è solo ansia generalizzata

Salve, attualmente la mia diagnosi è di ansia generalizzata, il punto è che mi sono chiuso in casa, ma non solo, mi sento totalmente egocentrico, perchè non riesco ad avere un comportamento collaborativo? quasi per niente con la mia famiglia e per niente con la società? è solo ansia generalizzata? come dice il mio psichiatra, oppure sono anche un asociale e antisociale come mi sento io?
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Gentile utente,
Dai precedenti consulti, risulta che il suo disagio non è' stato del tutto superato. Oltre lo psichiatra che la ha in cura, sta seguendo anche un percorso parallelo di sostegno psicologico? Che vuol dire asociale e antisociale per lei? E in che cosa non si sente collaborativo con la sua famiglia? Cosa fa o non fa per dirsi questo? O sono i suoi che glielo dicono?
Cordialmente
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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Psicologo attivo dal 2013 al 2016
Psicologo
Gentile signore,
la sua storia clinica è molto difficile e travagliata, non mi è possibile attraverso un consulto online esprimere pareri sulla diagnosi che le è stata fatta, si affidi con fiducia allo specialista che la sta seguendo la diagnosi è sicuramente importante, ma è solo un tassello del lavoro che viene fatto durante una psicoterapia.
Se ha dei dubbi ne parli apertamente con il suo terapeuta, ma cerchi di focalizzarsi sugli obiettivi del percorso che state facendo e sui cambiamenti che vorrebbe ottenere piuttosto che sul nome che è stato dato al suo disturbo.
La saluto
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Utente
Utente
Si dottoressa Scolamacchia, sono seguito da una psicologa-psicoanalista. Per me, asociale, vuol dire essere antipatico, non aver voglia di stare in compagnia, sentire una lontananza emotiva con gli altri. Antisociale, invece vuol dire fregarsene delle buone maniere e in certi casi anche delle leggi, non riuscire a reinserirmi nel mondo del lavoro e disinteressarmi delle mie responsabilità
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Utente
Utente
Grazie d.ssa Bridi. lo psichiatra dice che il mio vero problema non era mai stato capito prima e che, se non ho capito male, si tratterebbe di un problema di dissociazione, per questo disagio, stò risolvendo benissimo con i farmaci, mi preoccupa solo il fatto delle mia personalità, cmq mercoledì ne parlerò con la psicologa, ho una visione confusa di com'ero prima di stare male, non vorrei tornare ad essere una persona solitaria, vi farò sapere,. buona giornata e grazie ancora.
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Utente
Utente
Buongiorno, non ho avuto chiarimenti dalla mia psicologa, glieli ho appena chiesti tramite sms, purtroppo devo confermarvi che mi sento proprio asociale e antisociale, nel senso che il mio unico chiodo fisso è il mio benessere, mi rivedo nella ragazza bionda del film girl interrupt, morto dentro, senza cuore, credo che non posso fare altro che prendere psicofarmaci. Forse vi sarà utile sapere che un anno fà la mia diagnosi era di disturbo schizoide di personalità con produzioni psicotiche, mi piacerebbe poter andare in una comunità e diventare una bella persona, sia per me che per gli altri, ma credo che ormai sia inutile.
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Gentile Utente,
Le diagnosi sono importanti, sicuramente, ma possono servire da etichette e non essere risolutive di per se'. Il fatto che la psicologa non abbia risposto al suo sms può dipendere da molti fattori. Se la vedrà personalmente, potrà chiederle il motivo. Comprendo il suo desiderio di andare in comunità, forse si sentirebbe più al sicuro. Ha parlato di questo con chi la segue? Oltre la psicologa, prende anche farmaci? Fa riferimento a una struttura pubblica o privata?
Capisco il suo scoraggiamento o la sua sfiducia, ma già il fatto che lei ricerchi un aiuto competente e' il segnale della sua voglia di venirne fuori. La motivazione può anche non bastare, ma se manca, e' altamente improbabile la guarigione. Non pensi di se' come persona asociale e antisociale. Anche queste sono definizioni che rischiano di ingabbiarla in un'immagine di se' non veritiera. È' una persona che, in questo momento, sta male ma vuole star meglio e dimostrare agli altri la bella persona che è'.

Cordiali saluti
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
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Utente
Utente
Grazie Dottoressa,
La mia ansia è nata proprio quando ho cercato la soluzione ai miei problemi da solo, adesso faccio affidamento al mio psichiatra, il quale mi ha detto solo di essere disciplinato nel seguire la terapia, ma sono sempre lentissimo e stanchissimo ed ho paura di essere giudicato male per questo, perchè in passato molti lo facevano, chiedevano sempre a mia madre se mi avesse fatto mentre dormiva.
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Gentile Utente,
Ognuno ha i suoi tempi e la vita non è una corsa da Formula Uno.! Lasci stare cosa pensano gli altri rispetto ai tempi, segua le prescrizioni del suo psichiatra, faccia la sua cura e si affidi a chi ha le competenze. Vedrà che ne trarrà giovamento.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
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Utente
Utente
grazie dottoressa, seguirò il suo consiglio
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Utente
Utente
Salve, mi scuso con tutti per come mi sono comportato, ho appena parlato con lo psichiatra, volevo solo informarvi che ho un disturbo per il quale nelle situazioni brutte mi scollego dalla realtà, dissociazione o qualcosa del genere, buona giornata a tutti.
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Utente
Utente
Salve, adesso che sono un pò più lucido, vorrei riproporvi il mio caso: la prima diagnosi risale all'età di 12 anni: ansia generalizzata,curata con psicofarmaci; la seconda all'età di 23 anni: depressione maggiore; la terza all'età di 25 anni: psicosi ossessiva e delirante; l'anno scorso sono stato diagnosticato schizoide con sintomi psicotici e quest'anno bipolare. Dall'età di 23 anni, adesso ne ho 33, continuo a prendere psicofarmaci ed ho cambiato 3 psicoanalisti, attualmente sono in cura con depakin chrono, mutabon forte, sycreast, anafranil, delorazepam al bisogno e faccio psicoanalisi una volta a settimana, premesso che sono cosciente di essere ipocondriaco ed un pò paranoico, vorrei chiedere se secondo voi posso raggiungere un livello di benessere soddisfacente e se si in quanto tempo, vi chiedo anche eventuali consigli terapeutici, grazie anticipatamente.
Dimenticavo di descrivere come mi sento in questo momento: lucido e presente, però basta un piccolo stress per farmi arrabbiare, bestemmio facilmente, sento i muscoli deboli, ho paura di stare di nuovo male come gli anni scorsi, anche se lo psichiatra mi ha rassicurato che in dietro non si torna, ho un pò di tensione nervosa scaricata sui muscoli della schiena. Ancora grazie.
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Utente
Utente
aggiungo che in questo istante che vi scrivo, finalmente, dentro c'è pace e silenzio
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Assapori e si goda questo momento prezioso, le cure evidentemente stanno facendo effetto. La sua storia le da' indicazioni sul fatto che le diagnosi possono cambiare in ragione del mutamento della personalità. Poi ognuno di noi ha predisposizione per alcuni tratti o per altri, e la vita di tutti non è' lineare. Se lei sta acquisendo alcuni strumenti tramite la psicoanalisi, diventerà sempre più consapevole e riuscirà a prendersi cura di se' e del suo benessere.
Un caro saluto
Dott.ssa E.Scolamacchia
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Utente
Utente
Grazie Dottoressa Scolamacchia. Proprio in questo istante in qui le scrivo, sento il bisogno di elaborare con la mia analista un evento per me molto traumatico, vissuto all'età di 7 anni, purtroppo dovrò aspettare la seduta di giovedì, ma adesso sento che posso farcela, grazie all'aiuto dei farmaci e al percorso psicoterapico fin qui affrontato, vi terrò informati, buona serata.
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