Amore omosess non corrisposto

Salve,

sono un ragazzo di 23 anni e mi trovo nella mia prima ''vera'' esperienza di innamoramento omosessuale (forse la seconda, ma ho vecchi ricordi riguardo alla prima) nei confronti di un ragazzo eterosessuale.
Non ho mai avuto relazioni con un partner, di nessuna natura (nè affettiva nè tanto meno sessuale).
Vi racconto brevemente alcuni episodi di possibile innamoramento.

Sin da piccolo mi sentivo attratto dal sesso femminile. Questo fino a circa 14 anni di età (se non erro I o II superiore).

Una prima esperienza di innamoramento avvenne nel periodo in cui frequentavo la scuola media. Ma non feci niente per provare ad ''avvicinarmi'' alla ragazza in questione perchè ero molto timido e insicuro.

Una seconda esperienza di innamoramento l'ho avuta qualche anno dopo, quando frequentavo le scuole superiori. In particolare nel I anno mi innamorai di una ragazza. Da quel che ricordo l' esperienza di innamoramento durò circa due anni. Progressivamente nel tempo non riuscii a provare più nulla per lei. Ma non solo per lei, anche per le altre ragazze.
PS. anche in questa occasione non mi dichiarai a ''lei'' perchè non avevo il coraggio ma anzi avevo addirittura una forte paura, una grande esplosione di angoscia che mi costrinse a consultare una psichiatra che in pochi mesi mi aiutò a risolvere la problematica della paura suddetta.

Successivamente (sempre quando frequentavo le superiori) cominciai a provare attrazione verso i ragazzi, in particolare nei confronti di un ragazzo del corso precedente al mio. Ovviamente non mi feci avanti neanche questa volta perchè è solo ora (che ho 23 anni e prima ne avevo si e no 16) che ho cominciato a rendermi conto della mia possibile omosessualità o bisessualità.
Infatti la situazione che ha fatto traboccare la goccia dal vaso (e che finalmente mi ha fatto accettare la mia inclinazione sessuale) è stata quella dell'ultimo innamoramento (da circa 2 mesi) in cui mi sono finalmente dichiarato a questo nuovo ragazzo. Purtroppo l'amore non è corrisposto perchè mi ha detto di avere un inclinazione sessuale verso l'altro sesso.
Sono rimasto molto male da questa negazione da parte sua, sono abbastanza angosciato e quindi la mia serenità è compromessa anche se non molto perchè grazie all'ausilio di ansiolitici e antidepressivi riesco a frenare le emozioni troppo dolorose (tuttora sono seguito mensilmente da una psichiatra della ASL).

Ecco il problema cruciale comunque è l'angoscia e quindi la non accettazione del rifiuto da parte di questo ragazzo perchè è come se volessi avere una relazione affettiva solo ed esclusivamente con lui. Insommai credo di essermi innamorato di lui. E a contribuire il dolore è inoltre il suo apparente poco interesse e poca iniziativa nel mandarmi qualche sms o messaggio sulla chat (finora mai fatto da parte sua tranne che una volta).

Spero possiate rispondermi al più presto prima di poter parlare con la mia psichiatra della Asl che per non potrà vedermi prima di qualche giorno.

Grazie!
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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

credo che il non aver <<mai avuto relazioni con un partner, di nessuna natura (nè affettiva nè tanto meno sessuale).>> non sia un problema in se stesso, ma che indichi una concezione personale di "identità" che non si è ancora ben definita.

Questo aspetto merita gli opportuni approfondimenti, come pure i concetti di "innamoramento" e di "amore".

Infatti, non è chiaro su quali basi poggerebbe <<la mia possibile omosessualità o bisessualità>>.

Via web la cosa comporta certi limiti, mentre consultando in persona uno/a psicologo/a si otterrebbero, nei dovuti tempi, notevoli progressi.

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazzo,
Da quanto leggo di lei, sarebbe utile approfondire , non online, la conoscenza delle pieghe psichiche correlate alla sua sessualità ed orientamento sessuale.
Non si può parlare di bisessualità o di omosessualità senza una diagnosi clinica, ma solo in base a racconti di sensazioni ed innamoramenti.

La chiarezza servirà alla qualità della sua vita emozionale e sessuale futura

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Gentile utente,
Concordo con il collega sul fatto che, probabilmente, la sua identità e' in via di definizione. Questo necessiterebbe, oltre allo psichiatra che le sta curando i sintomi manifesti, un incontro con uno psicologo. Chieda se, nell'ambito della ASL, ve ne sono! L'orientamento sessuale, a mio parere, nel suo caso e' un aspetto , importante, ma non unico. Quello che vorrei aggiungere e' che lei sembra aver evidenziato problematiche in seguito a quello che lei ha percepito come rifiuto da parte del ragazzo in questione. Le e' capitato altre volte di avere reazioni simili in presenza di un rifiuto reale o percepito? Se si, come ha reagito? Nell'ambito della sua famiglia, quali sono i suoi rapporti? Attualmente, ha relazioni amicali oltre a questo ragazzo ?
Cordiali saluti
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa
Psicoinazione.altervista.org

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

[#4]
Utente
Utente
Intanto vorrei ringraziare tutti voi per le utili risposte.

Gentile Dottoressa,

mi trovo bene dalla mia psichiatra della asl anche come consulto psicologico. Mi sta aiutando molto nel ''cammino universitario'' e in molte altre problematiche, anche di carattere sociale. Mi incuriosisce quindi sapere perchè oltre a uno psichiatra dovrebbe affiancarmi anche uno psicologo. Sono curioso particolarmente sotto questo aspetto perchè ho già ricevuto un consiglio simile al suo da un parente.

Ritornando al discorso della delusione subita, le rispondo che questa è stata la prima delusione ''amorosa''. Non ci sono state altre occasioni in passato in cui mi sono dichiarato a una persona del sesso opposto o dello stesso. Quindi questa è la prima volta in assoluto.
Ho solamente ricevuto una proposta da parte di una ragazza ma io non ero interessato a lei.
I rapporti in famiglia sono più che buoni con tutti anche se c'è, secondo me, poca o insufficiente comunicazione con mio padre.

Ho molti altri amici oltre a questo ragazzo che per di più conosco da poco... Ma per questi non provo nulla del genere.

La ringrazio moltissimo per la sua disponibilità,

attendo una sua risposta. Saluti cordiali!
[#5]
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Caro ragazzo,
Ho parlato di psicologo, perché', solitamente lo psichiatra, a meno che non sia anche psicoterapeuta (potrebbe verificare se questo e' il caso) e' più orientato verso la cura farmacologica, anche se può essere una persona empatica, accogliente e disponibile, come e' nel suo caso. Lo psicologo, invece, non da' medicine ma si occupa della persona da un punto di vista psichico, sia nelle relazioni con se stessi che nelle relazioni con gli altri. Ecco perché sarebbe bene separare le due figure, a meno che, ripeto, lo psichiatra sia anche psicoterapeuta, nel qual caso le due figure coincidono.
Nel percorso psicologico, si esplora la storia e il vissuto del paziente, le dinamiche che si sono create, le credenze che si sono costruite, le relazioni con la famiglia di origine e con gli altri ecc. È' un percorso che può essere di sostegno alla cura farmacologica, che tende più a curare i sintomi, mentre lo psicologo/ psicoterapeuta aiuta a ricercare anche le eventuali cause. Le faccio un esempio pratico: se uno ha la febbre, può curarsi con un medicinale. Se la febbre scompare, il medicinale viene sospeso. Se, però, la febbre permane, oppure passa e poi ritorna, il medico, probabilmente, consiglierà alcuni accertamenti per verificare se non vi siano infezioni o altro. Cioè , ricercherà le cause a monte del problema e, individuatele, le darà indicazioni terapeutiche specifiche. Non so se sono stata chiara.
Nel suo caso, se lei si trova bene con la specialista che la segue, non mi porrei il problema. Solo, mi sorprende il fatto che lei si sia rivolto a questo consulto psicologico on line, quando potrebbe parlare di ciò alla sua psichiatra. Ha qualche dubbio che le manchi qualcosa in quel contesto? O e' solo una mia impressione? Mi piacerebbe avere il suo riscontro.
Cordiali saluti a lei!
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico.
Psicoinazione.altervista.org
[#6]
Utente
Utente
Dunque sono sicuro al 90 % che la mia dottoressa è anche psicoterapeuta in quanto solo raramente affrontiamo il tema farmacologico. Infatti le sedute sono tutte orientate all'analisi dei sintomi attuali e quindi ad un colloquio di circa 50 minuti-1 ora finalizzato a capire anche le origini di alcuni miei problemi che ho avuto in passato e che grazie al suo ausilio (psicologico appunto) sono riuscito a risolvere. Ne sto risolvendo anche altri, inoltre e sono soddisfatto della cura sia psicologica sia psichiatrica, ma soprattutto anzi al 99% psicologica. Quindi presumo sia, come Le dicevo anche psicoterapeuta. Chiederò certamente alla Dr.ssa per avere una conferma.
Comunque una volta chiesi quale era la sua metodologia di cura più propria al mio caso e lei mi rispose: cognitivo-comportamentale. Penso che sia un elemento saliente per comprendere quale sia la sua competenza, vero?

I motivi per cui ho scritto in questo consulto on line sono due: uno perchè sono semplicemente curioso di sapere gli altri pareri e confrontarli con quelli della mia psichiatra (alla quale ancora non ho parlato di questa problematica ma ne parlerò al prossimo incontro!) Il secondo motivo è la forte curiosità di sapere al più presto delle opinioni (in quanto la mia ASL anche essendo molto efficiente e disponibile in tempi anche brevi, penso che non possano anticipare il mio prossimo appuntamente non prima di una settimana. Quindi diciamo che è un'imminente curiosità!

Grazie per la Sua assistenza!
Cordiali saluti!
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Ok, sono contenta che lei sia seguito in modo accurato e competente. Si, la terapia cognitivo- comportamentale e' un tipo di psicoterapia molto valida e sono lieta di sapere che lei si trovi così bene. Credo anche che la sua psichiatra sia riuscita a instaurare un'ottima relazione e questo elemento e' di grande importanza per la riuscita di QUALSIASI trattamento. Grazie per aver risposto . Le auguro di proseguire con la specialista che la conosce e con la quale lei sta facendo grandi progressi.
Ancora auguri e cordiali saluti!
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia