesi) per poi tornare di colpo alla sua normalità iniziando a provare fastidio e irritazione per la donna interessata
- Si arrabbia subito e prova un odio intenso contro chiunque sia contro le sue opinioni (mi è capitato diverse volte di vederlo non rivolgere più la parola per tutta la sera a uno che secondo lui "diceva cazzate"
- E' un megalomane fissato con il lusso i soldi la bella vita e tutte quelle robe qui
La mia domanda principale è: ma uno "psicopatico", un "narcisista", un "sociopatico", ecc. sono consapevoli della loro diversità o si considerano normali? Perché la cosa che mi ha stupito ancor più del resto, è che il mio amico sa benissimo di essere diverso, e di essere classificabile con questi termini...
Grazie mille a tutti i professionisti che avranno il tempo di delucidarmi su queste terminologie psicologiche
Io conosco personalmente un individuo (non un mio parente bensì un mio conoscente) molto particolare, che è interamente definibile con questo termine psicologico.
All'epoca costui aveva fatto, per una questione burocratica ma anche per una sua curiosità personale, un test psicologico presso un esperto di psicologia e psichiatria.
Lo psicologo inizialmente non sapeva come muoversi, e lo capisco eccome perché costui è davvero particolare, e dopo diverse sedute e diversi test mentali (tra cui, mi ha detto il mio amico, il test delle macchie di Rorschach) lo ha classificato come "personalità psicopatica con disturbo narcisistico della personalità".
Struttura della personalità "borderline" (che informandomi ho letto essere una personalità che viene data a coloro che hanno una mente particolare e che non sono "classificabili" con termini psicologici definiti, come il nevrotico o lo psicotico per esempio, anche se questi ultimi sono dei veri e propri disturbi).
Effettivamente, andando a leggere ciò che caratterizza uno psicopatico o un narcisista e confrontando il tutto con il mio amico, sembra di avere davanti un suo ritratto:
- Ha una intelligenza molto superiore alla media
- Prova piacere nel truffare, ingannare ed è attratto dal mondo del crimine
- Cerca sempre nuovi stimoli (estremi e particolari)
- Non ha empatia o solo per individui che a lui sono particolarmente cari, interessanti o utili
- Si annoia molto facilmente ed è intollerante alla frustrazione ed alla noia stessa
- Ha incapacità di pianificare sul lungo termine
- Ama il sesso promiscuo, violento e frequenta prostitute con regolarità
- E' un assiduo giocatore d'azzardo
- Non ha mai avuto una relazione stabile con una donna normale (da che mi ricordi, non mi ha mai presentato una donna normale, sempre prostitute, ex prostitute, donne sposate anch'esse tutte particolari)
- Non ama, e quelle pochissime volte che è capitato, ha avuto periodi di sentimento intensissimo (mi ricordo che voleva andarci a convivere dopo soli 2 mesi) per poi tornare di colpo alla sua normalità iniziando a provare fastidio e irritazione per la donna interessata
- Si arrabbia subito e prova un odio intenso contro chiunque sia contro le sue opinioni (mi è capitato diverse volte di vederlo non rivolgere più la parola per tutta la sera a uno che secondo lui "diceva cazzate"
- E' un megalomane fissato con il lusso i soldi la bella vita e tutte quelle robe qui
La mia domanda principale è: ma uno "psicopatico", un "narcisista", un "sociopatico", ecc. sono consapevoli della loro diversità o si considerano normali? Perché la cosa che mi ha stupito ancor più del resto, è che il mio amico sa benissimo di essere diverso, e di essere classificabile con questi termini...
Grazie mille a tutti i professionisti che avranno il tempo di delucidarmi su queste terminologie psicologiche
[#1]
>>> Gli psicopatici e i narcisiti in genere sono consapevoli della loro diversità?
>>>
Lei probabilmente parte da un luogo comune purtroppo mai dimostrato: che quando uno è cosciente di qualcosa, ciò debba essere sufficiente a innescare un processo di cambiamento. Non è in generale vero.
Comunque chi è portatore di un disturbo di personalità - se correttamente diagnosticato - in genere non ritiene che il problema sia suo, ma degli altri che non riescono a relazionarsi con lui, non riescono a capirlo o sono troppo deboli.
Quindi in generale si può dire che sì, chi ha un disturbo di personalità è cosciente di essere diverso, però non percepisce tale diversità come un problema. Il problema sono gli altri.
Poi ci sono persone che si *preoccupano* di poter avere un disturbo della personalità, ma in quel caso si tratta di ansia, i DDP non c'entrano.
>>>
Lei probabilmente parte da un luogo comune purtroppo mai dimostrato: che quando uno è cosciente di qualcosa, ciò debba essere sufficiente a innescare un processo di cambiamento. Non è in generale vero.
Comunque chi è portatore di un disturbo di personalità - se correttamente diagnosticato - in genere non ritiene che il problema sia suo, ma degli altri che non riescono a relazionarsi con lui, non riescono a capirlo o sono troppo deboli.
Quindi in generale si può dire che sì, chi ha un disturbo di personalità è cosciente di essere diverso, però non percepisce tale diversità come un problema. Il problema sono gli altri.
Poi ci sono persone che si *preoccupano* di poter avere un disturbo della personalità, ma in quel caso si tratta di ansia, i DDP non c'entrano.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile utente, aggiungo a quanto detto giustamente dal collega che i disturbi di personalità rappresentano una vera e propria organizzazione di quelle strutture cognitive ed emotive che definiscono il modo di un individuo di approcciarsi al mondo (la sintesi di tali strutture viene definita come personalità) tale organizzazione, tuttavia, non è molto funzionale (come se l'organizzazione tra questi elementi emotivi e percettivi non fosse ordinata in modo tale da accordarle tra loro e con il mondo esterno)
questa disorganizzazione di fondo è percepita dal suo portatore nel momento in cui vive in continua sofferenza nella convinzione illusoria che sia il mondo esterno scorretto e disorganizzato.
Sa che c'è qualcosa che non va, sa che qualcosa si dovrà cambiare, ma difficilmente accetta il fatto che siano i suoi processi mentali da correggere ed è, di conseguenza, in continua lotta con tutto e tutti.
saluti
questa disorganizzazione di fondo è percepita dal suo portatore nel momento in cui vive in continua sofferenza nella convinzione illusoria che sia il mondo esterno scorretto e disorganizzato.
Sa che c'è qualcosa che non va, sa che qualcosa si dovrà cambiare, ma difficilmente accetta il fatto che siano i suoi processi mentali da correggere ed è, di conseguenza, in continua lotta con tutto e tutti.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#4]
Utente
Grazie delle risposte interessanti.
Dott.ssa Randone: ho molti interessi con questa persona, sia rapporti di amicizia che di lavoro.
E non ho dubbi sulla sua salute psichica, la mia domanda era più che altro volta a sapere se gli psicopatici sanno di esserlo. Tutto qua.
Grazie anticipatamente.
Dott.ssa Randone: ho molti interessi con questa persona, sia rapporti di amicizia che di lavoro.
E non ho dubbi sulla sua salute psichica, la mia domanda era più che altro volta a sapere se gli psicopatici sanno di esserlo. Tutto qua.
Grazie anticipatamente.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 55.4k visite dal 14/04/2013.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.