Aggressione stradale alla presenza di mio figlio
Buongiorno
questa mattina per un motivo futile sono stato letteralmente inseguito da un auto con 2 persone a bordo che dopo vari tentativi sono riusciti a farmi fermare, uno di questi è sceso con una grinte rabbiosa che mi ha letterlamente impaurito e immobilizzato nell'auto mentre mio figlio, un ragazzo di 17 anni neanche tanto tenero, mi diceva di lasciar perdere ed era sicuramente spaventato. Questi di scatto si è avvicinato al finestrino sferrandone un pugno che solo per miracolo non ha infranto il vetro ed io a quel punto non ho avuto altra reazione che andarmene ovvero scappare da quella situazione. Abbiamo fatto un giro per depistare da ulteriori tentativi di inseguimento e dopo l'ho lasciato davanti scuola.
Premesso ciò resto profandamente turbato da quanto mi è accaduto questa mattina, io sono un genitore pacifico e tranquillo, non mi sono mai trovato ne tantomento partecipato a scene di violenza stradale. Il mio dubbio è questo: avrò fatto bene a comportarmi in questo modo davanti mio figlio? O diversamente avrei dovuto farmi coraggio affrontare la situazione e non scappare impaurito? Non lo so, resto tormentato e non so neanche se sia il caso riprendere l'argomento con lui per riparlarne e vedere se e cosa gli è rimasto dentro. Mi piacerebbe ricevere un vostro parere e un aiuto, grazie infinite (Franco).
questa mattina per un motivo futile sono stato letteralmente inseguito da un auto con 2 persone a bordo che dopo vari tentativi sono riusciti a farmi fermare, uno di questi è sceso con una grinte rabbiosa che mi ha letterlamente impaurito e immobilizzato nell'auto mentre mio figlio, un ragazzo di 17 anni neanche tanto tenero, mi diceva di lasciar perdere ed era sicuramente spaventato. Questi di scatto si è avvicinato al finestrino sferrandone un pugno che solo per miracolo non ha infranto il vetro ed io a quel punto non ho avuto altra reazione che andarmene ovvero scappare da quella situazione. Abbiamo fatto un giro per depistare da ulteriori tentativi di inseguimento e dopo l'ho lasciato davanti scuola.
Premesso ciò resto profandamente turbato da quanto mi è accaduto questa mattina, io sono un genitore pacifico e tranquillo, non mi sono mai trovato ne tantomento partecipato a scene di violenza stradale. Il mio dubbio è questo: avrò fatto bene a comportarmi in questo modo davanti mio figlio? O diversamente avrei dovuto farmi coraggio affrontare la situazione e non scappare impaurito? Non lo so, resto tormentato e non so neanche se sia il caso riprendere l'argomento con lui per riparlarne e vedere se e cosa gli è rimasto dentro. Mi piacerebbe ricevere un vostro parere e un aiuto, grazie infinite (Franco).
[#1]
Gentile Utente,
rispondere con la stessa intenzione, ossia con violenza fisica, è sempre a mio avviso una scelta da evitare. Questo in ragione del fatto che potrebbe causare gravi danni a se stesso e agli altri.
Forse ha questo dubbio proprio per il fatto che non si è sentito, almeno in quel frangente, di proteggere suo figlio. Sarebbe opportuno riprendere il discorso, non tanto per giustificare la sua reazione, quanto per comprendere se suo figlio si sia o meno spaventato e cercare di dare un senso a quello che è successo.
Che ne pensa?
rispondere con la stessa intenzione, ossia con violenza fisica, è sempre a mio avviso una scelta da evitare. Questo in ragione del fatto che potrebbe causare gravi danni a se stesso e agli altri.
Forse ha questo dubbio proprio per il fatto che non si è sentito, almeno in quel frangente, di proteggere suo figlio. Sarebbe opportuno riprendere il discorso, non tanto per giustificare la sua reazione, quanto per comprendere se suo figlio si sia o meno spaventato e cercare di dare un senso a quello che è successo.
Che ne pensa?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Ex utente
Grazie per la sua tempestiva risposta.
E' mia intenzione riprendere il discorso con mio figlio, anzi allargare la discussione proprio all'interno di tutta la famiglia parlarne apertamente.
Mio figlio era vistosamente spaventato e lui stesso nel momento critico mi ha detto più volte di lasciar perdere.
Nonostante le ragionevoli motivazioni e sensazioni che ho sentito e che probabilmente ripeterei, mi sto chiedendo se lo scappare/evitare situazioni critiche sia un esempio educativo da trasmettere.
Cordialmente.
E' mia intenzione riprendere il discorso con mio figlio, anzi allargare la discussione proprio all'interno di tutta la famiglia parlarne apertamente.
Mio figlio era vistosamente spaventato e lui stesso nel momento critico mi ha detto più volte di lasciar perdere.
Nonostante le ragionevoli motivazioni e sensazioni che ho sentito e che probabilmente ripeterei, mi sto chiedendo se lo scappare/evitare situazioni critiche sia un esempio educativo da trasmettere.
Cordialmente.
[#3]
Gentile Utente,
>>mi sto chiedendo se lo scappare/evitare situazioni critiche sia un esempio educativo da trasmettere<<
chiaramente dipende dal contesto. Scappare per evitare un pestaggio è una risposta opportuna e per certi aspetti normale che rimanda ad un meccanismo atavico di "attacco-fuga" (quello che verosimilmente si è attivato in lei).
Sarebbe opportuno tenere un comportamento diverso in altre situazioni critiche, come ad es. fare un esame, discutere su questioni importanti ecc. proprio perché non sussiste il meccanismo di cui sopra.
>>mi sto chiedendo se lo scappare/evitare situazioni critiche sia un esempio educativo da trasmettere<<
chiaramente dipende dal contesto. Scappare per evitare un pestaggio è una risposta opportuna e per certi aspetti normale che rimanda ad un meccanismo atavico di "attacco-fuga" (quello che verosimilmente si è attivato in lei).
Sarebbe opportuno tenere un comportamento diverso in altre situazioni critiche, come ad es. fare un esame, discutere su questioni importanti ecc. proprio perché non sussiste il meccanismo di cui sopra.
[#4]
Gentile Genitore,
occorre distinguere e non fare di tutta l'erba un fascio, c'è situazione e situazione.
E ci sono decisioni dettate dal buon senso, come quella che ha preso questa mattina, allontanandosi da una situazione pericolosa per suo figlio e per lei.
< mi sto chiedendo se lo scappare/evitare situazioni critiche sia un esempio educativo da trasmettere.> dunque riprendendo il discorso con suo figlio farei presente che le situazioni critiche possono essere di diverso tipo e per ognuna ci può essere una soluzione differente, in questo caso la fuga vi ha evitato, credo, peggiori conseguenze.
Cordialmente
occorre distinguere e non fare di tutta l'erba un fascio, c'è situazione e situazione.
E ci sono decisioni dettate dal buon senso, come quella che ha preso questa mattina, allontanandosi da una situazione pericolosa per suo figlio e per lei.
< mi sto chiedendo se lo scappare/evitare situazioni critiche sia un esempio educativo da trasmettere.> dunque riprendendo il discorso con suo figlio farei presente che le situazioni critiche possono essere di diverso tipo e per ognuna ci può essere una soluzione differente, in questo caso la fuga vi ha evitato, credo, peggiori conseguenze.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#5]
Gentile signore,
Partecipo con rammarico a quello che è' successo a lei e a suo figlio e voglio dirle che scappare, come lei ha fatto in questa specifica situazione, e' stata la strategia più funzionale, protettiva e, paradossalmente, coraggiosa che lei potesse attuare. Potrà dirlo a suo figlio e alla sua famiglia con grande tranquillità, certo di aver fatto l'unica cosa saggia per salvarsi la vita e per salvarla a suo figlio. I cosiddetti "eroi" che reagiscono all'aggressione con la violenza, spesso fanno una brutta fine. Suo figlio saprà apprezzare il suo gesto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
Psicoinazione.altervista.it
Partecipo con rammarico a quello che è' successo a lei e a suo figlio e voglio dirle che scappare, come lei ha fatto in questa specifica situazione, e' stata la strategia più funzionale, protettiva e, paradossalmente, coraggiosa che lei potesse attuare. Potrà dirlo a suo figlio e alla sua famiglia con grande tranquillità, certo di aver fatto l'unica cosa saggia per salvarsi la vita e per salvarla a suo figlio. I cosiddetti "eroi" che reagiscono all'aggressione con la violenza, spesso fanno una brutta fine. Suo figlio saprà apprezzare il suo gesto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
Psicoinazione.altervista.it
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.6k visite dal 05/04/2013.
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