Parlare di sè in prima persona
Buongiorno dottore, ho un bambino di 3 anni che frequenta regolarmente la scuola materna. Le maestre mi hanno fatto notare che il bambino, pur avendo un linguaggio molto sviluppato, non parl amai di sè in prima persona. Questa cosa in realtà l'ho notata anche io, solo che non ci ho dato tanta importanza poichè credo, ma non sono un'esperta, che ogni bambino abbia dei tempi di maturazione propri e che quindi percepiscano la propria identità secondo i propri tempi (scusi la ripetizione).
Quale potrebbe essere la causa?
Il bambino si esprime bene, riporta regolarmente le esperienze vissute a scuola, è socievole, ama stare con gli amichetti, si riconosce allo specchio e nelle foto (sempre indicandosi però col proprio nome).
Ultimamente però ogni volta che si indica col suo nome gli faccio la domanda "chi" e lui si corregge dicendo io. Ma non è mai automatico.
Cosa mi consiglia? Ci sono delle strategie da usare in questi casi?
Grazie e buon lavoro
Quale potrebbe essere la causa?
Il bambino si esprime bene, riporta regolarmente le esperienze vissute a scuola, è socievole, ama stare con gli amichetti, si riconosce allo specchio e nelle foto (sempre indicandosi però col proprio nome).
Ultimamente però ogni volta che si indica col suo nome gli faccio la domanda "chi" e lui si corregge dicendo io. Ma non è mai automatico.
Cosa mi consiglia? Ci sono delle strategie da usare in questi casi?
Grazie e buon lavoro
[#1]
Gentile Signora,
quando in famiglia (in senso allargato, quindi compresi i nonni ed eventuali altre persone) vi rivolgete al bambino, in che termini lo fate?
C'è stata (o c'è ancora da parte di qualcuno) l'abitudine di parlare a suo figlio in terza persona?
Io penso che, senza allarmarsi troppo, sarebbe opportuno dargli un po' più di tempo: da quanto scrive, non è che non capisca, ma semplicemente pare non esserci abituato a parlare di sé in prima persona.
Continui nella direzione intrapresa e vedrà che nel giro di poco si esprimerà correttamente.
Cordialmente,
quando in famiglia (in senso allargato, quindi compresi i nonni ed eventuali altre persone) vi rivolgete al bambino, in che termini lo fate?
C'è stata (o c'è ancora da parte di qualcuno) l'abitudine di parlare a suo figlio in terza persona?
Io penso che, senza allarmarsi troppo, sarebbe opportuno dargli un po' più di tempo: da quanto scrive, non è che non capisca, ma semplicemente pare non esserci abituato a parlare di sé in prima persona.
Continui nella direzione intrapresa e vedrà che nel giro di poco si esprimerà correttamente.
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
Gentile dottore, innanzitutto grazie per la sua puntuale risposta.
In effetti credo che a volte siamo noi stessi a commettere determinati errori. Noi genitori, e non solo, abbiamo usato con il bambino sempre la terza persona (soprattutto quando ancora non parlava) e non nego che sto lavorando anche su di me, nel tentativo di rivolgermi a lui in modo corretto.
Farò come mi dice, continuerò a stimolare l'uso dell'io. Soprattutto per non sentire più le lamentele delle maestre.
Ancora grazie
In effetti credo che a volte siamo noi stessi a commettere determinati errori. Noi genitori, e non solo, abbiamo usato con il bambino sempre la terza persona (soprattutto quando ancora non parlava) e non nego che sto lavorando anche su di me, nel tentativo di rivolgermi a lui in modo corretto.
Farò come mi dice, continuerò a stimolare l'uso dell'io. Soprattutto per non sentire più le lamentele delle maestre.
Ancora grazie
[#3]
<<Soprattutto per non sentire più le lamentele delle maestre>>
Non le viva come lamentele: per il bene e il benessere del suo bambino è importante che ci sia una vera e sincera collaborazione e condivisione tra famiglia e insegnanti, tanto ora, quanto più quando entrerà alla scuola primaria (elementare).
Sia invece loro grata di averle fatto notare questo particolare dello sviluppo del suo piccolo, che voi (non avendo tutti i giorni sott'occhio tanti bambini insieme) non avevate considerato.
Saluti.
Non le viva come lamentele: per il bene e il benessere del suo bambino è importante che ci sia una vera e sincera collaborazione e condivisione tra famiglia e insegnanti, tanto ora, quanto più quando entrerà alla scuola primaria (elementare).
Sia invece loro grata di averle fatto notare questo particolare dello sviluppo del suo piccolo, che voi (non avendo tutti i giorni sott'occhio tanti bambini insieme) non avevate considerato.
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.1k visite dal 11/04/2013.
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