Depressione post laurea?
buonasera a tutti
Sono un ragazzo di 26 anni, appena laureato in economia.Faccio una premessa:
Prima studiavo a L' Aquila. Per un anno (dopo il terremoto vissuto)non ho fatto neanche un esame perchè ero triste per aver perso la mia vita universitaria aquilana, e decisi allora di trasferirmi nella facoltà di economia a Teramo, in cui sono rinato.
Gia tre mesi prima della laurea avvertivo una forte ansia mattutina, che mi assaliva appena mi svegliavo e non mi permetteva di alzarmi dal letto. L'umore era cupo di sottofondo, e mi sentivo "come se non mi vedessi nel futuro", ovvero dopo la laurea. La facoltà mi dava un senso di protezione, mi faceva stare bene, e diciamo che non volevo perderla...volevo "rimanere" studente. Dopo averne parlato con il mio psichiatra e la mia psicoterapeuta, essi hanno ritenuto che la mia condizione psicologica era dovuta al CAMBIAMENTO.
Ora che mi sono laureato, con una splendida discussione d tesi, dovrei essere felice, ma in realtà non lo sono. Mi sento conme se la vita per me non avesse piu un senso, come se avessi finito tutto e ora non saprei cosa fare. Mi sento svogliato, demotivato, annoiato e non mi interessa piu uscire con gli amici etc. Cosa devo fare per poter cambiare questa mia situazione?posso uscirne?tale situazione può chiamarsi destabilizzazione ?
Inoltre è possibile che io mi senta cosi perchè non ho un'identita? mi sentivo studente prima
Sono un ragazzo di 26 anni, appena laureato in economia.Faccio una premessa:
Prima studiavo a L' Aquila. Per un anno (dopo il terremoto vissuto)non ho fatto neanche un esame perchè ero triste per aver perso la mia vita universitaria aquilana, e decisi allora di trasferirmi nella facoltà di economia a Teramo, in cui sono rinato.
Gia tre mesi prima della laurea avvertivo una forte ansia mattutina, che mi assaliva appena mi svegliavo e non mi permetteva di alzarmi dal letto. L'umore era cupo di sottofondo, e mi sentivo "come se non mi vedessi nel futuro", ovvero dopo la laurea. La facoltà mi dava un senso di protezione, mi faceva stare bene, e diciamo che non volevo perderla...volevo "rimanere" studente. Dopo averne parlato con il mio psichiatra e la mia psicoterapeuta, essi hanno ritenuto che la mia condizione psicologica era dovuta al CAMBIAMENTO.
Ora che mi sono laureato, con una splendida discussione d tesi, dovrei essere felice, ma in realtà non lo sono. Mi sento conme se la vita per me non avesse piu un senso, come se avessi finito tutto e ora non saprei cosa fare. Mi sento svogliato, demotivato, annoiato e non mi interessa piu uscire con gli amici etc. Cosa devo fare per poter cambiare questa mia situazione?posso uscirne?tale situazione può chiamarsi destabilizzazione ?
Inoltre è possibile che io mi senta cosi perchè non ho un'identita? mi sentivo studente prima
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<il mio psichiatra e la mia psicoterapeutaessi hanno ritenuto che la mia condizione psicologica era dovuta al CAMBIAMENTO.>
In effetti lei passa dalla condizione di studente a quello di laureato, una nuova fase della vita la attende, tutta da progettare e da vivere. I momenti di transizione e cambiamento possono di per sé comportare stress e criticità.
Dato che lei è seguito terapeuticamente, dovrebbe aprire nuovamente il discorso con i suoi curanti, magari per essere aiutato a porsi gradualmente alcuni obiettivi, step by step.
Cari auguri
In effetti lei passa dalla condizione di studente a quello di laureato, una nuova fase della vita la attende, tutta da progettare e da vivere. I momenti di transizione e cambiamento possono di per sé comportare stress e criticità.
Dato che lei è seguito terapeuticamente, dovrebbe aprire nuovamente il discorso con i suoi curanti, magari per essere aiutato a porsi gradualmente alcuni obiettivi, step by step.
Cari auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile ragazzo,
Sembra che vi sia, comprensibilmente, un problema di adattamento a una condizione diversa rispetto a quella di studente.Il rito di passaggio e' costituito, oggi, dalla fine della scuola, prima e, per chi continua, dalla conclusione della laurea. Il significato e' fin troppo chiaro: si apre un nuovo capitolo della vita, e la novità può spaventare, in cui vi sono richieste e responsabilità sempre più adulte, scelte e decisioni da affrontare in un mondo lavorativo non così protetto come l'università. Se lei è' ancora in terapia, affronti i suoi dubbi e la sua reazione depressivo- ansiosa in quell'ambito e vedrà che supererà in tempi brevi anche questa nuova prova, brillantemente come la sua tesi di laurea.
Cordiali saluti
Dott.ssa E.Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
Psicoinazione.altervista.org
Sembra che vi sia, comprensibilmente, un problema di adattamento a una condizione diversa rispetto a quella di studente.Il rito di passaggio e' costituito, oggi, dalla fine della scuola, prima e, per chi continua, dalla conclusione della laurea. Il significato e' fin troppo chiaro: si apre un nuovo capitolo della vita, e la novità può spaventare, in cui vi sono richieste e responsabilità sempre più adulte, scelte e decisioni da affrontare in un mondo lavorativo non così protetto come l'università. Se lei è' ancora in terapia, affronti i suoi dubbi e la sua reazione depressivo- ansiosa in quell'ambito e vedrà che supererà in tempi brevi anche questa nuova prova, brillantemente come la sua tesi di laurea.
Cordiali saluti
Dott.ssa E.Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
Psicoinazione.altervista.org
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
[#3]
Utente
Innanzitutto grazie per le risposte. Ho preso appuntamento con la mia psicoterapeuta, e nell'attesa, volevo porre una domanda. come mai, nonostante io adesso stia cercando di prendere decisioni sul mio futuro (ovvero decidere se continuare gli studi oppure inviare curriculum in giro e cercare proposte di lavoro adeguate al mio percorso di studi) mi sveglio la mattina sempre con questa strana ansia e umore basso? per risolvere tale situazione occorre tempo, e finchè non avrò un identità (studente o lavoratore) non posso cambiare tale stato psicologico?
[#4]
Non è' detto che debba aspettare di DEFINIRSI per stare meglio, altrimenti andare in terapia perderebbe parte delle sue funzioni, una delle quali è, appunto, eliminare o attenuare proprio i sintomi che lei lamenta. Inoltre, avendo lei già intrapreso un percorso, non inizia da zero, ma può inquadrare il suo attuale disagio nella continuità della sua storia. I tempi non sono per forza lunghi, dipende dagli obiettivi che concorderà con la terapeuta che la sta seguendo. Si dia, però, speranza e fiducia , in considerazione del percorso già fatto e delle competenze del professionista che ha scelto.
Per rispondere alla sua domanda le propongo una metafora. Se dovesse decidere di intraprendere un viaggio, sarebbe più spensierato mentre lo sta progettando o mentre lo sta facendo, una volta risolti problemi economici, ricerca della destinazione, compagni di viaggio, durata ecc.?
Credo che per lei sia proprio la fase della progettazione la più delicata. Una volta partito, potrà godersi il percorso come una piacevole avventura in cui sperimentare le nuove competenze e strategie acquisite!
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
Psicoinazione.altervista.org
Per rispondere alla sua domanda le propongo una metafora. Se dovesse decidere di intraprendere un viaggio, sarebbe più spensierato mentre lo sta progettando o mentre lo sta facendo, una volta risolti problemi economici, ricerca della destinazione, compagni di viaggio, durata ecc.?
Credo che per lei sia proprio la fase della progettazione la più delicata. Una volta partito, potrà godersi il percorso come una piacevole avventura in cui sperimentare le nuove competenze e strategie acquisite!
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
Psicoinazione.altervista.org
[#5]
Utente
"Se dovesse decidere di intraprendere un viaggio, sarebbe più spensierato mentre lo sta progettando o mentre lo sta facendo, una volta risolti problemi economici, ricerca della destinazione, compagni di viaggio, durata ecc.?
Credo che per lei sia proprio la fase della progettazione la più delicata. Una volta partito, potrà godersi il percorso come una piacevole avventura in cui sperimentare le nuove competenze e strategie acquisite"
Dottoressa Scolamacchia ha perfettamente ragione. Grazie di cuore.
Credo che per lei sia proprio la fase della progettazione la più delicata. Una volta partito, potrà godersi il percorso come una piacevole avventura in cui sperimentare le nuove competenze e strategie acquisite"
Dottoressa Scolamacchia ha perfettamente ragione. Grazie di cuore.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 23.8k visite dal 05/04/2013.
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