Mancata realizzazione personale

Salve, sono an donna di 36 anni. Luareata con il massimo dei voti,specializzata e con tante piccole esperienze lavorative (a nero o gratis) importanti ed attinenti al settore...ma sono disoccupata e da sempre. Mi spiego: non ho un lavoro vero, che mi piaccia, mi appaghi e gratifichi. Ho seminato tanto, mi sono sacrificata fino all'impossibile, ho letteralmente rinunciato alla mia adolescenza (genitori padroni, che mi impedivano di tutto: solo doveri e basta) oltre che alla giovinezza, per non raccolgiere nulla! Ed oggi la vita che conduco non è quella per cui ho tanto lavorato, non coincide con quella che volevo. sono una casalinga disperata (sposata da 3 anni) e sono per tanto finita col diventare proprio quello che non volevo affatto. Mi impegno con tutte le forze ad ogni opportunità che mi si presenta,ma il sistema clienteristico è più forte. Mi sento infelice, stupida (potevo fare un corso di studi che mi offrisse più sbocchi), frustrata e da meno rispetto a chi oggi alla mia età eè realizzato e ha fatto scelte diverse,evidentemente più intelligenti visto dove li hanno condotti.In casa mi hanno sempre paragonato a chi faceva meglio (a scuola, nel lavoro, in casa) ed al liceo sono stata sempre umiliata e malatrattata da una calsse docenti che mi diceva di non essere all'altezza di quegli studi (quanto ancora bruciano quelle parole). Ma, con gli anni, ho dimostrato a me stessa che così non era.Vivo in un posto che non mi piace - ma era tra i pochi che ci potevamo permettere - senza potere nemmeno più dedicarmi alle passioni ed hobby di un tempo. Sono sempre sola e non esco mai... per motivi economici ovviamente. Sono sempre lì a pensare e ripensare cosa posso fare per migliorare la mia situazione, per trovare un lavoro, ma è come se fossi intrappolata in un labirinto: per quanto io faccia e mi impegni, non c'è una via d'uscita alla sofferenza che tutto ciò mi provoca. Piango, mi dipsero e mi porto un peso dentro, in petto, sulla bocca dello stomaco. Lo faccio per sfogarmi in qualche modo, ma quello su cui mi concentro è canalizzare tutta questa rabbia e delusione per cercare di migliorare lo status quo. passo momenti in cui mi sforzo, riuscendoci, a guradare il bicchiere mezzo pieno: ho tempo da dedicare a me stessa, alla casa, alla cucina, ala lettura...ma non basta e ciclicamente ricado nell'isoddisfazione e nella rabbia. diventa malinconica ed aggressiva al tempo stesso. Mio marito, per quanto dica di comprendermi (lui ha il lavoro dei suoi sogni, la vita che voleva, una vita sociale piena , tante soddisfazioni professionali e personali), dice che forse un lavoro non l'avrò mai e che non posso continuare a stare così a vita. Ma, io non riesco ad essere felice della mia mancata realizzaizone nè riesco a relaizzarmi in lui o nel matrimonio, non mi bastano!!! intanto, qst situazione ha portato mio marito a chiedermi un periodo di solitudine: non ce la fa a vedermi in qst stato. Figli non ne ho, forse non ne avrò mai, ma ora non ne voglio...
[#1]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Signora,
probabilmente Lei in questa fase della Sua vita ha deciso di fare un bilancio, con esito negativo.

Questo ha determinato un abbassamento importante del Suo tono dell'umore: per questo forse si sente senza forze, senza desideri, triste e pessimista. E sempre per questo annega nelle Sue rimuginazioni, tutte legate al passato.

Se è così la prima cosa da fare è riportare l'umore ad un livello accettabile, e la via più breve è quella farmacologica. E il mio consiglio è quello di sentire uno psichiatra, specialista in questo settore.

Quindi le propongo un inizio "dal dentro", laddove Lei sembra ancora troppo concentrata su cosa le manca "fuori da sé".

Infine, dalla Sua lettera emerge un grande senso di solitudine: Lei si sente sola, combatte contro un muro di gomma, e nemmeno in Suo marito percepisce una spalla. Ha pensato ad un eventuale supporto psicologico?

Lei dirà: ma non mi darà un lavoro! Certo, ma nemmeno starsene da sola a casa a rimuginare le darà un lavoro.

Quindi: si parte dall'interno e non dal contesto.

D'altra parte Lei stessa ha già dimostrato di saper correre in salita, no?
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Gentile signora,

vedo da un paio di precedenti consulti che da un paio d'anni lei e suo marito cercavate un figlio che non arriva.

Pensa che questo aspetto possa avere un peso nel suo attuale stato emotivo?

<<Figli non ne ho, forse non ne avrò mai, ma ora non ne voglio... >>
Anche questa sua frase conclusiva sembra dare importanza a questo aspetto. E' solo una mia sensazione?

Detto questo, credo che il modo migliore per uscire da questa situazione sia affrontarla cominciando, magari, a riprendere in mano le passioni e gli hobby di un tempo.
Certe cose possono essere fatte anche senza grandi disponibilità economiche, basta forse cominciare a muoversi per cercare delle alternative che possano valorizzare le sue qualità

In fondo lei stessa ci racconta di quanta strada abbia fatto nonostante negli anni le abbiano messo i bastoni tra le ruote... se c'e' riuscita in passato, perché non dovrebbe riuscirci oggi?

Capisco che sia difficile reagire quando qualcosa dentro di noi ci paralizza, ci fa sentire intrappolati; tuttavia da qualche parte bisogna cominciare.

Il primo passo lo ha fatto, scrivendo a noi. Ma questo non è sufficiente. Credo sarebbe opportuno il consulto con uno psicologo della sua zona che, valutata la situazione, potrà offrirle il giusto supporto psicologico ed, eventualmente, consigliarle un supporto farmacologico prescritto da un collega psichiatra.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Grazie mille per la solerzia.
Le dirò subito: vivo semplicemente una grande e dolorosa insoddisfazione, che non mi toglie affatto nè energie nè desideri. Anzi, tutt'altro e per fortuna. Il mio non è un rimuginare, ma uno scervellarmi nel trovare una soluzione al mio stato: soffro perchè non mi sento professionalmente realizzata? bene, cosa so fare? cosa posso fare od inventarmi? quali sono le opportunità a cui posso presentarmi/candidarmi? e ciò genera progetti, studi, tentativi...inconcludenti, perchè non riesco mai ad ottenere quello che desidero, perchè la meritocrazia in Italia non esiste. sono perfettamente cosciente della aprticolarità del sistema italiano e della crisi economica che viviamo, ma ciò non bastaa lenire le mie sofferenze o ad accontanare le mie aspirazioni.E, credo, che tutto questo sia dentro di me, ora. Quanto a mio marito, lui mi ha cercato di supportare in ogni modo, ma ora non ne può più, e sì mi sento sola con il mio dolore ed i miei problemi, che creano altri problemi e che distruggono quello che di bello ho avuto. le racconto un'altra cosa: un mese e mezzo prima de matrimonio sono entrata in crisi:piangevo, ero a letto stanca morta, persi 7 kg in pochi giorni perchè realizzai ciò che sarebbe stata la mia vita dopo il matrimonio, quella da casalinga...e nulla più. Ma decisi di non buttare via l'unica cosa bella che avevo avuto.talvolta, ho il desiderio di mollare tutto ed andare incontro alla vita che desidero, ma esiste?
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
E' probabile, allora, che un inizio di fase depressiva, mai risolta o inquadrata, sia relativo a quel periodo matrimoniale.

La ricerca di un figlio non arrivato ha peggiorato il quadro, e l'assenza di meritocrazia ha fatto il resto.

Ora andiamo per gradi: vuole davvero buttare all'aria il matrimonio con Suo marito? Io fossi in Lei adesso mi concentrerei su questo: oppure preferirebbe avere un lavoro che la fa sentire realizzata, ma da sola?

Ribadisco la necessità di un inquadramento del tono dell'umore: poi potrà riprendere quella lucidità necessaria per tutto il resto
[#5]
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Sì, è vero. Abbiamo cercato un figlio per un paio di anni senza successo. All'epoca pensavo che, sebbene mi mancasse da morire un lavoro e ne soffrivo allora come oggi, era una situzione da cogliere per poter crescere e godersi un figlio in attesa del lavoro. Poi, dopo, vari esami , visite ed una laparoscopia operativa (5 febbraio 2013) ecco le diagnosi: endometrio polipoide, endometriosi e sterilità per me. Sperma deforme ed immobile al 50% per mio marito.Il mio ginecologo mi ha detto di provarci cmq in questi primi mesi post laparoscopia, perchè la natura può giocare strani scherzi. Ma, adesso, considerata pure la crisi che investe il mio matrimonio, non desidero un figlio, perchè si tradurebbe in ulteriori incombenze e doveri per me ed io, ora più che mai, ho bisogno di impegnarmi in cose piacevoli e gratificanti, di realizzarmi. e realizzarmi come donna e non come moglie, casalinga e madre.
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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
devo assolutamente cercare una soluzione questo stato d'animo che perdura da anni ormai e che oggi è solo peggiorato. Peggiorato, perchè la situazione non cambia (mi vedo solo vecchia) e perchè mi ha reso ormai intollerante anche a quelle cose -stupide e/o gravi - che prima sopportavo. Da quando mio marito a dicembre mi ha detto di non sapere se voleva continuare la storia con me - un vero e proprio fulmine a ciel sereno (lui che mi ha sempr amata, adorata, protetta, coccolata, stimata...) - non so qualcosa è scattato dentro me, non so cosa. ..delusione, forse, rabbia, senso di colpa...di lui non sopporto - improvvisamente e dopo anni - i suoi piccoli difetti ed alcuni suoi modi di pensare, mi irritano e tanto. mi sono sentita sola in un momento anche piuttosto delicato per me (salute) e quando sono uscita dall'ospedale il mio primo pensiero e desiderio dopo la diagnosi è stato questo: riprogrammare la mia vita...e non sapevo e so se c'è spazio anche per lui, perchè a volte mi prende qst tendenza a distruggere tutto, anche ciò che non c'entra nulla, almeno apparentemente. Probabilmente, la nostra coppia -meravigliosa (malgrado i problemi -sua famiglia è mia nemica dichiarata-ed un'intesa sessuale non prprio soddisfacente per me...ma un rapporto di coppia è fatto di molto altro ancora) - è semplicemnte sepolta sotto i problemi economici, di salute, lavorativi ed ha bisogno di resistere a questo tsunami che ci ha investito...o forse non esiste più? Non lo so. So solo che se analizzo freddamente la msituazione mi vien voglia di mandare tutto all'aria e correre incontro alla mia vita, ad altre città e persone...ma poi se mi lascio andare ai sentimenti non riesco a pensare ad una vita senza "noi due". Ricordo i tempi andati e riguardo le foto di noi due e mi chiedo dove siamo mai andati a finire, quando ci siamo persi? E, poi, esisitiamo ancora???Sono testarda ed ambiziosa, scalcio e scalpito qnd qlc non mi va bene, dico sempre ciò che penso e che ho dentro, anche in malo modo..ma ciò che mi manca è la capacità di rassegnarmi a qst situazione. Vorrei semplicemtne cancellare dalla mia vita ciò che non mi piace (la sua fam. per es....ma come faccio?non sarebbe giusto per lui), perchè la vita è una sola e voglio viverla al meglio.spero possiate in qualche modo indirizzarmi e chiarirmi le idee.grazie
[#7]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,
da quanto leggo di lei, sembra che il suo livello di insoddisfazione abbia svariate sfumature tutte importanti e da analizzare con cura ed attenzione.

La sua insoddisfazione lavorativa, dopo tante fatiche ed una laurea, il suo immaginarsi esclusivamente come moglie e per di più all'interno di una coppia che non la soddisfa , né emozionalmente, né sessualmente .

Sembra che sia un momento di bilanci esistenziali, solitamente quelli importanti si fanno ogni decennio di vita, tra desideri irrealizzati, altri rimossi ed un quotidiano, che contribuisce a deflettere il suo tono dell'umore .

Uno psicologo, anche in convenzione, potrebbe aiutarla a mettere ordine, prima che venga colta da un attacco acuto di desiderio di buttare via tutto.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#8]
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Grazie dottoressa,
in effetti è da un pò che inizio a pensare di rivolgermi ad uno psicologo/psicoterapeuta nel pubblico. Spero di imbattermi in persone preparate.
[#9]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
bene, si accorgerà subito, se il clinico scelto sarà empatico, attento e preparato.
In bocca al lupo per tutto
La strategia migliore è ripartire da se stessi
[#10]
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Forse sto abusando di questo spazio; chiedo scusa se così fosse.
Ma, vorrei aggiungere un'altra cosa. qst mattina ripensavo alle parole di mio marito che dice di non credere più in noi, nel senso di non vedere un futuro pernoi. eppure, mi sta vicino, è carino e premuroso talvolta e mi iuta in casa se ha voglia...e ripensavo pure a quando mi ha detto:" desidero tanto un figlio, ma ora non lo voglio, perchè tu con la tua insoddisfazione non saresti una buona madre...finiresti per scaricare tutto sul bimbo, come fai con me... non sarebbe giusto nè buono". ma, con molta probabilità figli non ne possiamo avere, per i motivi di cui sopra, se non confidando in un miracolo o scherzo della natura...ed allora perchè mi dice qst? ma, lui allae mie domande si è stancato di rispondere.
[#11]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara signora,

non sta abusando di questo spazio, non si preoccupi.
A me sembra molto confusa; a tratti sembra che voglia ricominciare una vita senza suo marito per realizzarsi, giustamente, come donna e non solo come moglie, a tratti sembra che voglia ricostruire un rapporto con suo marito nonostante i problemi che lei ben conosce e ci ha descritto.

In tutto questo, credo che entrambi non abbiate elaborato il fatto che non riuscite ad avere un figlio e, quindi, forse per proteggervi dal doverlo riconoscere a voi stessi, vi convincete di non volerne. Come la vede questa possibilità?

Io credo che dovrebbe, anzitutto, capire se vuole o meno rimanere con suo marito; questo è un punto di partenza imprescindibile per poter poi fare le opportune valutazioni e decidere cosa fare della sua/vostra vita.

Lei può decidere se farsi aiutare individualmente da un collega della sua zona oppure decidere, con suo marito, di richiedere un consulto di coppia che miri ad una maggiore reciproca comprensione e che possa individuare obiettivi comuni nell'ottica di una comune prospettiva.

Ma questo, ahimé, solo lei lo può decidere.

Un caro saluto
[#12]
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Gent.mo dott. Callina,
nello stato d'animo in cui mi trovo non riesco nè a risponderle nè a decidere. Non ho quella lucidità e serenità per analizzare il tutto e conseguentemente agire...
[#13]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Lo capisco, lo avverto, ed è per questo che le dico che credo sia molto confusa.

Si rivolga con fiducia ad un collega, anche in convenzione, per un primo consulto individuale; con lui potrà iniziare ad elaborare il suo vissuto e cercare di fare un po' d'ordine nella sua confusione.

In seguito potrà decidere se e come coinvolgere suo marito; con l'aiuto di un collega de visu, sono certo che sarà tutto più facile.

Le auguro di poter presto trovare la serenità che merita.
Se crede, ci tenga aggiornati.

Un caro saluto
[#14]
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Rieccomi.
Sto raccogliendo info sugli specialisti della mia zona, in attesa, poi, di andare dal medico di base lunedì prossimo. Penso sia meglio uno psicoterapeuta, forse, ma non so scegliere di quale tipo/specializzazione.
Ad ogni modo, oggi ho maturato questa cosa, che tra l'altro mi ha poi donato anche una certa leggerezza interiore: la situazione sopra descritta parte da me ed è in me. Devo fare, pertanto, chiarezza in me e con me stessa...così da comprendere il resto....così che anche il resto ne tragga giovamento. Ho deciso di aiutarmi e di "coccolarmi" e l'immagine che ne deriva è quella di una me "grande" che si prende cura di una me "piccola e sofferente"...la cosa mi consola; ed inizio a sentrimi già un pò meglio.
[#15]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara signora,

sono lieto che abbia deciso di iniziare a "coccolarsi" ed è molto bella l'immagine che evoca di una lei grande che si prende cura di una lei piccola e sofferente.

Mi sembra davvero un buon inizio.

Rispetto alla scelta della figura professionale la invito a leggere questo articolo che le può spiegare le differenze tra i professionisti che lavorano in ambito PSY:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1404-quale-professionista-psi.html

Al suo interno troverà anche un paio di link che la rimandano ad una sommaria descrizione dei vari orientamenti teorici.

Resto a disposizione per ogni chiarimento.

Un caro saluto
[#16]
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Grazie mille a lei ed ai duoi colleghi per il tempo e le parole spese!
[#17]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Di nulla, è stato un piacere.
Ci faccia sapere come procede, se ne avrà voglia.

Un caro saluto
[#18]
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Cari dottori, buonasera!
Rieccomi per aggiornarvi e chiedervi ancora una volta un parere.
Non ho fatto nessuna terapia, perché la situazione economica è precipitata ulteriormente, tanto da non avere nemmeno i soldi per mangiare (ho scoperto 4 gg fa che mio marito aveva chiesto un finanziamento di 20.000 euro per fronteggiare delle spese: sostiene che non avrei retto l'ansia di qst prestito); però, ho cominciato a dedicarmi nuovamente ai mie interessi ed alle mie passioni: ho ripreso a lavorare (gratis) per la realizzazione di una xxxxxx, è ricominciato il lavoro stagionale e salutario di sempre, ho ripreso un minimo di vita sociale e lo studio di una terza lingua a me utile per il lavoro. Questi impegni mi hanno stancato e stressato tanto da una parte, ma mi hanno dato grandissime soddisfazioni dall'altra e mi riferisco soprattutto al primo. Soddisfazioni, stima da parte di persone illustri del settore e riconoscimenti pubblicati su importanti quotidiani nazionali e riviste di settore. Ciò ed il lavoro in sé hanno finito per aumentare la mia autostima, per riconoscermi le mie qualità, la mia preparazione, la mia stoffa. Contemporaneamente, però, vivevo con un gran peso dentro, una grande infelicità: la crisi di mio marito - cominciata a dicembre - proseguiva e per quanto avessi riconosciuto le mie colpe (carattere duro e critico con lui), cercato di smussare il mio carattere (riuscendoci davvero!) e di rimediare (le sue giornate e serate con me dovevano essere almeno piacevoli: buon cibo, affetto, coccole, sorprese, sesso), non serviva a nulla. Io gli dissi a dicembre che avrei resistito per tutti al due a quello tsunami, perché non immaginavo una vita senza di lui...sebbene fossi in un momento in cui per la mia insoddisfazione personale di cui vi scrivevo allora, le mie condizioni di salute, la mancata maternità ed un intervento chirurgico alle porte avrei avuto bisogno più che mai di lui. Sono stati mesi di solitudine e di infelicità, di grande sofferenza a causa del suo distacco, della sua freddezza, del suo disinteresse, delle sue parole di disprezzo nei miei confronti e della nostra casa (che tengo da sempre perfettamente pulita, in ordine, brillante perché il nostro nido doveva per me essere sempre come nuovo). Gli facevo delle domande, cercavo di capire, ma lui negava e minimizzava.
4 gg fa ricevo una telefonata: era una donna che mi informava della relazione che aveva con mio marito da 9 mesi!!!!!! Le ho chiesto il nome, non mi ha risposto, le ho chiesto come avesse avuto il mio numero di tel e poi ho attaccato dicendole di non conoscerla e di non credere alle sue parole. Mio marito ha prima minimizzato (è una pazza che ha perso la testa per me, c'è stata solo un bacio appassionato) e poi, dopo un giorno, la confessione: nove mesi di sesso sfrenato, selvaggio con lei (una di 24 anni), di cene ed uscite lì nell'altra città fuori regione dove mio marito lavora da 10 mesi (!!!) per 3 gg a settimana, perché mi ha detto è arrivato ad ODIARMI. Mi odiava perché: 1. lo rimproveravo malamente a letto perché, a causa di una sua presunta eiaculazione precoce che abbiamo provato a curare da anni in tutti i modi, io ero sessualmente insoddisfatta; 2. perché non potevo dargli un figlio (diagnosi di sterilità dopo l'intervento). Inutile stare qui a spiegarvi il mio dolore, la mia sofferenza, il mio sgomento, la mia enorme sorpresa...mi dicevo è solo un incubo, svegliati è solo un incubo. Invece, no, era la dura realtà. Devastata, dilaniata, un corpo accoltellato più volte, smembrato, in agonia in una pozza di sangue. Con il passare delle ore, in fin dei conti è solo da 4 gg che so di tutto qst schifo, le mie reazioni sono state diverse: dolore, poco pianto, senso di stanchezza, incredulità e poi, in maniera altalenante, mi dicevo, dopo che mi aveva confessato tutto, è finita, puoi smettere di resistere, puoi rilassarti e riposarti, è tornato da te è tornato quello che era. Ma, poi, contemporaneamente, lo schifavo per tutto il male reiterato che per così a lungo mi ha fatto. Per le sue bugie e per l'immagine di lui a letto con un'altra (con cui ha resistito a lungo, dimostrando a sé stesso di non avere alcun problema come io invece gli rinfacciavo), una brutta 25enne di un paesino montano, puttanella, ignorante la cui voce ancora adesso mi rimbomba nelle orecchie dopo quella telefonata...ed io una bella donna con fascino, cultura e personalità, dietro cui in molti corrono.
Dopo 3 gg, sono andata via di casa ovviamente, ho rivisto mio marito, ci siamo parlati a lungo, analizzando la situazione e riconoscendo le colpe di entrambi con calma, chiarezza, estrema sincerità, toni pacati...poi ho fatto l'amore con lui: lo desideravo troppo, da tanto, volevo un contatto fisico con lui, con il suo corpo, ma non nascondo che nella mia mente c'era lei alla quale dicevo hai visto è tornato da me!!!!
Mi sento ad un bivio: continuo con lui ricostruendo una uova vita insieme, affrontando e risolvendo definitivamente i problemi (lui riconosce i suoi errori,
la sua immaturità e dice di essere cambiato, di metterlo alla prova) o do una svolta radicale alla mia vita mettendo la parola fine a lui e a tutti i nostri problemi???? E' una lotta tra cuore e testa... ed io mi sento così stupida ed ingenua da non aver capito nulla ed a pensare di poter essere nuovamente felice con lui dopo tutto il male che mi ha fatto.
Grazie!!!!

P.S la relazione extraconiugale di mio marito è durata 6 mesi a suo dire (lei lo corteggiava, apprezzava e desiderava come non facevo io, mi ha detto), dopodiché è proseguita per altri 3 sotto ricatto di lei: chiamo tua moglie gli diceva, vado da lei! la lasciò, perché ritrovava il mio amore per me e a ferragosto quando abbiamo passato 3 giorni a casa di un caro amico al mare, mi ha detto di aver riscoperto e ritrovato noi due, il nostro magnifico amore.
[#19]
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Nessun consiglio?
[#20]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara signora,

difficile dare consigli in queste situazioni.
E' lei che deve sentire cosa la fa stare meglio, o forse solo meno peggio.

Il tradimento vive nella coppia e, come forse anche lei intuisce, il fatto che suo marito abbia cercato altrove ciò che non trovava nella vostra relazione, sta solo a significare che qualcosa nella vostra intesa fisica, affettiva e mentale non stava funzionando come avrebbe dovuto.

Io ho la sensazione che lei abbia già preso una decisione e, forse, sta solo cercando qualcuno che la possa avallare per sentirsi meno sola nella sua difficile scelta.

Non è facile perdonare un tradimento, non lo è MAI.
Se decide di farlo, deve essere pronta a lasciarsi tutta questa brutta storia alle spalle, a seppellirla per sempre e ripromettersi di non utilizzarla contro suo marito quando si sentirà magari più forte di come può sentirsi in questo momento.

E' passato davvero poco tempo per poter superare tutto come se nulla fosse successo; non credo, quindi, che questo perdono incondizionato debba materializzarsi da subito; credo invece che lei abbia bisogno, ed è giusto che lo pretenda, che suo marito si guadagni nuovamente la sua fiducia.

Anche il perdono, la riconciliazione, la creazione di un rapporto di nuova fiducia, si costruiscono in due.
Se lo crede, ci metta del suo, ma chieda anche a suo marito di fare la sua parte.

In ogni caso, si dia un po' di tempo per lasciar sedimentare la rabbia e il dolore che sono certo albergano in lei in questo momento. Sono normali reazioni che non può e non deve soffocare.

Le auguro che possa fare la scelta migliore.

Un caro saluto
[#21]
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Già il dolore e la rabbia, ma anche la delusione e l'incredulità. La cosa che più di tutte mi fa male è la durata della relazione extraconiugale, la reiterazione... lunga. Lui si è accanito contro di me, avrebbe potuto fermarsi oppure parlarmi od ancora lasciarmi.Ed invece... non nutro dubbi sul mio amore per lui (nè lui che ora mi supplica di dargli fiducia, di dargli la possiibilità di rimediare, perchè, dice, sono la cosa più importante che abbia mai avuto), ma mi chiedo ora -che sono più sola di prima - cosa sia giusto per me, per la mia serenità/felicità. Ritorno a mettere tutto in discussione e mi chiedo se la storia con mio marito sia stata mai sana alla luce dei diversi problemi che ci affliggono, se la mia scelta è stata giusta o meno.
Domani mattina telefonerò ad uno psicoterapeuta (consigliatomi da un'amica psciterapeuta che tel a suo tempo quando vi scrivevo per la prima volta) per un percorso di coppia per capire, capirsi e capirmi. Chissà per quanto tempo ancora mi toccherà soffrire.
Semplicemente grazie caro dottore.

P.S. inutile dire che lo guardo e lo vedo con lei a letto o per strada, lo vedo farle e farsi fare tante cose...
[#22]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara signora,

non posso che condividere la vostra decisione di affidarvi ad un terapeuta di coppia per un supporto.

Se la voglia di riprovarci c'è e il sentimento reciproco è autentico, sono certo che capire e capirsi l'un l'altra sia la strada giusta per poter superare dolore, rabbia, delusione e tutti i sentimenti che giustamente lei sta provando in questo momento.

Le auguro di cuore che possa superare brillantemente anche questo momento, con le capacità che già in passato ha saputo mettere in campo.

Se crede, ci aggiorni sugli sviluppi.

Un caro saluto
[#23]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,
Come detto dal Dr Callina, superare un tradimento non è mai facile ed indolore, rappresenta un lutto che deve essere adeguatamente elaborato....
Un terapeuta di coppia è il clinico più consono per prendermi per mano.

Le allego qualche lettura

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2460-coppie-e-tradimento-chi-tradisce-chi-ma-il-tradimento-e-utile.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2251-come-superare-un-tradimento.html
[#24]
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Grazie, davvero molto utili: occorre l'aiuto di uno psicoterapeuta. Spero solo che il mio personale momento di elaborazione del lutto non duri a lungo.
Endometriosi

L'endometriosi consiste nella presenza di tessuto simile all'endometrio fuori dalla sua posizione anatomica, provocando forte dolore pelvico: sintomi e cure possibili.

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