non sostenere gli esami

Salve,
sono una studentessa iscritta alla specialistica , quasi a metà nel terminarla. vi racconto la mia storia dopo che mi sono laureata alla triennale mi sono iscritta alla specialistica ma poi in rete conosco un ragazzo spagnolo di cui mi innamoro mi trasferisco a Londra dopo due anni di permanenza all'estero mia madre si ammala e per starle vicino , vivo la relazione tramite skype che termina con grande sofferenza da parte mia. Nello stesso periodo mio zio il fratello di mia madre scopre anche lui una grave malattia e viene a mancare a marzo mentre mia madre dopo operazioni e chemio si cura . Perdo interesse nel sostenere gli esami , il problema è da settembre sono distratta, svogliata , poco concentrata preparo tante materie ma il giorno o la sera prima dell'esame mi viene una forte ansia e non mi presento all'esame ma dico a chi mi chiede che l'ho dato e con un bel voto ,studio preparo la materia ma non vado all'esame ... Inoltre non esco molto e se esco con amici o con un ragazzo che mi chiede spesso di uscire dico di no che devo studiare, inoltre faccio degli incubi come non superare la maturità o non arrivarci a prendere l'aereo. è da sei mesi che sono cosi vorrei tanto uscire da questo limbo inoltre visto che il mio corso è stato disattivato siamo in pochi e sicuramente almeno credo i prof. vedendo il mio nome prenotato mi avranno messo sul naso.
Non ho piu' amici dove vivo sono tutti emigrati per lavoro e le mie amiche appena fidanzate si sono disperse... Adesso ho trovato un lavoro ma che mi permetterà comunque di poter prendere giorni per sostenere gli esami, ma come posso risolvere questo problema? Vi prego è davvero importante. La prossima settimana vado in un seminario per ragazzi fuori corso sperando che mi aiuti.
A casa sono molto oltre che studiare svolgo le attività casalinghe e seguo anche dei bambini che vengono per farsi i compiti. Aspetto una vostra risposta di aiuto. Grazie
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Gentile ragazza,
Le due malattie sembrano avere segnato la sua vita e averle dato un corso diverso da quello che stava progettando. Quasi come se, proprio nel momento in cui si stava preparando a svincolarsi dalla famiglia e a costruirsi il suo futuro, la malattia di sua madre, prima, e la morte di suo zio l'avessero richiamata indietro. In più, vi è stata la perdita della relazione sentimentale. La sua reazione di demotivazione e di sconforto sembra essere conseguente a tutto ciò. È' come un momento di stallo, in cui, forse, si sta chiedendo: e se non fossi tornata? Credo che questo dubbio stia trattenendo in lei molta energia che non viene incanalata negli esami, del tipo: se resto qui, dove tutti gli altri se ne sono andati, a che serve? Non so se le mie supposizioni possano avere un qualche riscontro. Le consideri come spunti di riflessione e niente più. Quello che, invece, appare in primo piano e' il suo disagio che andrebbe affrontato con una consulenza psicologica. Dalle sue parti, dovrebbero certamente esserci Consultori o CSM, nel caso non avesse disponibilità economiche. Ha pensato di andarci? Ci faccia sapere.
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale