aggressività e gelosia post parto
Abbiamo un bimbo di 7 mesi ed ho notato che mia moglie è diventata ultimamente molto strana: è molto possessiva nei confronti del bambino, sembra gelosa, si innervosisce quando qualcun altro magari ci gioca o lo coccola, se con lei piange e con altre persone invece sorride lei diventa aggressiva nei confronti di queste persone. E noto un'escalation in questi fattori, tanto che in questi ultimi giorni ha cominciato a farlo anche con me, che sono il padre del bambino: se lo prendo in braccio o magari gli preparo la pappa di mia iniziativa, senza magari dirglielo prima, mi aggredisce in modo spropositato, a volte poi perde il controllo e manifesta scatti di ira anche verso il bambino. Vorrei sapere se si tratta di qualcosa di cui preoccuparsi, e cosa posso fare per affrontare la situazione senza indispettire mia moglie e senza peggiorare le cose. Grazie
[#1]
Gentile signore,
È freuquente che il dopo parto sia complesso ed abitato da efferata gelosia nei confronti dinpossibili altri che si occupano del bambino.
La madre sviluppa un istinto animalesco, che in natura tende a proteggere la prole.
Le dia tempo e spazio nel dialogo, magari riuscendo ad esternare questi sentimenti, potrá imparare ad elaborarli
È freuquente che il dopo parto sia complesso ed abitato da efferata gelosia nei confronti dinpossibili altri che si occupano del bambino.
La madre sviluppa un istinto animalesco, che in natura tende a proteggere la prole.
Le dia tempo e spazio nel dialogo, magari riuscendo ad esternare questi sentimenti, potrá imparare ad elaborarli
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Utente
Ma a volte, durante questi scatti d'ira, non controlla le sue azioni e diventa maldestra e irruenta anche col bambino, più volte ho visto in questi momenti gesti poco lucidi e pericolosi per il bimbo. E' possibile che faccia del male al bambino in preda all'impeto? Questo è ciò che mi preoccupa di più.
[#3]
Gentile utente,
come saprà il periodo post-parto può essere molto delicato soprattutto per la donna. Mancanza di sonno, allattamento, superlavoro, cambiamento di abitudini, rischio di isolamento sociale se si è lasciato il lavoro o per mancanza di tempo... Insomma una serie di cambiamenti e condizioni di stress psico-fisico che se particolarmente gravosi possono portare anche a una depressione post-partum.
E' probabilmente il caso di consultare uno psicologo al fine di prevenire problemi più seri, dal momento che prevenire è meglio che curare e forse anche il medico di base che possa valutare carenze nutrizionali.
come saprà il periodo post-parto può essere molto delicato soprattutto per la donna. Mancanza di sonno, allattamento, superlavoro, cambiamento di abitudini, rischio di isolamento sociale se si è lasciato il lavoro o per mancanza di tempo... Insomma una serie di cambiamenti e condizioni di stress psico-fisico che se particolarmente gravosi possono portare anche a una depressione post-partum.
E' probabilmente il caso di consultare uno psicologo al fine di prevenire problemi più seri, dal momento che prevenire è meglio che curare e forse anche il medico di base che possa valutare carenze nutrizionali.
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#4]
Gentile Utente,
Potrebbe specificare se questo succede con alcune persone in particolare ?
Da quanto tempo avviene? Lei come reagisce? E gli altri?
Come andava il vostro rapporto prima della nascita del bimbo? E ora? I rapporti con le vostre rispettive famiglie?
Ha notato altro rispetto a sua moglie? A parte cio' che Ci ha detto com'e´ secondo lei il suo umore?
Ha provato a chiederle come mai si comporta in questo modo?
Che vita conduce? Ha momenti di svago e riposo?
Potrebbe specificare se questo succede con alcune persone in particolare ?
Da quanto tempo avviene? Lei come reagisce? E gli altri?
Come andava il vostro rapporto prima della nascita del bimbo? E ora? I rapporti con le vostre rispettive famiglie?
Ha notato altro rispetto a sua moglie? A parte cio' che Ci ha detto com'e´ secondo lei il suo umore?
Ha provato a chiederle come mai si comporta in questo modo?
Che vita conduce? Ha momenti di svago e riposo?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#5]
Utente
Gentile dottoressa,
per rispondere alle sue domande:
- ho notato che questo succede soprattutto con persone di famiglia: genitori, suoceri, fratello, ultimamente persino con me. Reagisce meno invece, stranamente, se è un estraneo a prendere in braccio il bambino o a dedicargli attenzioni
- avviene più frequentemente da circa un mese, da quando è rientrata a lavorare e quindi il bambino rimane coi genitori o coi suoceri, ma già da prima aveva cominciato ad essere un po' insofferente verso le attenzioni che loro dedicavano al bimbo. Sinceramente io rimango molto basito e me la prendo anche un po' perchè davvero non capisco questo accanimento senza motivo verso i nostri genitori e verso di me, loro invece non reagiscono apertamente, ma sono perplessi perchè hanno notato un cambiamento.
- prima della nascita del figlio il nostro rapporto era fantastico, dopo 5 anni di matrimonio andavamo ancora a cena fuori a San Valentino o camminavamo tenendoci per mano, come il primo giorno. Ora non è più come prima perchè il bambino ci ha fatto cambiare le abitudini, ma sono io più che lei a rimpiangere un po' i vecchi tempi. Questo bambino è stato molto atteso, perchè abbiamo provato per molti mesi a concepirlo ma senza risultati. Con le nostre famiglie abbiamo avuto sempre buoni rapporti.
- ho notato che a momenti è molto entusiasta di giocare con lui, a momenti invece basta un niente per cambiare improvvisamente il suo umore: magari il bimbo che fa capricci, o qualcuno che gli dedica un'attenzione in più, e può arrivare come niente a prenderla molto male.
- da quello che dice mi sembra molto confusa: si lamenta che i perenti accarezzano troppo il bambino e lo viziano, li accusa di essere bugiardi quando dicono che il bambino con loro è sereno e si trova bene, però poi quando il bambino ce l'ha lei ed io non sono in casa vuole la presenza di sua madre, quando sono in casa io mi chiede aiuto ed io glielo dò, ma se provvedo io di mia iniziativa si infuria perchè dice che voglio fare tutto io e la madre è lei; se il bimbo piange o fa i capricci quando è con lei dice sempre che è colpa o mia o degli altri, dice che non si fida di nessuno ma poi accetta consigli da colleghe di lavoro che ne sanno poco di nostro figlio e non ascolta neppure i consigli della pediatra. Insomma, riscontro una gran contraddizione, quando gli faccio notare questo non mi dà mai una risposta e si innervosisce anche con me
- momenti di svago potrebbe averne molti di più se evitasse di scontrarsi con tutti e quindi potesse lasciare più facilmente il bambino a loro e prenderci magari qualche serata per noi, io cerco molto di spingere su questo e lei mi risponde che abbiamo un figlio ed ha piacere di goderselo, ma dal suo nervosismo mi sembra tutt'altro che una persone che se la stia godendo.
Non ci capisco nulla e non so più cos'è giusto fare.
per rispondere alle sue domande:
- ho notato che questo succede soprattutto con persone di famiglia: genitori, suoceri, fratello, ultimamente persino con me. Reagisce meno invece, stranamente, se è un estraneo a prendere in braccio il bambino o a dedicargli attenzioni
- avviene più frequentemente da circa un mese, da quando è rientrata a lavorare e quindi il bambino rimane coi genitori o coi suoceri, ma già da prima aveva cominciato ad essere un po' insofferente verso le attenzioni che loro dedicavano al bimbo. Sinceramente io rimango molto basito e me la prendo anche un po' perchè davvero non capisco questo accanimento senza motivo verso i nostri genitori e verso di me, loro invece non reagiscono apertamente, ma sono perplessi perchè hanno notato un cambiamento.
- prima della nascita del figlio il nostro rapporto era fantastico, dopo 5 anni di matrimonio andavamo ancora a cena fuori a San Valentino o camminavamo tenendoci per mano, come il primo giorno. Ora non è più come prima perchè il bambino ci ha fatto cambiare le abitudini, ma sono io più che lei a rimpiangere un po' i vecchi tempi. Questo bambino è stato molto atteso, perchè abbiamo provato per molti mesi a concepirlo ma senza risultati. Con le nostre famiglie abbiamo avuto sempre buoni rapporti.
- ho notato che a momenti è molto entusiasta di giocare con lui, a momenti invece basta un niente per cambiare improvvisamente il suo umore: magari il bimbo che fa capricci, o qualcuno che gli dedica un'attenzione in più, e può arrivare come niente a prenderla molto male.
- da quello che dice mi sembra molto confusa: si lamenta che i perenti accarezzano troppo il bambino e lo viziano, li accusa di essere bugiardi quando dicono che il bambino con loro è sereno e si trova bene, però poi quando il bambino ce l'ha lei ed io non sono in casa vuole la presenza di sua madre, quando sono in casa io mi chiede aiuto ed io glielo dò, ma se provvedo io di mia iniziativa si infuria perchè dice che voglio fare tutto io e la madre è lei; se il bimbo piange o fa i capricci quando è con lei dice sempre che è colpa o mia o degli altri, dice che non si fida di nessuno ma poi accetta consigli da colleghe di lavoro che ne sanno poco di nostro figlio e non ascolta neppure i consigli della pediatra. Insomma, riscontro una gran contraddizione, quando gli faccio notare questo non mi dà mai una risposta e si innervosisce anche con me
- momenti di svago potrebbe averne molti di più se evitasse di scontrarsi con tutti e quindi potesse lasciare più facilmente il bambino a loro e prenderci magari qualche serata per noi, io cerco molto di spingere su questo e lei mi risponde che abbiamo un figlio ed ha piacere di goderselo, ma dal suo nervosismo mi sembra tutt'altro che una persone che se la stia godendo.
Non ci capisco nulla e non so più cos'è giusto fare.
[#6]
Gentile Utente,
da quanto riferisce un'ipotesi potrebbe essere che sua moglie provi un po' di gelosia nei riguardi delle persone più vicine affettivamente al vostro bimbo, come se in qualche modo qualcuno possa divenire più importante affettivamente per lui minacciando il suo ruolo materno, ma questo sarebbe da capire meglio in relazione a quanto concretamente avviene nelle dinamiche interattive.
E' probabile che con la ripresa lavorativa, col minor tempo che trascorre con il piccolo si siano intensificate le paure che si possa affezionare a terzi piu che a lei o/e che non condivida il modo in cui costoro si prendono cura di lui. Così come anche la stanchezza per il carico lavorativo e familiare che deve sostenere ha il suo peso.
Inoltre la ripresa lavorativa, può aver scatenato sensi di colpa per non riuscire a prendersi cura del bambino come faceva prima e dunque soffra ancora di più per il fatto di non avere l'esclusività del rapporto con lui quando ci sono altre persone, come del resto le riesce difficile separarsi da lui per dedicare tempo a se stessa e alla coppia.
Questi e altri elementi, anche pregressi alla nascita del bimbo o ad essa successivi, di ordine psichico,relazionale, fisiologico, potrebbero aver concorso a determinare le difficoltà attuali.
Come primo passo sarebbe opportuno, anziché reagire, che riuscisse ad aprire un dialogo empatico con sua moglie, in modo che possa sentire ascoltati i suoi bisogni le sue difficoltà e vi possiate confrontare in modo più costruttivo e sereno.
Poi, se la situazione perdurasse, non trascurerei l'opportunità di un consulto specialistico.
Se crede può leggere questo articolo nel quale trova alcuni spunti di riflessione
http://www.psicologia-benessere.it/Coppiaefamiglia/Lanascitadiunfigliounpassaggiodelicato/tabid/117/Default .aspx
Se crede ci può aggiornare sull'andamento della situazione.
Cari auguri
da quanto riferisce un'ipotesi potrebbe essere che sua moglie provi un po' di gelosia nei riguardi delle persone più vicine affettivamente al vostro bimbo, come se in qualche modo qualcuno possa divenire più importante affettivamente per lui minacciando il suo ruolo materno, ma questo sarebbe da capire meglio in relazione a quanto concretamente avviene nelle dinamiche interattive.
E' probabile che con la ripresa lavorativa, col minor tempo che trascorre con il piccolo si siano intensificate le paure che si possa affezionare a terzi piu che a lei o/e che non condivida il modo in cui costoro si prendono cura di lui. Così come anche la stanchezza per il carico lavorativo e familiare che deve sostenere ha il suo peso.
Inoltre la ripresa lavorativa, può aver scatenato sensi di colpa per non riuscire a prendersi cura del bambino come faceva prima e dunque soffra ancora di più per il fatto di non avere l'esclusività del rapporto con lui quando ci sono altre persone, come del resto le riesce difficile separarsi da lui per dedicare tempo a se stessa e alla coppia.
Questi e altri elementi, anche pregressi alla nascita del bimbo o ad essa successivi, di ordine psichico,relazionale, fisiologico, potrebbero aver concorso a determinare le difficoltà attuali.
Come primo passo sarebbe opportuno, anziché reagire, che riuscisse ad aprire un dialogo empatico con sua moglie, in modo che possa sentire ascoltati i suoi bisogni le sue difficoltà e vi possiate confrontare in modo più costruttivo e sereno.
Poi, se la situazione perdurasse, non trascurerei l'opportunità di un consulto specialistico.
Se crede può leggere questo articolo nel quale trova alcuni spunti di riflessione
http://www.psicologia-benessere.it/Coppiaefamiglia/Lanascitadiunfigliounpassaggiodelicato/tabid/117/Default .aspx
Se crede ci può aggiornare sull'andamento della situazione.
Cari auguri
[#8]
Gentile Signore,
da qui e senza conoscere sua moglie non possiamo dirle cosa succederà o potrebbe succedere, una valutazione psicologica potrebbe rispondere a queste domande.
Consideri che il dopo parto, le indicazioni ed intromissioni contrastanti di parenti, familiari, pediatra, mettono in confusione la neo mamma, schiacciata da responsabilità e con il desiderio\bisogno di fare al meglio.
Uno psicologo, potrebbe aiutare sia lei, che sua moglie
Un genitore va tenuto in braccio, affinché possa fare lo stesso con il suo bambino
da qui e senza conoscere sua moglie non possiamo dirle cosa succederà o potrebbe succedere, una valutazione psicologica potrebbe rispondere a queste domande.
Consideri che il dopo parto, le indicazioni ed intromissioni contrastanti di parenti, familiari, pediatra, mettono in confusione la neo mamma, schiacciata da responsabilità e con il desiderio\bisogno di fare al meglio.
Uno psicologo, potrebbe aiutare sia lei, che sua moglie
Un genitore va tenuto in braccio, affinché possa fare lo stesso con il suo bambino
[#9]
Se è così preoccupato un consulto specialistico diretto sarebbe utile, senza però creare colpevolizzazioni e potenziali stigmatizzazioni in sua moglie.
Potrebbe ad esempio proporre un consulto congiunto dicendo che le piacerebbe trovare un modo per stare meglio insieme, oppure sentire lei in prima persona uno specialista per ottenere indicazioni sul da farsi.
Da qui non possiamo né valutare, né prevedere, andiamo per ipotesi, mancano elementi non rilevabili in questa sede.
Cordiali saluti
Potrebbe ad esempio proporre un consulto congiunto dicendo che le piacerebbe trovare un modo per stare meglio insieme, oppure sentire lei in prima persona uno specialista per ottenere indicazioni sul da farsi.
Da qui non possiamo né valutare, né prevedere, andiamo per ipotesi, mancano elementi non rilevabili in questa sede.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 10.1k visite dal 26/03/2013.
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