Carcinoma seno
La mia compagna ha subito un intervento al seno (carcinoma duttale infiltrate), al momento è sotto terapia e sta eseguendo un ciclo di radioterapia. Il suo umore chiaramente è cambiato, vorrei un suggerimento come aiutarla sotto l' aspetto psicologico, anche consigliandomi un libro su delle linee guida di comportamento da mettere in pratica nei suoi confronti, visto che non ha voluto seguire il mio consiglio di andare da uno psicologo.
[#1]
Psicologo
Gentile utente,
è del tutto normale che l'umore della sua compagna sia cambiato a seguito dell'intervento e delle cure farmacologiche. Si tratta di interventi delicati che hanno una ripercussione sulla sfera psicologica, in particolar modo per quello che concerne la femminilità.
Di libri ne può trovare diversi anche cercando su Internet, tuttavia sarebbe l'ideale per la sua compagna (o anche per entrambi) intraprendere un percorso psicologico per affrontare i problemi connessi a questa situazione. Spetta ovviamente a lei la decisione di richiedere l'aiuto di un professionista, le pressioni non servono. Per convincerla potrebbe prospettarle i benefici di un possibile trattamento e farle notare come il suo umore è cambiato rispetto a prima. Abbia pazienza e rispetti comunque i suoi tempi.
Nessun medico della struttura dove è seguita la signora ha consigliato l'intervento di un collega psicologo?
è del tutto normale che l'umore della sua compagna sia cambiato a seguito dell'intervento e delle cure farmacologiche. Si tratta di interventi delicati che hanno una ripercussione sulla sfera psicologica, in particolar modo per quello che concerne la femminilità.
Di libri ne può trovare diversi anche cercando su Internet, tuttavia sarebbe l'ideale per la sua compagna (o anche per entrambi) intraprendere un percorso psicologico per affrontare i problemi connessi a questa situazione. Spetta ovviamente a lei la decisione di richiedere l'aiuto di un professionista, le pressioni non servono. Per convincerla potrebbe prospettarle i benefici di un possibile trattamento e farle notare come il suo umore è cambiato rispetto a prima. Abbia pazienza e rispetti comunque i suoi tempi.
Nessun medico della struttura dove è seguita la signora ha consigliato l'intervento di un collega psicologo?
[#3]
Psicologo
Gentile Utente,
informare l'oncologo circa i cambiamenti di umore che ha notato può essere una buona idea. Solitamente in queste strutture sanitarie lavorano colleghi specializzati in psicologia oncologica che possono rispondere a tutti i dubbi sul caso ed eventualmente valutare la necessità di un trattamento specifico.
Restiamo a disposizione.
informare l'oncologo circa i cambiamenti di umore che ha notato può essere una buona idea. Solitamente in queste strutture sanitarie lavorano colleghi specializzati in psicologia oncologica che possono rispondere a tutti i dubbi sul caso ed eventualmente valutare la necessità di un trattamento specifico.
Restiamo a disposizione.
[#4]
Gentil utente,
sicuramente nell'ospedale in cui è in cura avranno un referente psicologo o sapranno consigliarle qualcuno.
Sta facendo molto per aiutarla ad affrontare questo momento, non desista.
Un abbraccio
sicuramente nell'ospedale in cui è in cura avranno un referente psicologo o sapranno consigliarle qualcuno.
Sta facendo molto per aiutarla ad affrontare questo momento, non desista.
Un abbraccio
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
[#5]
Gent.le utente,
in questi casi è preferibile affidarsi al Servizio di Psicologia clinica presente all'interno dei reparti oncologici può trovare maggiori informazioni consultando questo link:
http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/psiconcologia/index.html
Tuttavia l'errore più comune commesso dai familiari di pazienti oncologici è proprio quello di iniziare a relazionarsi con il proprio congiunto assumendo un ruolo "diverso", il più diffuso è proprio quello di Psicologo, ma solitamente questi tentativi si rivelano controproducenti come sembra essere avvenuto anche nel suo caso.
A questo punto, è fondamentale che sua moglie continui ad essere trattata come "persona" e non come "paziente" quando si sentirà accettata e compresa, sarà forse più disposta a condividere il suo vissuto con uno psicologo.
Riguardo alla sua domanda le consiglio di rivolgersi al servizio sopra indicato, per verificare se esistono gruppi di auto aiuto rivolti ai familiari di pazienti oncologici, sono una realtà molto diffusa che spesso rappresenta una preziosa risorsa per i pazienti e i loro familiari.
in questi casi è preferibile affidarsi al Servizio di Psicologia clinica presente all'interno dei reparti oncologici può trovare maggiori informazioni consultando questo link:
http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/psiconcologia/index.html
Tuttavia l'errore più comune commesso dai familiari di pazienti oncologici è proprio quello di iniziare a relazionarsi con il proprio congiunto assumendo un ruolo "diverso", il più diffuso è proprio quello di Psicologo, ma solitamente questi tentativi si rivelano controproducenti come sembra essere avvenuto anche nel suo caso.
A questo punto, è fondamentale che sua moglie continui ad essere trattata come "persona" e non come "paziente" quando si sentirà accettata e compresa, sarà forse più disposta a condividere il suo vissuto con uno psicologo.
Riguardo alla sua domanda le consiglio di rivolgersi al servizio sopra indicato, per verificare se esistono gruppi di auto aiuto rivolti ai familiari di pazienti oncologici, sono una realtà molto diffusa che spesso rappresenta una preziosa risorsa per i pazienti e i loro familiari.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#7]
Utente
ringrazio per il tempo prezioso che mettete a disposizione di questa vasta platea , e nel contempo ringrazio le dottoresse in argomento, una per avermi rinquorato, grazie, per l'altra tengo a precisarLe che ho un bellissimo rapporto con la mia compagna e credo che sia opportuno rinforzarlo in questo momento particolarmente fragile, dove io mi trovo a vivere un rapporto nuovo con una persona diversa, tenendo presente che non gradisce incontrare una/o collega pscicologo perchè è molto restia.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.7k visite dal 25/03/2013.
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