Doc omosessuale o realtà?
Buongiorno dottori, sono una ragazza e ho compiuto da poco 18 anni. Vi scrivo perché da ottobre soffro di ansia accompagnata da attacchi di panico e da pensieri intrusivi veramente insopportabili.
Ho cominciato con la paura di buttarmi giù dal balcone, poi sono passata all'ipocondria (causata dalla somatizzazione dell'ansia che mi dava ogni giorno problemi di stomaco e intestino) per poi passare alla fatidica paura di essere lesbica. Questa mi accompagna ancora adesso, e sporadicamente mi è venuto anche il timore di essere pedofila e poi di poter far del male alle persone.
Sono in cura da una psicoterapeuta che mi ha dato una cura farmacologica con antiossessivo sertralina, en in pastiglie e levopraid per la somatizzazione.
Il problema è che riguardando al passato ho ricordato diverse esperienze omosessuali da piccola e all'inizio dell'adolescenza. Ricordo che circa a 8 anni mi piaceva toccare il corpo di mia sorella, poi ad una festa ricordo di essermi chiusa in uno stanzino per baciarmi con una mia amica, forse per imitare ciò che facevano i grandi.. Poi a 12/13 anni mi piaceva saltuariamente guardare video di baci saffici, ricordo che mi eccitavano molto. Infine, a 13/14 anni una sera stavo facendo i grattini ad una mia amica sulle gambe, e non so come e soprattutto perché sono finita a "toccargliela" per qualche secondo... Ricordo anche che mi è piaciuto.
Questi avvenimenti non mi avevano mai fatto dubitare più di tanto, e solo ora si presentano e mi instaurano un dubbio gigantesco..
Ho anche paura che mi piaccia una ragazza che viene nella mia scuola, la evito perché mi mette ansia, cerco di non vederla mai.. Ho proprio paura di lei..
Dottori vivo male da 5 mesi, non ce la faccio più!
La psicoterapeuta mi ha detto che ho un disturbo ansioso e che gli avvenimenti che ricordo sono cose abbastanza frequenti nell'adolescenza, che non fanno di me una lesbica ma nemmeno un etero non al 100%. Questa cosa ormai la ho appurata, ma la paura rimane..
Volevo chiedere un parere anche a voi.. Perché io non ce la faccio più, i farmaci ancora non fanno effetto e il dubbio mi mangia viva.. Ho paura di essere omosessuale, ho paura di doverlo dire agli altri, ho paura di non accettarmi e di non essere accettata.. Praticamente sono circondata dalla PAURA!! Vi ringrazio per il tempo dedicatomi
Ho cominciato con la paura di buttarmi giù dal balcone, poi sono passata all'ipocondria (causata dalla somatizzazione dell'ansia che mi dava ogni giorno problemi di stomaco e intestino) per poi passare alla fatidica paura di essere lesbica. Questa mi accompagna ancora adesso, e sporadicamente mi è venuto anche il timore di essere pedofila e poi di poter far del male alle persone.
Sono in cura da una psicoterapeuta che mi ha dato una cura farmacologica con antiossessivo sertralina, en in pastiglie e levopraid per la somatizzazione.
Il problema è che riguardando al passato ho ricordato diverse esperienze omosessuali da piccola e all'inizio dell'adolescenza. Ricordo che circa a 8 anni mi piaceva toccare il corpo di mia sorella, poi ad una festa ricordo di essermi chiusa in uno stanzino per baciarmi con una mia amica, forse per imitare ciò che facevano i grandi.. Poi a 12/13 anni mi piaceva saltuariamente guardare video di baci saffici, ricordo che mi eccitavano molto. Infine, a 13/14 anni una sera stavo facendo i grattini ad una mia amica sulle gambe, e non so come e soprattutto perché sono finita a "toccargliela" per qualche secondo... Ricordo anche che mi è piaciuto.
Questi avvenimenti non mi avevano mai fatto dubitare più di tanto, e solo ora si presentano e mi instaurano un dubbio gigantesco..
Ho anche paura che mi piaccia una ragazza che viene nella mia scuola, la evito perché mi mette ansia, cerco di non vederla mai.. Ho proprio paura di lei..
Dottori vivo male da 5 mesi, non ce la faccio più!
La psicoterapeuta mi ha detto che ho un disturbo ansioso e che gli avvenimenti che ricordo sono cose abbastanza frequenti nell'adolescenza, che non fanno di me una lesbica ma nemmeno un etero non al 100%. Questa cosa ormai la ho appurata, ma la paura rimane..
Volevo chiedere un parere anche a voi.. Perché io non ce la faccio più, i farmaci ancora non fanno effetto e il dubbio mi mangia viva.. Ho paura di essere omosessuale, ho paura di doverlo dire agli altri, ho paura di non accettarmi e di non essere accettata.. Praticamente sono circondata dalla PAURA!! Vi ringrazio per il tempo dedicatomi
[#1]
Gentile Ragazza,
da quanto è in cura?
Immagino che la figura specialistica che la segue sia una psichiatra, ma non ho ben compreso se al trattamento farmacologico è abbinata una psicoterapia.
Potrebbe dirci qualcosa di più sul trattamento/i in atto?
da quanto è in cura?
Immagino che la figura specialistica che la segue sia una psichiatra, ma non ho ben compreso se al trattamento farmacologico è abbinata una psicoterapia.
Potrebbe dirci qualcosa di più sul trattamento/i in atto?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Cara ragazza,
sta facendo solo una cura psicofarmacologica oppure anche una psicoterapia?
Ogni quanto incontra il suo psicoterapeuta?
Dovrebbe a mio avviso portare questi suoi dubbi all'interno del trattamento che sta facendo.
sta facendo solo una cura psicofarmacologica oppure anche una psicoterapia?
Ogni quanto incontra il suo psicoterapeuta?
Dovrebbe a mio avviso portare questi suoi dubbi all'interno del trattamento che sta facendo.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#3]
Gentile ragazza,
Certo sta vivendo un momento di grandi cambiamenti a livello identitario. Fortunatamente è' in terapia per cui questo dovrebbe contenere la sua ansia. Non credo di poterle fornire rassicurazioni in merito, anche per non interferire nel lavoro che lei sta già facendo. Come le ha ricordato il collega, sarebbe bene che lei portasse queste paure nel contesto terapeutico. Ad ogni modo, al di la' del problema specifico che lei pone, credo che questo abbia a che fare con l'accettazione di una nuova immagine di se' che sta costruendo. Cordiali saluti.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Certo sta vivendo un momento di grandi cambiamenti a livello identitario. Fortunatamente è' in terapia per cui questo dovrebbe contenere la sua ansia. Non credo di poterle fornire rassicurazioni in merito, anche per non interferire nel lavoro che lei sta già facendo. Come le ha ricordato il collega, sarebbe bene che lei portasse queste paure nel contesto terapeutico. Ad ogni modo, al di la' del problema specifico che lei pone, credo che questo abbia a che fare con l'accettazione di una nuova immagine di se' che sta costruendo. Cordiali saluti.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
[#4]
Utente
Dottori, al trattamento farmacologico è abbinata una psicoterapia una volta alla settimana con sedute di un'ora, queste paure le ho già portate nel contesto, ma non ho ancora compreso il parere della psicoterapeuta/psichiatra, allora volevo chiedere a voi.. Gentile d.ssa Scolamacchia, cosa intende per accettazione di un nuovo sè? Mi scusi ma leggendo ciò che ha scritto l'ansia è salita alle stelle
[#7]
Utente
Si la terapeuta è la stessa psichiatra.
Sono in cura da dicembre, ma abbiamo cominciato da meno di un mese a vederci regolarmente e la cura farmacologica, prima ci vedevamo circa una volta al mese.
Ora stiamo lavorando sulle dinamiche familiari, scaviamo ricordi nel passato, ragioniamo sui problemi che ha la mia vita, eccetera eccetera.. Non so dirvi che tipo di terapia sia!
Sono in cura da dicembre, ma abbiamo cominciato da meno di un mese a vederci regolarmente e la cura farmacologica, prima ci vedevamo circa una volta al mese.
Ora stiamo lavorando sulle dinamiche familiari, scaviamo ricordi nel passato, ragioniamo sui problemi che ha la mia vita, eccetera eccetera.. Non so dirvi che tipo di terapia sia!
[#10]
La psichiatra non ha parlato di separare i due ambiti, farmacologico e psicoterapico?
Per i disturbi d'ansia, se la diagnosi è corretta, le terapie d'elezione sono quelle più attive e focalizzate come ad esempio la cognitivo-comportamentale con psicologo psicoterapeuta.
Le pregresse esperienze, data la giovane età, non rientrano in sperimentazioni relazionali?
Per i disturbi d'ansia, se la diagnosi è corretta, le terapie d'elezione sono quelle più attive e focalizzate come ad esempio la cognitivo-comportamentale con psicologo psicoterapeuta.
Le pregresse esperienze, data la giovane età, non rientrano in sperimentazioni relazionali?
[#11]
Utente
È quello che chiedo a voi dottori, io non so come devo considerarle!
Chiederò alla prossima consulenza che tipo di terapia stiamo affrontando, anche se sono certa che non sia quella di tipo cognitivo comportamentale, perché ho letto qualche articolo su di essa e non mi sembra coincida con la psicoterapia che sto facendo
Chiederò alla prossima consulenza che tipo di terapia stiamo affrontando, anche se sono certa che non sia quella di tipo cognitivo comportamentale, perché ho letto qualche articolo su di essa e non mi sembra coincida con la psicoterapia che sto facendo
[#13]
Gentile utente,
Volevo dire che fare terapia comunque produce un cambiamento che ci coinvolge anche per come noi percepiamo noi stessi. Spero, cosi, di essere stata più' chiara. Ha fatto bene a chiedere precisazioni. A volte la consulenza on line può creare fraintendimenti. Se ha dubbi non esiti a fare domande! Cordialmente.
Dott.ssa E.Scolamacchia
Volevo dire che fare terapia comunque produce un cambiamento che ci coinvolge anche per come noi percepiamo noi stessi. Spero, cosi, di essere stata più' chiara. Ha fatto bene a chiedere precisazioni. A volte la consulenza on line può creare fraintendimenti. Se ha dubbi non esiti a fare domande! Cordialmente.
Dott.ssa E.Scolamacchia
[#14]
Utente
Intendo dire che non so come devo considerare queste mie esperienze passate, che sono ciò che tiene il mio dubbio più vivo che mai! Non riesco a comprendere perché io mi sia comportata così, ho paura che ci sia un'omosessualità nascosta che ora sta emergendo..
Dottoressa grazie per il chiarimento
Dottoressa grazie per il chiarimento
[#15]
Le esperienze a cui accenna sono piuttosto comuni e non sono necessariamente indicative di un orientamento sessuale specifico. Lei si riferisce a quando era bambina e poi adolescente, e, in una certa misura, ancora lo è', data la sua giovane età. L'esplorazione sessuale e'tipica di queste fasi, e i giovani sono maggiormente aperti a esperienze di vario tipo. Adesso lei è' in un momento di ricerca, chiaro che sta male, ma è' seguita e sono fiduciosa che ne verrà fuori in tempi non necessariamente lunghi. Ogni esperienza di crescita può essere dolorosa, ma il dolore passa, mi creda. Si dia tempo e Si affidi il più serenamente possibile alla terapeuta ! Un caro saluto.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 4.7k visite dal 24/03/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.