Philofobia:cosa fare?
Credo di avere a che fare con un philofobico:siamo stati insieme per quasi un anno,quando la scorsa estate,dopo una decina di giorni di alti e bassi mi dice che vuole lasciarmi perchè si sente attratto da altre,perchè "ero diventata grassa"Ho reagito dicendogli che un rapporto non poggia solo sull'estetica,che c'erano cose più profonde che ci univano.Segue un periodo di liti e di accuse.Passano mesi,mi sento veramente esasperata e delusa,così comincio ad allontanarmi,pur sentendoci spesso.Ad un certo punto,gli chiedo d'incontrarci perchè doveva restituirmi delle cose e per chiudere definitivamente questa storia.Lui ammette di essersi comportato male,perchè sapeva che tanto lo avrei perdonato.Sono stata molto fredda,non gli ho permesso neanche di toccarmi,gli ho detto che non sapeva dare valore alle persone e che non volevo più avere a che fare con lui.Lui trattiene le lacrime,ma dice che è giusto così perchè è quello che merita.Dopo tutto questo,mi manca,così gli scrivo e riprendiamo a sentirci.Le cose si calmano,riprendiamo a parlare come quando stavamo insieme,anzi anche meglio:vengono fuori di nuovo le cose in comune,l'intesa,le risate..mi chiede di rivederci,dicendomi che gli sono sempre piaciuta,che sa che sono"quella giusta per lui",che è stato"uno stupido"a comportarsi come si è comportato e che non sa perchè lo ha fattoGli dico di no,che non me la sento al momento,non mi fido più di lui.Mi cerca,ci sentiamo,finchè ci incontriamo casualmente.Scatta un lungo bacio,mi dice che non se ne sarebbe mai più andato.Così abbiamo passato una bella settimana in cui siamo stati bene e lui mi diceva che quando era con me sentiva"che avrebbe potuto fare qualsiasi cosa"In alcuni momenti,però,mi sembrava che non si aprisse del tutto,gli ho solo detto che l'importante era dirci come ci sentivamo anche nei momenti no,senza paura,che così,sarebbe andato tutto bene.Lui annuiva,diceva che voleva fare mille cose con me,ma che dovevamo avere anche i nostri spazi.Poi il giorno dopo una giornata bellissima insieme,il TERREMOTO:lo chiamo,mi dice che lo avevo fatto per controllarlo(non vero),che anche se gli piaccio e sono bella,potrei esserlo di più,quindi non è convinto che gli piaccia veramente.Gli ho risposto che erano scuse.Mi chiede scusa.Ma dice che è meglio lasciar perdere,anche se"sono quella giusta e sa che certe cose può condividerle solo con me",che gli mancherò,ma quando avrà"questi momenti di debolezza"li affronterà,che "gli viene quasi da piangere perchè si sente chiuso",che"non vuole dover rendere conto"che è fatto così,finirà per andare con altre e farmi soffrire,che HA SEMPRE FATTO COSI,che è DESTINATO A STARE SOLO,anche se"SONO TUTTO QUELLO CHE HA SEMPRE PENSATO DI VOLERE E CON ME STA BENISSIMO E GLI PIACCIO,E NON CI SAREBBERO MOTIVI PER LASCIARCI"Gli ho detto che secondo me è philofobico,gli inviato degli articoli.Ha regito così:interesse-tristezza-negazione.Gli ho chiesto di vederci,lui rimanda perchè dice che la cosa gli mette ansia.Cosa fare?
[#1]
Gentile Utente,
lei è disposta a continuare in questo modo?
Da quanto riferisce non mi sembra che ci siano i presupposti per la costruzione di un buon rapporto di coppia con un persona così problematica, né per una sua futura serenità.
Quali sono i suoi sentimenti per questa persona?
Cosa l'ha legata a lui?
E ora cosa spera?
Come andava la vostra relazione prima della crisi?
Cosa sa di questo ragazzo?
lei è disposta a continuare in questo modo?
Da quanto riferisce non mi sembra che ci siano i presupposti per la costruzione di un buon rapporto di coppia con un persona così problematica, né per una sua futura serenità.
Quali sono i suoi sentimenti per questa persona?
Cosa l'ha legata a lui?
E ora cosa spera?
Come andava la vostra relazione prima della crisi?
Cosa sa di questo ragazzo?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta.
Prima di questa crisi la nostra relazione,durata quasi un anno,è stata bellissima,lui era tenerissimo e dolce.
Io l'ho amato e lo amo ancora.Per queszto spero di poterlo aiutare ad essere sereno,e di essere di nuovo felici insieme.Anch'io mi sono chiesta perchè è accaduto tutto questo,se le cose erano così idilliache..gliene ho parlato,lui mi ha detto che in pratica sono stata un'eccezione,nel senso che non sa "come ha fatto" a stare per un anno con me senza avvertire"questo sentirsi chiuso"che ha sempre provato.
Lo conosco da tempo,all'inizio mi sembrava il classico"sciupafemmine" e per questo non mi piaceva,poi ho scoperto un ragazzo molto sensibile e sincero.Mi ha sorpreso in positivo, tante volte.Perciò mi sono poi avvicinata,e ci siamo innamorati.
Quando qualche giorno fa gli ho detto che secondo me ha questa difficoltà,lui mi ha risposto che poteva essere,che si è spesso sentito disapprovato dai suoi genitori,pur essendo la sua una famiglia senza problemi,ma che hanno sempre cercato di controllarlo essendo ansiosi, e che lui,per contro,reagiva e reagisce non facendo sapere nulla di sè ne dove va.Che gli dava e gli dà un fastidio terribile dire le sue cose in famiglia,perchè viene sempre giudicato e ripreso.Mi dice che gli manco,ma che non fa niente,che è solo una DEBOLEZZA ed è meglio se esce con i suoi amici che sono "uno scacciapensieri".Io so che quando siamo insieme è bellissimo per entrambi,com'è possibile questa reazione,com'è possibile fuggire in questo modo da una cosa così bella?Gli ho detto che non deve girare la testa dall'altra parte, e far finta di nulla,lui inizialmente mi ha detto che potrebbe essere philofobico(evidentemente si riconosce negli articolo che gli ho mandato),poi è stato giù,triste,credo che questa cosa lo abbia allarmato,messo in crisi,adesso reagisce col rifiuto,mi ha detto "che sono tutte sciocchezze e non esiste niente".Gli ho chiesto di vederci,lui dice che "ci vedremo" ma quando ho cercato di fissare un momento preciso per il nostro incontro,l'ho sentito ansioso,gli ho chiesto se era così e mi ha risposto "sì, e allora?ma che ci posso fare?".Io vorrei aiutarlo.Mi dica,lo ritiene possibile?Come dovrei comportarmi?Crede che sia davvero philofobia o solo un interesse che si è affievolito?
Prima di questa crisi la nostra relazione,durata quasi un anno,è stata bellissima,lui era tenerissimo e dolce.
Io l'ho amato e lo amo ancora.Per queszto spero di poterlo aiutare ad essere sereno,e di essere di nuovo felici insieme.Anch'io mi sono chiesta perchè è accaduto tutto questo,se le cose erano così idilliache..gliene ho parlato,lui mi ha detto che in pratica sono stata un'eccezione,nel senso che non sa "come ha fatto" a stare per un anno con me senza avvertire"questo sentirsi chiuso"che ha sempre provato.
Lo conosco da tempo,all'inizio mi sembrava il classico"sciupafemmine" e per questo non mi piaceva,poi ho scoperto un ragazzo molto sensibile e sincero.Mi ha sorpreso in positivo, tante volte.Perciò mi sono poi avvicinata,e ci siamo innamorati.
Quando qualche giorno fa gli ho detto che secondo me ha questa difficoltà,lui mi ha risposto che poteva essere,che si è spesso sentito disapprovato dai suoi genitori,pur essendo la sua una famiglia senza problemi,ma che hanno sempre cercato di controllarlo essendo ansiosi, e che lui,per contro,reagiva e reagisce non facendo sapere nulla di sè ne dove va.Che gli dava e gli dà un fastidio terribile dire le sue cose in famiglia,perchè viene sempre giudicato e ripreso.Mi dice che gli manco,ma che non fa niente,che è solo una DEBOLEZZA ed è meglio se esce con i suoi amici che sono "uno scacciapensieri".Io so che quando siamo insieme è bellissimo per entrambi,com'è possibile questa reazione,com'è possibile fuggire in questo modo da una cosa così bella?Gli ho detto che non deve girare la testa dall'altra parte, e far finta di nulla,lui inizialmente mi ha detto che potrebbe essere philofobico(evidentemente si riconosce negli articolo che gli ho mandato),poi è stato giù,triste,credo che questa cosa lo abbia allarmato,messo in crisi,adesso reagisce col rifiuto,mi ha detto "che sono tutte sciocchezze e non esiste niente".Gli ho chiesto di vederci,lui dice che "ci vedremo" ma quando ho cercato di fissare un momento preciso per il nostro incontro,l'ho sentito ansioso,gli ho chiesto se era così e mi ha risposto "sì, e allora?ma che ci posso fare?".Io vorrei aiutarlo.Mi dica,lo ritiene possibile?Come dovrei comportarmi?Crede che sia davvero philofobia o solo un interesse che si è affievolito?
[#3]
Ex utente
Aggiungo che le scuse che lui accampa per allontanarmi sono veramente tali:mi dice che sono grassa e non lo sono,anzi tutti gli altri mi dicono che sto diventando troppo magra,mi dice che si è sentito oppresso,ma è stato quasi sempre lui a chiamarmi durante la settimana passata,che non gli piaccio,quando è evidente che non è così.Vorrei vederlo almeno per cercare di convincerlo a rivolgersi a qualcuno,gli ho già detto,quando è stato giù,che non è colpa sua,che andrà tutto bene,che non lo lascerò solo e la supereremo insieme..è stato allora che mi ha raccontato episodi della sua infanzia.Poi la chiusura,la negazione e il volermi allontanare.Adesso temo che farà cose solo per ripicca,per dimostrare che ho torto.
[#4]
Gentile Utente,
non è possibile fare diagnosi on line, poi è difficile e rischioso andare oltre quando si parla di terze persone e nemmeno dirle come comportarsi, semplicemente fornirle spunti di riflessione.
Certamente insistere e fare diagnosi non è la strategia migliore. Comprendo le sue buone intenzioni nel voler aiutare questo ragazzo, ma non vedo francamente cosa lei possa concretamente fare di fronte a certe problematiche.
Semmai servirebbe un aiuto specialistico, ma è la persona interessata a doverne essere motivata e a decidere in tal senso.
Perdoni la franchezza, ma se lei ha rappresentato un'eccezione per questo ragazzo, ora penso che le cose stiano andando nel solito modo,a quanto riferisce.
Se la sente davvero di continuare in questo modo?
,
non è possibile fare diagnosi on line, poi è difficile e rischioso andare oltre quando si parla di terze persone e nemmeno dirle come comportarsi, semplicemente fornirle spunti di riflessione.
Certamente insistere e fare diagnosi non è la strategia migliore. Comprendo le sue buone intenzioni nel voler aiutare questo ragazzo, ma non vedo francamente cosa lei possa concretamente fare di fronte a certe problematiche.
Semmai servirebbe un aiuto specialistico, ma è la persona interessata a doverne essere motivata e a decidere in tal senso.
Perdoni la franchezza, ma se lei ha rappresentato un'eccezione per questo ragazzo, ora penso che le cose stiano andando nel solito modo,a quanto riferisce.
Se la sente davvero di continuare in questo modo?
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[#5]
Ex utente
Ovviamente no.Io stessa mi sono "data una scadenza",nel senso che se le cose vanno così,devo voltare pagina.Ne sono consapevole,anche se non vorrei perchè lo amo.
Il mio tentativo,sicuramente goffo,è quello di fargli almeno prendere coscienza che "non è condannato ad un destino già scritto",come lui dice.So che deve partire da lui la volontà di cambiare questa situazione,anche indipendentemente da me.
Se le cose sono andate al solito modo,perchè mi ha cercato?E poi non capisco perchè non vivere una cosa bella,e vedere come va a finire,cosa ha da perdere?
Il mio tentativo,sicuramente goffo,è quello di fargli almeno prendere coscienza che "non è condannato ad un destino già scritto",come lui dice.So che deve partire da lui la volontà di cambiare questa situazione,anche indipendentemente da me.
Se le cose sono andate al solito modo,perchè mi ha cercato?E poi non capisco perchè non vivere una cosa bella,e vedere come va a finire,cosa ha da perdere?
[#6]
<e le cose sono andate al solito modo,perchè mi ha cercato?E poi non capisco perchè non vivere una cosa bella,e vedere come va a finire,cosa ha da perdere?>
Questo è il suo di ragionamento, non necessariamente lo stesso che fa questo ragazzo, sembrerebbe evidente che se lui si comporta in questo modo potrebbe partire da presupposti differenti, d'altra parte da quanto ci ha riferito su di lui non parrebbe così fuori luogo.
Questo è il suo di ragionamento, non necessariamente lo stesso che fa questo ragazzo, sembrerebbe evidente che se lui si comporta in questo modo potrebbe partire da presupposti differenti, d'altra parte da quanto ci ha riferito su di lui non parrebbe così fuori luogo.
[#7]
Ex utente
Grazie per la risposta.
So quello che sembra,ma non credo sia così.Può essere una delle componenti,ma non l'unica.
In maniera IMPROVVISA,dopo un'intera giornata trascorsa insieme durante la quale LUI progettava dove andare il giorno dopo con me,il giorno dopo appunto(non ha francamente neanche avuto il tempo di fare altro)mi dice tutto quello che le ho scritto.Dopo che gli ho parlato di questa "paura" lui ha ammesso "di sentirsi chiuso,e che deve far smettere questa sensazione".Non credo stia mentendo.
So quello che sembra,ma non credo sia così.Può essere una delle componenti,ma non l'unica.
In maniera IMPROVVISA,dopo un'intera giornata trascorsa insieme durante la quale LUI progettava dove andare il giorno dopo con me,il giorno dopo appunto(non ha francamente neanche avuto il tempo di fare altro)mi dice tutto quello che le ho scritto.Dopo che gli ho parlato di questa "paura" lui ha ammesso "di sentirsi chiuso,e che deve far smettere questa sensazione".Non credo stia mentendo.
[#9]
Ex utente
Aggiungo che quando siamo stati insieme per quasi un anno,lui ha smesso praticamente di frequentare tutte le persone che frequentava fino a poco tempo prima(amici ed amiche).Gli ho più volte fatto presente che non era necessario,ma lui oggi mi ha detto di averlo fatto per "paura di fare errori".Ovviamente così non si vive.Prima o poi,credo,si esploda.E forse anche per questo si è sentito in trappola,e continua a sentirsi così anche ora.
[#10]
Da qui possiamo solo fa re ipotesi, non è detto che siano corrette.
Comunque da quanto riferisce sembrerebbe proprio che qualche problema ci sia, inutile dal mio punto di vista arrovellarsi su ipotesi varie, occorrerebbe prendere atto del suo sentire e agire, regolandosi di conseguenza.
Non so se sia disposto a rivolgersi ad un esperto, in ogni caso come le ho detto, non lo si può forzare poichè la motivazione deve partire da lui.
Comunque da quanto riferisce sembrerebbe proprio che qualche problema ci sia, inutile dal mio punto di vista arrovellarsi su ipotesi varie, occorrerebbe prendere atto del suo sentire e agire, regolandosi di conseguenza.
Non so se sia disposto a rivolgersi ad un esperto, in ogni caso come le ho detto, non lo si può forzare poichè la motivazione deve partire da lui.
[#11]
Ex utente
Grazie per la sua risposta.
Fino alla scorsa settimana,pur percependo che aveva delle remore nel legarsi stabilmente,non avevo pensato che ci fosse un vero e proprio problema.Ma dopo l'ultimo periodo,quando ripenso alle ultime settimane,quando ascolto i suoi discorsi contraddittori,mi sembra chiaro,chiarissimo che c'è qualcosa che non va..come un meccanismo che ad un certo punto s'inceppa e torna indietro,che non riesce mai ad andare oltre un certo punto.Gliel'ho anche detto,e lui mi ha risposto che è così,ma non può farci niente.Mi ha chiesto"cosa dovrei fare secondo te?".Il punto è che io non lo so.Per questo ho scritto.
Lui mi ha anche detto:"ma guarda come sono:questo sono io..vorresti veramente uno così?Pensa anche a te stessa"
Francamente dottoressa,non so proprio come andranno le cose,come reagirò in futuro ai suoi imprevedibili comportamenti.E' difficile per me,non riesco ad ignorare che c'è un problema,ma la cosa non parte da me,e non ho strumenti per risolverla.Ho cercato di fargli aprire gli occhi ma mi sento davvero impotente di fronte a questa situazione.Non so come consigliarlo.Ho paura a dirgli che deve chiedere aiuto,sono sicura che per un pò non mi parlerà,ma al 99,9% glielo dirò lo stesso.E credo che ci si senta anche lui impotente,molto più di me quando ci pensa,perciò scappa.In più penso che stia maturando il timore che abbia qualcosa che non va, e la rabbia verso di me che l'ho"etichettato"...anche se mi ha detto che vede in questo mio tentativo un atto d'amore,in fondo la cosa lo infastidisce.Non so proprio che fare,se chiudere il libro per sempre o provarci ancora.
Fino alla scorsa settimana,pur percependo che aveva delle remore nel legarsi stabilmente,non avevo pensato che ci fosse un vero e proprio problema.Ma dopo l'ultimo periodo,quando ripenso alle ultime settimane,quando ascolto i suoi discorsi contraddittori,mi sembra chiaro,chiarissimo che c'è qualcosa che non va..come un meccanismo che ad un certo punto s'inceppa e torna indietro,che non riesce mai ad andare oltre un certo punto.Gliel'ho anche detto,e lui mi ha risposto che è così,ma non può farci niente.Mi ha chiesto"cosa dovrei fare secondo te?".Il punto è che io non lo so.Per questo ho scritto.
Lui mi ha anche detto:"ma guarda come sono:questo sono io..vorresti veramente uno così?Pensa anche a te stessa"
Francamente dottoressa,non so proprio come andranno le cose,come reagirò in futuro ai suoi imprevedibili comportamenti.E' difficile per me,non riesco ad ignorare che c'è un problema,ma la cosa non parte da me,e non ho strumenti per risolverla.Ho cercato di fargli aprire gli occhi ma mi sento davvero impotente di fronte a questa situazione.Non so come consigliarlo.Ho paura a dirgli che deve chiedere aiuto,sono sicura che per un pò non mi parlerà,ma al 99,9% glielo dirò lo stesso.E credo che ci si senta anche lui impotente,molto più di me quando ci pensa,perciò scappa.In più penso che stia maturando il timore che abbia qualcosa che non va, e la rabbia verso di me che l'ho"etichettato"...anche se mi ha detto che vede in questo mio tentativo un atto d'amore,in fondo la cosa lo infastidisce.Non so proprio che fare,se chiudere il libro per sempre o provarci ancora.
[#12]
Gentile Ragazza,
comprendere da qua la causa o le cause della compromissione del vostro legame, è veramente complesso.
Attribuire all'altro una possibile patologia, è la soluzione apparentemente indolore per stemperare il dolore associato al processo separativo che state vivendo.
Si dia un tempo, lei dovrebbe volersi più bene e non accettare e tollerare queste cattiverie sul suo aspetto estetico, ecc...se non si rispetta lei per prima, nessuno potrà farlo al posto suo.
Coraggio.
comprendere da qua la causa o le cause della compromissione del vostro legame, è veramente complesso.
Attribuire all'altro una possibile patologia, è la soluzione apparentemente indolore per stemperare il dolore associato al processo separativo che state vivendo.
Si dia un tempo, lei dovrebbe volersi più bene e non accettare e tollerare queste cattiverie sul suo aspetto estetico, ecc...se non si rispetta lei per prima, nessuno potrà farlo al posto suo.
Coraggio.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#13]
Ex utente
Grazie per la risposta.
Ovviamente quando lui mi ha detto queste cose, mi ha molto infastidito e mi ha fatto rabbia,cosa che gli ho prontamente manifestato,tant'è che si è subito scusato,e successivamente mi ha detto di sentirsi male per aver parlato in quel modo,che si vergognava,che forse(parole sue,prima che io gli attribuissi questa cosa)"non era normale ad avere quei pensieri".Ma,in tutta onestà,dottoressa,io non mi riconosco nelle critiche che mi ha mosso,cosa che gli ho anche detto,ad un certo punto,mi è sembrato così assurdo il suo discorso che mi ha fatto quasi ridere!
Mi sono chiesta anch'io se il mio non fosse solo il tentativo di giustificare/trattenere qualcuno che sta andando via,ma penso che se una cosa è finita,lo è,e non ci sono escamotage che tengano,anzi di certo non lo trattengo dicendogli che ha un problema.Quello che io vorrei in questo momento,più di tutto, è che lui si rivolgesse ad un esperto,anche senza di me nella sua vita.Proprio ieri mi ha detto che di base lui pensa di non stare bene con se stesso e per questo non può stare con altre persone,che non ha una buona autostima,e che non sa nemmeno perchè mi dà tutte queste spiegazioni,che non l'aveva mai fatto prima,ma gli viene di farlo.
Purtroppo io non sono una psicologa,e se anche lo fossi,non sarebbe questo il mio ruolo in questa vicenda.E so che devo prendermi cura di me stessa:mi sono data un termine massimo(che ho quasi raggiunto),oltre il quale se le cose non dovessero cambiare,anche se a malincuore,chiuderò completamente con questa persona.
Ovviamente quando lui mi ha detto queste cose, mi ha molto infastidito e mi ha fatto rabbia,cosa che gli ho prontamente manifestato,tant'è che si è subito scusato,e successivamente mi ha detto di sentirsi male per aver parlato in quel modo,che si vergognava,che forse(parole sue,prima che io gli attribuissi questa cosa)"non era normale ad avere quei pensieri".Ma,in tutta onestà,dottoressa,io non mi riconosco nelle critiche che mi ha mosso,cosa che gli ho anche detto,ad un certo punto,mi è sembrato così assurdo il suo discorso che mi ha fatto quasi ridere!
Mi sono chiesta anch'io se il mio non fosse solo il tentativo di giustificare/trattenere qualcuno che sta andando via,ma penso che se una cosa è finita,lo è,e non ci sono escamotage che tengano,anzi di certo non lo trattengo dicendogli che ha un problema.Quello che io vorrei in questo momento,più di tutto, è che lui si rivolgesse ad un esperto,anche senza di me nella sua vita.Proprio ieri mi ha detto che di base lui pensa di non stare bene con se stesso e per questo non può stare con altre persone,che non ha una buona autostima,e che non sa nemmeno perchè mi dà tutte queste spiegazioni,che non l'aveva mai fatto prima,ma gli viene di farlo.
Purtroppo io non sono una psicologa,e se anche lo fossi,non sarebbe questo il mio ruolo in questa vicenda.E so che devo prendermi cura di me stessa:mi sono data un termine massimo(che ho quasi raggiunto),oltre il quale se le cose non dovessero cambiare,anche se a malincuore,chiuderò completamente con questa persona.
[#14]
Ex utente
Salve scrivo nuovamente per capire una cosa.
La persona in questione sostiene nuovamente che con me "si sente a casa"quindi è portato a parlare di sentimenti quando è con me,ma che poi non può restare perchè"ha bisogno di emozioni".
Come si può affermare di stare tanto bene con qualcuno,ma poi allontanarsi?La trovo una contraddizione molto forte.
Grazie.
La persona in questione sostiene nuovamente che con me "si sente a casa"quindi è portato a parlare di sentimenti quando è con me,ma che poi non può restare perchè"ha bisogno di emozioni".
Come si può affermare di stare tanto bene con qualcuno,ma poi allontanarsi?La trovo una contraddizione molto forte.
Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 12.5k visite dal 13/04/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.