Ansia, stress, confusione

Buonasera, mi rivolgo a Voi nella speranza di un aiuto o anche solo di una parola in grado di farmi reagire alla situazione che sto vivendo. Sono una 23enne da 2 anni e 11 mesi sono fidanzata a distanza con un ragazzo di Torino. Lui è un ragazzo molto particolare e viene da un'altrettanta particolare famiglia. Il padre morì quando lui aveva 12anni senza averlo mai conosciuto praticamente, e la madre, bhè..è proprio lei il problema. A parer mio, la madre ha costruito un rapporto madre-figlio molto deleterio per quest'ultimo. Il ragazzo ha 23 anni, non lavora e se lavora lavora sporadicamente con lei nella sua ditta di pulizie, è svogliato, non ha un diploma, e fa uso di erba. il mio ragazzo inoltre ha avuto due episodi di psicosi, rispettivamente nel 2009 e 2011. LE psicosi che ha avuto però non sono create da una " malattia ", ma bensì da un disagio interiore causato dall'ambiente in cui vive.la situazione famigliare è molto complessa e non mi basterebbero due fogli per spiegarla bene. Il punto su cui chiedo aiuto è questo: sono ormai quasi 3 anni che la nostra relazione si basa sul vedersi 20/30 giorni, dopodichè ognuno nella propria città per altrettanti 20-30 giorni. Sono esausta di questa situazione, vorrei sbloccarla, vorrei fare qualcosa, vorrei avere la possibilità di trovarmi un lavoro nella sua città per stare così poi insieme a lui, ma purtroppo sembra che sono solo io a volerlo..solo io vedo che le cose non vanno come dovrebbero andare..se tocco l'argomento le uniche risposte che ricevo sono : "stai tranquilla, troveremo una soluzione, non ti preoccupare" parole..parole e solo parole, fatti zero. Sto male per questa situazione, l'ansia mi divora e lo stress altrettanto, piango e non vedo una soluzione. Io vorrei cercare di far capire al mio ragazzo che non potrà per sempre stare con la mamma..deve diventare uomo, deve " tagliare il cordone ombelicale", ma la vedo dura. La madre la vedo come una persona deleteria..crea nervosismo, ansia, insomma quando c'è lei non si vive bene. E' sempre pronta a insultare i figli e me compresa quando c'è anche solo una minima cosa che non le vada bene..inquei momenti partono insulti e poi, 5 minuti dopo come se nulla fosse, ritorna tranquilla.( questo è solo un esempio di come fa). Lo so che la mia situazione è anche difficile da comprendere da queste poche righe, ma spero che Voi siate in grado di capire anche minimamente il mio disagio e se possibile aiutarmi a capire come mi devo comportare senza perdere la persona che amo.
Vi ringrazio infinitamente se vorrete rispondermi.
Grazie
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

che cosa ti tiene insieme a questo ragazzo?
Mi pare di capire che solo tu abbia dei progetti sul futuro e delle idee sulla relazione.
Alla luce di tutto ciò sei disposta davvero a lasciare tutto e a trasferirti a Torino per stare con questo ragazzo?

Com'è lui quando state insieme?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119

Gentile Ragazza,
la situazione familiare che descrive a proposito del suo ragazzo credo non determini i migliori presupposti per una serena costruzione del vostro rapporto e un suo (di lei che scrive) personale benessere.

Cosa muove in lei l'amore per questo ragazzo?
Al di là di vaghe tranquillizzazioni sembrerebbe che lui non riesca in alcun modo a far fronte alla situazione, come lei dice >fatti zero> .
Perché continuare?

<inoltre ha avuto due episodi di psicosi, rispettivamente nel 2009 e 2011.>

E' stato diagnosticato da qualche specialista? Cos'ha fatto in ordine a questi disturbi?



Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
Utente
Utente
Grazie Dr.ssa laura per la sua risposta.
Mi fa delle domande che a dirle la verità nel risponderLe ho i brividi.
Premetto che il ragazzo l'ho conosciuto a maggio 2010, quindi nel primo attacco di psicosi io non ero presente in quanto neanche sapevo della sua esistenza. Ne sono venuta al corrente grazie ai suoi racconti. Del 2009 so poco e niente, se non che è partito tutto da un suo uso di ketamina, che poi, a detta sua, a scatenato il tutto. Questo primo episodio si è " risolto " con un suo viaggio a Londra della durata di 3 mesi. Successivamente, nel gennaio 2011a è comparso un problema di orticaria ancora oggi non risolto. Nel luglio 2011 il ragazzo ha cominciato a soffrire d'insonnia. Io, grazie all'avviso della madre, sono corsa da lui. Ero presente quando è stato ricoverato in psichiatria con TSO durato 10 giorni. In quei giorni assumeva tavor, ziprexa e depachin poichè gli era stato riscontrato un calo del acido valproico ( mi corregga se dovessi sbagliare certi termini). A detta dei medici è stato un'episodio di psicosi dovuto ad un abuso di cortisone, prescrittogli per curare l'orticaria di cui soffre. La sua " psicosi " è scoppiata a luglio per poi scemare nel mese di settembre-ottobre. Io, pur non essendo medico, ho sempre sostenuto che la sua non era una psicosi, in quanto non è un " malato mentale", ma bensì un segnale che il ragazzo non ha superato certi traumi avuti da piccolo. ( morte del padre per attacco cardiaco, rapporto con la madre di odio/amore quasi edipico) e inoltre il " non sapere " a cosa è dovuta l'orticaria. Perchè amo questo ragazzo? perchè anche se non ho una stabilità con lui mi dona serenità, quando stiamo insieme nella mia città ( senza sua madre) è tranquillo, gli episodi di orticaria si dimezzano se non addirittura diventano assenti)..credo di amare questo ragazzo anche perchè credo di potergli essere d'aiuto..non è anche questo l'amore? Tentare di aiutare una persona a credere in quello che fa, a credere in se stesso, a dimenticare tutti gli insulti subiti dalla madre che lo considera " figlio di tuo padre".. dargli la possibilità di evadere da un ambiente per nulla salutare per lui..aiutarlo a vedere che c'è la possibilità di crearsi una vita sua senza dover dipendere dalla madre.C'è del buono in questo ragazzo, e io credo che se lui riuscisse a capirlo starebbe bene in primis lui.. lo so che Le può sembrare una mia " sfida " il volerlo aiutare..una sorta di " crocerossina"..forse così ma credo che se non l'amassi davvero questi problemi non mi toccherebbero..non mi toglierebbero il sonno.. Secondo lei, cè un modo per fargli capire che così non va? che finchè lui non trova il coraggio, la voglia di stacacrsi da sua madre, io e lui non avremo un futuro come anche Lei dice? La ringrazio per la Sua attenzione
[#4]
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Angela.
In questo momento mi trovo in una situazione che anche io non so che cosa voglio o cosa voglio fare.
Quando io e il mio ragazzo stiamo insieme siamo come una coppia normale. Siamo tranquilli, sereni..i problemi sorgono quando non stiamo insieme, almeno da parte mia, poichè per lui il fatto di " staccarsi " per un pò di giorni non lo tocca, anzi lo considera anche giusto. Anche io potrei considerarlo corretto, ma a tutto c'è un limite.
Quando due persone si amano e purtroppo sono lontante, è normale che queste pensino ad una soluzione per far fronte al problema della distanza. Mi creda, io sarei disposta anche a lasciare tutto domani se lui mi dicesse anche solo mezza parola.. ma ciò non avviene. le parole che ricevo sono, come ho detto prima, tranquillizzanti per lui, ma logoranti per me. Io non riesco più ad aspettare, mi toglie la serenità questa cosa del vedersi sporadicamente. io ho bisogno della presenza della persona che amo, devo saperla accanto a me fisicamente.. il sentirla vicino mentalmente non mi basta più.
non credo di chiedere nulla di così incomprensibile o di strano.. Ora però non so neanch'io cosa fare. Vorrei smuovergli qualcosa dentro, ma non so come fare.
Grazie per l'attenzione che mi date
[#5]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
perdoni la franchezza, ma rischia di assumersi sulle sue spalle un compito davvero gravoso, un carico pesante...

Comprendo il suo amore, la sua volontà di aiutare questo ragazzo, le sue buone intenzioni, tuttavia per cambiare certe dinamiche familiari e far fronte a quello che sembrerebbe un consistente malessere servirebbe l'aiuto di un esperto, uno specialista competente e non coinvolto emotivamente...

Il suo ragazzo dovrebbe acquisire piena consapevolezza della situazione in cui immerso, del suo malessere, delle dinamiche familiari di cui è inconsapevolmente partecipe attivo, un percorso e cure adeguate lo potrebbero aiutare a conseguire una condizione di migliore benessere...ma spetta a lui decidere.

Francamente la situazione appare assai complessa secondo quanto riferisce... ci pensi, dia uno sguardo al suo futuro...

Cari auguri

[#6]
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente Dottoressa per il tempo che ha speso per me.
[#7]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Grazie a lei per il suo cortese riscontro, i migliori auguri per la sua vita.

Se crede ci può aggiornare in futuro.
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