Claustrofobia e attacchi di panico

Salve, sono una ragazza di 23 anni affetta da rettocolite ulcerosa da 7 anni, questa malattia mi fa sentire a disagio in molte situazione, soprattutto nella fase acuta ma purtroppo non è l'unico problema.
Ho iniziato da pochi mesi un nuovo lavoro che mi ha portato molto stress e fin da piccola soffro di claustrofobia, l'ho scoperto rimanendo chiusa in un bagno per 5 minuti. Da quel giorno guardo sempre la serratura della porta e prendo gli ascensori solo se questi sono piuttosto grandi e con i vetri in modo tale che posso guardare fuori.2 mesi fa sono di nuovo rimasta chiusa in un bagno per un minuto e ho pensato di morire. 20 giorni dopo ho dovuto prendere l'aereo, premetto che l'ho sempre preso e non ho mai avuto problemi.Salita in aereo ho dei forti dolori di mal di pancia dovuti dall'agitazione e dalla mia malattia in fase acuta, che mi portano ad andare in bagno due volte, ho passato due ore di volo con l'agonia e il disagio per i passeggeri che mi vedevano andare in bagno.
Arrivata a "terra" mi sono rilassata per 5 giorni ma la mia mente non poteva non pensare al viaggio di ritorno, avevo paura di passare di nuovo il volo in bagno. Così ho evitato di mangiare per 8 ore prima del volo, in modo tale da salire sull'aereo a stomaco vuoto. Mi viene annunciato che l'aereo porta due ore e mezza di ritardo, allora mi siedo ad aspettare con il mio ragazzo, ma ad un certo punto ho iniziato a sentire caldo, e ho iniziato a pensare che l'aeroporto era pieno di gente ed era chiuso e che per prendere una boccata d'aria non potevo tornare indietro e passare di nuovo i controlli di sicurezza. Ho iniziato ad allamarmi e ad andare in bagno, mi sono tenuta tutto dentro fin quando la situazione è peggiorata poichè sudavo freddo, mi mancava il respiro, avevo tachicardia e cuore in gola e una grande paura, volevo andarmene da quel posto così affollato e così chiuso ma l'unico modo era prendere l'aereo che sarebbe arrivato da lì a breve e rimanere chiusa per due ore di volo, mi faceva agitare ancora di pià. L'unica cosa che volevo fare era rimanere in un posto aperto. Così ho chiesto aiuto al mio ragazzo e ad una hostess che lavorava al gate, ho chiesto dei calmanti ma non capiva bene l'italiano e non mi ha potuto aiutare, poi grazie all'aiuto del mio ragazzo che mi ha consigliato di fissare le persone calme ho avuto il coraggio di salire sull'aereo anche perchè era l'unico modo per tornare a casa mia, dalla mia famiglia..Era mezzanotte e durante il volo mi sentivo distrutta, ancora un po' in ansia e non riuscivo a dormire. Contavo i minuti che mancavano all'atterraggio e pensavo solo alla gioia di rivedere la mia famiglia. Qualche mese fa ho prenotato un volo per quest'estate e al pensiero di risalire sull'aereo o al pensiero di un attacco di panico rabbrividisco. Purtoppo non posso permettermi di pagare una psicologa per questo vi chiedo gentilmente se potete consigliarmi un calmante che mi faccia addormentare in volo? Io non voglio rinunciare ai viaggi. Grazie
[#1]
Dr. Emanuele Petrachi Psicologo 32 2
Salve,
per quanto riguarda il calmante, non credo che sia questa la sede preposta per le prescrizioni mediche che sarebbe meglio chiedere al suo medico curante.
Volevo chiederle se ha mai pensato di rivolgersi a strutture convenzionate per un consulto psicologico.

Dr. Emanuele Petrachi
Psicologo (Lecce)

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
più che cercare di tamponare i sintomi durante il volo, sarebbe davvero il caso che lei affrontasse il problema ora in un modo più efficace, visto che ancora manca tempo alla sua partenza.

Un nostro collega, ma incontrato di persona, la potrebbe aiutare a far fronte in modo idoneo ai suoi disagi tanto più che da quanto riferisce si trascinano da parecchio tempo e si riverberano sulla sua qualità di vita.

Può ad esempio rivolgersi al Consultorio Familiare ASL, non occorre prescrizione medica.

La prescrizione di farmaci è di stretta competenza medica, dunque dovrebbe rivolgersi al suo medico di base o a uno specialista (psichiatra).

Da quali specialisti è seguita attualmente?

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

un trattamento psicofarmacologico potrebbe essere utile nella fase acuta del suo disturbo, ma se intende risolvere il suo problema dovrebbe necessariamente fare una valutazione psicologica.

Ha già fatto una valutazione specialistica in passato?


Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#4]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentili dr,
vi ringrazio per la celere risposta.
Non ho mai fatto una valutazione specialistica in passato poichè non mi sono mai fatta problemi nel salire le scale anzichè prendere l'ascensore e ho sempre cercato di nascondere questo disagio, ma evidentemente in questo momento lo stress, il disagio della mia malattia hanno evidenziato questa fobia che mi porto fin da piccola e l'hanno trasformata in un attacco di panico.
Ho contattato un consultorio familiare e ho preso appuntamento per un consulto psicologico, spero di ritornare a essere la persona che ero prima o riuscire a sconfiggere questa fobia.
Grazie ancora.

Cordiali Saluti
[#5]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Bene, ha fatto la cosa più opportuna il primo passo in vista di un migliore benessere.

Cari auguri e se lo riterrà utile ci potrà aggiornare.

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