Problemi nelle cose pratiche
Salve, scrivo qua per una cosa che magari potrà apparire banale ma per me non lo è. Ho da sempre avuto grossi problemi con le cose pratiche, con i lavori manuali, mi rendo conto di essere ababstanza imbranato in certe cose, ci metto più tempo degli altri e non ho mai capito il perchè, questo spesso porta a vedermi mio malgrado coinvolto in situazioni imbarazzanti, spesso mi chiedo se io abbia qualche limite mentale, anche se nella vita sono un ragazzointelligente, laureato e nei lavori intellettuali decisamente "normale".
Sicuramente l'impazienza di mio padre anche nelle piccole cose avrà fatto il suo, mi sento sempre osservato, perchè se è vero che per fare una cosa magari sto più degli altri è anche vero che l'impazienza dei miei non mi aiuta, mi sento inferiore e obiettivamente certe volte lo penso anche io perchè mi perdo nelle cose più stupide possibili.
Questo probabilmente sarà anche la causa dei miei dubbi attuali lavorativi, sono molto confuso, scrivo per un sito sportivo e faccio pratica legale, non so quello che voglio dalla vita e se chiudo gli occhi e penso a quello che voglio fare, non mi vedo nè come avvocato nè come giornalista nè in nessun mestiere e questo è frustrante. Grazie.
Sicuramente l'impazienza di mio padre anche nelle piccole cose avrà fatto il suo, mi sento sempre osservato, perchè se è vero che per fare una cosa magari sto più degli altri è anche vero che l'impazienza dei miei non mi aiuta, mi sento inferiore e obiettivamente certe volte lo penso anche io perchè mi perdo nelle cose più stupide possibili.
Questo probabilmente sarà anche la causa dei miei dubbi attuali lavorativi, sono molto confuso, scrivo per un sito sportivo e faccio pratica legale, non so quello che voglio dalla vita e se chiudo gli occhi e penso a quello che voglio fare, non mi vedo nè come avvocato nè come giornalista nè in nessun mestiere e questo è frustrante. Grazie.
[#1]
Gentile Utente,
la percezione che di se stesso e la scarsa fiducia in sé certamente non le sono di aiuto per credere in quello che sta facendo, né uscire dalla confusione e indecisione in merito alle sue scelte professionali che ci aveva espresso in un precedente consulto.
Per affrontare efficacemente queste problematiche dovrebbe rivolgersi nuovamente di persona ad uno psicologo, se il professionista che ha già incontrato non l'ha soddisfatta, sarebbe utile si attivasse per cercarne un altro, anche presso una struttura pubblica.
Ci faccia sapere in futuro se crede
Cordialmente
la percezione che di se stesso e la scarsa fiducia in sé certamente non le sono di aiuto per credere in quello che sta facendo, né uscire dalla confusione e indecisione in merito alle sue scelte professionali che ci aveva espresso in un precedente consulto.
Per affrontare efficacemente queste problematiche dovrebbe rivolgersi nuovamente di persona ad uno psicologo, se il professionista che ha già incontrato non l'ha soddisfatta, sarebbe utile si attivasse per cercarne un altro, anche presso una struttura pubblica.
Ci faccia sapere in futuro se crede
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile utente,
Il problema che lei pone, oggettivamente, non sembra essere "il" problema. Mi spiego. Ognuno di noi ha attitudine per un lavoro di tipo intellettuale o pratico/manuale. Non siamo tutti uguali. Questo, di per se', non è' un problema, ma, nel momento in cui per lei lo diventa, allora, forse, esso ne nasconde un altro, ritenuto più difficile da affrontare. Lei parla di un rapporto con uo padre in cui si sente osservato e, aggiungerei, anche giudicato. Questo può crearle ansia e influenzare il modo in cui fa le cose, ma, soprattutto, come si pone di fronte alla vita in generale. La sua confusione sul futuro lavorativo, e la perdita di interesse per quello che sta facendo- e che sembra, per la verità, anche stimolante-possono essere segnali per dare finalmente un ordine e un senso alla sua vita attuale e futura. Se non riesce da solo, come la collega le ha consigliato, si rivolga a uno psicologo che saprà aiutarla a mettere a frutto le risorse che lei certamente possiede. Cordiali saluti.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
Il problema che lei pone, oggettivamente, non sembra essere "il" problema. Mi spiego. Ognuno di noi ha attitudine per un lavoro di tipo intellettuale o pratico/manuale. Non siamo tutti uguali. Questo, di per se', non è' un problema, ma, nel momento in cui per lei lo diventa, allora, forse, esso ne nasconde un altro, ritenuto più difficile da affrontare. Lei parla di un rapporto con uo padre in cui si sente osservato e, aggiungerei, anche giudicato. Questo può crearle ansia e influenzare il modo in cui fa le cose, ma, soprattutto, come si pone di fronte alla vita in generale. La sua confusione sul futuro lavorativo, e la perdita di interesse per quello che sta facendo- e che sembra, per la verità, anche stimolante-possono essere segnali per dare finalmente un ordine e un senso alla sua vita attuale e futura. Se non riesce da solo, come la collega le ha consigliato, si rivolga a uno psicologo che saprà aiutarla a mettere a frutto le risorse che lei certamente possiede. Cordiali saluti.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
[#3]
Gentile ragazzo,
concordo con la collega sul fatto che ognuno di noi ha sue personalissime disposizioni attitudinali verso un ambito anzichè un altro e che, di per sè, questo non dovrebbe essere sentito come problema quale lei lo sente ".
.....Sicuramente l'impazienza di mio padre anche nelle piccole cose avrà fatto il suo, mi sento sempre osservato, perchè se è vero che per fare una cosa magari sto più degli altri è anche vero che l'impazienza dei miei non mi aiuta.......non so quello che voglio dalla vita e se chiudo gli occhi e penso a quello che voglio fare, non mi vedo nè come avvocato nè come giornalista nè in nessun mestiere e questo è frustrante"
Queste sentimenti che lei mette nero su bianco, già così di per sè, esprimono suoi disagi legati a chiari ambiti della sua vita che meriterebbero un approfondimento in setting terapeutico in modo da poterli ulteriormente chiarire a se stesso e, successivamente, quando i tempi saranno maturi, ai suoi cari. Sicuramente un collega potrà aiutarla a vedere bene dentro se stesso e a trovare le innumerevoli cose preziose che vi sono sepolte.
In bocca al lupo.
concordo con la collega sul fatto che ognuno di noi ha sue personalissime disposizioni attitudinali verso un ambito anzichè un altro e che, di per sè, questo non dovrebbe essere sentito come problema quale lei lo sente ".
.....Sicuramente l'impazienza di mio padre anche nelle piccole cose avrà fatto il suo, mi sento sempre osservato, perchè se è vero che per fare una cosa magari sto più degli altri è anche vero che l'impazienza dei miei non mi aiuta.......non so quello che voglio dalla vita e se chiudo gli occhi e penso a quello che voglio fare, non mi vedo nè come avvocato nè come giornalista nè in nessun mestiere e questo è frustrante"
Queste sentimenti che lei mette nero su bianco, già così di per sè, esprimono suoi disagi legati a chiari ambiti della sua vita che meriterebbero un approfondimento in setting terapeutico in modo da poterli ulteriormente chiarire a se stesso e, successivamente, quando i tempi saranno maturi, ai suoi cari. Sicuramente un collega potrà aiutarla a vedere bene dentro se stesso e a trovare le innumerevoli cose preziose che vi sono sepolte.
In bocca al lupo.
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#4]
Utente
Grazie a tutti, sicuramente intraprenderò un percorso terapeutico per crescere, nell'immediato però non so come vivere bene, nel senso che ciò che faccio lo faccio senza passione, tanto da farmi mettere tutto in discussione, sto provando due concorsi pubblici ma ho la forte tentazione di non andarci perchè non riuscendo a capire cosa voglio fare, ogni cosa che faccio mi sembra tempo perso o rubato all'opportunità o al grande sogno, al mio mestiere, che però ancor anon so qual è.
[#5]
Gentile utente,
certo non deve essere facile affrontare le giornate con questo peso e per di più senza il sostegno genitoriale.
Esiste una fase dopo la laurea in cui ognuno di noi non sa cosa fare della sua vita. Poi il mondo di oggi, dal punto di vista professionale, non ci permette di sperimentare noi stessi, per cui la conseguenza è di cadere in rimuginazioni sul futuro lavorativo.
La insicurezza e bassa autostima apparente sembrerebbero derivare da pochi rinforzi dall'ambiente in cui vive, ma è sempre stato così?
Ha sempre provato imbarazzo per ciò che racconta nel suo post? O è peggiorata la situazione in seguito ad un evento particolare?
Lei ha fratelli o sorelle? Se si, che rapporti ha con loro? E i suoi genitori che rapporti hanno con loro?
certo non deve essere facile affrontare le giornate con questo peso e per di più senza il sostegno genitoriale.
Esiste una fase dopo la laurea in cui ognuno di noi non sa cosa fare della sua vita. Poi il mondo di oggi, dal punto di vista professionale, non ci permette di sperimentare noi stessi, per cui la conseguenza è di cadere in rimuginazioni sul futuro lavorativo.
La insicurezza e bassa autostima apparente sembrerebbero derivare da pochi rinforzi dall'ambiente in cui vive, ma è sempre stato così?
Ha sempre provato imbarazzo per ciò che racconta nel suo post? O è peggiorata la situazione in seguito ad un evento particolare?
Lei ha fratelli o sorelle? Se si, che rapporti ha con loro? E i suoi genitori che rapporti hanno con loro?
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
[#6]
Utente
Gentile Dott.ssa Mirona, l'insicurezza e la bassa autostima ci sono da sempre purtroppo, questo non mi ha impedito comunque di togliermi le mie soddisfazioni, di laurearmi presto e di fare tante buone cose, che però non riesco a godermi mai. La mia famiglia non mi fa mancare niente, anche in termini di affetto, magari non c'è l'abitudine di parlare molto tra di noi, mio apdre ad esempio mi ha sempre lasciato libero e mi lascia libero nellos cegliere il mio futuro, nonostante una sua attività avviata, so benissimo che lì avrei un lavoro assicurato ma per ora voglio camminare da solo, sperimentare, provare e farei tutto con maggiore passione se avessi anche solo la minima convinzione che quello che faccio, che sia il giornalista o l'avvocato, siano la strada giusta per me. La situazione non è peggiorata per un evento particolare almeno secondo quanto ricordo, nessun trauma particolare, nell'immediato posso dire che la mia attività lavorativa e i miei dubbi sono legati magari al fatto di aver perso un termine importante che non mi permetterà di fare esami da avvocato quest'anno ma rimanderà tutto all'anno prossimo. Ho 2 fratelli e una sorella, i 2 fratelli sono più grandi, magari non parliamo molto tra di noi della vita privata ma ci vogliamo un gran bene, come famiglia magari non abbiamo un dialogo quotidiano quello magari manca, l'affetto è grande ma magari non lo sappiamo esprimere a parole, questo si.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 10.6k visite dal 27/03/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.