Lasciarsi, la ricerca di consigli, aiuta?

Da poco più di un mese la mia ragazza mi ha lasciato, e da quando mi ha lasciato, come molte persone in questi casi, sto attraversando quella sofferenza che molti chiamano “elaborazione del lutto”. Noto che ho fatto molti progressi nel mio stato d’animo, addirittura questa sera ho avuto anche degli attimi come se non mi fosse accaduto nulla, quasi a dirmi a me stesso “ma chi se ne frega che mi ha lasciato!”. Quello che sto notando è che negli ultimi 10 giorni, mi da giovamento andare su internet e cercare guide, teorie, consigli, racconti, su come affrontare questo periodo o anche leggere le altre esperienze nei forum sparsi su internet, e in molti casi intervengo anche scrivendo la mia di opinione. Volevo chiedere se ciò sia effettivamente utile a guarire? Oppure prolunga l’agonia?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

quella che lei definisce "elaborazione di un lutto", è l'elaborazione di una perdita importante che può essere tradotta in diversi modi. Alcuni si dedicano alle letture, guardano film, cercano in internet, si interessano di musica, poesia, "filosofia" in senso ampio.

Tutte queste modalità sono utili proprio perché hanno il fine ultimo di creare un processo di "identificazione" con il vissuto più intimo e profondo che sta provando e la ricerca di qualcosa che in certo senso gli "assomigli". Questo di per se può già essere considerato un tentativo efficace di "auto-cura".

Quanto è durata la sua relazione?

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Utente
Utente
circa un mese e mezzo, in realtà ci siamo conosciuti velocemente di un bar la mattina poi dopo quella mattina io sono partito per l'estero, e in quel mese che sono stato fuori, siamo stati in contatto assiduamente con il telefono e Facebook, passando velocemente in termini molto dolci come da fidanzati, al mio ritorno ci siamo rivisti e ci siamo fidanzati, diciamo che l'abbiamo ufficializzato, poi dopo 4 giorni, lei mi ha lasciato dicendomi che i caratteri non sono comatibili, quindi non so se dirle, 1 mese e 4 giorni, oppure solo 4 giorni, quindi un tempo breve in entrambi i casi.
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Gentile utente,
Credo anch'io, come la dott.ssa Esposito, che lei sia nella fase di elaborazione della perdita e che il suo cercare su internet consigli su come superare questo periodo sia una modalità funzionale per auto curarsi. Mi viene da dire che lei stia cercando le risposte a quello che le e' successo , acquietando i suoi dubbi e lenendo, così, la delusione per come e' finito il rapporto. In altri termini, lei sta usando una modalità proattiva, ovvero, costruttiva e tesa a trovare una soluzione al suo disagio. La capacità di rivolgersi ad altri pensieri, che non siano quelli relativi a questa storia finita, e' anche il segno che sta venendo fuori dal periodo problematico in questione. Sembra, infine, che il suo voler dare, nei forum, la sua opinione derivi dal desiderio di esprimere nuovamente se stesso in altri contesti. Cordiali saluti.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

quindi la sua è stata prevalentemente una relazione a distanza che non vi ha permesso di fare una conoscenza più approfondita l'uno dell'altra.

Molto spesso le relazioni, soprattutto nella fase iniziale, sono caratterizzate da una fase "idealizzante" dell'altro che non coincide con la sua rappresentazione reale, ossia di come una persona è veramente.

Forse per questo motivo che trova difficoltà nel comprendere quello che è successo tra di voi e dare un senso più compiuto alla fine di questa relazione.

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Utente
Utente
In effetti si, se mi guardo in dietro, mi sento migliorato rispetto già a circa 10 giorni fa (questa relazione è finita poco più di un mese fa), e queste ricerche e letture, mi danno un giovamento. Quello che ora mi domando è capire quando io sia pronto per lanciarmi nella scoperta di una nuova persona, considerando che non sono del tutto guarito da questa sofferenza. Non vorrei commettere l’errore di farmi conoscere ad una nuova persona con ancora queste sensazioni negative, che inevitabilmente si percepiscono dall’altro lato. Per non parlare di un eventuale nuovo rifiuto che mi abbatterebbe ulteriormente. Quindi da un lato vorrei darmi ancora qualche altro mese, dall’altro non vorrei soffermarmi così tanto a questa voluta convalescenza.
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Gentile utente,
Credo che non vi siano delle scadenze entro le quali risperimentarsi nuovamente. Capirà che è' pronto se rimarrà in contatto con le sue emozioni, quando i momenti di rimpianto e di dolore diminuiranno man mano fino a scomparire del tutto e lei sentirà la voglia di lanciarsi verso altre esperienze. Cordialmente.

Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa indirizzo clinico
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicoterapeuta, Psicologo 648 21
Gentile signore,
se a lei è utile confrontarsi con persone che hanno attraversato la stessa sofferenza allora vuol dire che questo comportamento è funzionale al superamento della separazione.
Tenga conto, però, che anche questa ricerca di rassicurazioni all'esterno dovrà essere a termine, questo dovrà essere il suo obiettivo successivo.
Le faccio tanti auguri

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

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Utente
Utente
Ringrazio infinitamente per le vostre gentilissime e noto anche tempestive risposte. Questa che chiamerei terapia, cercando consigli su internet e replicando con i miei dei consigli, sento che sta già per volgere al termine, noto che sta scemando nel tempo. Oggi le domande che mi pongo, sono piccole, e credo anche alquanto banali, ma simbolicamente significative, del tipo, continuare ad avere questa persona tra la rete dei miei amici di facebook? Oppure cancellarla? Visto che ormai non c’è un dialogo, e se anche scrivessi io a lei, sarebbero risposte obbligate. Voglio spiegarmi meglio, questa domanda che mi faccio vuole andare nel profondo, cancellarla lo vedo come evadere “i mostro” o “il trauma” credo che si supera questa elaborazione e si ritorna sereni quando pur vedendola dal vivo, o in foto (come nel caso di facebook), non faccia più effetto negativo, allora se la vedo sotto questo aspetto preferisco averla tra i miei amici di facebook e ancora di più non vorrei che confondesse questa non amicizia virtuale sia un gesto dettato dalla rabbia e dalla forte delusione, permettetemi ma sarebbe anche troppo onore per una persona che non mi ha accettato, farla sentire ancora più galvanizzata. Viceversa per poter superare completamente questa elaborazione, non vorrei che inconsapevolmente è come se avessi un esile filo conduttore con lei . Come comportarmi?
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20
Gentilissimo,
Noto che lei è' fin troppo preoccupato di come l'altra prenderebbe una sua azione. Piuttosto che prevedere- cosa peraltro impossibile- quello che penserà, dirà, farà ecc., la invito a focalizzarsi su stesso e a decidere sulla base di quello che LEI vuole...tanto, mi creda, e questo e' puro buon senso dettato dall'esperienza, non possiamo impedire agli altri di giudicarci sia per quello che facciamo, sia per quello che NON facciamo. Paul Watzlawick affermava che " e' impossibile non comunicare" ! In sintesi, per risponderle: cancellarla da fb o meno dipende da come lei si sente, non da quello che l'altra penserà. Come le ha detto la dott.ssa Sussurellu, l'obiettivo e' di porre termine a questa sua richiesta di rassicurazioni dall'esterno. Se può esserle utile, può leggere il mio articolo Rimuginio, Ruminazione e disturbi dell'umore. Cordiali saluti.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa indi.clinico