Cannabis/sesso
Salve.. Vorrei farvi una domanda. Ho scoperto da poco la cannabis. Premetto che sono fidanzata da tre anni con un ragazzo splendido che ha però questo vizio. A me non importa se questo , come in realtà non è, non influisce negativamente sul ns rapporto o sulla sua personalità. Qualche mese fa ho provato anch'io. E da quella volta qlc è cambiato. Mi riferisco al sesso. In tutta la mia vita non ho mai e dico mai provato certe sensazioni. Quando lo conobbi uscivo a pezzi da una storia di 13 anni in cui il sesso era per appagare lui ma non me. All'inizio nacque una bella amicizia che con il tempo si trasformò in amore quello con la A maiuscola. La prima volta che feci l'amore con lui fu fantastico, fui proiettata in un mondo di sensazioni e di emozioni che non avevo mai conosciuto prima. E così ogni volta che stavamo assieme. Poi qualche mese fa mi fece provare una canna. Quella notte facemmo l'amore come non mai. Mi lasciai andare in modo quasi "vergognoso". Mi sembrava di vivere quei film erotici a cui non credi. O almeno io non ci credevo. Ora non la cerco, non sto male se non fumo però ogni tanto faccio anche solo due tiri per rilassarmi. E' proprio questo il problema: ho paura che se smetto di fare anche solo quei due tiri non proverò mai più quelle emozioni. Potete aiutarmi?
[#1]
Gentile utente
La situazione che descrive lei è un buon esempio del perché molte persone assumono sostanze: perché hanno paura di non riuscire a provare le stesse, piacevoli, sensazioni senza assumerle. Il solo modo per saperlo, d'altra parte, è proprio provare. Non c'è un modo diverso.
Tuttavia, dato che la sua richiesta coinvolge l'uso di sostanze, le suggerisco di inserire questa domanda anche in area Psichiatria, dove i colleghi medici psichiatri potranno darle indicazioni più precise sulle conseguenze legate all'uso di cannabis.
Cordiali saluti
La situazione che descrive lei è un buon esempio del perché molte persone assumono sostanze: perché hanno paura di non riuscire a provare le stesse, piacevoli, sensazioni senza assumerle. Il solo modo per saperlo, d'altra parte, è proprio provare. Non c'è un modo diverso.
Tuttavia, dato che la sua richiesta coinvolge l'uso di sostanze, le suggerisco di inserire questa domanda anche in area Psichiatria, dove i colleghi medici psichiatri potranno darle indicazioni più precise sulle conseguenze legate all'uso di cannabis.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Gentile Utente,
quanto da lei descritto è, nè più nè meno, uno dei più comuni approcci alle sostanze stupefacenti.
A prescindere dalla legalità o meno della sostanza d'uso e dagli studi scientifici relativi alla pericolosità per il nostro organismo dell'uso di sostanze psicostimolanti mi pare che la sua domanda verta maggiormente nella sfera dell' uso-abuso-dipendenza da sostanze.
Ricordiamoci che le "droghe" in generale sono state "create" per provare PIACERE, se non fossero inizialmente piacevoli da utilizzare, nessuno ne farebbe uso.
Il problema sorge per il fatto che queste sostanze psicostimolanti creano un disequiibrio sia fisiologico che psicologico nella persona che ne fa uso, con svariati tipi di conseguenze e vari livelli di gravità. Alcune sin dai primi utilizzi, altre nel lungo periodo.
Probabilmente la sua era una battuta, riferendosi al bicchiere di vino, ma nel caso non lo fosse si potrebbe superficialmente ipotizzare che la sua necessità è quella di "comprendere e risolvere" un "nodo" relativo ad uno stato di inibizione che non le permette di godere appieno delle sue esperienze di vita.
Le faccio infine presente che le emozioni piacevoli che ha provato, non sono prettamente contenute nella sostanza che ha utilizzato, bensì la cannabis è soltanto uno strumento che le permette di "dare voce" più facilmente a qualcosa che si trova dentro di lei e che ha difficoltà a fuoriuscire naturalmente, nella quotidianità.
Se la situazione è questa, non è certo il caso di allarmarsi, ma potrebbe domandarsi quanto è importante per lei questo disagio (il "nodo" a cui mi riferivo prima). Nel caso l'entità fosse importante le consiglio di rivogersi ad uno psicologo o psicoterapeuta per affrontare in modo più approfondito questi suoi vissuti nel tentativo di comprenderli meglio. Di sicuro, l'uso di sostanze è di per sè una scelta di tipo "palliativo" alle problematiche sottostanti, qualsiasi esse siano e porta INEVITABILMENTE a rischi e conseguenze più o meno rilevanti nel tempo.
Cordiali saluti.
quanto da lei descritto è, nè più nè meno, uno dei più comuni approcci alle sostanze stupefacenti.
A prescindere dalla legalità o meno della sostanza d'uso e dagli studi scientifici relativi alla pericolosità per il nostro organismo dell'uso di sostanze psicostimolanti mi pare che la sua domanda verta maggiormente nella sfera dell' uso-abuso-dipendenza da sostanze.
Ricordiamoci che le "droghe" in generale sono state "create" per provare PIACERE, se non fossero inizialmente piacevoli da utilizzare, nessuno ne farebbe uso.
Il problema sorge per il fatto che queste sostanze psicostimolanti creano un disequiibrio sia fisiologico che psicologico nella persona che ne fa uso, con svariati tipi di conseguenze e vari livelli di gravità. Alcune sin dai primi utilizzi, altre nel lungo periodo.
Probabilmente la sua era una battuta, riferendosi al bicchiere di vino, ma nel caso non lo fosse si potrebbe superficialmente ipotizzare che la sua necessità è quella di "comprendere e risolvere" un "nodo" relativo ad uno stato di inibizione che non le permette di godere appieno delle sue esperienze di vita.
Le faccio infine presente che le emozioni piacevoli che ha provato, non sono prettamente contenute nella sostanza che ha utilizzato, bensì la cannabis è soltanto uno strumento che le permette di "dare voce" più facilmente a qualcosa che si trova dentro di lei e che ha difficoltà a fuoriuscire naturalmente, nella quotidianità.
Se la situazione è questa, non è certo il caso di allarmarsi, ma potrebbe domandarsi quanto è importante per lei questo disagio (il "nodo" a cui mi riferivo prima). Nel caso l'entità fosse importante le consiglio di rivogersi ad uno psicologo o psicoterapeuta per affrontare in modo più approfondito questi suoi vissuti nel tentativo di comprenderli meglio. Di sicuro, l'uso di sostanze è di per sè una scelta di tipo "palliativo" alle problematiche sottostanti, qualsiasi esse siano e porta INEVITABILMENTE a rischi e conseguenze più o meno rilevanti nel tempo.
Cordiali saluti.
Dr. ALBERTO MAZZOTTI
- PSICOLOGO-PSICOTERAPEUTA a Forlì T.331/2394517
info@albertomazzotti.it - www.AlbertoMazzotti.it
[#4]
gentile utente,
penso che i miei Colleghi abbiano centrato il problema: sembra che dentro di sè lei abbia un "qualcosa" che vuole uscire a tutti i costi
La sostanza le ha permesso di trovare una "scorciatoia", ma non dimentichi che l'unico modo per apprezzare le emozioni della nostra vita sessuale (soprattutto se innamorati) è la lucidità.
Se lei si annebbia la mente con una sostanza, probabilmente vivrà più rapidamente certe emozioni, ma non saprà mai come esse sono nella realtà
Certo, mi rendo conto che l'alternativa è tutta in salita
ma ricordi che i bei panorami si vedono dall'alto
penso che i miei Colleghi abbiano centrato il problema: sembra che dentro di sè lei abbia un "qualcosa" che vuole uscire a tutti i costi
La sostanza le ha permesso di trovare una "scorciatoia", ma non dimentichi che l'unico modo per apprezzare le emozioni della nostra vita sessuale (soprattutto se innamorati) è la lucidità.
Se lei si annebbia la mente con una sostanza, probabilmente vivrà più rapidamente certe emozioni, ma non saprà mai come esse sono nella realtà
Certo, mi rendo conto che l'alternativa è tutta in salita
ma ricordi che i bei panorami si vedono dall'alto
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#5]
Utente
Gentili dottori,
penso sia proprio così. Non riesco a vivere il sesso in maniera totalmente libera. Forse l'educazione che mi è stata inculcata o forse il primo ragazzo con cui sono stata hanno in qualche modo danneggiato la mia libertà sessuale. E' proprio la definizione "nodo" quella cosa che sento dentro, che non mi fa andare oltre. Il ragazzo con cui sto è molto dolce e da quando ha scoperto il consulto che vi ho richiesto (non sapendo che fossi io ndr) vede le cose in maniera diversa. Mi ha chiesto se anch'io mi sento così come l'utente 66651 e io glio ho detto di sì.. Beh, adesso le cose sono diverse. Non ho risolto tutti i miei problemi, però con li vicino ce la farò...
Grazie mille.. Siete stati davvero molto disponibili.
penso sia proprio così. Non riesco a vivere il sesso in maniera totalmente libera. Forse l'educazione che mi è stata inculcata o forse il primo ragazzo con cui sono stata hanno in qualche modo danneggiato la mia libertà sessuale. E' proprio la definizione "nodo" quella cosa che sento dentro, che non mi fa andare oltre. Il ragazzo con cui sto è molto dolce e da quando ha scoperto il consulto che vi ho richiesto (non sapendo che fossi io ndr) vede le cose in maniera diversa. Mi ha chiesto se anch'io mi sento così come l'utente 66651 e io glio ho detto di sì.. Beh, adesso le cose sono diverse. Non ho risolto tutti i miei problemi, però con li vicino ce la farò...
Grazie mille.. Siete stati davvero molto disponibili.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6.7k visite dal 06/05/2008.
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